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1) Rosario di Santa Fè (Argentina), 30 marzo 1891: Invia la lettera a Verga a mezzo di Luigi Olcese, ex console del Re d’Italia. Scrive poi della stima che il dottor Rossi e il console Broca hanno nei confronti di Verga nonostante le diverse opinioni.
2) Rosario (Argentina), 24 aprile 1891: Invia la lettera tramite Luigi Olcese, dal quale Verga può avere informazioni sulla sua attività in Argentina. Informa dei risultati di “una piccola operazione” che gli ha “fatto un po’ di nome” e gli ha “dato una piccola fortuna”. Comunica inoltre la propria soddisfazione per il lavoro che sta svolgendo facilitato dalla mancanza di burocrazia; egli è apprezzato e ricercato nonostante l’età e vede la possibilità di accumulare in pochi anni una certa fortuna economica, che gli consentirà poi di dedicarsi all’attività di ricerca scientifica. Chiede di portare i propri saluti al dottor Rossi e al console Broca.
3) Rosario (Argentina), 26 giugno 1892: Invia la lettera attraverso il console italiano a Rosario, commendatore Groja e sua moglie. Esprime ammirazione per gli studi di Verga e in particolare loda il lavoro sul “quinto censimento dei pazzi nei diversi manicomi d’Italia”; ringrazia di avergliene inviata una copia con dedica. Conclude con i saluti al dottor Rossi e al console Broca.
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3 lettere del medico Giovanni Carcano:1) Rosario di Santa Fè (Argentina), 30 marzo 1891: Invia la lettera a Verga a mezzo di Luigi Olcese, ex console del Re d’Italia. Scrive poi della stima che il dottor Rossi e il console Broca hanno nei confronti di Verga nonostante le diverse opinioni.
2) Rosario (Argentina), 24 aprile 1891: Invia la lettera tramite Luigi Olcese, dal quale Verga può avere informazioni sulla sua attività in Argentina. Informa dei risultati di “una piccola operazione” che gli ha “fatto un po’ di nome” e gli ha “dato una piccola fortuna”. Comunica inoltre la propria soddisfazione per il lavoro che sta svolgendo facilitato dalla mancanza di burocrazia; egli è apprezzato e ricercato nonostante l’età e vede la possibilità di accumulare in pochi anni una certa fortuna economica, che gli consentirà poi di dedicarsi all’attività di ricerca scientifica. Chiede di portare i propri saluti al dottor Rossi e al console Broca.
3) Rosario (Argentina), 26 giugno 1892: Invia la lettera attraverso il console italiano a Rosario, commendatore Groja e sua moglie. Esprime ammirazione per gli studi di Verga e in particolare loda il lavoro sul “quinto censimento dei pazzi nei diversi manicomi d’Italia”; ringrazia di avergliene inviata una copia con dedica. Conclude con i saluti al dottor Rossi e al console Broca.