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1) [s.l.], 14 marzo [1892]: Chiede a Verga di recarsi insieme ai dottori Trazzi e Rossi presso “il nostro caro malato” per avere dai tre medici insieme un “giudizio consolante”.
2) Milano, 18 giugno 1893: Esprime riconoscenza a Verga per la lettera che il medico le ha inviato per confortarla nel proprio lutto e soprattutto per l’impegno di Verga nella cura dei malati. Si rammarica di non aver potuto incontrare Verga per qualche giorno e aver avuto modo di ringraziarlo di persona.
3) [s.l.], 20 giugno 1895: Si rammarica di non aver potuto dare personalmente a Verga la medaglia con con “l’effige dell’amico” a causa delle proprie condizioni di salute. Si augura che Verga, anche lui sofferente per il lungo inverno, possa rimettersi in piena salute con la bella stagione e le cure termali. Lo invita a venirla a trovare a Sala sul lago di Como durante il mese di agosto insieme al dottor Rossi.
Contenuto
3 lettere di Rachele Cantù, figlia di Cesare e moglie di Angelo Villa Pernice.1) [s.l.], 14 marzo [1892]: Chiede a Verga di recarsi insieme ai dottori Trazzi e Rossi presso “il nostro caro malato” per avere dai tre medici insieme un “giudizio consolante”.
2) Milano, 18 giugno 1893: Esprime riconoscenza a Verga per la lettera che il medico le ha inviato per confortarla nel proprio lutto e soprattutto per l’impegno di Verga nella cura dei malati. Si rammarica di non aver potuto incontrare Verga per qualche giorno e aver avuto modo di ringraziarlo di persona.
3) [s.l.], 20 giugno 1895: Si rammarica di non aver potuto dare personalmente a Verga la medaglia con con “l’effige dell’amico” a causa delle proprie condizioni di salute. Si augura che Verga, anche lui sofferente per il lungo inverno, possa rimettersi in piena salute con la bella stagione e le cure termali. Lo invita a venirla a trovare a Sala sul lago di Como durante il mese di agosto insieme al dottor Rossi.