30 lettere del medico Serafino Bonomi:
1) Como, 5 giugno [1853]: Accusa ricevuta del "Rendiconto" di Verga, ringrazia e si complimenta, promettendo di leggerlo. Commenta la lettera del fisico Giovanni Calvi di Milano a Martino Ghisi, pubblicata nel 1762 e relativa all'uso del sublimato corrosivo e al morbo venereo. Gli fornisce notizie sullo studio dell'anatomia nel Settecento negli ospedali di S. Spirito in Sassia e di S. Maria Nuova in Firenze. Annuncia una sua visita a Milano per raccogliere informazioni che gli serviranno per redigere il "piano economico-disciplinare per un ospizio di sessanta matti", ordinatogli dalla Deputazione provinciale. Saluta i Contini, Biffi e Rizzi.
2) Dalla mia caserma, [1853]: Chiede a Verga una copia del suo "Rendiconto" per il medico francese A. Bintot, che lo ha visto nel suo ufficio e gradirebbe averne un esemplare.
3) Melzo, 4 maggio 1858: Annuncia a Verga l'arrivo di una lettera del dottor Baron contenente i capelli di Jenner, che gli dona a titolo di amicizia. Gli invia inoltre la biografia di Sacco scritta da Calderini e alcune lettere di Scarpa, estratte dal carteggio di Sacco, da mostrare, se crede, al dottor Ferrario perché le utilizzi nella sua biografia.
4) Melzo, 12 maggio [1858]: Rimprovera Verga per aver pensato che le lettere di Sacco che gli ha dato fossero destinate al "dottorin cagalibretti" e non si dà pace che possano finire nelle mani di "un broglione, intrigante, ciarlatano, guastamestieri, seccaprossimo, come il cav. presidente medico-statista Giuseppe Ferrario". Spiega le circostanze per cui propone a Verga di segnalare le lettere di Sacco all'ostetrico Francesco Ferrario, unitamente ad altre lettere sulla diffusione del vaccino in Italia di Fabbroni, Targioni-Tozzetti, De Carro, Malfatti, Azzoguidi, Portal, Moreschi, Kolland, Frank, e a dissertazioni poco note di Sacco. Manda i suoi saluti ai Contini e agli amici comuni.
5) Melzo, 29 giugno 1858: Invia a Verga le proprie congratulazioni per la nomina [a presidente dell'Istituto lombardo], ma si rammarica che possa trascurare gli studi psichiatrici. Ipotizza che le lettere di Scarpa le trattenga il dottor Ferrari credendole un dono. Saluta Biffi e il dottor Rizzi.
6) Melzo, 13 dicembre 1858: Chiede a Verga una raccomandazione presso il medico provinciale Tassani per il posto di direttore presso l'Ospedale di Como. Invia, in segno di amicizia, dei versi di Virgilio e saluta i signori Contini e gli amici comuni.
7) Como, 2 aprile 1860: Si lamenta con Verga perché non gli ha mandato quanto desiderava sapere sulla gestione degli esposti a Milano. Dichiara di non poter aiutare il raccomandato di Verga per l'assunzione alla condotta di Melzo poiché il dottor F. Formenti vi concorre con tutti i titoli a suo favore; anche il dottor Scarenzio si è ritirato per lasciare il posto al compagno. Teme di non poter aiutare nemmeno l'egregio Gazzoletti perché i fittabili della Bassa sono contrari a chi appartiene alle fila governative. Accenna a una medaglia che non gli è stata ancora consegnata, probabilmente a causa del "caro Cotta" e saluta Adelina, Contini, il "cavalierino" e gli amici comuni.
8) Como, 18 febbraio 1864: Chiede a Verga se ha ricevuto il "Rendiconto statistico" dell'Ospedale di Como che gli ha inviato. In seguito alla lettura della relazione allegata allo statuto dell'Ospedale, esprime alcune considerazioni sulla mala amministrazione postunitaria della beneficenza. Attende da Verga l'estratto del suo "Rendiconto" per gli «Annali».
9) Como, 16 marzo 1864: Espone le proprie considerazioni su un'interpellanza relativa alla gestione della pubblica beneficenza e la propria sfiducia nei confronti dei due deputati alla Provincia che conosce, Giovio e Scalini. Diffida anche "della prudenza e del riserbo di C. Cantù" per una risoluzione e incoraggia la pubblicità "della questione con articoli alieni per quanto sia possibile da spirito di partito". Informa Verga di aver vinto il ricorso contro la Deputazione provinciale in merito al diritto di deliberare gli appalti. Saluta i Contini, Rizzi, Biffi, Castiglioni e gli altri amici.
10) Como, 2 maggio 1864: Sulla pazzia dell'ex collega, cognato di Castiglioni, dottor Gaffuri, per il quale ha fatto un consulto con Tassani e Comolli: poiché l'ospizio di Biffi non è disponibile, chiede a Verga se può interessarsi per collocarlo al Dufour. Parla delle difficoltà di scrivere un articolo sull'amministrazione ospedaliera e annuncia che gli farà presto visita a Milano.
11) Como, 3 giugno 1864: Chiede a Verga di verificare la spedizione di un fascicolo del «Giornale delle malattie mentali» che non ha ancora ricevuto. Esprime dolorosa sorpresa per "l'accusa terribile che pesa sul capo del Demme di Berna, […] conosciuto nel [18]59 come giovane tutto consacrato all'arte" e solidarietà nei confronti di Biffi cui era molto legato. Accenna al "lavoro ingrato ed arido" di analisi del "Rendiconto" che porta avanti con fatica. Saluta i Contini e gli amici.
12) Como, 8 agosto 1864: Domanda a Verga un parere sul proprio articolo pubblicato negli «Annali» relativo al bilancio preventivo dell'Ospedale e recante una protesta contro il malgoverno; Griffini lo ha apprezzato, ora attende il giudizio di Verga, Rizzi, Biffi, Castiglioni e tutti gli altri. Accenna allo statuto ormai pronto e chiede a Verga di approfittare delle imminenti vacanze per parlarne con Correnti, vicino a Peruzzi, mentre esprime qualche perplessità sul contributo di Todeschini. Espone in via confidenziale una critica al "Rapporto" di Biffi. Saluta i Contini e gli amici.
13) Como, 18 marzo 1865: Si rammarica per la notizia appresa sugli «Annali» del congedo di Verga ed esprime parole di solidarietà e incoraggiamento. Lamenta la propria condizione di incertezza e isolamento e il modo in cui viene limitata la sua libertà d'azione.
14) Como, 20 agosto 1865: Comunica a Verga le proprie dimissioni dalle mansioni di direttore e l'assunzione provvisoria del "servizio dei maniaci", esponendo le ragioni che lo hanno portato alla decisione. Non appena lo "spauracchio del cholera" si sarà placato, si recherà a Milano per visitare gli ospizi dei pazzi e spera nei consigli di Verga, Biffi e Castiglioni. Accenna alle dimissioni di Parravicini dal Consiglio [dell'Ospedale Maggiore] e lamenta tempi duri per i nosocomi. Saluta i Contini.
15) Como, 29 novembre 1865: Dichiara che sarà con Verga e con gli amici nello spirito l'indomani, quando si riuniranno per festeggiare il suo onomastico, e gli rincresce di non poter essere presente. Comunica di aver presentato al Consiglio il progetto di regolamento interno per il manicomio e che i pazzi attendono il trasferimento nei nuovi locali, previsto per il mese successivo. Si complimenta con Verga per la sua prolusione e saluta Contini, Adelina e gli amici.
16) Como, 8 marzo 1866: Chiede a Verga di procurargli una copia del bilancio consuntivo che il Consiglio dell'Ospedale [Maggiore] ha presentato al Municipio, perché vorrebbe fare un'analisi della gestione economica e dello stato della carità ospedaliera. Attende con vivo interesse l'ultimo "Rendiconto" di Verga e si complimenta per la sua prolusione e le sue notevoli capacità. Si lamenta di essere "alla mercè del Consiglio" cui è affidata quest'anno la gestione del suo ospizio e la regolarizzazione della sua posizione. Ringrazia Verga per l'invito a collaborare al suo giornale, che accetterà quando si sentirà pronto. Saluta Biffi, Castiglioni e i Contini.
17) Como, 23 marzo 1866: Invia a Verga il prospetto numerico dei pazzi a carico erariale dell'ospizio per il 1865 ed esprime giudizi negativi nei confronti del rapporto ricevuto dal Consiglio e degli abusi da esso commessi: "cavare dagli archivii documenti che non avrebbero dovuto mai uscirne, per rendere partecipe il pubblico di corrispondenze assolutamente confidenziali". Chiede a Verga di salutare Rizzi e di domandargli per sé il "suo lavoretto sugli asili dei lattanti".
18) Como, 13 giugno 1866: Riferisce i ringraziamenti del nipote di Verga per l'interessamento occorso a suo favore. Parla della visita di Garibaldi agli "altri depositi" di Varese, Gallarate e Lecco, e dell'arruolamento dei volontari, tra cui il suo unico figlio. Manda i suoi saluti ai Contini.
19) Como, 21 dicembre 1866: Ringrazia ed elogia Verga per il "Rendiconto" che gli ha spedito e per la sua opera all'Ospedale Maggiore, lamentando invece la gravità della situazione in seno al Consiglio. Esprime l'intenzione, "se la prudenza di Griffini" lo permetterà, di parlare della gestione ospedaliera, "prendendo le mosse appunto dalla quistione delle direzioni collettive e individuali". Chiede a Verga di recuperargli una copia della "critica dal rapporto Casati", uscita sulla «Gazzetta medica». Dopo quello che ha sofferto [la morte del figlio], desidera solo "la calma operosa del pensiero". Saluta i Contini.
20) Como, 5 settembre 1867: Chiede a Verga di ringraziare [Francesca] Lutti per il poema "Alberto" intitolato alla memoria del figlio "morto a 19 anni pel suo paese"; è trascorso un anno dalla sua morte ma, a causa del colera, non può far visita alla sua tomba in Tirolo. Aggiunge che nel suo Ospedale sono stati infettati 3 ricoverati su 90. Ringrazia Verga per la memoria che gli ha inviato e manda i suoi saluti ai Contini.
21) Como, 22 luglio 1869: Esprime le proprie considerazioni a proposito dell'invito rivolto a Verga dal Consiglio ospedaliero di riprendere le sue funzioni, dopo che anche lui stesso è stato richiamato alla direzione. Chiede notizie della sua "gentile amica" che saluta insieme al Contini.
22) Como, 6 agosto 1871: Espone considerazioni e raffronti in merito all'offerta che Verga ha rifiutato e alla propria decisione di concorrere [per la direzione dell'Ospedale Maggiore] e chiede a Verga un parere in proposito. Gli consiglia di partire per Cortona e manda i suoi saluti alla signora Adele.
23) Como, 26 ottobre 1871: Ragguaglia Verga sul risultato delle proprie intese per il posto di direttore dell'Ospedale Maggiore: Todeschini si è mostrato più favorevole a lui che a Chiapponi e Zuffi, e Anelli e l'abate omonimo altrettanto disponibili ad aiutarlo; aggiunge di dover far visita a Tarchini e al rag. Nappi. Non dubita che Verga sarà membro influente della Commissione, appoggiato sia da Griffini che da Trezzi, ed esprime agitazione e speranze sulla propria nomina. Chiede a Verga notizie e suggerimenti e saluta la sua buona amica. Ricorda infine il "povero Castiglioni".
24) Como, 8 febbraio 1876: Chiede notizie di Verga, parla della propria salute e di quella della sua famiglia. Lo aggiorna sul proprio lavoro, sempre meno impegnativo, e critica "le condizioni attuali, la società, la quale è troppo assorbita nelle quistioni economiche per badare alle esigenze scientifiche e filantropiche". Ritiene tuttavia che sarebbe anche "indispensabile dare al sodalizio medico quella compattezza, quell'accordo, quella solidarietà di cui è assolutamente privo". Dice di aver chiesto notizie sui regolamenti d'accettazione dell'Ospedale Maggiore di Milano e essere venuto a sapere che sono ancora quelli di Buffini. Non approva i criteri di ammissione degli ammalati e rivendica un ruolo di maggiore responsabilità per i medici all'interno dell'ospedale. Manda i suoi saluti ai Contini.
25) Como, 18 luglio 1877: Parla del processo di Torino e dell'inopportuno comportamento plateale di Lombroso; ritiene infatti che il medico non debba assumere le parti dell'avvocato, ma che non debba neppure mettersi nei panni del pubblico ministero. Si rammarica di parlare così dal momento che Lombroso è amico di Verga e gli chiede se ritiene il caso che scriva un articolo in merito. Annuncia che a settembre il Consiglio provinciale di Como tratterà la questione del manicomio, che forse verrà risolta definitivamente. Manda i suoi saluti ad Adele Contini e a Biffi.
26) Como, 28 settembre 1878: Annuncia a Verga che grazie al legato Secco-Comneno, la presidenza dell'Istituto ha potuto erogare un secondo premio a favore della memoria "Sul suicidio", e di aver egli stesso ottenuto un premio di £. 864. Si rallegra dunque sia per il giovane che per se stesso (il vecchio) e ringrazia Verga e Biffi per aver parlato a loro favore. Farà quindi stampare la sua memoria. Dice di essere appena tornato da Parigi e descrive il "turbinio vorticoso di uomini e di cose" gravitanti intorno all''Esposizione. Dice di aver incontrato il nipote di Verga, Correnti e Tommasi Crudeli di Roma.
27) Como, 5 febbraio 1883: Commenta mestamente la morte di Adele Contini e fa coraggio a Verga affinché reagisca al dolore di averla perduta. Dà notizie della propria salute.
28) Como, 27 dicembre 1883: Invia gli auguri di buon anno e parla mestamente della vecchiaia, degli amici che se ne vanno e del compito di Verga di porsi "come modello di sapienza e di modestia alla nuova generazione che baldanzosa ed impaziente irrompe da ogni parte, distruggendo dogmi ed idee".
29) Como, 10 dicembre 1885: Ringrazia Verga per averlo conservato, quale membro onorario, nel sodalizio. Parla della propria malferma salute e annuncia di essere stato pensionato con la perdita di un terzo del soldo, grazie alla consueta grettezza dei comaschi. Forse deciderà di cedere ai desideri della famiglia e di trasferirsi a Milano. Commenta con dolore la morte di Andrea Maffei.
30) [s.d.], [s.l.]: Scrive di aver dato un'occhiata alle "Costituzioni" pubblicate da San Carlo in tempo di peste, ma di non aver trovato accenni agli untori; fornisce però indicazione delle lettere di Addison sull'Italia, pubblicate nel 1706, in cui si parla di loro. Augura a Verga una buona fine di carnevale e saluta gli amici, tra cui in particolare il cav. Lutti e Biffi.
Note
1) Sottoscrizione “Amico e collega S. Bonomi”. La data è ricavata dalla citazione del “Rendiconto” di Verga, probabilmente il primo uscito, pubblicato nel 1853.
2) Sottoscrizione “Amicissimo tuo S. Bonomi”. La data è ricavata dalla citazione del “Rendiconto” di Verga, probabilmente il primo uscito, pubblicato nel 1853.
3) Sottoscrizione “Amico e collega S. Bonomi”. La biografia di Luigi Sacco scritta da Ferrario fu pubblicata nel 1858.
4) La data è ricavata dal contenuto della lettera, che riprende quello della precedente.
7) Carta intestata “Direzione / del civico spedale ed uniti LL. PP. / di Como”. Sottoscrizione “amico tuo S. Bonomi”.
8) Sottoscrizione “Amicissimo tuo S. Bonomi”.
9) Sottoscrizione “Amicissimo S. Bonomi”.
11) Sottoscrizione “Amicissimo tuo S. Bonomi”.
12) Sottoscrizione “L’amicissimo tuo S. Bonomi”.
15) Sottoscrizione “L’amicissimo tuo S. Bonomi”.
16) Sottoscrizione “L’amico tuo S. Bonomi”.
19) Sottoscrizione “Amicissimo tuo S. Bonomi”.
21) Sottoscrizione “Amicissimo S. Bonomi”. A tergo è presente la minuta della risposta di Verga, che dichiara l’impossibilità di riassumere la direzione dell’Ospedale Maggiore perché è impossibile “riparare a tanto mal fatto”.
27) Sottoscrizione “amico S. Bonomi”.
28) In calce è presente una breve minuta di risposta di Verga: “Siam rimasti quasi soli su questa scena in mezzo ai fischi della nuova generazione. / Dalla Contini ho fatto una grande eredità”.
30) Sottoscrizione “Amicissimo tuo S. Bonomi”. Parte finale di una lettera incompleta.