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1) Milano, via Brera 18, 3 novembre 1892: Ricorda come uno dei più bei giorni della sua vita quello in cui fu presentato a Verga dal comune amico Tullo Massarani. Chiede a Verga notizie su Grossi da inserire nel libro che sta scrivendo sul salotto di Clara Maffei. Invia una copia del giornale l’«Illustrazione italiana» in cui ha fatto un riferimento a Verga.
2) Milano, via Brera 18, 19 aprile 1893: Annuncia la morte di una sorella, suora di carità a Milano, e la malattia della moglie. Esprime il desiderio di andare a trovare Verga venerdì, per parlare di letteratura, d’arte e di Giovanni Torti di cui sta scrivendo.
3) [s.l.], 26 maggio 1893: Straziato per la perdita della [moglie], critica i medici che “per eccesso di misericordia nascondono lo stato reale e i pericoli imminenti dei gravemente infermi”. Ringrazia invece Verga per le sue parole toccanti.
4) Milano, via Borgonuovo 2, 3 [gennaio] 1894: Ringrazia Verga per gli auguri e lo loda per i versi latini ascoltati a casa di Cesare Cantù. Annuncia all’amico una sua imminente visita.
5) Milano, [aprile 1894 – maggio 1894]: Lamenta a Verga la pessima accoglienza ricevuta all’Istituto lombardo [di scienze e lettere] dal signor Locatelli.
6) Milano, via Borgonuovo 2, 16 maggio 1894: Ringraziando Verga, rifiuta la sua offerta di libri dell’Istituto in cui è stato trattato sgarbatamente dal signor Locatelli e non è stato creduto da Strambio. Accenna al “rimpianto” Giulio Carcano che lo ha condotto in Istituto la prima volta.
7) [Milano] Di casa, venerdì grasso, [marzo] 1895: Restituisce a Verga il ritratto che gli ha inviato, informandolo di aver già preso accordi con Tullo Massarani per consegnare a Degubernatis copia di un precedente e più fedele ritratto (manca il ritratto).
8) [Milano, via Borgonuovo 2], 17 aprile 1895: Ammettendo le proprie colpe, sostiene che un proprio probabile scritto “è indegno del soggetto”.
9) [s.l.], 18 maggio 1895: Parla del proprio libro, contenente tra l’altro svariati riferimenti a Verga, e chiede all’amico psichiatra delucidazioni da inserire in un’appendice al libro medesimo. Ringrazia per lo scritto ricevuto, promettendo di restituirglielo personalmente il giorno stesso.
10) [Milano, via Borgonuovo 2], 9 ottobre 1895: Saluta Verga e lo informa che gli farà presto visita “anche per parlare del compianto Maspero che bisogna far meglio conoscere al duro mondo”.
3) Carta del biglietto del 26 maggio 1893 è listata a lutto.
4) Carta della lettera del 3 [gennaio] 1894 è listata a lutto.
5) Carta intestata “Associazione Lombarda dei Giornalisti”. La data è ricavata dal contenuto della successiva lettera.
6) Carta della lettera del 16 maggio 1894 è listata a lutto.
8) e 10) Biglietti intestati “Raffaello Barbiera / Milano, Via Borgonuovo, 2 (chalet)”.
Contenuto
7 lettere e 3 biglietti del giornalista e critico letterario Raffaello Barbiera (1851-1934):1) Milano, via Brera 18, 3 novembre 1892: Ricorda come uno dei più bei giorni della sua vita quello in cui fu presentato a Verga dal comune amico Tullo Massarani. Chiede a Verga notizie su Grossi da inserire nel libro che sta scrivendo sul salotto di Clara Maffei. Invia una copia del giornale l’«Illustrazione italiana» in cui ha fatto un riferimento a Verga.
2) Milano, via Brera 18, 19 aprile 1893: Annuncia la morte di una sorella, suora di carità a Milano, e la malattia della moglie. Esprime il desiderio di andare a trovare Verga venerdì, per parlare di letteratura, d’arte e di Giovanni Torti di cui sta scrivendo.
3) [s.l.], 26 maggio 1893: Straziato per la perdita della [moglie], critica i medici che “per eccesso di misericordia nascondono lo stato reale e i pericoli imminenti dei gravemente infermi”. Ringrazia invece Verga per le sue parole toccanti.
4) Milano, via Borgonuovo 2, 3 [gennaio] 1894: Ringrazia Verga per gli auguri e lo loda per i versi latini ascoltati a casa di Cesare Cantù. Annuncia all’amico una sua imminente visita.
5) Milano, [aprile 1894 – maggio 1894]: Lamenta a Verga la pessima accoglienza ricevuta all’Istituto lombardo [di scienze e lettere] dal signor Locatelli.
6) Milano, via Borgonuovo 2, 16 maggio 1894: Ringraziando Verga, rifiuta la sua offerta di libri dell’Istituto in cui è stato trattato sgarbatamente dal signor Locatelli e non è stato creduto da Strambio. Accenna al “rimpianto” Giulio Carcano che lo ha condotto in Istituto la prima volta.
7) [Milano] Di casa, venerdì grasso, [marzo] 1895: Restituisce a Verga il ritratto che gli ha inviato, informandolo di aver già preso accordi con Tullo Massarani per consegnare a Degubernatis copia di un precedente e più fedele ritratto (manca il ritratto).
8) [Milano, via Borgonuovo 2], 17 aprile 1895: Ammettendo le proprie colpe, sostiene che un proprio probabile scritto “è indegno del soggetto”.
9) [s.l.], 18 maggio 1895: Parla del proprio libro, contenente tra l’altro svariati riferimenti a Verga, e chiede all’amico psichiatra delucidazioni da inserire in un’appendice al libro medesimo. Ringrazia per lo scritto ricevuto, promettendo di restituirglielo personalmente il giorno stesso.
10) [Milano, via Borgonuovo 2], 9 ottobre 1895: Saluta Verga e lo informa che gli farà presto visita “anche per parlare del compianto Maspero che bisogna far meglio conoscere al duro mondo”.
Note
2) Carta della lettera del 19 aprile 1893 è listata a lutto.3) Carta del biglietto del 26 maggio 1893 è listata a lutto.
4) Carta della lettera del 3 [gennaio] 1894 è listata a lutto.
5) Carta intestata “Associazione Lombarda dei Giornalisti”. La data è ricavata dal contenuto della successiva lettera.
6) Carta della lettera del 16 maggio 1894 è listata a lutto.
8) e 10) Biglietti intestati “Raffaello Barbiera / Milano, Via Borgonuovo, 2 (chalet)”.