Quarantatre lettere dello psichiatra Andrea Verga (1811-1895) a Biffi:
1) Milano, Ospedale Maggiore, 12.02.1854: Andrea Verga ringrazia Biffi per le notizie che gli invia [da Parigi]. Gli comunica che riceverà aggiornamenti sull’andamento dell’istituto [di San Celso] da [Giuseppe] Arpesani. Lo informa della pubblicazione, [da parte di Cesare Castiglioni], dell’ultimo rendiconto della Senavra, che avrebbe voluto sottoporgli per una recensione. Esprime perplessità circa la possibile nomina di [Lamberto] Parravicini a terzo medico-chirurgo della Senavra, ritenendola “una perdita per la chirurgia” e un dubbio guadagno “per la scienza delle alienazioni”. Considera interessanti, ma non applicabili i suggerimenti di Biffi circa l’impostazione della “Appendice psichiatrica”, auspicando la fondazione di un giornale autonomo. Racconta della mitezza della stagione, augurandosi che sia lo stesso a Parigi. Riferisce che, grazie al legato di Carlo Gallo Calderini, la biblioteca [dell’Ospedale Maggiore] si è accresciuta di circa 200 volumi in “buonissimo stato, per la maggior parte sulle malatie degli occhi e sulle malatie veneree” e della serie completa del periodico “L’Abeille”. In merito a questo giornale, chiede a Biffi di informarsi circa l’opportunità di continuarne l’abbonamento. Dichiara di non aver ancora visto nessun numero del “Progresso” di [Francesco] Freschi e [Giovanni Battista] Massone, lamentando inoltre il ritardo nella consegna degli “Annales médico-psychologiques”. Chiede notizie di [Alexandre Jacques François] Brière [de Boismont], di cui non trova più articoli. Non sa più nulla nemmeno del periodico “Il Pisani”, tanto che gli pare “che i dotti e i giornalisti siano stati colpiti da un letargo più che invernale”. Invia ringraziamenti da parte di Adele e [Natale Contini, segretario della Deputazione comunale dei Corpi Santi]. Comunica che il dottor [Michele] Masnini è passato da medico fiscale del Teatro Carcano ai Teatri Regi; pare che anche [Luigi] Zuffi aspiri a questa carriera, ma che “la Provvidenza lo voglia tener lontano ancora un poco dalle ballerine e dalle coriste, genere pericoloso”. Chiede ragguagli circa le “pillole febbrifughe d’Orleans” del dottor Halmagrand: pensa che in Francia non se ne sappia niente e che il medico abbia cercato l’approvazione degli scienziati lombardi per potersene poi avvalere in patria. Incoraggia Biffi ad approfittare del soggiorno parigino, in modo che una volta tornato possa contribuire a far “sorgere in Milano un ospizio non inferiore a qualunque meglio inteso e governato di cotesta splendida capitale”.
2) Milano, Ospedale Maggiore, 28.02.1854: Andrea Verga si rallegra con Biffi per le numerose e gustose notizie che gli manda dal suo viaggio [in Francia], compiacendosi dell’accoglienza riservata dai colleghi d’oltralpe all’amico. Raccomanda di ringraziare a suo nome [Jules-Gabriel-François] Baillarger, al quale perdona il rimprovero mosso ai medici italiani di non saper “distinguere nel primo stadio la demenza paralitica”, avendo compreso cosa intendesse dire veramente. Riguardo a questo tema, informa Biffi che il figlio di [Luigi] Scarenzio, [Angelo], sta per pubblicare sugli “Annali universali di medicina” di [Carlo Ampelio] Calderini un’interessante dissertazione di laurea sulla “Paralisi generale dei non alienati”, di cui intende scrivere una recensione per “L’appendice psichiatrica” [della “Gazzetta medica italiana”]. Vorrebbe che Biffi si esercitasse, sotto la guida di [Alexandre Jacques François] Brière de Boismont, “a distinguere col galvanismo le paralisi dipendenti da affezione cerebrale da quelle che dipendono da malattia della spina o dei nervi”: in questo modo potrebbe contraccambiare il dottor [Luigi] Zuffi per avergli fatto conoscere “l’amabilissima signora Venini”. Gli raccomanda però di non lasciarsi distrarre dalla “biondina dolcissima” di Brière de Boismont “a debilitante memoria del nostro troppo erotico [Giacomo] Sangalli”. Insieme alla famiglia Contini e a tutti gli amici, invita Biffi ad approfittare il più possibile dell’esperienza che sta facendo, accrescendo la sua preparazione con cognizioni che potranno poi tornargli utili. Racconta della primavera anticipata e del carnevale, al quale però non partecipa. Ragguaglia Biffi sui problemi di salute di alcuni amici e conoscenti: [Adele e Natale] Contini, “giù di corda”, il dottor Zuffi, colpito da “una congestione cerebrale”, Sangalli da una prosopalgia ormai superata, Beltrami in ambasce perché vorrebbe sapere se Biffi ha eseguito la commissione che gli ha chiesto per il segretario dell’Accademia di Torino, la moglie di don Checco [Francesco] Peluso, ricaduta nella sua melanconia, mentre Tizzoni “ebbe una grave artrite che fu seguita da flebite alla gamba sinistra”.
Richiamandosi ad una lettera scritta da Biffi a [Giuseppe] Arpesani, non trova che le storie di Castiglioni e di Vittadini costituiscano “i casi più luminosi di pazzia circolare” (definizione di Jean-Pierre Falret per il disturbo bipolare). Ricorda altri casi clinici più significativi di individui che hanno alternato stati di melanconia a depressione, tornando nuovamente alla melanconia prima di guarire. Ne descrive tre, riguardanti pazienti deceduti, alle cui autopsie ha assistito anche Biffi: Maurizio Riva di Spira, morto il 22 gennaio 1849; Paolo Angioletti, morto il 14 febbraio 1850 dopo un soggiorno di cinque anni e mezzo alla Senavra; un tale Bosatto, morto il 13 settembre 1849 sempre alla Senavra. Rileva che gli episodi di alternanza tra melanconia e mania sono particolarmente frequenti tra i pellagrosi, come già accennato nel suo articolo del 1849 “Della pellagra e della paralisi generale degli alienati”.
Riferisce che la proposta di [Giuseppe] Morganti all’Istituto Lombardo [di scienze e lettere] non è stata accolta, respinta curiosamente anche da [Luigi] Porta. Informa che Robert Remak gli ha mandato un opuscoletto “Über multipolar Ganglienzellen”, che come gli altri attende di essere riassunto da Biffi. Gli comunica di aver trovato “un ventricolo della vólta a tre pilastri” per il Gabinetto anatomico dell’Ospedale [Maggiore di Milano]. Promette che nel prossimo numero dell’“Appendice” pubblicherà gli articoli di Biffi “sui mezzi di prevenire la sudiceria” e “sullo stato delle facoltà mentali nelle monomanie”. Chiede a Biffi di studiare [a Parigi] il funzionamento dello “speculum oculi”, uno strumento di cui intende dare notizia nello numero dell’ “Appendice”.
Aggiunge alcune commissioni da parte di Zuffi: degli “ottimi aghi per l’agopuntura elettrica e fra questi un paio intonacati a smalto vitreo per la cura degli aneurismi”; una copia del volume di [Guillaume] Duchenne “De l’électrisation localisée et de son application à la pathologie et à la thérapeutique”.
3) Milano, 19.03.1854: Andrea Verga ringrazia Biffi per l’ultima graditissima lettera, che è però giunta troppo tardi per informarne anche Beltrami, andato a Voghera, e [Luigi] Zuffi, che superata la “congestione cerebrale creatrice di topi”, ha preso una pleurite dorsale “per cui gli saltarono addosso, come voi dite, con una mezza dozzina di salassi”. Gli comunica di aver ricevuto l’ultimo fascicolo degli “Annales médico-psychologiques” che gli ha mandato, riferendogli di aver fatto i sunti due articoli, uno di Brière [de Boismont] e l’altro di Baillarger. Ha inoltre fatto due sunti di altrettanti articoli da “Il Pisani” del 1853. Ha poi adattato al giornale altri studi di (?), di Porporati e di [Charles-Édouard] Brown-Sequard, citando anche Biffi e Morganti. Lo informa che all’ospedale sono ricoverati 2700 ammalati e che alla Senavra è stato concesso un terzo medico chirurgo: il posto, provvisorio e incerto, rifiutato da Parravicini, Sangalli e Tizzoni è stato assegnato al dottor Garbagnati.
[Ampelio] Calderini si è rimesso, ha ripreso il servizio a Santa Corona ed è stato nominato socio corrispondente dell’Istituto [lombardo di scienze e lettere], riconoscimento al quale aspira anche Sangalli che “vi riuscirà”. Si augura che anche Biffi decida di darsi da fare in questo senso, poiché ha molti estimatori fra i soci dell’istituto.
Con un’aggiunta di Adele [Frigerio] Contini: ringrazia per la memoria che conserva degli amici nonostante la lontananza. Racconta di suo marito, Verga, Zuffi, Beltrami, Bossi e Sangalli. Manda salutui.
Con un’aggiunta di Sangalli: dileggia Biffi per non avergli dato credito quando gli suggeriva di non seguire il corso di Robin e pagare 80 franchi, guadagnati “col sudore della fronte”. Lo esorta tuttavia a prolungare il più possibile il suo viaggio.
4) Milano, 15.04.1854: Andrea Verga riferisce di aver letto l’ultima lettera che Biffi gli ha inviato in presenza di Adelina [Contini] e di [Giacomo] Sangalli, informandolo che tutti hanno notato “l’influenza dell’aria di Parigi” nei modi dell’amico. Si rallegra per il bel microscopio che [Gabriel Gustav] Valentin è riuscito a procurargli, rammaricandosi solo che l’età e i problemi di vista impediscano anche a lui di trarre profitto da simili strumenti. Comunica che Sangalli, [Carlo] Cotta, [Emilio] Cornalia, [Carlo Ampelio] Calderini e gli altri disturberanno Biffi a suo nome. Lo avvisa di aver ottenuto da [Angelo] Gattoni, e da sua moglie, il consenso al prolungamento del suo soggiorno a Parigi, senza nemmeno disturbare “quella lumaca di Antonini”. Comunica di essere stato due volte da Polli, senza però trovarlo, ci tornerà ancora per assecondare i desideri di Biffi. Conviene con lui della necessità di appoggiare Maestri. Lo prega di salutare Loiseau, Calmeil, Parchappe e [Jules-Gabriel-François] Baillarger, assicurando loro che si interessa alle discussioni della società medico-psicologica. Si impegna a mandargli due copie del suo articolo “Strane anomalie di un fegato”, due di quello sul “ventricolo della vólta a tre pilastri” ed una di quello “sulla natura della pellagra”. Pensa di scrivere un approfondimento sulla questione del “ventricolo della vólta a tre pilastri”, perché pare che un giovane studente di Pavia, laureato a Padova, non ritenga le sue deduzioni sufficientemente provate. Adele [Frigerio] Contini, il cui marito in questi giorni “è matto come un cavallo”, aspetta il ritorno di Biffi per sapere tutto del viaggio. Comunica che Beltrami e [Luigi] Zuffi sono fuori Milano, mentre il professor [Giovanni] Gandolfi di Modena è in città per mettere in funzione il suo “cuore pneumatico”.
5) Milano, [22].05.1854: Andrea Verga ringrazia anche a nome dei suoi padroni di casa [Adele Frigerio e Natale Contini] e degli altri amici per il ricordo che Biffi serba di loro nonostante la lontananza. Dichiara che avrà notizie dettagliate sull’andamento dell’istituto di San Celso, da dove gli scrive, da [Giuseppe] Arpesani. Non vede l’ora di riabbracciarlo e di ascoltare tutto quello che ha visto e sentito a Parigi. Apprezza il rinnovato sentimento religioso di Biffi, che ha indotto Adele [Contini] a ideare un progetto, che gli comunicheranno al suo ritorno. Raccomanda di salutare da parte sua e di [Natale] Contini i coniugi [Gabriel Gustave e Henriette] Valentin quando passerà da Berna. Invia saluti a tutti i conoscenti nella capitale francese.
6) Milano, 03.09.1859: Andrea Verga comunica a Biffi l’invio di un suo testo da rivedere, pregandolo di farlo poi avere a Chiusi entro il 20 settembre. Lo invita a raccogliere altre osservazioni ed altri documenti da poter eventualmente opporre a T[archini]-B[onfanti] e a T[assani], [riguardo la perizia di Giuseppe Curti]. Lo esorta a fare in modo che [Cesare] Lombroso rinunci ad alcuni disegni che non ritiene necessari e che [Luigi] Ripa sfrondi il proprio lavoro, in modo da consentire l’uscita del nuovo numero del giornale con “una colonna almeno di rivista”. Ha chiesto alla Cecchina di passare carte, lettere o stampati di Chiusi a Biffi, che considera suo “segretario e collaboratore ad honorem”. Gli chiede di riferire a [Hermann] Demme il suo dispiacere per non averlo potuto salutare al momento della sua partenza e di assicurargli che, tramite Rizzi, risponderà a tutte le sue domande sui feriti e malati militari dell’Ospedale maggiore di Milano; da parte sua gli chiede di salutare i coniugi [Gabriel Gustav e Henriette] Valentin. Manda saluti a [Serafino] Bonomi, di cui ha parlato con il consigliere Nazari, a [Romolo] Griffini e a [Carlo] Cotta. Lo incita a lavorare” intanto che la gioventù e la salute vi arridono”.
Carta intestata: GAZZETTA MEDICA ITALIANA FEDERATIVA LOMBARDIA
7) [s.l., 1864]: riferisce che il dottor Clerici “desidera conoscere quel che fu stampato intorno al suo ultimo lavoro nel giornale psichiatrico inglese” e chiede a Biffi di mandargli il pezzo tradotto. Gli porge i saluto del dottor Bonomi, che gli ha scritto “tripudiante” perché il nuovo Consiglio di amministrazione ha deciso di conservare intatta l’autorità della Direzione. Prega Biffi di fare un articoletto in onore del primo numero dell’«Archivio», “perché il mondo sappia che vi scrive dentro Panizza” e ironizza: “Chi avrebbe detto che ci saremmo ridotti a imitare quella buon anima di Del Chiappa, mandando noi stessi ai giornali li articoli in lode nostra? Ma prima di morire se ne fanno delle figure!”.
8) [s.l., s.d., post 1864]: gli rimanda la lettera di [Francesco] Bini, ma gli ricorda che il prossimo numero dell’«Archivio» è ormai quasi pieno e che ha promesso ad [Augusto] Tebaldi di stampare la sua “Storia”.
9) s.l. [estate 1867]: Andrea Verga si scusa con Biffi per essere partito senza salutarlo e lo prega di giustificarlo con [Cesare] Castiglioni. Gli raccomanda di leggere anche la nota di [Cesare] Lombroso sull’algometria, pubblicata negli “Annali universali di medicina”, prima di riferire sull’argomento. Gli chiede di comunicare a Chiusi di indirizzare le bozze di stampa a Cannobio, informandolo che alloggerà dalla signora Pognetti. Si rammarica per la sospensione degli esperimenti sull’inoculazione della tubercolosi, auspicandone la ripresa verso la fine di agosto. Lo invita a ricordare a Castiglioni di preparare un testo sul “Rendiconto del Bonucci” per l’ “Archivio [italiano per le malattie nervose]”. Gli domanda di leggere le pagine che ha scritto sulla “pazzia ragionante”, precisando che l’articolo, nato come critica all’opera di [Alexandre Jacques François Brière de] Boismont, ha poi assunto le proporzioni di un lavoro originale.
10) Milano, 26.07.1868: Andrea Verga esprime la propria partecipazione al lutto che ha colpito Biffi, invitandolo a trovare un conforto nel lavoro. Gli ricorda che ha promesso di scrivere una relazione sulla statistica del manicomio di Bologna di [Ignazio] Zani. Gli chiede inoltre un testo sul recente studio di [Alexandre Jacques François] Brière de Boismont. Lo invita tuttavia a dirgli se in questo momento non se la sente. Invia le condoglianze dei coniugi [Adele Frigerio e Natale] Contini. Gli propone di raggiungerli a Masino per trascorrere insieme qualche giorno.
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE ECC. / VIA SANT’ORSOLA N. 17
11) Masino, 03.08.1868: Andrea Verga riferisce a Biffi di aver ricevuto una lettera di [Cesare] Lombroso contenente una buona analisi della statistica del manicomio di Bologna del dottor [Ignazio] Zani”. Invita quindi Biffi a sospendere il proprio lavoro sul medesimo argomento o, se l’ha già terminato, a comunicarlo a Lombroso. Spera in una visita di Biffi, dopo essere stato illuso, insieme ad [Adele Frigerio] Contini, dal dottor Curti che ciò sarebbe presto avvenuto. Lo informa sul proprio stato di salute e su quello dei coniugi Contini. Invia saluti da parte di tutti, compresa la Cecchina.
12) Milano, 15.10.1868: Andrea Verga riferisce della gioia dei coniugi Contini per l’invito di Biffi, precisando tuttavia che, a causa delle sue precarie condizioni di salute, difficilmente la signora Adele potrà approfittarne entro l’anno. Più probabile, invece, una visita a Rancate di suo marito [Natale] e dello stesso Verga.
13) Milano, 24.05.1869: Andrea Verga ringrazia Biffi anche a nome dei coniugi [Adele Frigerio e Natale] Contini. Gli chiede aiuto per la revisione del nuovo numero dell’ “Archivio [italiano per le malattie nervose]”. Gli manda il riassunto della memoria di [Camillo] Golgi, da inoltrare con comodo a “Cesarino” [Cesare Castiglioni] e all’editore Rechiedei. Lo informa che “Cesarino” [Cesare Castiglioni] si è offerto per trattare i casi Zucchi e Virnicchi. Gli propone di fare un sunto dell’ultima lettura di Schiff al Museo di fisica di Firenze. Gli comunica che intende riservare un foglio di stampa allo studio di [Giovanni] Brocca sulla cura dell’epilessia con l’atropina somministrata per via ipodermica. Riferisce di aver incontrato Rotondi, il quale si è impegnato a fornire quotidianamente a Biffi la sputacchiera di un tisico, tramite l’infermiere Salvaneschi: in tal modo potranno realizzare l’esperimento. Si dispiace per l’infreddatura di Biffi, ritenendola comunque di poco conto. Chiude chiedendogli di consegnare a Rechiedei anche la copertina dell’ “Archivio”, che gli unisce in allegato. Precisa di aver incaricato l’editore di girare ai suoi soci tutte le lettere che dovessero essergli indirizzate come “compilatore” dell’ “Archivio”.
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14) [s.l., dalla villeggiatura, estate 1869]: avvisa Biffi di essere pronto a rientrare a Milano e che dunque vedrà presto i loro conigli e potrà presentare con lui “qualche cadavere” in una delle prossime sedute dell’Istituto lombardo. Si congratula con Biffi per aver chiesto chiaramente al dottor De Dreer di pagare la tavola, ma teme che non lo farà visto che sinora ha resistito alle ingiunzioni di pagamento dell’«Archivio». Si compiace comunque che l’«Archivio» stia prosperando, anche se mancano gli abbonati e soprattutto “i pagatori”. Lo esorta a pubblicare il caso interessantissimo di [Filippo] Manci e a fare in modo che la tavola sia chiara, “ad edificazione di tutti coloro che danno tanta importanza al minimo disturbo del giuoco valvolare del cuore”. Si lamenta per il caldo e per l’affluenza dei bagnanti, che crea problemi “anche per i bagni e le fangature”.
15) Milano, 31.10.1869: Andrea Verga incarica Biffi di redigere l’indice generale dell’ “Archivio [italiano per le malattie nervose]”. Riporta i saluti dei coniugi [Adele Frigerio e Natale] Contini, i quali immaginano che Biffi sia tornato da Roma “con un po’ della ciera florida e beata di Pio IX”. Racconta che durante le vacanze autunnali [Cesare] Castiglioni ha lavorato “esemplarmente”, compilando notizie, bibliografie e una lunga relazione sui manicomi provinciali. Si rallegra per le notizie ricevute sul conto di [Biagio] Miraglia, considerando che ci guadagni dal confronto con Ferrarino.
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16) Cannobio, 24.07.1870: Andrea Verga, in vacanza a Cannobio, chiede a Biffi di pagare una polizza per suo conto, temendo di dover rinviare il rientro a Milano, a causa della sua “poltroneria” o del nervosismo di [Adele Frigerio] Contini. Se andrà a vedere le pecore [alla R. Scuola Superiore di medicina Veterinaria in San Francesco], lo prega di salutare il direttore [Telesforo] Tombari. Chiede se Visconti sia riuscito a rientrare dalla Danimarca sano e salvo. Invia saluti anche da parte della signora Contini, estesi ai familiari di Biffi, “alla signora Peppa e alla sua Giovannina [Tamburini]”.
17) Milano, 10.10.1870: Andrea Verga si congratula con Biffi per il suo lavoro “Sui riformatori pei giovani” (Milano 1870). Lo informa di aver consegnato al tipografo di San Pietro all’Orto la bibliografia di [Augusto] Tebaldi perché la pubblichi nel nuovo fascicolo dell’“Archivio [italiano per le malattie nervose]”. Si rammarica che non siano ancora arrivati tutti i dati per compilare la tavola generale del movimento dei manicomi in Italia, che uscirà quindi imperfetta. Lo informa che non riuscirà ad approfittare con Adele Frigerio [Contini] del suo cortese invito. Lo incarica di preparare l’indice generale delle materie trattate nell’ “Archivio” nel corso del 1870. Manda saluti da parte di Giovanni Battista de Capitani d’Arzago e di [Francesco De] Dreer. Riferisce di aver saputo del licenziamento di [Filippo] Cardona dal posto di direttore del manicomio di Pesaro.
18) [Milano], 17.07.1871: Andrea Verga comunica a Biffi la restituzione del rapporto firmato, insieme ad una lettera della signora [Laura] Govone, informandolo di aver aggiunto alla risposta di Biffi alcune righe di approvazione ai suoi consigli. Fornisce ragguagli circa gli esperimenti che stanno realizzando in collaborazione con il professor [Pietro] Oreste e la possibilità di operare un cavallo messo a disposizione dallo stesso Oreste e dal cavalier Fara. Riferisce che la figlia della signora Naymiller si è ammalata di vaiolo.
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE ECC. / VIA SANT’ORSOLA N. 17
19) Cortona, 23.08.1871: Andrea Verga racconta a Biffi delle vacanze che sta trascorrendo in Toscana e Umbria in compagnia del cavalier Marsili e della signora [Adele Frigerio] Contini. Lo informa di aver visitato il manicomio di Santa Margherita a Perugia, senza tuttavia trovarvi il direttore [Giuseppe] Neri, partito per i bagni di Viareggio con la famiglia. Gli raccomanda, per un premio, uno stipetto realizzato dal perugino Federico Lancetti, che verrà inviato all’Esposizione di Milano. Riporta i saluti di padre Lisi, che ha conosciuto ad Assisi. Pensa di rientrare la settimana successiva, facendo probabilmente una sosta a Firenze ed una a Bologna. Chiede notizie degli animali sui quali stanno facendo insieme degli esperimenti. Manda i saluti della signora Adele [Frigerio] e di Cecchina. Si augura di rientrare in tempo per dare ancora un’occhiata all’“Archivio [italiano per le malattie nervose]” e per partecipare all’apertura del Consiglio provinciale. Invia saluti estesi a [Cesare] Castiglioni.
20) Milano, 27.10.1872: Andrea Verga comunica a Biffi l’invio di 25 copie della relazione su Mombello, da distribuire ai professori della Scuola di veterinaria “nostri colleghi nel campo della fisiologia sperimentale”, ai membri del Consiglio sanitario provinciale “nostri compagni di sventura” e ai componenti del Consiglio provinciale, compreso il prefetto. Da parte sua ne ha dato copia alla redazione de “Il Secolo” e a quella de “Il Pungolo”, al Comune di Milano e inoltre a Strambio, Soresina, Zucchi, Zuffi, Valsuani, Vittore Ottolini, Lucca, Carlo alfieri, Achille Rougier, Paolo Maspero, Romolo Griffini. Lo informa di aver preparato anche un testo per l’“Archivio [italiano per le malattie nervose]”, tirando “fuori dal sacco delle reminiscenze e considerazioni sulla paralisi generale”. Invia saluti anche da parte di [Adele Frigerio] Contini.
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE / REDATTO DAI DOTTORI VERGA E BIFFI
21) [s.l., s.d., circa 1872]: dice di essersi inteso con il custode della Brugna, Sordelli, per destinare uno stanzino accanto al deposito dei cadaveri all’allevamento dei conigli, di cui lo stesso Sordelli si occuperà. Spiega che secondo Sordelli i conigli del professor Albertini “non morirono di tubercolosi, ma si ammazzarono a vicenda per godere le femmine”. Gli chiede se ha ricevuto il libro di Selmi e lo avvisa che [Augusto] Tebaldi è contento che la sua perizia compaia nell’«Archivio» del prossimo luglio. Gli allega un promemoria da aggiungere al progetto sul villaggio dei pazzi, pregandolo di consegnarlo al cavalier Lucca.
Carta intestata “Archivio italiano / per le malattie nervose / redatto dai dottori / Verga e Biffi”.
22) [s.l., s.d., circa 1872]: gli invia “la turba dei concorrenti minori” e pensa che anche Biffi si sbrigherà in poche ore e restituirà presto “il fascio all’onorevole relatore”. Promette che entro la settimana passerà in rassegna anche i documenti di [Antonio] Michetti. Lo avvisa di aver pensato personalmente alla “pensione” dei conigli che hanno fatto allevare nella Brugna [deposito dei cadaveri dell’Ospedale Maggiore di Milano]. Dice di aver scritto a [Carlo] Livi, affinché mandi all’«Archivio [italiano per le malattie nervose]» “la seconda parte della sua perizia o almeno una storia d’anatomia patologica”. Lo avvisa che un padre cappuccino li ha chiamati per un consulto su un paziente luganese che sarà a Milano il 21 del mese.
Carta intestata “Archivio italiano / per le malattie nervose / redatto dai dottori / Verga e Biffi”.
23) Cannobio, 16.09.1873: Andrea Verga si lamenta con Biffi del maltempo che gli impedisce di fare le gite che aveva in programma per le vacanze. Confida di non avere nessuna voglia di occuparsi del Congresso scientifico di Roma, della sottosezione freniatrica proposta da [Carlo] Livi e dell’associazione medico psicologica auspicata da [Ignazio] Zani, desiderando solo percorrere la Val Cannobina, la Val Vigezzo e il Lago Delio. Comunica a Biffi che sottoscriverà le sue decisioni, suggerendogli tuttavia di prendere a modello della circolare l’invito dell’Accademia medico-psicologica di Vienna, pubblicato sull’ultimo numero dell’“Archivio [italiano per le malattie nervose]”, e di sentire il parere di [Carlo] Livi, [Antonio] Berti, [Cesare] Vigna, [Giuseppe Lodovico] Ponza e magari [Cesare] Lombroso. Chiude con saluti anche da parte di Adele [Frigerio Contini].
24) Cannobio, 28 settembre [s.a., 1873]: dice di aver ricevuto la circolare, che va benissimo, e di volerla pubblicare nell’«Archivio italiano [per le malattie nervose]», eventualmente anticipando alla metà di ottobre l’uscita dell’ultimo fascicolo dell’anno. Non resterà lontano da Milano più di una settimana, ma è disponibile a lavorare anche in vacanza, se gli manda qualcosa da fare. Comunica che la signora Aganoor è passata a trovarlo con le sue figlie (compresa Maria, che continua a stare benissimo), mentre fuggiva con loro da Milano a causa del colera. Dice di aver fatto una gita in Val Cannobina e in Val Vigezzo, e di voler raggiungere anche un laghetto alpino sul monte di fronte a Cannobio. Chiede notizie della sua salute, di Arpesani, di suo nipote coadiutore e del colera a Milano. Lo prega di salutare gli amici Valsuani, Rizzi, Brocca, Bossi, Zuffi e Zucchi, e gli invia a sua volta i saluti della signora Contini.
25) Roma, 28.10.1873: Andrea Verga deplora la scarsa partecipazione dei congressisti alle sedute del convegno di Roma. Racconta di essere tuttavia riuscito a costituire una sottosezione separata per i medici alienisti, presieduta da [Giuseppe] Girolami con [Clodomiro Bonfigli] nelle funzioni di segretario. Tale sezione si è occupata della stesura di uno statuto organico per una società freniatrica italiana, presieduta da Verga con Biffi segretario ed ha rinnovato al Ministero dell’interno l’istanza per una legge sugli alienati e i manicomi. Riferisce che, ad eccezione, di [Cesare] Lombroso, partito il giorno precedente, gli altri sono rimasti. Manda saluti da parte di [Carlo] Livi, [Clodomiro] Bonfigli, [Gaetano] Cappelli, [Telesforo] Tombari e [Giuseppe] Neri. Lo prega di salutare Adele [Frigerio Contini] e di riferirle la sua prossima partenza per Milano. Comunica che prima di partire farà visita alla contessina Giovanola e all’architetto [Francesco] Azzurri. Si augura di riuscire a visitare il luoghi più interessanti, non essendo ancora riuscito a vedere nulla.
26) Milano, 18.11.1873: Andrea Verga comunica a Biffi la restituzione degli opuscoli di [Augusto] Tebaldi e Bergonzi, in modo che possa farne cenno sulle pagine dell’“Archivio [italiano per le malattie nervose]”. Lo informa dei numerosi impegni e dei lavori che deve ancora completare. Gli chiede di rispondere a Cappelli, che fa proseliti per la Società [freniatrica italiana], sollecitandolo a mandare il suo rapporto sui quesiti di Carlo Livi, senza il quale i processi verbali del Congresso di Roma risulterebbero incompleti. Riferisce di aver incaricato il tipografo di stampare almeno 150 copie dello statuto e delle norme transitorie [della Società], prendendo gli accordi relativi con Biffi, che ne è segretario-tesoriere.
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE / REDATTO DAI DOTTORI VERGA E BIFFI
27) [s.l., s.d., 1873]: poiché “ferve più che mai la battaglia sulla inoculabilità della tubercolosi”, pensa che probabilmente nel prossimo Congresso di Roma se ne parlerà ed esorta Biffi a terminare il lavoro per leggerlo in quella occasione. Dice che il prof. Tebaldi non ha ancora ricevuto le copie delle perizie medico-legali che ha pubblicato nell’«Archivio italiano» e che gli ha spedito la “Statistica” corretta affinché venisse anch’essa pubblicata, ma lui non l’ha mai ricevuta e chiede notizie in merito a Biffi. Lo stesso Tebaldi si è proposto per il Congresso medico-psicologico di Vienna, ma Verga ha già incaricato Livi di rappresentarlo. Propone poi di comunicare sulla rivista la morte del dottor Antonio Bonati, direttore medico dello Stabilimento privato Colombo, indicando chi sia il suo successore. Gli chiede infine se negli ultimi anni Berti riceveva l’«Archivio» e pagava. Gli invia i saluti della signora Contini.
Carta intestata “Archivio italiano / per le malattie nervose / redatto dai dottori / Verga e Biffi”.
28) Milano, 23.08.1874: Andrea Verga comunica a Biffi la restituzione di una lettera ricevuta tramite Valsuani. Lo informa degli accordi presi anche a suo nome con il tipografo in merito alla stampa dei fascicoli di settembre e ottobre dell’“Archivio [italiano per le malattie nervose]”. Lo prega di leggere la risposta a [Giuseppe Lodovico] Ponza, autorizzandolo alle modifiche che ritiene opportune. Gli domanda inoltre di rivedere anche la rubrica “Società freniatrica italiana”, ricordandogli l’opportunità di scrivere insieme la circolare da inoltrare in prossimità del congresso a tutti i soci. Lo ragguaglia circa un colloquio avuto con il commendatore Restelli circa le facilitazioni ferroviarie che si potrebbero accordare ai partecipanti al convegno. Rimane a disposizione per qualunque necessità, promettendo di rientrare il 18 settembre a Milano, da dove partiranno insieme per Imola. Si augura che per quell’epoca [Romolo] Griffini avrà completato la relazione Molinari, che potranno così firmare. Invia saluti anche da parte di Adele [Frigerio Contini].
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE / REDATTO DAI DOTTORI VERGA E BIFFI
29) Cannobio, 26.08.1874: Andrea Verga sollecita Biffi a scrivere il resoconto della presidenza da presentare al Congresso di Imola della Società freniatrica italiana, insieme alle commemorazioni dei soci defunti. Unisce la minuta della circolare d’invito al convegno che vuole sia diramata ai soci. Lo informa che Restelli gli ha comunicato che non è possibile ottenere facilitazioni ferroviarie per i congressisti. Di ciò ha già parlato anche con Carlo d’Adda. Potrà avere maggiori informazioni sul suo stato di salute e su Adele [Frigerio Contini], da Gariboldi, che ha passato qualche giorno con loro a Cannobio.
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE / REDATTO DAI DOTTORI VERGA E BIFFI
30) Cannobio, 07.09.1874: Andrea Verga informa Biffi che il sindaco di Imola, [Codronchi], garantirà una significativa partecipazione di scelti uditori al Congresso della Società freniatrica italiana, aggiungendo che occorrerà garantire anche il libero accesso ai giornalisti. Gli consiglia di mandare a [Luigi] Lolli l’elenco dei soci e le rispettive qualifiche, indicando con un asterisco quelli che probabilmente parteciperanno al convegno, vale a dire: Biffi, [Giovanni] Brocca, [Edoardo] Gonzales, [Antonio] Tarchini-Bonfanti, Verga, [Luigi] Brugnoni, [Giuseppe Lodovico] Ponza, [Carlo] Livi, [Lorenzo] Monti, [Antonio] Michetti, [Francesco] Roncati, [Gaetano] Cappelli, [Cesare] Lombroso, [Augusto] Tebaldi, [Francesco] Bini, [Alessandro] Solivetti, [Giovanni Battista] Manzini, [Giovanni] Tonino, [Biagio] Miraglia, [Clodomiro] Bonfigli. Comunica che non potrà partecipare alla seduta del 15 settembre, non potendo lasciar sola troppo presto Adele [Frigerio Contini], ma che arriverà a Milano la sera del 17. Invia saluti anche da parte della signora Contini.
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE / REDATTO DAI DOTTORI VERGA E BIFFI
31) Milano, 09.10.1874: Andrea Verga comunica di aver dato riscontro alla lettera di Codronchi, sindaco di Imola, promettendo che verrà letta in occasione della prima seduta del Congresso. Riferisce che consegnerà all’editore Rechiedei un cenno su un “buonissimo” lavoro di [Giuseppe] Sapolini. Gli chiede una mezza dozzina di copie del saggio sulla tubercolosi. Invia saluti anche da parte di Adele [Frigerio Contini].
Carta intestata: SOCIETÀ FRENIATRICA ITALIANA / 25 OTTOBRE 1873
32) [Milano], 19.11.1874: Andrea Verga chiede a Biffi il nome e cognome della donna che gli ha raccomandato, avendoli dimenticati, poiché intende andarla a trovae alla Rotonda. Invia saluti anche da parte di [Adele Frigerio] Contini.
33) [Milano, 26 novembre 1874]: gli comunica che l’Istituto lombardo gli ha conferito all’unanimità la pensione e specifica di averlo saputo per primo insieme a [Paolo] Frisiani, con il quale ha effettuato lo scrutinio del voto. Si congratula con lui.
Carta intestata “Archivio italiano / per le malattie nervose / redatto dai dottori / Verga e Biffi”.
34) s.l., 25.09.1875: Andrea Verga restituisce a Biffi i manoscritti “del nostro enfant terrible” [Giuseppe Lodovico Ponza]. Teme che dopo aver compromesso la Società freniatrica italiana, possa danneggiare anche l’ “Archivio [italiano per le malattie nervose]” e pertanto ritiene sia preferibile si rivolga al “Morgagni” o alla “Rivista [sperimentale di freniatria]”, sebbene ritenga che la “lettera al padre Secchi”, per la sua brevità possa essere stampata. Non crede infatti che Ponza possa aver risolto scientificamente la questione delle “agitazioni maniache”: le rilevazioni fatte nelle sale degli alienati dell’Ospedale [Maggiore], a Mombello e alla Senavra, confrontate da [Giovanni] Schiaparelli colle indicazioni magnetiche dell’osservatorio di Brera “non corrisposero alle speranze che il dottor Ponza col suo entusiasmo mi avea fatte concepire”. Comunica di aver restituito all’editore Rechiedei le bozze di stampa emendate della memoria di [Rodolfo] Rodolfi e [Giovanni Battista] Manzini, chiedendogli di sottoporla ad un’ulteriore revisione da parte autori. Assicura che sta lavorando alacremente, tanto da non aver quasi tempo di guardare i giornali che generosamente gli vengono portati dal segretario Giulio Carcano. Raccomanda di salutare gli amici, specialmente Zucchi, Brocca, Rotondi e il nipote di Biffi. Manda i saluti di Adele [Frigerio Contini] e del canonico. Aggiunge che c’è ancora tempo per la perizia dell’uxoricida, convenendo con Ponza che nessuno meglio di Biffi possa occuparsene.
35) Milano, 22.10.1875: Verga raccomanda a Biffi un incontro con [Giuseppe Lodovico Ponza]. Spiega che le osservazioni alla tavola statistica dei manicomi sono state stampate per rispetto ad un impegno con i lettori. Gli ricorda la necessità di pubblicare la data della prossima riunione della Società freniatrica italiana, in cui verrà trattata la questione di un progetto di regolamento ministeriale. Chiede notizie riguardo il patronato, la raccolta di oblazioni e la diffusione degli inviti d’adesione ai comuni. Ritiene sia giunto il momento di trasformare la Società in Opera pia. Chiede notizie della signora Carminati, raccomandandogli di salutarla a nome suo se si trova ancora ricoverata.
36) s.l., 01.01.1876: Verga chiede a Biffi di sistemare le partite relative agli scambi con alcuni periodici e di valutare se convenga continuare l’invio dei fascicoli dell’ “Archivio [italiano per le malattie nervose]”. Comunica l’invio di un’oblazione per il monumento a [Luigi] Porta, della quota d’iscrizione alla Società freniatrica italiana. Gli chiede qualche foglio da lettera e qualche busta con timbro della Società o dell’ “Archivio”. Riferisce di aver cercato la signora Fiorina Mosca Motta alla Rotonda, ma di non averla trovata. Ringrazia Biffi per le sue premure, anche a nome di Adele [Frigerio Contini]. Aggiunge di aver passato alla tipografia la memoria dei medici bresciani [Rodolfo] Rodolfi e [Giovanni Battista] Manzini e di aver invece rinunciato a pubblicare il suo studio su di un caso di “mania transitoria”, per non suscitare il malumore di [Carlo] Livi e perché ritiene che due ricerche di natura medico legale sullo stesso fascicolo siano troppe.
37) Milano, 12.01.1876: Andrea Biffi, costretto a letto, invita Biffi ad andare a trovarlo. Lo ringrazia della parcella Mola e della lettera Frigerio. Precisa che a quest’ultima può rispondere direttamente Biffi, spiegando al mittente che difficilmente potrà trarre vantaggio per il suo concorso. Chiede a Biffi se è stato chiamato a far parte della commissione per il concorso di Alessandria, precisando che lui non è stato nominato.
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE / REDATTO DAI DOTTORI VERGA E BIFFI
38) Milano, 15.10.1876: Andrea Verga si compiace per i complimenti che gli giungono per la sua nomina a senatore, “se non sono canzonature”. Ringrazia Biffi, anche a nome di [Adele Frigerio] Contini, per il dono del tartufo. Consapevole degli impegni di Biffi per la redazione dell’indice e con [Antonio] Michetti, gli riferisce di aver già passato al tipografo il rendiconto predisposto da [Serafino] Bonomi. Gli ricorda di interessare il signor Citterio per l’incarico di cassiere della Società di patrocinio [per i pazzi poveri della Provincia di Milano]. Comunica che farà una visita al Molla. Invia saluti anche da parte di Adele [Frigerio Contini]. Aggiunge che Bossi è partito per Bussero. Gli chiede di verificare se ha a casa qualche fascicolo del “Morgagni”, della “Rivista clinica di Bologna” o del “Giornale veneto delle scienze mediche”.
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE / REDATTO DAI DOTTORI VERGA E BIFFI
39) Milano, 03.11.1876: Andrea Verga riferisce a Biffi di aver declinato l’invito del Manicomio di Alessandria a pubblicare l’avviso di concorso al posto lasciato libero da [Giuseppe Lodovico] Ponza, essendo giunto troppo tardi. Desidera sapere gli esiti dell’autopsia di [Giuseppe] Dossena fatta da Biffi. Gli comunica di aver scritto una breve relazione sul conto del Molla, che potrà modificare a suo piacimento e poi inoltrare al Tribunale. Racconta la fatica che gli è costato raccogliere le firme per lo statuto della Società di patrocinio [per i pazzi poveri della Provincia di Milano], precisando che gli manca ancora quella di don Giulio Vigoni. Ringrazia anche a nome di [Adele Frigerio] Contini per la selvaggina. Gli chiede di esprimere le proprie felicitazioni a [Gustav Gabriel Valentin], quando gli scriverà a Berna. Lo incarica di assecondare la richiesta di [Filippo] Lussana di spedire alcune copie del suo rendiconto a suo genero, [Pietro] Albertoni, incaricato della cattedra di fisiologia a Siena. Gli comunica di non aver ricevuto il numero di aprile della “Rivista clinica di Bologna” nonché di quello di agosto del “Moragni” e del “Giornale veneto delle scienze mediche”.
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE / REDATTO DAI DOTTORI VERGA E BIFFI
40) Milano, 20.11.1876: Andrea Verga riferisce a Biffi di aver sollecitato [Edoardo] Gonzales a convocare la Commissione della Società di patrocinio [per i pazzi poveri della Provincia di Milano]. Invita Biffi a riunire la Società freniatrica italiana e gli comunica di aver proposto a Tarchini [Bonfanti] di presentare in tale occasione le sue osservazioni agli emendamenti del ministro [Pasquale Stanislao] Mancini, alle quali si potrebbero aggiungere quelle di Verga e di Biffi. Gli segnala che domenica andrà a Pavia per festeggiare il quarantesimo anniversario di laurea di Zucchi, Maspero, Degli Occhi, Larino, Monte, Bazzini, Giani e altri medici. Lo ringrazia per le sue premure e invia saluti anche da parte di Adele [Frigerio Contini].
Carta intestata: ARCHIVIO ITALIANO PER LE MALATTIE NERVOSE / REDATTO DAI DOTTORI VERGA E BIFFI
41) [s.l., s.d., circa 1876]: dice di aver “spremuto” al professor Baldassare Poli 10 lire a favore della Società di patrocinio [pei pazzi poveri della Provincia di Milano] e gli chiede di mandare subito la quietanza di pagamento e i ringraziamenti all’indirizzo di Corso Venezia 49. Lo esorta a pubblicare i nomi dei nuovi benefattori appena avranno raggiunta la mezza dozzina. Gli chiede di provare il timbro a secco della Società stessa e di inviargli alcuni fogli di carta timbrati abbastanza larghi da permettergli di fare “un rapporto piuttosto lungo al Ministero dell’interno”. Dice di essere stato interpellato da Livi sul conto “di quel Mazzucchi che uscendo da una trattoria a Milano uccise un povero disgraziato che passava per caso di là” e di attendere informazioni da Biffi – che l’ha visitato insieme a [Antonio Tarchini] Bonfanti – per rispondergli in merito alla diagnosi di delirio di persecuzione e al suo ricovero presso il manicomio privato Colombo. Avvisa di aver licenziato gli ultimi fogli dell’«Archivio [italiano per le malattie nervose]» e manda i propri saluti e quelli della signora [Adele Frigerio] Contini a lui e a suo nipote.
Carta intestata “Archivio italiano / per le malattie nervose / redatto dai dottori / Verga e Biffi”.
42) [s.l., s.d., circa 1876]: gli rimanda il volume che gli ha prestato, perché non fa per lui e non gli fornisce i dati di cui aveva bisogno, cioè il numero dei delinquenti ricoverati al 31 dicembre 1874 nelle carceri giudiziarie, nei bagni e nelle case di pena, per confrontarli con quelli dei pazzi. Spiega che prima della nuova adunanza bisognerà esaurire i temi trattati nella precedente, mandando il verbale del progetto di regolamento sui manicomi al Ministero dell’interno. Gli chiede se ne ha fatto stampare delle copie a parte. Pensa di poter inviare il fascicolo all’«Archivio», ma occorrono alcune righe introduttive, che demanda a Biffi, compilatore del verbale stesso. Gli chiede aiuto perché [Giacinto] Pacchiotti lo sta soffocando di lettere e di stampati. Comunica che martedì probabilmente rivedrà [Lodovico] Ponza.
Carta intestata “Archivio italiano / per le malattie nervose / redatto dai dottori / Verga e Biffi”.
43) [s.l., s.d., circa 1876]: gli rimanda il verbale, che teme di aver peggiorato correggendolo. Dice di aver raccomandato alla Deputazione il progetto di regolamento interno per la Società di patrocinio per i pazzi poveri e gli chiede se ha visto “che è aperta l’iscrizione presso parecchi giornali per l’esonero delle visite ecc. a favore della nostra Società”. Comunica che è stato da lui [Carlo] Livi per un consulto e che ha cercato Biffi senza trovarlo allo Stabilimento. Conferma di aver dato al tipografo sia la lettera di[Antonio] Michetti – che crede possa essere stampata senza note – sia la notizia del nipote [Giovanni Battista Verga] sul Dossena.
Carta intestata “Archivio italiano / per le malattie nervose / redatto dai dottori / Verga e Biffi”.