Valentin Gabriel Gustav

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Trentanove lettere del fisiologo Gabriel Gustav Valentin (1810-1883) a Biffi:

1) Berna, 02.09.1853: Gabriel Gustav Valentin ringrazia per le premure riservate da Biffi a lui e alla moglie in occasione del loro soggiorno a Milano. Entrambi si augurano di poter tornare presto in Italia. Racconta dei disagi subiti nel corso del viaggio di ritorno a causa di un temporale che li ha sorpresi a Bellinzona, costringendoli a proseguire sino a Faido sotto l'acqua. La strada si è poi fatta più semplice dal San Gottardo. Informa Biffi di aver iniziato a lavorare alla seconda edizione del suo trattato di fisiologia [“Grundriss der Physiologie des Menschen”]. Gli comunica che gli farà avere a Chiasso alcuni scritti suoi e di suoi allievi, non essendo riuscito a spedirli con la posta ordinaria per problemi doganali. Gli comunicherà la risposta del [fabbricante di microscopi] Schieck , al quale ha scritto appena tornato a Berna. Invia saluti estesi a Sangalli, al quale la moglie scriverà direttamente.
Con un'aggiunta della moglie Henriette Samosch: ricorda con malinconia il viaggio compiuto in Italia. Riferisce di aver fatto in modo che il marito insistesse con lo Schieck di Berlino riguardo il lavoro per Biffi. Si rammarica per non aver potuto incontrare la signora [Adele Frigerio] Contini e [Andrea] Verga. Prega Biffi di porgere i suoi saluti alla signora [Giuseppina] Poggiolini, che ha trovato molto simpatica e affine alla sua personalità e gli raccomanda di non dimenticare di inviarle sue poesie. Conclude con saluti a [Natale] Contini.

2) Berna, 13.10.1853: Gabriel Gustav Valentin chiede a Biffi di aggiornarlo riguardo la commissione fatta al famoso ottico Schieck di Berlino. Si rende disponibile a contattare anche altri fabbricanti di microscopi, come Reinicke & Wassner a Berlino, Kellner a Wertzlaw (che ha costruito un eccellente esemplare per Koelliker) o Beniche. Si mette a disposizione, nel caso volesse passare da Berna in occasione del suo viaggio di ritorno da Parigi. Si scusa per non aver ancora inviato nulla, essendo ancora in attesa di ricevere le copie di alcuni suoi studi che desidera mandare a Biffi, ad [Andrea] Verga e a [Giacomo] Sangalli. Chiude con saluti estesi a Verga, Sangalli e [Natale] Contini.
Con un'aggiunta della moglie Henriette Samosch: racconta che sta superando un periodo di malattia, grazie anche alle cure del dottor Vogt. Intrattiene Biffi sull'effetto che ha avuto su di lei il viaggio in Italia. Il Paese e i suoi abitanti l'hanno stregata, come non le è mai successo in occasione di altri viaggi, nemmeno quello fatto l'estate precedente a Breslau, Dresda e Weimar. Spera di ricevere da Biffi qualche lettera in italiano. Lo prega di ringraziare [Giacomo] Sangalli. Precisa di non avere ancora ricevuto gli spartiti, probabilmente Remak li manderà da Berlino. Invia saluti estesi a Verga, Contini e [Giuseppina] Poggiolini.

3) Berna, 14.10.1853: Gabriel Gustav Valentin assicura a Biffi che si occuperà con piacere della commissione del microscopio presso il fabbricante Schieck, al quale chiederà anche un micrometro e un polarizzatore. Manda i suoi omaggi ad [Emilio] Cornalia. Invia saluti estesi ad [Andrea] Verga e a [Giacomo] Sangalli. Gli raccomanda di organizzarsi per riuscire a passare qualche tempo a Berna nella successiva primavera.

4) Berna, 17.10.1853: Gabriel Gustav Valentin comunica a Biffi di aver ricevuto i trenta Napoleoni d'oro che gli ha inviato per l'acquisto del microscopio e di averli depositati presso un istituto bancario, dove li lascerà fino al momento in cui dovrà effettuare il pagamento. Lo informa che scriverà subito a Schiek perché gli prepari un ottimo microscopio e un polarizzatore. Invia saluti estesi ad [Andrea] Verga e a [Giacomo] Sangalli anche da parte della moglie.

5) Berna, 28.12.1853: Gabriel Gustav Valentin comunica a Biffi l'invio di una lettera da parte di Schiek, che potrà farsi tradurre da [Giacomo] Sangalli e dalla quale apprenderà che il microscopio sarà pronto per la fine del mese di febbraio del 1854. Lo informa che il prezzo è salito a 165 talleri, vale a dire 168,75 franchi: immagina che la differenza di 25 franchi non costituisca un problema, considerata la qualità dello strumento. Manda gli auguri per il nuovo anno. Invia saluti estesi ad [Andrea] Verga e a [Giacomo] Sangalli anche da parte della moglie.

6) Berna, 27.03.1854: Gabriel Gustav Valentin informa Biffi di aver ricevuto dal costruttore Schieck il suo microscopio in perfette condizioni, precisando che è provvisto di un nuovo sistema di lenti perfezionato capace di garantire una maggiore definizione. Si dice molto contento dello strumento e si augura che riesca utile all'amico. Per quanto riguarda i costi, gli comunica che hanno di poco superato il prezzo che Biffi si era prefissato di spendere e che potranno sistemare i conti quando passerà da Berna. Si dispiace per gli appunti di Robin riguardo i microscopi tedeschi, ritenendoli infondati. Ringrazia per la biografia di [Mauro] Rusconi scritta da Biffi, complimentandosi per come ha trattato la questione del contrasto dello scienziato defunto con [Bartolomeo] Panizza [sul sistema linfatico dei rettili], ritenendo che anche quest'ultimo possa rimanerne soddisfatto. Si lamenta per il lavoro dell'editore che deve stampare il suo volume [“Grundriss der Physiologie des Menschen”], temendo che non riuscirà a farlo uscire prima dell'autunno. Chiede a Biffi di ringraziare [Claude] Bernard per la memoria sul sistema nervoso simpatico che gli ha inviato, e di riferirgli i suoi complimenti per la nomina a professore alla Sorbona.
Con un'aggiunta della moglie Henriette: si rallegra per l'arrivo del microscopio, che ritiene superiore a quello costruito da Schieck per Oberhauser. Ringrazia nuovamente Biffi per l'accoglienza riservata a lei e al marito in occasione del loro viaggio a Milano e lo invita a trascorrere qualche tempo a Berna, precisando che la loro casa si trova davanti alla Porte de Morat, nel quartiere della Villette.

7) Berna, 09.10.1854: Gabriel Gustav Valentin riferisce a Biffi che non può scrivergli più diffusamente, essendo ammalato. Lo informa che la nuova edizione del suo trattato [“Grundriss der Physiologie des Menschen”] sarà pronta per il mese di febbraio. Gli chiede di riferire ad [Emilio] Cornalia di aver diramato la lista per la sottoscrizione, ma di aver ricevuto un'unica risposta. Invia saluti estesi ad [Andrea] Verga, a [Giacomo] Sangalli e a Cornalia.

8) Berna, 08.11.1854: Gabriel Gustav Valentin ringrazia Biffi per la sua amabile lettera e le espressioni di amicizia in essa contenute. Lo informa sul proprio stato di salute, che va migliorando sebbene non si senta del tutto ristabilito. Rimane sempre a sua disposizione riguardo la commissione del microscopio. Riferisce di aver completato da una quindicina di giorni il suo testo [“Grundriss der Physiologie des Menschen”], che si augura possa essere stampato nel mese di febbraio del 1855. Al momento si sta occupando del rendiconto del 1854, che detta a un segretario per evitare di affaticarsi troppo, come gli ha raccomandato Biffi. Lo prega di consegnare le lettere ad [Emilio] Cornalia e a [Giuseppe] Morganti. Invia i suoi saluti estesi [Andrea] Verga, a [Giacomo] Sangalli e a [Natale] Contini. Lo ringrazia per la descrizione della colonia belga che ha visitato.
Con un'aggiunta della moglie Henriette: rassicura Biffi sullo stato di salute del marito, come riferitole anche dal dottor Vogt. Lo ritiene un po' ipocondriaco, come molti scienziati.

9) Berna, 28.01.1855: Gabriel Gustav Valentin ringrazia Biffi per avergli inviato la memoria di [Mauro] Rusconi sullo sviluppo dei pesci, che utilizzerà nel suo rendiconto, di cui invierà copia a Biffi in primavera. Si augura che Biffi abbia compiuto progressi nello studio della lingua tedesca tali da consentirgli di leggere agevolmente le sue comunicazioni senza dizionario. Riferisce del miglioramento del proprio stato di salute, tanto da aver potuto riprendere i suoi lavori scientifici come prima, precisando di essere ora particolarmente interessato agli studi matematici. Invia i suoi omaggi ad [Andrea] Verga, [Giacomo] Sangalli, [Natale] Contini, e [Giuseppe] Morganti. Si augura che Verga stia meglio e che Sangalli si sia insediato nella cattedra di anatomia patologica a Pavia.

10) Berna, 23.05.1855: Gabriel Gustav Valentin comunica a Biffi che il microscopio commissionato a Schieck per [Angelo] Vittadini arriverà a Berna per la fine del mese di giugno o l'inizio di quello di luglio. La somma relativa potrà essergli inviata in oro o in banconote francesi o belghe, che provvederà a cambiare in valuta di Berlino per effettuare il pagamento, rendendo conto di tutte le spese. Ringrazia per l'indulgente giudizio di Biffi alla nuova edizione del suo trattato [“Grundriss der Physiologie des Menschen”] e lo prega di darne una copia a [Giacomo] Sangalli e ad [Emilio] Cornalia. Spera di riuscire a mandare una copia del suo rendiconto per il 1854 a Biffi e a [Giuseppe] Morganti. Lo prega di chiedere a Cornalia se è possibile fargli avere, per le collezioni d'anatomia, dei campioni sotto spirito di animali della Dalmazia o di altri paesi.
Sul retro di una lettera del fabbricante di microscopi Schiek in data 19.05.1855, riguardante la costruzione del microscopio per Vittadini.

11) Berna, 17.07.1855: Gabriel Gustav Valentin, rispondendo a una richiesta di Biffi, gli suggerisce un itinerario di viaggio in Germania. Gli consiglia di passare per il passo dello Spluga e di dirigersi a Lindau e poi a Monaco, da lì a Vienna e poi a Praga. Potrebbe così visitare anche Breslavia e fare un'escursione [all'abbazia di] Leubus; poi Dresda per andare a trovare Senfert che lo accompagnerà a Sonnenstein. Da Dresda potrà raggiungere Lipsia e Berlino. Da Berlino tornerà a Lipsia per andare in treno a Halle e a Francoforte sul Meno, da dove potrà fare una gita a Würzburg, andare a Stoccarda, Heidelberg, Mannheim e da qui scendere il Reno fino a Bonn per riprendere la strada per Magonza e Heidelberg e visitare l'Istituto [di Illenau] nel Granducato di Baden.
Elenca i nomi degli scienziati che potrà interessargli incontrare: [Justus von] Liebig, [Theodor Ludwig Wilhelm von] Bischoff, [Philipp von] Siebold, [Emil] Harless (Monaco); [Josef] Hyrtl, [Joseph Škoda], [Carl von] Rokitansky, [Ernst Wilhelm von] Brücke (Vienna); [Jan Evangelista] Purkinje, [Franz von] Pitha, (?) (Praga); Fredrichs (?) (Breslavia); E[rnst] H[einrich] Weber, amico di Rusconi (Lipsia); J[ean] Müller, [Robert] Remak,[Albrecht von] Graefe, Mikel (?) (Berlino); [Moritz] Schiff, [Georg] Varrentrapp (Francoforte); [Ludwig Julius] Budge (Bonn); [Rudolf Albert von] Kölliker, [Rudoplh] Virchow (Würzburg); [Jacob] Moleschott, [Friedrich] Arnold (Heidelberg).
Si mette a disposizione per scrivere delle lettere di presentazione, raccomandandogli di evitare di intraprendere il viaggio nei mesi di agosto o di settembre, poiché la maggior parte degli studiosi potrebbe essere in vacanza.
Avverte di aver ricevuto il denaro per il microscopio [di Angelo Vittadini], che Schieck ha promesso di consegnare all'inizio del mese di luglio. Chiede dove far recapitare il microscopio a Milano, in caso di sua assenza.

12) Berna, 27.09.1855:Gabriel Gustav Valentin riferisce a Biffi di aver ricevuto la lettera indirizzata a sua moglie, al momento in vacanza sul Lago di Ginevra, e che gliela consegnerà al suo ritorno. Comunica di non avere ancora ricevuto da Schieck il microscopio commissionato da [Angelo] Vittadini, ma presume che arriverà a breve. Lo informa dell'intenzione di spedire a [Filippo] De Filippi alcune copie del suo rendiconto per il 1854, perché ne faccia avere un esemplare a Biffi e a [Giuseppe] Morganti. Si augura che tutti gli amici milanesi stiano bene, nonostante il colera li tenga prigionieri. Tranquillizza sul proprio stato di salute.

13) Berna, 15.03.1856: Gabriel Gustav Valentin si compiace che Biffi e [Angelo] Vittadini siano contenti del microscopio. Comunica di non aver ancora potuto ripetere l'esperimento di [Eduard] Pflüger, di cui Biffi gli ha scritto nella sua ultima lettera, poiché esso è stato pubblicato in Germania solo l'autunno precedente. Ringrazia per le informazioni contenute nella memoria di Biffi sugli istituti per alienati in Francia e in Belgio. Si rammarica per non averne potuto scrivere diffusamente nel suo resoconto. Informa che [Moritz] Schiff ha già preparato qualche lettera di presentazione per il prossimo viaggio di Biffi, alla quale ne ha aggiunta qualcuna a sua volta. Invia saluti ad [Andrea] Verga e a [Natale] Contini.

14) Berna, 25.03.1856: Gabriel Gustav Valentin invia in prestito un libro di [Eduard] Pflüger sul nervo splancnico, certo che Biffi, ormai pratico della lingua tedesca, non avrà difficoltà a leggerlo. Riferisce degli esperimenti fatti da [Moritz] Schiff sul nervo splancnico. Comunica che nel mese di settembre alcuni studenti tedeschi di passaggio a Torino hanno consegnato a [Filippo] De Filippi la prima parte di un suo lavoro sul letargo delle marmotte. Si augura che Biffi stia bene, non potendo purtroppo dire lo stesso di sé.

15) Berna, 12.12.1856: [lettera in gotico tedesco].

16) Berna, 18.01.1857: Gabriel Gustav Valentin invia a Biffi gli auguri per il nuovo anno. Gli manda due esemplari della seconda parte del suo studio sulle marmotte, chiedendogli di consegnarle a [Filippo] De Filippi e ad [Emilio] Cornalia.

17) Berna, 08.01.1858: Gabriel Gustav Valentin comunica a Biffi l'invio delle avvertenze di Hein e di Spiegelberg, oltre a due suoi lavori, questi ultimi in segno di stima e di amicizia. Esprime le sue osservazioni in merito agli esperimenti di [Eduard] Pflüger sui nervi splancnici. Riferisce di aver aggiunto qualche memoria e una lettera per [Flippo] De Filippi a Torino. Lo informa che Schiff, sta per pubblicare un'opera di fisiologia che contiene molti nuovi esperimenti. Il lavoro costituisce parte dell'enciclopedia medica dell'editore Schauenburg, che si compone di una serie di manuali, ognuno dei quali è venduto separatamente. Se non ricorda male, Biffi ha l'intenzione di compiere un nuovo viaggio all'estero nel corso dell'anno, in tal caso si augura che passi anche da Berna. Aggiunge che se De Filippi gli manderà le lenti di cui gli parla nella lettera, sarà per lui un piacere far preparare anche per Biffi qualche campione per il suo microscopio di polarizzazione.

18) Berna, 07.06.1859: Gabriel Gustav Valentin manda a Biffi una lettera da consegnare a Guido Susani, contenente la notizia dell'annegamento di suo nipote [Pio Finzi] nel fiume Aar, poiché teme che quella che gli ha spedito direttamente possa non arrivargli.
Con una lettera in tedesco indirizzata a Guido Susani.

19) Berna, 17.06.1859: Gabriel Gustav Valentin ringrazia per l'amichevole lettera inviatagli da Biffi. Espone le sue riflessioni sulla delicata situazione politica in Europa, le ambizioni di Napoleone III e le aspirazioni all'indipendenza italiana che condivide.
Con una lettera ad Andrea Verga: tramite Biffi, gli chiede di interessarsi al caso di uno dei suoi migliori allievi, Hermann Demme, che vorrebbe fare pratica in un ospedale militare. Si tratta di un giovane di 24 anni, figlio di un professore di chirurgia, laureato “summa cum laude”, già autore di apprezzate pubblicazioni scientifiche e dotato di notevole abilità manuale nella pratica chirurgica. Volendo assecondare il desiderio del giovane, Valentin chiede a Verga di procurargli un posto, assicurandosi però che non corra rischi di contrarre malattie o altri pericoli, poiché gli è particolarmente affezionato. Manda saluti per [Natale] Contini.

20) Berna, 01.07.1859: Gabriel Gustav Valentin comunica a Biffi l'imminente partenza del giovane chirurgo Hermann Demme per la Lombardia. Raccomanda a Biffi e ad [Andrea] Verga di averne cura, evitando che possa entrare in contatto con luoghi colpiti da tifo o da altre malattie contagiose. Ribadisce il sostegno alla causa italiana, condiviso da moltissimi svizzeri, ragione per la quale non comprende la crescente ostilità nei loro confronti né il senso dell'indirizzo dei milanesi ai ticinesi. Riferisce di aver ordinato a Demme di rientrare in Svizzera nel caso in cui l'avversione per gli svizzeri dovesse continuare a crescere. Invia saluti a Verga e a [Natale] Contini.

21) Berna, 17.07.1859: Gabriel Gustav Valentin riferisce a Biffi la gratitudine espressa nei suoi confronti dal professor Demme in occasione della seduta della facoltà medica dell'Università di Berna per il sostegno dato a suo figlio Hermann. Spera che il giovane chirurgo, partendo dalla sua esperienza, possa un giorno dedicarsi anche ad un lavoro statistico, che sarebbe molto apprezzato nell'ambiente scientifico.

22) Berna, 02.01.1860: Gabriel Gustav Valentin invia a Biffi gli auguri per il nuovo anno, certo che si sentirà molto soddisfatto confrontando la situazione italiana del 1 gennaio 1859 con quella del 1 gennaio 1860. Esprime a sua volta il proprio compiacimento, purché gli italiani non siano ingiusti con gli svizzeri. Dichiara di non aver mai provato grande simpatia per Luigi Napoleone, tuttavia il suo atteggiamento nei confronti del papato gli sta facendo cambiare idea; gli pare infatti, almeno sotto questo punto di vista, più intelligente dello zio, che aveva fatto rinascere l'ultramontanismo abbattuto dalla Rivoluzione. E' convinto che Inghilterra, Prussia, Svezia, e Russia non si opporranno ad una riduzione del potere dei preti e che questo mutamento produrrà effetti positivi anche sugli italiani, affrancando un po' i credenti dai pregiudizi cattolici. Si domanda chi diventerà re dell'Italia centrale, perché ritiene che le altre potenze non vogliano appoggiare un ulteriore ingrandimento dei possedimenti di Vittorio Emanuele. Chiude sottolineando ancora i progressi fatti dall'Italia, che costituiranno una solida base per guadagnare l'indipendenza.

23) Berna, 12.04.1860: Gabriel Gustav Valentin scrive a Biffi che le funzioni della ghiandola tiroidea sono del tutto sconosciute. Tutti gli esperimenti seri fatti hanno dimostrato che la sua ablazione non ha influenza sulle altre funzioni e in particolare sulla circolazione nel cervello. E' stato inoltre osservato che spesso la presenza del gozzo non si accompagna al cretinismo e viceversa. Si rammarica che questa constatazione, ben nota ai vecchi medici, sembri dimenticata da molti autori. Racconta che [Hermann] Demme ha passato una parte dell'inverno a Parigi ed ora andrà in Germania. Gli riferisce che Demme ha deciso di dedicare a Biffi la prima parte della sua opera “Militar-Chirurgische Studien”. Purtroppo la precaria situazione politica è causa del ritardo della stampa del volume da parte dell'editore Stahel di Würzburg. Dichiara che la cessione di Nizza e della Savoia alla Francia è una questione molto triste: dimostra che gli italiani non sono veramente liberi, che i “diavoli” di Parigi sono forti e che il re italiano non ha né onore né pudore. In particolare Nizza, la città che ha dato i natali a Garibaldi, il quale ha dato tutto al Paese, dovrebbe in ogni caso rimanere italiana. Ritiene che questo fatto screditi il governo e il parlamento più di una decina di battaglie perse.

24) Berna, 02.09.1860: Gabriel Gustav Valentin riferisce a Biffi i prezzi di alcuni microscopi costruiti da Schieck. Ritiene che il “microscopio piccolo modello” richiesto potrebbe costare intorno ai 40-50 talleri. Gli chiede di aggiungere la spesa che è disposto a sostenere nella lettera in tedesco che ha predisposto per il fabbricante. Si assume volentieri l'incarico di esaminare lo strumento per conto di Biffi, in tal caso gli chiede di specificare a Schieck di farlo recapitare a Berna. Domanda se l'amico di Biffi al quale è destinato, abbia eventualmente bisogno di un micrometro, di un polarizzatore e di un condensatore, poiché la confezione dei microscopi di piccolo formato non li contiene. Dichiara la sua stima per Garibaldi e l'interesse per [Agostino] Bertani. Non dubita che un giorno Francesco II [di Borbone, ultimo re delle Due Sicilie] si arrenderà, con sollievo di tutti gli uomini sensati. Solo allora si comprenderà il vero ruolo dell'avventuriero miserabile che guida la Francia [Napoleone III]. Pensa tuttavia che i risultati già raggiunti e la forza dell'Inghilterra costituiscano un appoggio che nessun intrigante potrà eliminare. Augura a Biffi un buon viaggio verso Lugano.

25) Berna, 24.10.1860: Gabriel Gustav Valentin informa Biffi di aver ricevuto il microscopio di Schieck e di averlo esaminato, esponendo le proprie osservazioni tecniche. Riferisce che Schieck ha inviato una lettera di quietanza dei 50 scudi versati da Schiff, che potrà trattenere come ricevuta. Passando a trattare della situazione politica italiana, ritiene che il “Dalai Lama” [papa Pio IX] non debba essere contento del re [Vittorio Emanuele II]. Tuttavia considera che l'ostilità verso il papa conferisca un merito generale e non solo locale al movimento [patriottico] italiano. Si augura solo che il commediante di Parigi [Napoleone III] non tradisca il processo di unificazione, come ha già fatto per altre cause. Chiede l'opinione di Biffi riguardo [Agostino] Bertani, poiché tanto se ne parla sui giornali piemontesi in relazione allo spiacevole affare del contratto delle ferrovie napoletane. Dal canto suo ritiene che Bertani abbia agito e continuerà ad agire da vero patriota. Pensa che Garibaldi, che vacilla tra il re e Mazzini, sia meglio come generale che come uomo di stato. Invia i suoi omaggi ad [Andrea] Verga e agli altri conoscenti a Milano. Manda saluti da parte della moglie [Henriette] e [della figlia] Anna.

26) Berna, 25.02.1861: Gabriel Gustav Valentin comunica a Biffi di aver scritto formalmente a Schieck per esigere la consegna dei due microscopi che gli ha commissionato entro la primavera. Gli scriverà ora per ordinargliene altri due e lo farà principalmente per [Emilio] Cornalia.
Sul retro una nota di Henriette Valentin: gli chiede di indirizzare le lettere a “M.dme Henriette Valentin”, poiché ama vedere il suo nome scritto dalla mano di Biffi.

27) Berna, 10.07.1861: Gabriel Gustav Valentin informa Biffi di aver ricevuto i due microscopi commissionati a Schieck, insieme ad una lettera, di cui gli trascrive la traduzione, riguardante le caratteristiche tecniche desiderate da Biffi per altri due e le proposte di Schiek con i relativi costi per soddisfarle. Valentin, riferisce di aver sballato gli strumenti e di averli esaminati, ritenendoli migliori degli ultimi. Trova che quello dotato di micrometri possieda un sistema di lenti molto efficace e andrebbe consegnato allo studioso che potrebbe trarne maggior profitto, magari [Emilio] Cornalia. I costi dovrebbero essere corrisposti direttamente a Schieck a Berlino. Comunica che manderà la cassa degli strumenti con una lettera di sua moglie [Henriette] e un pacchetto di [Hermann] Demme alla posta di Milano, dove Biffi potrà ritirare tutto pagando le spese di spedizione di 16 franchi e 15 centesimi. Comunica che scriverà a Schieck di aver ricevuto i microscopi, di averli trovati validi e di aver fatto presente a Biffi le condizioni alle quali ne manderebbe altri due. Prega Biffi di fargli sapere la sua decisione, precisando che potrà trattare direttamente con Schieck o con lui come intermediario. Invia saluti estesi ad [Andrea] Verga, ad [Emilio] Cornalia e a [Natale] Contini.

28) Berna, 13.12.1861: Gabriel Gustav Valentin informa Biffi di aver ricevuto i due microscopi di Schieck e di averli esaminati, trovandoli di uguale qualità ed illustrandone le caratteristiche tecniche insieme alle sue osservazioni. Riferisce che Schieck chiede per i due strumenti e i relativi micrometri 101 talleri, corrispondenti a 378 franchi e 75 centesimi, che Biffi potrà inviare direttamente al costruttore da Milano. Considerato che tutto va bene in Italia, non parlerà di politica. Manda saluti per [Andrea] Verga, [Natale] Contini[Andrea] e gli altri conoscenti.

29) Berna, 05.01.1864: Gabriel Gustav Valentin ringrazia Biffi per la sua lettera del 31 dicembre e gli manda i suoi auguri, con l'auspico che il nuovo anno gli porti anche una compagna. Racconta dei suoi figli, Anna, Adolphe e Ida. Gli riferisce degli studi fatti nel corso dell'anno passato sulla fisiologia dei nervi e dei muscoli, che lo hanno portato ad accostarsi alle ricerche di Volta. Leggendo le sue memorie, si è reso conto che molte delle scoperte fatte dallo scienziato italiano sono state dimenticate ed alcune addirittura pubblicate successivamente da altri come proprie. Si augura di poter continuare gli esperimenti su nervi e muscoli e di riuscire a pubblicare i risultati in un piccolo lavoro riguardante la patologia fisiologica del sistema nervoso. Si compiace per la situazione italiana, convinto che il Paese si rafforzerà progressivamente, rendendosi indipendente dalla Francia. Si rammarica tuttavia che Roma non faccia ancora parte del nuovo stato. Presenta i suoi omaggi ad [Andrea] Verga, a [Natale e Adele] Contini e agli altri conoscenti di Milano. Le sue figlie mandano saluti all'amico del padre e della loro povera madre, ormai defunta da un anno.

30) Berna, 24.09.1864: Gabriel Gustav Valentin informa Biffi di aver ricevuto la sua lettera del 24 agosto, dalla quale ha appreso che l'amico sta ancora viaggiando in Olanda e in Belgio. Lo informa del fidanzamento di sua figlia Anna con Gustave Maillart, direttore di una laboratorio per la fabbricazione di casse di orologi in oro a Ginevra e cognato della sua migliore amica d'infanzia. Il matrimonio avrà luogo verso il mese di agosto o settembre del 1866, dopo che Anna avrà passato alla sorella minore Ida, la responsabilità del ménage della famiglia paterna. Riferisce che il figlio Adolphe ha superato l'esame di maturità “magna cum laude” al collegio di Gottinga; da lì andrà a Francoforte e poi a Stoccarda, per tornare a Berna il 5 ottobre e seguire gli studi di medicina; dopodiché andrà nuovamente in Germania. Sollecita Biffi a scrivergli presto. Racconta che vicino a Berna la Società d'utilità pubblica gestisce l'istituto Bächtelen, destinato ad accogliere fanciulli, già condannati per reati e di condizioni familiari disagiate. Attraverso un amico del direttore Kuratli, cercherà di avere una copia del regolamento da mandare a Biffi. Passando a considerare l'attualità politica, ritiene che il trattato siglato tra Luigi Napoleone e l'Italia [Convenzione di settembre, 15.09.1864] costituisca il fatto più importante della storia contemporanea: rappresenta la sfida aperta di Italia e Francia contro l'Austria e il mondo cattolico. Ritiene che Torino e forse Milano saranno gelose del trasferimento della capitale a Firenze, ma occorre considerare che di contro il governo papale non resisterà tre mesi alla partenza delle [truppe] francesi da Roma. Probabilmente ci sarà uno scotto da pagare con un governo guidato da [Alfonso] La Marmora, ma Roma e Venezia valgono la pena. Riferisce la gratitudine di sua figlia Anna e invia i suoi saluti più sinceri.

31) Berna, 30.12.1866: Gabriel Gustav Valentin manda a Biffi gli auguri per il nuovo anno e ringraziamenti per le premure ricevute nel corso del suo soggiorno a Milano. Assicura che lui e suo figlio Adolphe si impegneranno per far avere a Biffi le informazioni che desidera sugli istituti [d'educazione e correzione per fanciulli poveri e discoli]. Chiede di [Eusebio] Oehl di cui non ha più notizie ormai da molto tempo, vorrebbe sapere se ha ricevuto le due marmotte che gli ha fatto mandare da Engelberg e da Unterwalden. Comunica che Adolphe ha iniziato i suoi studi pratici di medicina: visitando dei bambini malati, ha preso la scarlattina ed è ora nella fase della desquamazione, infastidito dalla necessità di rimanere chiuso in casa. Racconta del Natale passato a Ginevra con la figlia [Anna] e dell'altra figlia, Ida, che sta crescendo. Invia i suoi omaggi al fratello di Biffi, ad Arpesani, allo storico della Campagna di Garibaldi, al missionario che ha letto la messa a Berna e al tirolese che bacia le mani a tutti. Ha letto sui giornali che il più famoso psichiatra di Milano è stato chiamato al castello di Miramare per un consulto medico all'imperatrice del Messico [Carlotta del Belgio]: suppone si tratti di Biffi e gliene chiede conferma.
Con un'aggiunta di Ida Valentin: manda gli auguri di buon anno e si augura che Biffi torni a trovarli in Svizzera, trattenendosi più a lungo dell'estate precedente.
Con un'aggiunta di Adolphe Valentin: invia i propri auguri per il 1867. Conferma che gli manderà eventuali pubblicazioni sull'assistenza ai fanciulli derelitti. Rimane in attesa della relazione di Kuratli sull'assemblea di Bienne. Ha qualche dato sulla trasmissione ereditaria del cretinismo in una famiglia che vive isolata a poca distanza da Bienne, che desidera inviargli.

32) Berna, 19.06.1867: Gabriel Gustav Valentin riferisce a Biffi alcune informazioni riguardanti il signor Müller, maestro a Linth-Auen nel Canton Glarona, che si occupa della statistica dei Rettungsanstalten [istituti per discoli]. Non si sa a che punto sia il suo lavoro, che dovrebbe tuttavia essere stampato a spese della Società d'utilità pubblica. Valentin offre la sua mediazione per saperne di più, nel caso Biffi non intendesse rivolgersi direttamente a Müller. A causa degli impegni professionali e dell'arrivo di sua figlia Anna con un nipotino, pensa che non si muoverà da Berna fino a settembre; poi andrà a Parigi, dove spera di incontrare Biffi. Ragguaglia l'amico sui suoi figli: precisando che Adolphe è divenuto aiuto di [Edwin] Klebs, professore di anatomia patologica a Berna. Gli chiede di far avere un biglietto ad [Eusebio] Oehl a Pavia. Invia saluti estesi ad [Andrea] Verga, [Natale] Contini, [Giuseppe] Arpesani e, se crede, al garibaldino che vuole scrivere la storia della Campagna di Garibaldi, al prete che ha letto la messa a Berna, Londra e Parigi e ai commensali con cui ha mangiato l'anno precedente. Riflettendo sulla situazione italiana, ritiene che in Italia ci sarà più libertà che in Svizzera, ma meno ordine che negli stati del nord: non è possibile che il bilancio dello stato sia tanto sofferente, senza che ci siano ruberie da ogni parte. Il modo in cui è stato trattata la questione dei beni ecclesiastici da parte di [Urbano] Rattazzi e [Francesco] Ferrara, nonché le lettere del barone Rothschild e di Frémy manifestano una leggerezza inaudita. E' il rischio che si corre con al centralizzazione di un grande paese: come a Parigi, gli intriganti affluiscono ora a Firenze e il più furbo, non il più sincero, onesto e patriottico viene incaricato della direzione degli affari. L'Italia deve ancora costruire la propria educazione morale. Ritiene che si debbano incoraggiare gli studi scientifici nel popolo e l'istruzione morale delle classi elevate per avere un governo serie e impiegati che trattino il denaro pubblico in maniera irreprensibile. Avverte che la signora Schiff è arrivata a Berna sana e salva.

33) Berna, 03.07.1867: Gabriel Gustav Valentin comunica a Biffi l'invio di una lettera del maestro Jean Müller, in cui si legge che occorreranno degli anni per completare la statistica dei Rettungsanstalten [istituti per discoli]. Tuttavia egli si rende disponibile a fare tutto quanto nelle sue possibilità per aiutare Biffi. Valentin chiede pertanto a Biffi di far sapere a Müller di cosa ha bisogno, facendogli delle domande precise in tedesco, poiché non conosce l'italiano. Valentin si offre di tradurre le richieste di Biffi per Müller. Manda saluti da parte dei suoi figli, Adolphe e Ida.
Unita la lettera di Müller con la relativa traduzione.

34) Berna, 27.12.1869: Gabriel Gustav Valentin ringrazia Biffi anche a nome di suo figlio Adolphe per la lettera e per gli opuscoli. Dichiara di aver letto con grande interesse la memoria relativa all'infissione di un ago nel cuore [di un pazzo], che ha trovato piuttosto curiosa. Riferisce informazioni sui suoi familiari: la figlia Ida si trova ancora a casa, il figlio Adolphe ha passato l'estate a Vienna, dove ha studiato soprattutto l'elettroterapia e la diagnosi fisica, passerà poi l'inverno in Germania per completare gli studi e tornerà quindi a Berna, direttamente o passando per Parigi, dove però gli studi medici sono caduti molto in basso (ciononostante la Francia marcia del suo “amico” Luigi Napoleone, si pone sempre in prima linea nel cammino della civiltà”. Riferisce di aver partecipato alla riunione degli scienziati naturalisti tedeschi ad Innsbruck nel mese di settembre, rammaricandosi che fosse presente un solo rappresentante italiano, autore di una comunicazione sulla “democrazia generale dei popoli e l'amore di tutta l'umanità”. Riferisce di un discorso di Carl Vogt, che ha suscitato scompiglio nell'uditorio all'assemblea pubblica. Si compiace per la situazione italiana, che soffre solo per la mancanza di finanze ben regolate. Pensa che [Luigi Guglielmo] Cambray-Digny abbia fatto tutto il possibile per diminuire il debito fluttuante e il deficit; lo considera il miglior ministro delle finanze che l'Italia abbia mai avuto. Si augura che il suo successore continui a curare la piaga più sanguinante del paese. Chiude con gli auguri per il nuovo anno.
Con un'aggiunta della figlia Ida Valentin: manda i suoi auguri personali a Biffi.

35) Berna, 30.04.1871: Gabriel Gustav Valentin ringrazia Biffi per la lettera e la copia del libro [“Sui riformatori pei giovani”, Milano 1870] che gli ha inviato. Studierà volentieri il volume di Biffi, concepito con l'intenzione di unire l'amore per l'umanità infelice con le sue conoscenze psico-mediche. Riferisce che Adolphe è uno dei trenta medici scelti dalla Confederazione [svizzera] per essere mandati ad assistere le parti belligeranti [Francia e Prussia]: è stato inviato dapprima vicino a Saarbrücken, poi a Pont-à-Mousson durante l'assedio di Metz e infine per cinque mesi all'ospedale prussiano allestito a Versailles, esercitando nel famoso castello di Luigi XIV. E' tornato malato ed ha trascorso due settimane a letto. Lo ha quindi mandato per qualche settimana a Ginevra, da dove è tornato perfettamente sano. Ora vorrebbe iniziare ad esercitare a Berna, se troverà dei pazienti, e tenere qualche corso all'Università, se troverà degli studenti. Racconta che Ida, Anna, suo marito e i bambini stanno bene e lo salutano. Afferma di essersi sempre sentito una versione continentale dell'astronomo americano Helijah Burrit. Confida all'amico che la guerra lo ha profondamente afflitto e teme che essa rappresenti l'inizio della distruzione dell'Europa, mentre l'America del Nord continuerà a progredire materialmente e moralmente. Tuttavia ritiene che le vittorie prussiane del 1866 [guerra austro-prussiana] e del 1870 [guerra franco-prussiana e fine dell'impero di Napoleone III] conseguite da [Helmut] von Moltke, abbiano avuto effetti positivi per l'Italia [che nel 1866 ottenne la cessione del Veneto dall'Austria e nel 1870 l'annessione di Roma]. Raccomanda di non farsi illusioni: se la Germania, sotto l'egida prussiana, protestante da un punto di vista confessionale, non farà nulla per Roma, occorre invece aspettarsi una guerra, diplomatica o reale, con la Francia di [Adolphe] Thiers, se questi e l'Assemblea Nazionale risulteranno vincitori [sulla Comune di Parigi]. Chiede a Biffi di inviargli altre quattro copie del suo libro, da consegnare alla Società d'utilità pubblica a Berna, alla direzione del Bächtelen, alla biblioteca centrale della Società di scienze naturali svizzera e alla redazione del “Journal médical général de la Suisse” [“Correspondenz-Blatt für Schweizer Ärtze”], certo che troverà ottima accoglienza. Si ripropone di chiedere a [Edwin] Klebs, redattore della rivista, di scrivere una recensione.

36) Berna, 17.03.1872: Gabriel Gustav Valentin, chiede a Biffi di consegnare a sua figlia Ida, in viaggio di nozze a Firenze, una lettera, quando si passerà da Milano con suo marito, [Constant] Bodenheimer. Lo informa di aver scritto una lettera di presentazione per la figlia di una sua nipote di Breslavia, che passerà a sua volta in viaggio di nozze da Milano. Ringrazia e manda saluti all'amico.

37) Berna, 24.10.1874: [lettera in gotico tedesco]

38) Berna, 03.01.1875: Gabriel Gustav Valentin invia a Biffi gli auguri per il nuovo anno, rinunciando ad esortarlo ancora a sposarsi. Gli chiede il costo degli esemplari di scorpioni e vipere che il Canton Berna vorrebbe acquistare. Chiude con saluti ad [Andrea] Verga.
In tedesco con traduzione in italiano

39) Berna, 08.11.1876: Gabriel Gustav Valentin ringrazia Biffi e [Andrea] Verga per la lettera di auguri [per il suo giubileo professionale], la prima arrivata dall'Italia, cui ne sono seguite molte altre: da [Jacob] Moleschott, da Tochter (?), da Hugo Schiff a Torino, dalla Facoltà medica di Torino, dai professori di medicina e scienze naturali, dal rettore dell'Università di Bologna. Ha ricevuto anche una riproduzione in bronzo del Mosè di Michelangelo e, da Milano, un gradito panettone di Dragoni. Desidera contraccambiare e rinnovare i sensi della propria amicizia.

Estremi cronologici

1853 settembre 2-1876 novembre 8

Collocazione fascicolo

b. 4, fasc. 2
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