Quarantaquattro lettere dello psichiatra Augusto Tamburini (1848-1919) a Biffi:
1) Reggio Emilia, 02.02.1876: Augusto Tamburini comunica a Biffi l’invio di un vaglia postale da parte sua e del suo collega [Cesare] Trebbi per la quota d’associazione alla Società italiana di freniatria, da cui ha detratto 15 lire, importo dell’abbonamento di Biffi alla “Rivista [sperimentale] di freniatria e medicina legale” per il 1876. Invia saluti anche da parte di Trebbi e di [Carlo] Livi.
Carta intestata: RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA E MEDICINA LEGALE
2) Pavia, 16.10.1876: Augusto Tamburini ringrazia Biffi per averlo sostenuto [nella designazione a professore incaricato di medicina e chirurgia presso l’Università di Pavia], invitandolo ad esprimere i sensi della sua gratitudine anche ad [Andrea] Verga. Lo informa di essere a Pavia da pochi giorni, in procinto di partire per poi ritornare all’inizio dell’anno scolastico. Ora che si trovano così vicini, si augura di poter incontrare spesso Biffi e Verga. Invia saluti ad [Angelo] De Vincenti.
3) Pavia, 09.11.1876: Augusto Tamburini ringrazia Biffi per le affettuoso parole che gli ha rivolto, promettendogli di andare a trovarlo a Milano. Si schermisce alla richiesta di consigli da parte di Biffi, assicurandogli che sarà piuttosto lui ad importunarlo con domande di suggerimenti e pareri. Si augura di poter essere sempre affiancato da [Francesco] Bergonzoli “per la sua bella intelligenza e per la sua non comune lealtà”. Invia saluti estesi ad [Angelo De Vincenti], [Giuseppe] Arpesani e [Andrea] Verga.
4) Pavia, 16.11.1876: Augusto Tamburini riconoscente a Biffi per quanto ha fatto in suo favore, auspica si presenti l’occasione per sdebitarsi. Lo ringrazia per aver contribuito a garantire la permanenza al suo fianco di [Francesco] Bergonzoli, “che conoscendo questi pazzi da 4 anni mi era indispensabile”. Invia saluti estesi ad [Andrea] Verga.
5) Pavia, 26.11.1876: Augusto Tamburini spiega a Biffi di non poter partecipare alla prossima adunanza della Società italiana di freniatria dovendo preparare la sua prima lezione all’Università. Si compiace per l’offerta fattagli da Biffi e da [Andrea] Verga di collaborare all’ “Archivio [italiano per le malattie nervose”], precisando tuttavia che gli impegni universitari e quelli presso i due manicomi difficilmente gli consentiranno di assumere altri lavori. In ogni caso assicura che terrà presente la proposta non appena avrà qualcosa pronto. Dichiara altresì di avere lasciato qualche scritto pronto a Reggio, già però destinato alla “Rivista [sperimentale di freniatria e medicina legale]”, diretta da [Carlo] Livi. Per soddisfare la richiesta di Biffi, intende far lavorare i suoi assistenti, sia a Voghera che a Pavia “finché io non potrò aver agio di permettermi un lavoro scientifico attivo”. Informa Biffi che il 1° dicembre, mentre avrà lezione, si svolgerà anche il trasferimento dei pazienti a Vogherà, pertanto non potrà andare a Milano, cosa che si ripromette di fare non appena possibile. Invia saluti estesi a Verga.
6) Voghera, 07.09.1877: Augusto Tamburini comunica a Biffi l’intenzione di andare a trovarlo alla Casa di salute [di Monza] insieme a [Francesco] Bergonzoli, che si trova al momento sul Lago Maggiore. L’idea sarebbe di incontrare Bergonzoli a Milano lunedì [10 settembre], per andare poi insieme da Biffi e ripartire il giorno seguente, Tamburini per Reggio e Bergonzoli per Voghera. Chiede a Biffi di comunicargli la propria disponibilità, in modo che a sua volta possa informarne Bergonzoli. Spera di riuscire ad essere presente all’inaugurazione del II Congresso della Società italiana di freniatria ad Aversa, dove conta di andare insieme a qualche collega per il quale chiede a Biffi il rilascio della carta d’accesso.
7) s.l., 16.09.1877: Augusto Tamburini si rammarica di non aver potuto incontrare né Biffi, malato, né [Andrea] Verga, assente, durante la sua ultima venuta a Milano. Se non l’ha ancora fatto, gli raccomanda di inviare ad [Arrigo] Tamassia, a Revere, la carta d’accesso al II Congresso della Società italiana di freniatria di Aversa. Ne chiede un’altra per il suo assistente Gaetano Riva. Spera che anche [Enrico] Morselli partecipi al consesso, desiderando “che la parte giovane dell’alta e media Italia fosse almeno numerosamente rappresentata”. Comunica a Biffi la restituzione di un fascicolo dell’“Allgemeine”, che ha già utilizzato, con la promessa di rimandare presto anche gli altri. Si augura che le comunicazioni al congresso siano di contenuto, ma brevi, eccezion fatta per quella di [Gaspare] Virgilio [direttore del manicomio di Aversa]. Da parte sua, dice che ne porterà una sola “e meschina”. Spera di poter fare parte del viaggio insieme a Morselli e magari a Biffi.
8) Voghera, 09.10.1877: Augusto Tamburini comunica a Biffi che, diversamente da quanto desiderato, non potrà recarsi a Milano. Pertanto gli manda a mezzo vaglia e raccomandata tutti i documenti spettanti alla presidenza della Società freniatrica italiana, che non gli occorrono per il resoconto del congresso [di Aversa]. Precisa che, non appena riceverà la relazione di [Enrico] Morselli, gli spedirà insieme a quella anche le altre. Riferisce che poiché [Andrea] Verga desidera pubblicare a parte e non insieme al resoconto le memorie originali lette al congresso, non insisterà nella sua idea. Spera però che esse vengano almeno stampate tutte insieme e non in fascicoli separati, come quelle presentate al convegno di Imola. Si dispiace per non aver fatto in tempo ad inserire i nomi di Verga e di Biffi nell’ultimo fascicolo della “Rivista [sperimentale di freniatria]” di Reggio Emilia, promettendo di farlo nel successivo. Invia saluti estesi a Verga, ad [Angelo] De Vincenti e a tutti i medici milanesi intervenuti al congresso di Aversa. Manda saluti anche da parte di [Francesco] Bergonzoli e Marangoni. Informa che il 16 lascerà il servizio a Voghera e da quel momento potrà indirizzargli la corrispondenza a Reggio Emilia.
9) Voghera, 11.10.1877: Augusto Tamburini comunica a Biffi che sabato [13 ottobre], si recherà a Milano e gli porterà qualche materiale per il resoconto del Congresso di Aversa. Lo informa di non avere ancora spedito le lettere ai membri delle diverse commissioni nominate per il congresso successivo [in Reggio Emilia], perché non riteneva opportuno scriverle carta semplice. Sabato decideranno insieme se sia più opportuno che sia lui a spedirle oppure la presidenza della Società freniatrica italiana.
10) [Reggio Emilia], 24.10.1877: Augusto Tamburini, appena rientrato dal viaggio di nozze, comunica a Biffi di aver trovato le due lettere che gli ha scritto. Comunica la spedizione del verbale della prima seduta del Congresso, cui seguiranno man mano gli altri. Precisa di aver aggiunto i nomi di Armanini e di [Francesco] Vizioli, sebbene non compresi nel novero dei membri effettivi. Comunica di unire “la lettera d’avviso della Commissione” di cui fa parte Biffi, e la nota dei giornali di psichiatria più interessanti posseduti dalla “Rivista sperimentale di freniatria e di medicina legale”, impegnandosi, insieme ai suoi assistenti, a farne dei sunti per l’ “Archivio italiano per le malattie nervose”. Ritiene che Morselli possieda solo gli “Annales” e alcuni giornali italiani. Riferisce di aver dovuto modificare alcune relazioni e farne trascrivere altre per gli stampatori, pertanto la spedizione del lavoro verrà un po’ ritardata. Invia saluti ad [Andrea] Verga. Non si sa ancora nulla circa il concorso al quale partecipa Morselli a Pavia, essendo entrambi i candidati molto forti. Spera di rivedere presto Biffi, magari a Reggio Emilia, dove una sua visita sarebbe graditissima.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
11) [Reggio Emilia], 03.11.1877: Augusto Tamburini comunica a Biffi la spedizione di nuovi materiali per il resoconto [del Congresso di Aversa]: noterà la mancanza della relazione di [Enrico] Morselli, sull’ “Anatomia patologica della pazzia” – che sarà stampata a parte sull’ “Archivio italiano per le malattie nervose” – così come della risposta dello stesso Morselli a Verga, che Morselli invierà direttamente a Biffi. Lo informa di aver ritoccato alcune parole alle pagine 12-13-14, perché contenevano delle ripetizioni e delle espressioni troppo colloquiali, precisando tuttavia che le bozze verranno inviate ai singoli relatori, i quali potranno fare a loro volta delle correzioni. Ritiene che per Verga, possa pensarci direttamente Biffi, prima ancora di mandare il manoscritto allo stampatore. Suggerisce, che lo stampatore Rechiedei mandi direttamente le bozze agli oratori, inviando a lui solo le parti che non devono essere controllate da altri. Si augura che [Camillo] Golgi accetti di collaborare all’ “Archivio [italiano per le malattie nervose]”, avendo già accettato di far parte della nuova redazione della “Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale”. Ritiene che il lavoro di Morselli sull’anatomia patologica della pazzia costituisca “il primo effetto della fusione morale fra i due giornali fratelli”. Esprime la sua riconoscenza per Biffi e Verga. Invia ringraziamenti anche da parte della moglie e di [Cesare] Trebbi. Rimane in attesa della prima bozza della seduta inaugurale. Domanda l’indirizzo di [Fortunato] Giliforti, forse medico condotto a Civitella Marittima, per potergli spedire la lettera della Commissione sulle “Cause della pazzia” di cui fa parte.
Aggiunta a matita: “se fossi andato dal tipografo 5 ore prima, avrei potuto sospendere il Flemming. Sospesi invece il Michetti. Si potrebbe sospendere il Giliforti”.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
12) Reggio, 16.12.1877: Augusto Tamburini, nominato a far parte di una commissione d’inchiesta sul manicomio di Genova insieme a Biffi e a [Gaetano] Pini, si rammarica per la nomina di quest’ultimo e per l’esclusione di [Andrea] Verga. Comunica che accetterà solo se lo farà anche Biffi e si domanda se sia stato Verga a non volerci entrare. Riferisce di aver visitato l’istituto genovese nel mese di agosto, trovandoci “molto, troppo anzi, da fare”. Si interroga inoltre sull’atteggiamento da tenere, poiché non intende infatti essere inquisitore di un collega [Luigi Verdona], ma piuttosto fornirgli dei consigli e salvarlo. Aggiunge il prossimo invio di materiale [per il resoconto dell’ultima seduta del Congresso di Aversa].
13) [Reggio, 17.12.1877]: Augusto Tamburini espone il suo parere sulla questione del manicomio di Genova. Considera che l’inconveniente principale riguardi l’eccessivo numero di malati rispetto all’angustia degli spazi, per cui il direttore Verdona non ha colpe. Approva la costituzione di una commissione d’inchiesta “amica”, alla quale ritiene sarebbe stato opportuno chiamare anche [Andrea] Verga, precisando tuttavia che accetterà di partecipare solo se lo farà anche Biffi. Comunica l’invio della “comunicazione sperimentale” di [Francesco] Vizioli sui “centri motori”. Scrive che sta lavorando alla seduta e che spera di far presto.
14) [Reggio Emilia], 24.12.1877: Augusto Tamburini, accettato l’incarico per la Commissione d’inchiesta del manicomio di Genova, si accorda con Biffi per la data del 5 gennaio. Dichiara che appoggerà Biffi in tutto, “in modo da far del bene a quell’istituto, senza recar danno ad un nostro collega così distinto e benemerito”. Raccomanda di fare in modo che gli venga affidato l’incarico di relatore e lo informa che farà preparare due buone stanze all’albergo del “Rebecchino”, dove potranno alloggiare. Riferisce di non poter mandare in giornata il seguito della seduta finale [del Congresso di Aversa], ma spera di poterlo fare l’indomani. Invia auguri di Natale. Aggiunge che non potrà trattenersi a Genova oltre il 10 gennaio, rammaricandosi di non poter fare insieme all’amico nemmeno il viaggio di andata, poiché andrà a Genova da Torino.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
15) Reggio, 29.12.1877: Augusto Tamburini raccomanda a Biffi di non sorprendersi per l’esiguità del materiale che gli invia, a causa di alcuni ripensamenti sulla struttura del resoconto del Congresso di Aversa: gli propone di inserire le note anatomiche e la relazione di [Andrea] Verga sul “ganglio ottico”, prima della comunicazione di [Francesco] Vizioli. Spera di mandare tutto per la fine dell’anno. Ritiene opportuno che Rechiedei mandie al più presto le bozze di stampa di quanto inviato, dovendo partire il 3 gennaio per Torino. Informa Biffi che l’Amministrazione degli Ospedali [di Genova] ha predisposto per i membri della commissione d’inchiesta del manicomio una sistemazione nel principesco Grand Hotel Isotte. Lo informa dell’orario del suo arrivo in città verso le 9:35, sperando di trovarlo già lì. Ricambia gli auguri e i sentimenti d’amicizia, anche da parte della sua famiglia.
16) Reggio, 30.12.1877: Augusto Tamburini presenta il suo assistente Giuseppe Seppilli, che desidera visitare lo stabilimento diretto da Biffi. Chiede all’amico di indicargli il treno con cui arriverà a Genova e di dire a [Gaetano] Pini di fare altrettanto, in modo da poterlo comunicare all’Amministrazione degli Ospedali di Genova, che glielo ha chiesto. Promette di spedire la parte conclusiva del resoconto del Congresso [di Aversa] l’indomani.
17) Reggio Emilia, 16.01.1878: Augusto Tamburini comunica a Biffi che, una volta rientrato da Genova, è stato colpito “da una forte nevralgia d’origine dentale”, che gli impedisce di fare qualunque cosa. Lo informa del contenuto della lettera di [Andrea] Verga, che corrisponde a quanto già deciso da Biffi e Tamburini stesso riguardo la stampa [del resoconto del Congresso di Aversa]. Condivide con Biffi il piacevole ricordo del soggiorno genovese ed esprime il suo desiderio di dedicarsi al più presto alla stesura della relazione, anche per avere l’occasioni di rivedere l’amico. Si lamenta per l’interpretazione data dal giornale “Il Caffaro” alle parole dei commissari. Esprime il proprio dolore per la morte di [Christian F.W.] Roller. Riferisce a Biffi che [Achille] Spatuzzi ha già fatto stampare a parte la sua memoria sullo stato dell’assistenza ai folli nell’Italia meridionale e pertanto non ritiene più necessario stamparla sull’“Archivio italiano per le malattie mentali”. Invia saluti anche da parte di [Cesare] Trebbi e di [Gaetano] Riva. Raccomanda di salutare “l’ottimo [Gaetano] Pini”.
18) Reggio, 19.01.1878: Augusto Tamburini comunica a Biffi di essersi ristabilito e di poter quindi riprendere le proprie occupazioni. Gli riferisce di avere ricevuto finalmente “il fascicolone”, che gli sembra venuto discretamente, anche se avrebbe preferito il titolo delle comunicazioni in mezzo [alle pagine] per dargli maggiore risalto. Si è accorto che l’editore Rechiedei continua a spedire il fascicolo al defunto [Carlo] Livi, bisognerebbe sospenderlo e fare un cambio con la “Rivista [sperimentale di freniatria e medicina legale]”. Precisa che la “Rivista” è stata sempre spedita gratuitamente ad [Andrea] Verga , mentre, per quanto riguarda le loro rispettive sottoscrizioni [“Archivio italiano per le malattie nervose” e alla “Rivista sperimentale”], esse avrebbero potuto venire compensate, ma ormai ha già provveduto al pagamento. Rimane in attesa della relazione sulla “sfigmografia”. Promette che, una volta smaltiti gli impegni arretrati, si dedicherà alla stesura della relazione d’inchiesta. Invia saluti estesi ad [Andrea] Verga. Chiede se sia vera la notizia della morte di Girolami e gli domanda se ha letto l’annuncio della morte di Ponza sul “Bullettin de la Société de Médicine Mentale de Belgique”, dove viene chiamato “Ponza di San Martino”.
19) [Reggio Emilia], 06.02.1878: Augusto Tamburini comunica a Biffi di aver ricevuto copia del resoconto [del Congresso di Aversa] e della rivista. Ritiene che una copia del resoconto debba essere inoltrata al Municipio di Aversa. Fa alcune osservazioni circa la compilazione dell’indice, che a suo avviso dovrebbe comprendere il titolo e il nome degli autori di tutte le comunicazioni, comprese quelle non stampate separatamente in forma di memoria ma incluse nei resoconti. Riferisce che nel fascicolo della “Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale” che uscirà ha giorni ha fatto stampare i sunti puntuali delle principali comunicazioni fatte al Congresso, in modo che altri giornali possano valersene. Gli chiede se condivide la sua scelta di far stampare sulla “Rivista” un invito, rivolto ai colleghi medici a nome anche dell’“Archivio italiano per le malattie mentali”, a pubblicare casi clinici importanti su questi periodici anziché sulla “Gazzetta dei manicomi”. Accetta di fare le recensioni di alcuni giornali stranieri per l’“Archivio”, anche se, per quanto concerne gli aggiornamenti bibliografici, pensa sia più opportuno fare rassegne periodiche di tutto quanto pubblicato su un determinato argomento o branca “della nostra scienza”, come l’istologia o la fisiologia, anziché una spigolatura dei diversi giornali. Per il momento conta di inviare diverse recensioni di patologia e anatomia patologica del sistema nervoso centrale. Si augura di riuscire a mandare presto anche un lavoro originale sulle condizioni che determinano la guaribilità delle malattie mentali, assicurando che la sua collaborazione al periodico “non sarà certo solo di nome”. Suggerisce poi di pubblicare sulla terza pagina i libri più interessanti ricevuti in dono, in luogo dei soliti annunci bibliografici. Domanda se [Gaspare] Virgilio ha spedito il programma di concorso per un progetto di manicomio economico. Racconta delle numerose incombenze, cui si è aggiunto un corso d’igiene a Modena, sollecitato dalla facoltà e dal Ministero. Racconta che a Genova non sono ancora state riaperte le ammissioni, che a Voghera non è ancora successo nulla. Ha telegrafato a Marangoni. Se potesse, accoglierebbe i malati nel suo istituto.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
20) [Reggio Emilia], 07.02.1878: Augusto Tamburini riferisce a Biffi di aver ricevuto una lettera dell’Amministrazione degli ospedali [di Genova] in merito alla consegna della relazione per la riforma del manicomio. Gli chiede di accordarsi, anche con [Gaetano] Pini per rispondere concordemente che la relazione richiede per la sua dell’importanza tempo e impegno da parte di tutti i commissari.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
21) [Reggio Emilia], 19.02.1878: Augusto Tamburini si scusa con Biffi per il ritardo con il quale risponde alla sua lettera, motivato da impegni a Bologna. Si rammarica per il rinvio della visita di Biffi a Reggio Emilia, assicurando tuttavia che ne comprende le ragioni. Assicura che gli invierà il testo della relazione, non appena sarà pronto. Nutre la speranza di fare una gita a Milano. Riferisce dei conteggi relativi al pagamento della sua quota associativa, e del pagamento effettuato da [Gaetano] Riva. Gli chiede se è disposto ad accettare lo scritto bibliografico di un suo assistente sulla paralisi progressiva per l’ “Archivio [italiano per le malattie nervose]”. Invia saluti da parte dei suoi familiari e dei suoi medici, con i propri estesi ad [Angelo] De Vincenti e ad Ascoli.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO-EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
22) [Reggio Emilia], 03.03.1878: Augusto Tamburini informa Biffi di aver ricevuto dall’editore Rechiedei un conto di 25 lire per la stampa degli estratti del suo “Cenno sul manicomio di Voghera”. Ritiene tuttavia di non dover pagare tale somma, poiché le copie sono di proprietà della Provincia e lui non ne possiede nemmeno un esemplare. Di più pensa che sia inopportuno domandarne il pagamento alla Deputazione provinciale, poiché, lui stesso aveva convenuto con [Andrea] Verga, che per 100 lire la provincia avrebbe ricevuto 200 esemplari completi di testo e tavole, come in effetti è avvenuto. Teme che l’editore sia incorso in un equivoco, che si rende disponibile a sanare pagando direttamente, sebbene lo ritenga ingiusto, piuttosto che sollecitare la Deputazione provinciale. Immagina che Biffi abbia ricevuto il nuovo numero della “Rivista”, che può davvero essere definita “fascicolone” e che gli è costato “non pochi sudori”. Pensa che esso rappresenti un esempio di collaborazione tra i due giornali psichiatrici [“Archivio italiano per le malattie nervose” e “Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale”]. Lo prega di notare la rilevanza che ha dato alla parte medico-legale. Gli assicura che a breve gli manderà la “rivista critica” per l’ “Archivio” e la relazione [per la riforma del manicomio di Genova]. Invia saluti a Verga e agli altri amici, manda quelli di [Gaetano] Riva.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
23) [Reggio Emilia], 16.03.1878: Augusto Tamburini riferisce alcuni conteggi, precisando che rimangono ancora 2,90 lire a disposizione di Biffi. Rimane in attesa del fascicolo dell’ “Archivio italiano per le malattie nervose”. Comunica che [Giuseppe] Seppilli ha preparato per il giornale una “bella e completa” rassegna bibliografica sui più recenti studi riguardanti la paralisi progressiva e che gliela spedirà entro due o tre giorni. Riferisce di aver già inviato all’editore il testo della perizia di Biffi da pubblicare nel nuovo fascicolo, precisando che potrà aggiungere l’esordio e la chiusa nelle bozze. E’ consapevole del ritardo nella stesura della relazione per la riforma del manicomio di Genova, causato dai numerosi impegni che deve assolvere, tra cui un incarico per il Tribunale di Roma. Invia saluti anche da parte della moglie. Raccomanda di salutare [Andrea] Verga.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
24) [Reggio Emilia], 10.05.1878: Augusto Tamburini dichiara il proprio imbarazzo per il ritardo nella stesura della relazione [per la riforma del manicomio di Genova], che causa difficoltà anche agli altri commissari, Biffi e [Gaetano] Pini. Si giustifica raccontando i numerosi e imprescindibili impegni al manicomio e all’università, promettendo che cercherà di finire il testo al più presto. Confida che Biffi e Pini riescano anche, con il loro “criterio ed acume” a renderla “più presentabile. Esprime preoccupazione per Riva (?) avendo notato in lui “un fondo di delirio d’orgoglio e di ottusità del senso morale”.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
25) [Reggio Emilia], 05.01.1879: Augusto Tamburini segnala a Biffi che i suoi collaboratori, [Giuseppe] Seppilli e [Gaetano] Riva stanno mettendo a punto uno studio “sull’andamento delle malattie comuni negli alienati”. Riferisce il desiderio dei suoi assistenti di pubblicarlo a puntate nell’ “Archivio [italiano per le malattie nervose]”, cominciando dal numero di di marzo, dove si potrebbe stampare la prima parte dedicata alle “malattie del petto”. Poiché questa prima parte occuperà circa 70 pagine, occorrerà far uscire un fascicolo doppio o almeno più grosso, come già fatto in altre occasioni con i lavori di [Silvio] Venturi e di [Enrico] Morselli. Il resto sarebbe bene uscisse entro il 1879 o al più anche nel 1880, dando tuttavia un sunto di tutto il lavoro entro l’anno in corso. Comunica a Biffi che si recherà a Milano per il consulto Mieli la sera del 15, sempre che la seduta dell’Istituto Lombardo di scienze e lettere venga confermata per il 16. E’ in attesa del “famoso regalo da Genova”, di cui gli ha scritto l’avvocato Maggiore. Da Maragliano ha invece saputo che farà un “remontoir”.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
26) Napoli, 28.01.1879: Augusto Tamburini scrive a Biffi da Napoli, dove si è dovuto recare con urgenza per valutare lo stato di mente di [Giovanni] Passannante, autore di un attentato fallito a Vittorio Emanuele III. Precisa che, ancora prima di partire da Reggio Emilia, ha segnalato l’opportunità di coinvolgere “autorità psichiatriche”, come [Andrea] Verga e [Antonio] Berti e che, una volta giunto a Napoli ne ha parlato con Tommasi e Buonomo, i quali hanno approvato l’allargamento della Commissione. Invita Biffi a sollecitare Verga ad accettare l’incarico. Invia saluti estesi ad [Angelo] De Vincenti, ad Ascoli e all’ispettore di Biffi.
27) [Reggio Emilia], 18.02.1879: Augusto Tamburini, [appena rientrato da Napoli], riferisce a Biffi il suo parere su un articolo di [Gaspare], Virgilio, giudicandolo “un lavoro d’occasione che andrebbe meglio in un giornale politico”. Tuttavia, per riguardo all’autore, pensa possa essere pubblicato nell'[“Archivio italiano per le malattie nervose”], non prima però di averlo fatto leggere ed emendare da [Andrea] Verga. Comunica l’invio di una lettera giuntagli da un signore di Piacenza, perché Biffi gli dica come regolarsi, e la nota del corredo di Pietro Corsi. Non ha più saputo nulla da [Giuseppe] Buonomo, [direttore della clinica psichiatrica dell’Università di Napoli]. Non ha ancora ricevuto la pasta di Gragnano. Invia saluti da parte della moglie dei suoi medici, fra cui [Giuseppe] Seppilli che ha fatto visitare la madre da Quaglino “ed è piuttosto in apprensione”. Invia saluti estesi ad [Angelo] De Vincenti e ad Ascoli.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
28) [Reggio Emilia], 20.04.1879: Augusto Tamburini declina l’invito a trattare la questione della “pazzia Morale”, che trova di grande interesse, ma che dovrebbe essere studiata a fondo, sulla scorta di casi clinici. Non ritiene quindi di potersene occupare, anche perché l’argomento darà luogo a vivaci discussioni al [III Congresso freniatrico italiano], dove “ci sarà da pigliarsi pei capelli”. Suggerisce al suo posto il nome di [Pietro] Grilli. Avendo ricevuto da [Giuseppe] Buonomo il “nulla-osta”, comunica la prossima pubblicazione sulla “Rivista [sperimentale] di freniatria e medicina legale” della perizia Passannante. Lo informa che [Cesare] Lombroso sta stampando un “lavoro critico sulla perizia e psicologico sul Passanante”, prima ancora della pubblicazione della perizia. Raccomanda Maragliano per uno dei due posti a concorso nel manicomio di Mombello, chiedendo a Biffi, se non fa parte della commissione esaminatrice, di segnalarlo a Brocca e ad [Antonio] Tarchini-Bonfanti. Riferisce della morte del fagiano dorato e spera che Biffi possa mandargliene qualche altra coppia. Invia saluti ad [Angelo] De Vincenti e ad Ascoli.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
29) [Reggio Emilia], 14.06.1879: Augusto Tamburini si scusa per il ritardo con cui scrive a Biffi, causato dagli impegni universitari. Riferisce tuttavia di aver ricevuto ottime notizie dell’amico da [Antonio] Michetti, che si trova a Reggio Emilia insieme ad [Augusto] Tebaldi. Domanda se Biffi e Verga abbiano visto l’articolo pubblicato da [Cesare] Lombroso sul “Giornale internazionale delle scienze mediche” di Napoli, riguardo al processo Passannante e la perizia. Chiede il permesso di replicare sulla stessa testata. Dichiara di aver molto apprezzato l’ultimo fascicolo dell’“Archivio [italiano per le malattie nervose]” e soprattutto gli scritti di Verga. Gli è piaciuta anche la commemorazione di [Antonio] Berti e il parallelo con [Carlo] Livi. Chiede se Biffi abbia saputo della morte di Ponza, di cui ha letto nel “Giornale dell’Accademia di medicina” di Torino. Propone di scriverne sui due giornali [“Archivio italiano per le malattie nervose” e “Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale”]. Si compiace che [Pietro] Grilli abbia accettato il tema della “pazzia morale” [per il III Congresso freniatrico italiano]. Ritiene che entro la fine dell’anno si debbano sollecitare anche gli altri relatori [a preparare i loro interventi]. Ringrazia Biffi per avergli promesso un’altra coppia di fagiani dorati e gli chiede di mandargli anche qualche uovo. Invia saluti da parte della moglie, di [Cesare] Trebbi e dei suoi assistenti e manda i propri ad [Andrea] Verga, ad [Angelo] de Vincenti e ad Ascoli.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / DIREZIONE MEDICA
30) Reggio Emilia, 22.08.1879: Augusto Tamburini comunica a Biffi l’invio delle bozze di stampa di una risposta a [Cesare] Lombroso, che verrà pubblicata in appendice all’estratto della perizia Passannante. Lo prega di fare le sue osservazioni a margine del testo e lo informa di avere mandato copia del lavoro anche a Verga. Riferisce di essere rientrato da un soggiorno in Liguria e di essere in procinto di partire per Roma per una perizia.
Carta intestata: RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA E MEDICINA LEGALE
31) Reggio, 23.12.1879: Augusto Tamburini, ottemperando ad una promessa fatta a Napoli, comunica a Biffi la spedizione di una scatola di cappelletti “fatti con tutte le norme del codice tortellinico”, che potrà mangiare il giorno di Natale. Riferisce di averne spediti anche ad [Andrea] Verga. Invia auguri per le festività, ricordando l’appuntamento di gennaio. Invia saluti estesi a Hannan, [Angelo] De Vincenti e Ascoli.
32) [Reggio Emilia], 11.04.1880: Augusto Tamburini informa Biffi sulla nascita di un altro figlio maschio, dichiarando di non poter abbandonare la moglie per partecipare alla seduta [dell’Istituto Lombardo di scienze e lettere]. Si augura tuttavia che la sua proposta venga approvata, malgrado l’eventuale partecipazione di [Antigono] Raggi che, secondo Tamassia, “ha un po’ innato lo spirito di contraddizione”. Sollecita l’invio della “Allgemeine Zeitschrift [für Psychiatrie]” di cui ha bisogno. Invia saluti anche da parte della famiglia.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
33) Reggio, 09.06.1881: Augusto Tamburini ringrazia per la “lettera di rappresentanza”, confidandogli che avrebbe piacere che Biffi si unisse alla compagnia. Lo informa del suo prossimo viaggio a Genova e dell’intenzione di passare da Milano per andare a trovarlo. Esprime il proprio dolore per la triste fine di Monti. Raccomanda il suo assistente [Gaetano] Riva per il concorso di Macerata, parendogli “quello che meriti sopra ogni altro di riuscire”. Invia saluti estesi ad [Angelo] De Vincenti e ad Ascoli.
34) [Reggio Emilia, 09.10.1881]: Augusto Tamburini ringrazia Biffi per la premura dimostrata nel cercargli un alloggio a Milano [dove si recherà con la moglie e la famiglia Luciani]. Gli dà appuntamento nei giorni seguenti.
35) [Reggio Emilia], 21.10.1881:Augusto Tamburini comunica a Biffi che gli manderà tramite [Giuseppe] Seppilli il programma per il concorso al Progetto di manicomio economico, da pubblicare sul prossimo fascicolo dell’ “Archivio [italiano per le malattie nervose]”. Chiede però di mostrarlo ad [Andrea] Verga prima di darlo alle stampe. Riferisce di avere parlato con il deputato [Giuseppe] Fornaciari in merito alla posizione della Società [freniatrica italiana] sulle modifiche proposte dalla commissione parlamentare al Progetto di Legge [Depretis sugli alienati e sui manicomi pubblici, privati e criminali, presentato alla Camera dei deputati il 15 marzo 1881]. Ringrazia Biffi anche da parte della moglie e della famiglia Luciani, per le cortesi ricevute durante il soggiorno a Milano. Invia saluti estesi ad [Angelo] De Vincenti e ad Ascoli.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO-EMILIA
36) Reggio Emilia, 27.10.1881: Augusto Tamburini ringrazia per il cenno che gli ha mandato, promettendogli di pubblicarlo sulla Rivista [sperimentale di freniatria e medicina legale”, mentre quello preparato da [Giuseppe] Seppilli verrà mandato ad un altro giornale. Invia saluti anche da parte della famiglia.
Carta intestata: RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA E MEDICINA LEGALE (cartolina postale lacerata, nella parte che specificava l’oggetto dello scritto)
37) [Reggio Emilia], 09.11.1881: Augusto Tamburini riferisce a Biffi di avergli rispedito il manoscritto “sui centri motori [della corteccia cerebrale]”, esponendone i pregi e soprattutto i difetti, che lo rendono a suo avviso un lavoro incompleto. Lo ritiene pertanto meritevole di un incoraggiamento, ma non dell’intero Premio [Fossati] messo in palio [dall’Istituto lombardo di scienze e lettere]. Propone di destinare la parte residua del premio al concorso dell’anno successivo. Comunica che la recensione di Biffi sul lavoro di [Clodomiro] Bonfigli è già stata stampata sul fascicolo che riceverà l’indomani, precisando di avere operato dei tagli per mancanza di spazio. Invia saluti da parte della famiglia e dei colleghi. Manda i suoi per [Angelo] De Vincenti ed Ascoli.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
38) [Reggio Emilia], 01.12.1881: Augusto Tamburini si rammarica per il ritardo con il quale rispedisce la relazione per l’assegnazione del Premio [Fossati] messo in palio [dall’Istituto lombardo di scienze e lettere], che indirizza a Biffi anziché ad Ascoli. Precisa di avere fatto alcune osservazioni a margine e gli chiede di eliminare gli elogi del lavoro che ha fatto insieme a [Luigi] Luciani, tanto più che la relazione porterà anche la sua firma. Si compiace per la scelta del tema del prossimo concorso.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO-EMILIA
39) [Reggio Emilia], 22.12.1882: Augusto Tamburini, anche a nome dei suoi familiari manda gli auguri per le feste di Natale, accompagnandoli con alcuni “saggi culinari”: zamponi e cappelletti “ad uso bolognese”. Invia saluti estesi ad [Angelo] De Vincenti, ad Ascoli e all’ispettore.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO-EMILIA
40) [Reggio Emilia], 28.12.1888: Augusto Tamburini ringrazia Biffi per la sua ultima lettera e ricambia gli auguri per le feste. Gli riferisce che il signor Bödtker di Genova si è detto d’accordo con Biffi per far trasferire suo fratello da Milano all’istituto di Reggio Emilia. Prega Biffi di confermargli il suo parere e di fargli avere anche qualche notizia del malato.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO NELL’EMILIA / IL MEDICO DIRETTORE
41) Reggio, 22.12.1891: Augusto Tamburini manda a Biffi gli auguri per le feste di Natale, accompagnandoli con qualche saggio di “prodotti locali e casalinghi”. Immagina l’eccitazione di [Giovanni] Algeri “pel suo gran passo” e per l’invito rivoltogli da Biffi in “codesto delizioso e pacato soggiorno”.
42) Reggio, 02.11.1892: Augusto Tamburini informa Biffi sul suo programma di viaggio: partirà la mattina del 7 per arrivare a Roma verso mezzanotte. Alloggerà all’Hotel Centrale e la mattina successiva si recherà al Palazzo di Santo Spirito. Si augura di poter combinare il viaggio insieme da Bologna. Chiede a Biffi di fargli sapere le sue intenzioni.
43) Roma, 22.12.1892: Augusto Tamburini manda a Biffi gli auguri per le prossime feste insieme ad un “piccolo saggio dei nostri prodotti reggiani”. Lo informa di trovarsi a Roma da alcuni giorni per impegni al Consiglio superiore di sanità e in seno alla Commissione per la Legge [sulla tutela e custodia degli alienati], ma che farà rientro a casa il giorno successivo.
Carta intestata: REGNO D’ITALIA / CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITÀ
44) Reggio Emilia, 08.02.1893: Augusto Tamburini riferisce a Biffi di aver saputo da Giovanelli del suo rientro a Monza. Lo informa di essersi accorto che il ragioniere del manicomio di Roma ha invertito le lettere che dovevano essere loro indirizzate. Chiede a Biffi il pagamento del secondo abbonamento alla “Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale”, perché a Roma entrambi non si sono ricordati che Biffi ha sottoscritto due abbonamenti. Invia saluti estesi a [Giovanni] Algeri e alla sua famiglia.
Carta intestata: FRENOCOMIO DI REGGIO-EMILIA