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1) Gandino, 23.02.1858: Lussana contraccambia l’omaggio dello studio di Biffi sul nervo gran simpatico, inviando al collega una sua ricerca sullo stesso argomento. Si augura che, anche in virtù del sostegno di Biffi che gli ha inviato l’avviso di concorso tramite Testa di Gandino, la sua “Monografia delle nevralgie brachiali”” possa ottenere un premio [dalla Società d’incoraggiamento di scienze, lettere ed arti di Milano].
2) Gandino, 30.04.1859: Lussana si scusa con Biffi per il lungo silenzio, causato da preoccupazioni e problemi di salute che hanno riguardato la sua persone e i suoi familiari. Saluta rinnovando i sentimenti della sua stima verso il collega.
3) Parma, 10.06.1861: Lussana ringrazia Biffi per la copia del suo studio sul gran simpatico che gli ha inviato a Parma e per i saluti inviatigli tramite il collega Strobel. Chiede a Biffi di procurargli in prestito una copia della memoria originale di Barbarisi sui nervi del gusto, che gli serve per uno studio che sta preparando con il collega [Giovanni] Inzani. Precisa che la sezione dei nervi “glosso-faringei” esaminati venne eseguita secondo il metodo approntato da Biffi e da [Giuseppe] Morganti.
4) Parma, 30.06.1861: Lussana ringrazia Biffi per le sue premure e gli raccomanda di inoltrare la memoria di Barbarisi al suo collega [Giovanni] Inzani, nel caso riuscisse a trovarla. Gli spiega che l’interesse per i nervi del gusto trae origine dall’osservazione di due distinti casi di persone viventi, operate e in grado di essere essere interrogate. Illustra a Biffi i suoi prossimi impegni in ambito scolastico e gli riferisce l’intenzione di passare da Milano il 4 luglio, avendo ancora questioni familiari da sistemare in Lombardia. Inoltra i saluti di Inzani e di Strobel, precisando che quest’ultimo non ha ancora potuto consegnare il libro di Biffi al professore di medicina legale [Angelo] Molina, perché questi non è ancora arrivato a Parma.
5) Parma, 22.11.1861: Lussana ringrazia Biffi per la sua lettera e gli promette che passerà a trovarlo a Milano. Esprime le sue perplessità circa la possibilità di compilare una bibliografia degli studi di fisiologia pubblicati in Italia a partire dal 1848 come richiesto da Biffi, anche perché ha assunto l’impegno di curare una rivista fisiologica per gli “Annali universali di medicina”. Tuttavia promette di impegnarsi per quanto nelle sue facoltà. Aggiorna poi Biffi sull'”Epitome collettivo delle monografie di G. Bergson e F. Lussana sulle nevralgie bracchiali”, che sta preparando per la “Gazzetta medica italiana”. Auspica di ricevere lettere e saluti dal collega.
6) [Parma, 1861-1862]: Lussana si rammarica di non aver potuto incontrare Biffi e Bertolotti a Parma. Promette di rispondere alla lettera ricevuta dall’amico e a quella del direttore del “Politecnico” e lo prega di fargli avere la traduzione del lavoro di [Joseph] Bergson, indispensabile all’uscita dello studio sulle nevralgie brachiali, che ha già inviato alla “Gazzetta medica italiana”.
7) Parma, 25.01.1862: Lussana chiede a Biffi di procrastinare la consegna della bibliografia degli scritti di fisiologia pubblicati in Italia nel corso dell’ultimo decennio, condizione indispensabile perché possa accettare l’incarico. Lo informa di non aver ancora ricevuto le prove di stampa della traduzione del lavoro di [Joseph] Bergson fatta da Lainati. Informa Biffi che il cretinismo è una patologia estranea al territorio [parmense] e pertanto i suoi colleghi non se ne sono occupati. Ricorda a Biffi un suo studio sul cretinismo nelle valli bergamasche, in particolare nella valle Seriana, pubblicato sulla “Gazzetta medica italiana” nel 1860 di cui, se crede, può chiedere una copia a [Gaetano] Strambio per inoltrarla a Parchappe de Vinay. Riferisce di aver presentato i complimenti di Biffi a Inzani e Lemoigne per il loro studio sui fasci nervosi del cervello e i suoi saluti a Strobel. Precisa di non sapere niente di un’associazione medica a Parma, poiché non svolge vita sociale. Attende, sempre graditi, i saluti e ricordi del collega.
8) Trescore, 07.08.1862: Lussana informa Biffi sull’avanzamento dell’articolo bibliografico intorno agli studi di fisiologia pubblicati in Italia nell’ultimo decennio, all’interno del quale intende segnalare, oltre alle ricerche di Biffi, quelle di [Arcangelo] Manzolini, [Antonio] Quaglino, [Giuseppe] Morganti. Chiede a Biffi indicazioni sul prosieguo della ricerca e gli comunica la prossima uscita sugli “Annali universali di medicina” diretti da [Romolo] Griffini di uno studio sperimentale realizzato insieme a [Giovanni] Inzani sui nervi del gusto, che vorrebbe dedicare allo stesso Biffi e a Morganti. Ringrazia per la traduzione del lavoro di [Joseph] Bergson e prega Biffi di comunicare la propria gratitudine al collega Lainati. Chiede un’opinione circa l’eventualità di allestire un morotrofio paragonabile a quello di Aversa negli spazi della soppressa abbazia di S. Paolo d’Argon piuttosto che nell’ex-monastero di Astino, entrambi di proprietà dell’Ospedale di Bergamo.
9) [1867]: Lussana ringrazia Biffi per averlo introdotto a [Moritz] Schiff e gli confessa di ambire alla cattedra di farmacologia dell’Università di Pavia dopo la nomina di [Arnaldo] Cantani a clinico [dell’Ospedale Maggiore di Milano], anche in considerazione delle aspirazioni di [Giuseppe] Albini sulla cattedra di fisiologia di Padova.
10) Padova, 15.07.1872: Lussana ringrazia Biffi per le sue lettere e auspica un suo contributo decisivo sul tema dei nervi gustativi, che possa dirimere le sue disparità di vedute con quelle di [Moritz] Schiff.
11) Padova, 29.01.1874: Lussana comunica a Biffi l’invio di un suo rendiconto sperimentale sui processi digestivi, chiedendogli un parere e precisando le divergenze con gli studi di [Moritz] Schiff, per il quale tuttavia nutre un profondo rispetto. Domanda poi a Biffi informazioni circa l’attività della Commissione d’inchiesta [nominata il 14 gennaio 1873 dall’Istituto lombardo di scienze, lettere ed arti per esaminare i risultati degli esperimenti di Cesare Lombroso sull’azione dell’olio di mais guasto] e gli comunica di aver inviato all’Istituto gli esiti di alcuni suoi esperimenti.
12) Padova, 24.04.1876: Lussana, colpito dalla perdita del figlio Giuseppe, rinuncia a proseguire le ricerche sperimentali sugli effetti del mais guasto, che stava praticando in relazione alle ultime osservazioni di Cesare Lombroso e comunica a Biffi l’inoltro di alcuni suoi appunti.
Sono presenti: annuncio della morte di Giuseppe Lussana (+ 10.04.1876) e un foglio con osservazioni sugli effetti della somministrazione di mais guasto e “pelagrozeina” nell’uomo e negli animali.
13) Padova, 14.11.1879: Lussana chiede a Biffi un cenno di riscontro all’invio dei suoi due volumi sulla “Fisiologia umana” che gli ha inviato. Lo prega di fargli avere notizie di Prandini.
Contenuto
Tredici lettere del fisiologo Filippo Lussana (1820-1897) a Biffi:1) Gandino, 23.02.1858: Lussana contraccambia l’omaggio dello studio di Biffi sul nervo gran simpatico, inviando al collega una sua ricerca sullo stesso argomento. Si augura che, anche in virtù del sostegno di Biffi che gli ha inviato l’avviso di concorso tramite Testa di Gandino, la sua “Monografia delle nevralgie brachiali”” possa ottenere un premio [dalla Società d’incoraggiamento di scienze, lettere ed arti di Milano].
2) Gandino, 30.04.1859: Lussana si scusa con Biffi per il lungo silenzio, causato da preoccupazioni e problemi di salute che hanno riguardato la sua persone e i suoi familiari. Saluta rinnovando i sentimenti della sua stima verso il collega.
3) Parma, 10.06.1861: Lussana ringrazia Biffi per la copia del suo studio sul gran simpatico che gli ha inviato a Parma e per i saluti inviatigli tramite il collega Strobel. Chiede a Biffi di procurargli in prestito una copia della memoria originale di Barbarisi sui nervi del gusto, che gli serve per uno studio che sta preparando con il collega [Giovanni] Inzani. Precisa che la sezione dei nervi “glosso-faringei” esaminati venne eseguita secondo il metodo approntato da Biffi e da [Giuseppe] Morganti.
4) Parma, 30.06.1861: Lussana ringrazia Biffi per le sue premure e gli raccomanda di inoltrare la memoria di Barbarisi al suo collega [Giovanni] Inzani, nel caso riuscisse a trovarla. Gli spiega che l’interesse per i nervi del gusto trae origine dall’osservazione di due distinti casi di persone viventi, operate e in grado di essere essere interrogate. Illustra a Biffi i suoi prossimi impegni in ambito scolastico e gli riferisce l’intenzione di passare da Milano il 4 luglio, avendo ancora questioni familiari da sistemare in Lombardia. Inoltra i saluti di Inzani e di Strobel, precisando che quest’ultimo non ha ancora potuto consegnare il libro di Biffi al professore di medicina legale [Angelo] Molina, perché questi non è ancora arrivato a Parma.
5) Parma, 22.11.1861: Lussana ringrazia Biffi per la sua lettera e gli promette che passerà a trovarlo a Milano. Esprime le sue perplessità circa la possibilità di compilare una bibliografia degli studi di fisiologia pubblicati in Italia a partire dal 1848 come richiesto da Biffi, anche perché ha assunto l’impegno di curare una rivista fisiologica per gli “Annali universali di medicina”. Tuttavia promette di impegnarsi per quanto nelle sue facoltà. Aggiorna poi Biffi sull'”Epitome collettivo delle monografie di G. Bergson e F. Lussana sulle nevralgie bracchiali”, che sta preparando per la “Gazzetta medica italiana”. Auspica di ricevere lettere e saluti dal collega.
6) [Parma, 1861-1862]: Lussana si rammarica di non aver potuto incontrare Biffi e Bertolotti a Parma. Promette di rispondere alla lettera ricevuta dall’amico e a quella del direttore del “Politecnico” e lo prega di fargli avere la traduzione del lavoro di [Joseph] Bergson, indispensabile all’uscita dello studio sulle nevralgie brachiali, che ha già inviato alla “Gazzetta medica italiana”.
7) Parma, 25.01.1862: Lussana chiede a Biffi di procrastinare la consegna della bibliografia degli scritti di fisiologia pubblicati in Italia nel corso dell’ultimo decennio, condizione indispensabile perché possa accettare l’incarico. Lo informa di non aver ancora ricevuto le prove di stampa della traduzione del lavoro di [Joseph] Bergson fatta da Lainati. Informa Biffi che il cretinismo è una patologia estranea al territorio [parmense] e pertanto i suoi colleghi non se ne sono occupati. Ricorda a Biffi un suo studio sul cretinismo nelle valli bergamasche, in particolare nella valle Seriana, pubblicato sulla “Gazzetta medica italiana” nel 1860 di cui, se crede, può chiedere una copia a [Gaetano] Strambio per inoltrarla a Parchappe de Vinay. Riferisce di aver presentato i complimenti di Biffi a Inzani e Lemoigne per il loro studio sui fasci nervosi del cervello e i suoi saluti a Strobel. Precisa di non sapere niente di un’associazione medica a Parma, poiché non svolge vita sociale. Attende, sempre graditi, i saluti e ricordi del collega.
8) Trescore, 07.08.1862: Lussana informa Biffi sull’avanzamento dell’articolo bibliografico intorno agli studi di fisiologia pubblicati in Italia nell’ultimo decennio, all’interno del quale intende segnalare, oltre alle ricerche di Biffi, quelle di [Arcangelo] Manzolini, [Antonio] Quaglino, [Giuseppe] Morganti. Chiede a Biffi indicazioni sul prosieguo della ricerca e gli comunica la prossima uscita sugli “Annali universali di medicina” diretti da [Romolo] Griffini di uno studio sperimentale realizzato insieme a [Giovanni] Inzani sui nervi del gusto, che vorrebbe dedicare allo stesso Biffi e a Morganti. Ringrazia per la traduzione del lavoro di [Joseph] Bergson e prega Biffi di comunicare la propria gratitudine al collega Lainati. Chiede un’opinione circa l’eventualità di allestire un morotrofio paragonabile a quello di Aversa negli spazi della soppressa abbazia di S. Paolo d’Argon piuttosto che nell’ex-monastero di Astino, entrambi di proprietà dell’Ospedale di Bergamo.
9) [1867]: Lussana ringrazia Biffi per averlo introdotto a [Moritz] Schiff e gli confessa di ambire alla cattedra di farmacologia dell’Università di Pavia dopo la nomina di [Arnaldo] Cantani a clinico [dell’Ospedale Maggiore di Milano], anche in considerazione delle aspirazioni di [Giuseppe] Albini sulla cattedra di fisiologia di Padova.
10) Padova, 15.07.1872: Lussana ringrazia Biffi per le sue lettere e auspica un suo contributo decisivo sul tema dei nervi gustativi, che possa dirimere le sue disparità di vedute con quelle di [Moritz] Schiff.
11) Padova, 29.01.1874: Lussana comunica a Biffi l’invio di un suo rendiconto sperimentale sui processi digestivi, chiedendogli un parere e precisando le divergenze con gli studi di [Moritz] Schiff, per il quale tuttavia nutre un profondo rispetto. Domanda poi a Biffi informazioni circa l’attività della Commissione d’inchiesta [nominata il 14 gennaio 1873 dall’Istituto lombardo di scienze, lettere ed arti per esaminare i risultati degli esperimenti di Cesare Lombroso sull’azione dell’olio di mais guasto] e gli comunica di aver inviato all’Istituto gli esiti di alcuni suoi esperimenti.
12) Padova, 24.04.1876: Lussana, colpito dalla perdita del figlio Giuseppe, rinuncia a proseguire le ricerche sperimentali sugli effetti del mais guasto, che stava praticando in relazione alle ultime osservazioni di Cesare Lombroso e comunica a Biffi l’inoltro di alcuni suoi appunti.
Sono presenti: annuncio della morte di Giuseppe Lussana (+ 10.04.1876) e un foglio con osservazioni sugli effetti della somministrazione di mais guasto e “pelagrozeina” nell’uomo e negli animali.
13) Padova, 14.11.1879: Lussana chiede a Biffi un cenno di riscontro all’invio dei suoi due volumi sulla “Fisiologia umana” che gli ha inviato. Lo prega di fargli avere notizie di Prandini.