Emanuele Gualandri

Roma, 8 Aprile 1929 – Milano, 9 Luglio 2017
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Biografia

Figlio di Carlo Gualandri, celebre attore del cinema muto, e Clara Fagnini, funzionaria ministeriale, durante la guerra si trasferisce in Emilia, nella casa di famiglia.
Dopo la laurea in medicina e chirurgia all’Università di Modena nel 1960, diventa assistente volontario nella Clinica psichiatrica di Milano, diretta da Carlo Lorenzo Cazzullo, dove rimane fino al 1963, conseguendo la specializzazione in psichiatria.
Dal 1964 al 1970, come assistente incaricato all’Università di Basilea, lavora presso la Clinica psichiatrica e il Policlinico psichiatrico, conducendo, con Giambattista Muraro, una ricerca sul disadattamento psichico degli immigrati per l’Istituto di psico-igiene e psicoterapia, sotto la guida di Gaetano Benedetti.
Nel 1963 entra a far parte del Gruppo milanese per lo sviluppo della psicoterapia di Pier Francesco Galli, occupandosi dal 1967 al 1991 anche della redazione della rivista Psicoterapia e scienze umane.
Tra il 1963 e il 1968 partecipa al programma di formazione in psicoanalisi e psicoterapia psicoanalitica, che si articola da un lato nella partecipazione a seminari teorici (presso l’Istituto di psicoterapia e psico-igiene dell’Università di Basilea e presso il Centro studi di psicoterapia clinica di piazza S. Ambrogio a Milano), dall’altro nella supervisione di casi clinici in trattamento psicoanalitico. Tra i docenti del programma vi sono Gaetano Benedetti (con cui Gualandri svolge la propria analisi personale), Johannes Cremerius, Fritz Morgenthaler e Paul Parin.
Pur lavorando ancora a Basilea, dal 1965 inizia anche l’attività di psicoanalista a Milano, che proseguirà per tutta la vita, e quando nel 1967 il Gruppo milanese decide di collaborare con le “regioni rosse”, si fa carico dell’analisi di alcuni colleghi di Bologna.
Sempre nel 1967, nell’ambito delle iniziative di formazione del Gruppo milanese, partecipa come docente al primo progetto italiano di teaching hospital presso l’Ospedale psichiatrico di Sondrio, diretto da Mario Declich; la continuità dell’intervento è garantita dalla sua presenza settimanale e per sua iniziativa la formazione è indirizzata soprattutto agli infermieri. Il primo corso è tenuto nel 1969, seguito da un secondo nel 1971, quando Gualandri è chiamato a Sondrio come aiuto di ruolo, e da un terzo nel 1973. Il lavoro con gli infermieri è preceduto da una ricerca sociologica di Maria Grazia Ardissone ed è una sorta di prolungamento dei seminari di formazione del 1967, con discussione dei casi in gruppo (metodo dei gruppi Balint). Della forte carica innovativa di queste iniziative è testimone la breve relazione tenuta da Gualandri e Declich al IV Congresso della Società italiana di medicina psicosomatica sulle Problematiche nella formazione del personale infermieristico (1973).
Nel 1971 il Gruppo milanese istituisce quattro seminari di formazione permanente nelle città di Milano, Bologna, Torino-Genova e Zurigo, con quattro incontri annuali collettivi. Gualandri fa parte attiva del gruppo di Milano, che si incontra con cadenza settimanale, e segue dal 1973 al 1985 i seminari di Morgenthaler e Parin.
Non tralascia poi l’interesse per lo studio delle connessioni tra disturbi psichici e fattori sociali e culturali: nei primi anni ’70, per l’Assessorato all’istruzione del Comune di Sesto San Giovanni, partecipa a una ricerca sull’alto numero di bocciati tra gli scolari figli di lavoratori immigrati. Fa parte inoltre di un gruppo interdisciplinare per la progettazione delle Scuole medie consorziate di Pogliano Milanese e Vanzago.
Sempre negli anni ‘70 entra nell’esecutivo milanese di Psichiatria democratica, gruppo costituitosi a Bologna nel 1973, ai cui incontri partecipano molti giovani psichiatri. Nel 1976 il gruppo cura per Feltrinelli la traduzione italiana del manuale di Paul Bernard del 1972, L’infermiere psichiatrico.
In questi anni collabora con il CEDOS (Centro documentazione operatori scolastici) di Milano e con la CGIL, finalizzando diversi corsi monografici 150 ore a una ricerca sull’influenza psichica del lavoro informatizzato, in cui utilizza in modo originale diverse tecniche di gruppo (gruppo Balint, gruppo eterocentrato di Anzieu, T-group, gruppo operativo di Bauleo). Da un punto di vista teorico e interpretativo si confronta con Parin sui meccanismi di adattamento, mentre per la ricerca su “Organizzazione del lavoro e fattori di stress” collabora con Katharina Schweizer ed Ernesto Muggia. Coinvolge nella ricerca anche Piero Mussio, professore di Teoria dei sistemi nella Facoltà di fisica della Statale di Milano, sollecitandolo a scrivere Appunti e spunti su uomini che si parlano attraverso le macchine (1983). Il dibattito teorico su “Psicoanalisi e società” trova invece spazio nella relativa sezione del Numero speciale del ventesimo anno della rivista (1986), da lui curata con Eugenia Omodei Zorini e Katharina Schweizer.
Negli anni ’90, finita la collaborazione con il sindacato, Gualandri continua a partecipare al gruppo di studio sul doppio ruolo femminile condotto da Omodei Zorini e Schweizer, appassionandosi inoltre al collegamento tra neuroscienze e psicoanalisi, in particolare alle ricerche di Gerald Edelman. Sviluppa infine un attento lavoro sui sogni dei suoi pazienti, raccogliendo un’ampia documentazione rimasta inedita.
 
Eugenia Omodei Zorini e Katharina Schweizer
04/12/2023
 

Bibliografia

Ardissone, M. G. (1969). Ricerca sociologica sul personale infermiere dell'Ospedale Psichiatrico di Sondrio. Psicoterapia e scienze umane, 8/9, 57-62.
Ceresara Declich, B. (2017). 1967: l'Ospedale psichiatrico provinciale di Sondrio è “teaching hospital”. Psicoterapia e scienze umane, 1, 96-118. 
Galli, P.F. (2017). Premessa. Psicoterapia e scienze umane, 2, 363.
Gualandri, E., Omodei Zorini, E, & Schweizer K. (1986) (a cura di). Psicoanalisi e società. Psicoterapia e scienze umane, 3, Numero speciale del ventesimo anno, 11-144.
Mussio, P. (1983). Appunti e spunti su uomini che si parlano attraverso le macchine. Psicoterapia e scienze umane, 2, 69-80.
Redazione (2017). Sondrio 1967: da progetto a realtà. Psicoterapia e scienze umane, 1, 95-118.
 

Opere

(1974) (con Declich, M.). Problematiche nella formazione del personale infermieristico. In F. Antonelli, D. Pisani, & M. Vitetta (a cura di), La formazione psicologica del medico ed interventi psicoterapici nella pratica medica (Atti del IV Congresso nazionale della Società italiana di medicina psicosomatica, Messina 29-31 maggio 1973). Roma: SEU.
(1975). Nota sulla formazione del personale in psichiatria, Psicoterapia e scienze umane, 1, 30-31.
(1982). Processi psichici e processi sociali. Psicoterapia e scienze umane, 2, 67-107.
(1982). L’informatizzazione della società riguarda gli psicoterapeuti? Psicoterapia e scienze umane, 3, 3-15.
(1982). Uomini e macchine. Problemi psicologici indotti dallo sviluppo tecnologico. Psicoterapia e scienze umane, 4, 3-16.
(1983) (con Muggia, E., Omodei Zorini, E., Schweizer, K.). Automazione e salute mentale. Materiali da un corso monografico “150 ore”. Psicoterapia e scienze umane, 1, 101-126.
(1983) (con Milana, P.). Psicologia informazionale e organizzazione aziendale. Psicoterapia e scienze umane, 3, 63-75.
(1984) (con Schweizer, K.). La risposta al cambiamento. Psicoterapia e scienze umane, 2, 48-62.
(1988) (con Rosenmund, M.). Lavoro complesso e individuo. Psicoterapia e scienze umane, 4, 35-49.
 

Fonti archivistiche

Aspi Archivio storico della psicologia italiana, Università di Milano-Bicocca, Archivio Emanuele Gualandri.
 

Fonte iconografica

Collezione privata eredi Gualandri, Milano.
 
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