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Diplomatosi al liceo “Galilei” di Pisa, si immatricolò nell’università senese il 1° novembre 1891. Nel primo anno frequentò l’insegnamento libero di antropologia criminale impartito dal professore di anatomia Stanislao Bianchi. Nell’anno accademico 1895-96 superò brillantemente l’esame di psichiatria, frequentando poi con ottimi voti il corso di medicina legale tenuto da Salvatore Ottolenghi, il fondatore della polizia scientifica italiana.
Laureatosi in medicina e chirurgia il 3 luglio 1897, fu poco dopo chiamato alle armi. Il 20 settembre 1898, a Firenze, prestò giuramento ai Savoia, scegliendo di percorrere la carriera militare. Sottotenente medico presso il 5° Reggimento di fanteria, il 14 dicembre 1899 fu assegnato alla Scuola d’applicazione di sanità militare di Firenze.
Collocato a riposo per motivi di famiglia nel 1902, riprese servizio effettivo il 1° aprile 1903, con l’assegnazione al 23° Reggimento artiglieria da montagna, dove si trattenne poco più di un anno. Nel luglio 1904 fu destinato all’Ospedale militare di Firenze, in seguito lasciato per frequentare un corso di perfezionamento in balneologia e terapia a Roma nel 1906.
Capitano medico del 62° Reggimento di fanteria nel 1908, fu distaccato nello stesso anno prima presso l’Ospedale militare della capitale, quindi incaricato quale assistente volontario nella locale Clinica psichiatrica, allora diretta da uno dei grandi nomi della psichiatria italiana, Augusto Tamburini.
Tra il 1911 e il 1912 frequentò anche l’Istituto di medicina legale dell’Università di Roma, diretto dal suo maestro Ottolenghi.
Dopo ulteriori, brevi, peregrinazioni tra i reparti del Regio Esercito, nel gennaio 1913 ritornò come docente alla Scuola d’applicazione della sanità militare di Firenze. La mobilitazione per la guerra di Libia lo portò a imbarcarsi, nell’ottobre dello stesso anno, per la Tripolitania, assegnato all’Ospedale militare di Bengasi.
Dopo essersi sposato nel 1914 con Estella Bruni, lo scoppio del primo conflitto mondiale lo proiettò, fin dal 30 maggio 1915, in territorio dichiarato in stato di guerra. Inizialmente fu direttore dell’ospedaletto da campo n. 52, quindi sanitario nei ruoli dell’ospedale di tappa di Palmanova, infine capo dell’ufficio di sanità della 48a Divisione.
Nella primavera dello stesso 1915, inoltre, acquisì per titoli la qualifica di libero docente in antropologia criminale presso l’Università di Torino e nel 1916 Ottolenghi si spese in prima persona per sostenere la sua docenza di antropologia criminale presso l’istituenda Università Castrense di San Giorgio di Nogaro (Udine).
Promosso tenente colonnello, dal 15 febbraio 1917 fu assegnato alla Commissione sanitaria centrale, insieme ai parigrado Ettore De Furia e Placido Consiglio. La Commissione ebbe un ruolo decisivo nell’indagine psicofisica dei soldati sbandatisi dopo la rotta di Caporetto, e, dal novembre 1918, nell’esame psichiatrico di tutti i militari reclusi nei vari stabilimenti di pena nazionali.
Dopo la conclusione della guerra fu a disposizione dell’Ufficio di sanità del Corpo d’armata di Firenze e il 13 maggio 1921 fu nominato titolare del corso di Medicina legale presso la Scuola d’applicazione della sanità militare. In questa veste raccolse i testi delle proprie lezioni, ancora oggi inediti.
Nominato nell’ottobre 1927 direttore dell’Ospedale militare di Perugia, restò in carica fino al dicembre 1931, quando passò a disposizione del Ministero dell’aeronautica in virtù dell’esperienza specialistica acquisita.
Nel 1933, con il grado di colonnello, tornò in servizio presso l’Ospedale militare di Firenze. Infine, dopo passaggi a Napoli come direttore della sanità militare del locale Corpo d’armata, a Padova in qualità di direttore del locale nosocomio, e a Roma a disposizione del Comando supremo, fu collocato a riposo, pluridecorato, nel 1934.
Espressione peculiare di quell’Italia di fine Ottocento che nel positivismo psichiatrico e nell’antropologia criminale d’ascendenza lombrosiana ricercava gli strumenti scientifici per sanare le piaghe dell’Italia militare (ma non solo), le opere di Funaioli risentono complessivamente di quella caratteristica impostazione che, negletta dalla filosofia neoidealista o irrisa dai circoli vociani, influenzò per lungo tempo la cultura medica nazionale.
Andrea Scartabellati
22/05/2023
Aa.Vv. (2004). La Polizia Scientifica, 1903-2003. Cento anni. Roma: Laurus Robuffo.
Crespi, M. (1998). Paolo Funaioli. In Dizionario biografico degli italiani (vol. 50, pp. 744-45). Roma: Istituto dell’Enciclopedia Italiana.
Falco, G. (1932-33). Commemorazione. Bollettino della Scuola superiore di Polizia e dei servizi tecnici annessi, 22-23, 3-15.
Funaioli, Gino (1948). In Enciclopedia italiana, Appendice II, 1938-1948 (p. 1012). Roma: Istituto dell’Enciclopedia Italiana.
Funajoli, A. (1869). Comune di Pomarance. Cenni monografici e compilazione statistica. Siena: Lazzeri.
Funajoli, A. (1884). Il marchese Edoardo. Firenze: Cellini.
Scartabellati, A. (2003). Intellettuali nel conflitto. Alienisti e patologie attraverso la Grande guerra (1909-1921). Bagnaria Arsa-Urbino: Edizioni Goliardiche.
Scartabellati, A. (2006). Culture psichiatriche e cultura nazionale. Per una storia sociale (1909-1929). Frenis Zero. Scienze della mente, filosofia, psicoterapia e creatività, 5, http://web.tiscali.it/bibliopsi/frenishome.htm.
Staderini, R. (1922). Prof. Stanislao Bianchi. R. Università degli Studi di Siena. Annuario accademico 1921-1922, 166-167.
Starnini, M. (2015). Follie separate. Genere e internamento manicomiale al San Niccolò di Siena nella seconda metà dell’Ottocento. Pisa: Pisa University Press.
(1910). Studio scientifico-pratico sul contegno del delinquente nell’esercito. Roma: Voghera.
(1911). Contributo di semiotica craniologica su trenta crani della morgue di Roma. Torino: Bocca.
(1911). Organizzazione del servizio-medico psichiatrico nell’esercito. Reggio Emilia: Cooperativa fra lavoranti tipografi.
(1911). Settimo congresso di antropologia criminale. Colonia 1911. Resoconto. Roma: Voghera.
(1911). Utilizzazione del criterio anamnestico per il precoce segnalamento psicologico del reclutamento. Roma: Voghera.
(1912). Epilessia traumatica, o epilessia essenziale?. Roma: Tipografia delle Mantellate.
(1912). Contributo alle osservazioni dei caratteri antropo-psicologici dei militari delinquenti, con speciale riguardo al delinquente occasionale. Roma: Voghera.
(1912). Contributo sperimentale sull’anafilassi. Roma: Tipografia delle Mantellate.
(1912). Osservazioni e considerazioni su un ex-militare isteropatico. Roma: Voghera.
(1912). Osservazioni sopra un militare già detenuto in un reclusorio in rapporto alla medicina-legale militare. Roma: Tipografia delle Mantellate.
(1912). Saggi di pedagogia emendativa militare. Roma: Voghera.
(1912). Un delinquente nato ex soldato della compagnia di disciplina di S. Leo (Marche). Roma: Tipografia delle Mantellate.
(1914). Il criminaloide nell’esercito. Roma: Voghera.
(1915). I criminaloidi nell’esercito. Ulteriore contributo alle osservazioni sui caratteri antropo-psicologici dei militari delinquenti. Roma: Tipografia delle Mantellate.
(1917). I vari tipi cranio-facciali e le differenze di resistenza psichica in guerra. Roma: Voghera.
(1918). Contributo clinico alla neuro-psichiatria ed alla criminologia di guerra. Milano: Zerboni.
Archivio Storico dell’Università degli studi di Siena, Registro delle matricole, XII.C.a.2, n. 425.
Ministero della Difesa, Direzione generale per il personale militare, Stato di servizio di Gaetano Funaioli.
Biografia
Figlio di Alessandro (proprietario terriero, avvocato e notaio) e fratello maggiore di Gino (filologo classico e latinista, collaboratore dell’Enciclopedia italiana), decise di dedicarsi alla professione medica, e in particolare alla psichiatria e all’antropologia criminale, grazie all’influenza dello zio Paolo Funaioli, docente di psichiatria all’Università di Siena e direttore del locale manicomio di San Niccolò.Diplomatosi al liceo “Galilei” di Pisa, si immatricolò nell’università senese il 1° novembre 1891. Nel primo anno frequentò l’insegnamento libero di antropologia criminale impartito dal professore di anatomia Stanislao Bianchi. Nell’anno accademico 1895-96 superò brillantemente l’esame di psichiatria, frequentando poi con ottimi voti il corso di medicina legale tenuto da Salvatore Ottolenghi, il fondatore della polizia scientifica italiana.
Laureatosi in medicina e chirurgia il 3 luglio 1897, fu poco dopo chiamato alle armi. Il 20 settembre 1898, a Firenze, prestò giuramento ai Savoia, scegliendo di percorrere la carriera militare. Sottotenente medico presso il 5° Reggimento di fanteria, il 14 dicembre 1899 fu assegnato alla Scuola d’applicazione di sanità militare di Firenze.
Collocato a riposo per motivi di famiglia nel 1902, riprese servizio effettivo il 1° aprile 1903, con l’assegnazione al 23° Reggimento artiglieria da montagna, dove si trattenne poco più di un anno. Nel luglio 1904 fu destinato all’Ospedale militare di Firenze, in seguito lasciato per frequentare un corso di perfezionamento in balneologia e terapia a Roma nel 1906.
Capitano medico del 62° Reggimento di fanteria nel 1908, fu distaccato nello stesso anno prima presso l’Ospedale militare della capitale, quindi incaricato quale assistente volontario nella locale Clinica psichiatrica, allora diretta da uno dei grandi nomi della psichiatria italiana, Augusto Tamburini.
Tra il 1911 e il 1912 frequentò anche l’Istituto di medicina legale dell’Università di Roma, diretto dal suo maestro Ottolenghi.
Dopo ulteriori, brevi, peregrinazioni tra i reparti del Regio Esercito, nel gennaio 1913 ritornò come docente alla Scuola d’applicazione della sanità militare di Firenze. La mobilitazione per la guerra di Libia lo portò a imbarcarsi, nell’ottobre dello stesso anno, per la Tripolitania, assegnato all’Ospedale militare di Bengasi.
Dopo essersi sposato nel 1914 con Estella Bruni, lo scoppio del primo conflitto mondiale lo proiettò, fin dal 30 maggio 1915, in territorio dichiarato in stato di guerra. Inizialmente fu direttore dell’ospedaletto da campo n. 52, quindi sanitario nei ruoli dell’ospedale di tappa di Palmanova, infine capo dell’ufficio di sanità della 48a Divisione.
Nella primavera dello stesso 1915, inoltre, acquisì per titoli la qualifica di libero docente in antropologia criminale presso l’Università di Torino e nel 1916 Ottolenghi si spese in prima persona per sostenere la sua docenza di antropologia criminale presso l’istituenda Università Castrense di San Giorgio di Nogaro (Udine).
Promosso tenente colonnello, dal 15 febbraio 1917 fu assegnato alla Commissione sanitaria centrale, insieme ai parigrado Ettore De Furia e Placido Consiglio. La Commissione ebbe un ruolo decisivo nell’indagine psicofisica dei soldati sbandatisi dopo la rotta di Caporetto, e, dal novembre 1918, nell’esame psichiatrico di tutti i militari reclusi nei vari stabilimenti di pena nazionali.
Dopo la conclusione della guerra fu a disposizione dell’Ufficio di sanità del Corpo d’armata di Firenze e il 13 maggio 1921 fu nominato titolare del corso di Medicina legale presso la Scuola d’applicazione della sanità militare. In questa veste raccolse i testi delle proprie lezioni, ancora oggi inediti.
Nominato nell’ottobre 1927 direttore dell’Ospedale militare di Perugia, restò in carica fino al dicembre 1931, quando passò a disposizione del Ministero dell’aeronautica in virtù dell’esperienza specialistica acquisita.
Nel 1933, con il grado di colonnello, tornò in servizio presso l’Ospedale militare di Firenze. Infine, dopo passaggi a Napoli come direttore della sanità militare del locale Corpo d’armata, a Padova in qualità di direttore del locale nosocomio, e a Roma a disposizione del Comando supremo, fu collocato a riposo, pluridecorato, nel 1934.
Espressione peculiare di quell’Italia di fine Ottocento che nel positivismo psichiatrico e nell’antropologia criminale d’ascendenza lombrosiana ricercava gli strumenti scientifici per sanare le piaghe dell’Italia militare (ma non solo), le opere di Funaioli risentono complessivamente di quella caratteristica impostazione che, negletta dalla filosofia neoidealista o irrisa dai circoli vociani, influenzò per lungo tempo la cultura medica nazionale.
Andrea Scartabellati
22/05/2023
Bibliografia
Aa.Vv. (1920). Augusto Tamburini (1848-1919). In memoria. Roma: Tipografia dell’Unione Editrice.Aa.Vv. (2004). La Polizia Scientifica, 1903-2003. Cento anni. Roma: Laurus Robuffo.
Crespi, M. (1998). Paolo Funaioli. In Dizionario biografico degli italiani (vol. 50, pp. 744-45). Roma: Istituto dell’Enciclopedia Italiana.
Falco, G. (1932-33). Commemorazione. Bollettino della Scuola superiore di Polizia e dei servizi tecnici annessi, 22-23, 3-15.
Funaioli, Gino (1948). In Enciclopedia italiana, Appendice II, 1938-1948 (p. 1012). Roma: Istituto dell’Enciclopedia Italiana.
Funajoli, A. (1869). Comune di Pomarance. Cenni monografici e compilazione statistica. Siena: Lazzeri.
Funajoli, A. (1884). Il marchese Edoardo. Firenze: Cellini.
Scartabellati, A. (2003). Intellettuali nel conflitto. Alienisti e patologie attraverso la Grande guerra (1909-1921). Bagnaria Arsa-Urbino: Edizioni Goliardiche.
Scartabellati, A. (2006). Culture psichiatriche e cultura nazionale. Per una storia sociale (1909-1929). Frenis Zero. Scienze della mente, filosofia, psicoterapia e creatività, 5, http://web.tiscali.it/bibliopsi/frenishome.htm.
Staderini, R. (1922). Prof. Stanislao Bianchi. R. Università degli Studi di Siena. Annuario accademico 1921-1922, 166-167.
Starnini, M. (2015). Follie separate. Genere e internamento manicomiale al San Niccolò di Siena nella seconda metà dell’Ottocento. Pisa: Pisa University Press.
Opere
(1910). Nuove ricerche somatiche dal punto di vista antropologico-forense secondo il metodo descrittivo segnaletico. Torino: Bocca.(1910). Studio scientifico-pratico sul contegno del delinquente nell’esercito. Roma: Voghera.
(1911). Contributo di semiotica craniologica su trenta crani della morgue di Roma. Torino: Bocca.
(1911). Organizzazione del servizio-medico psichiatrico nell’esercito. Reggio Emilia: Cooperativa fra lavoranti tipografi.
(1911). Settimo congresso di antropologia criminale. Colonia 1911. Resoconto. Roma: Voghera.
(1911). Utilizzazione del criterio anamnestico per il precoce segnalamento psicologico del reclutamento. Roma: Voghera.
(1912). Epilessia traumatica, o epilessia essenziale?. Roma: Tipografia delle Mantellate.
(1912). Contributo alle osservazioni dei caratteri antropo-psicologici dei militari delinquenti, con speciale riguardo al delinquente occasionale. Roma: Voghera.
(1912). Contributo sperimentale sull’anafilassi. Roma: Tipografia delle Mantellate.
(1912). Osservazioni e considerazioni su un ex-militare isteropatico. Roma: Voghera.
(1912). Osservazioni sopra un militare già detenuto in un reclusorio in rapporto alla medicina-legale militare. Roma: Tipografia delle Mantellate.
(1912). Saggi di pedagogia emendativa militare. Roma: Voghera.
(1912). Un delinquente nato ex soldato della compagnia di disciplina di S. Leo (Marche). Roma: Tipografia delle Mantellate.
(1914). Il criminaloide nell’esercito. Roma: Voghera.
(1915). I criminaloidi nell’esercito. Ulteriore contributo alle osservazioni sui caratteri antropo-psicologici dei militari delinquenti. Roma: Tipografia delle Mantellate.
(1917). I vari tipi cranio-facciali e le differenze di resistenza psichica in guerra. Roma: Voghera.
(1918). Contributo clinico alla neuro-psichiatria ed alla criminologia di guerra. Milano: Zerboni.
Fonti archivistiche
Archivio Storico dell’Università Castrense di San Giorgio di Nogaro, fascicolo Ottolenghi, Salvatore, Lettera di Salvatore Ottolenghi a Giuseppe Tusini, 27 gennaio 1916.Archivio Storico dell’Università degli studi di Siena, Registro delle matricole, XII.C.a.2, n. 425.
Ministero della Difesa, Direzione generale per il personale militare, Stato di servizio di Gaetano Funaioli.