Michele Tansella

Bari, 2 Ottobre 1942 – Verona, 1 Marzo 2015
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Biografia

Figlio del medico Giuseppe Tansella e di Giovanna De Natale, si laureò in medicina e chirurgia all’Università di Bari nel 1966, con una tesi clinico-sperimentale su “Le modificazioni elettroencefalografiche da psicofarmaci”. Subito dopo la laurea lavorò per alcuni mesi nella sezione di psicofarmacologia dell’Istituto Mario Negri di Milano (1966-1967), conseguendo poi nel 1969, sempre a Bari, la specializzazione in Clinica delle malattie nervose e mentali. Nello stesso anno si recò a Londra per un periodo di formazione presso l’Institute of Psychiatry del King’s College, dove sotto la guida di Malcolm Lader fece ricerche sugli effetti negativi dell’uso del Diazepam e dove tornò poi diverse volte nel corso degli anni successivi. A Londra conobbe poi il suo mentore, Michael Shepherd, che lo introdusse allo studio dell’epidemiologia psichiatrica e da cui apprese l’atteggiamento critico, che sempre adottò come strumento essenziale per distinguere le “impressioni” dai “fatti”. A Londra incontrò anche la psicologa tedesca Christa Zimmerman, che sposò nel 1969.
A partire dal 1970 iniziò la carriera accademica all’Università di Verona, collaborando con il docente di psichiatria Antonio Balestrieri. Da quel momento, pur continuando gli studi nel campo della psicofarmacologia sugli effetti residui delle benzodiazepine e dei barbiturici in pazienti normali e depressi, si interessò sempre più alla psichiatria epidemiologica, clinica e sociale, occupandosi in particolare di epidemiologia del suicidio e del parasuicidio, di validazione dei questionari di screening, e di disturbi mentali comuni nella medicina generale e negli ospedali generali.
In questo ambito diede vita, nel 1979, al Registro dei casi psichiatrici di Verona, ancora oggi attivo e riconosciuto a livello internazionale, uno strumento avanzato per il monitoraggio dell’attuazione della riforma psichiatrica (approvata con la legge n. 180 del 1978) nell’area del Sud Verona. Il Registro gli permise di avviare con il suo team ricerche epidemiologiche sull’incidenza dei disturbi mentali nella popolazione e di rispondere a domande epidemiologiche fondamentali, dando ad esempio un contributo pionieristico allo studio dell’incidenza dei primi episodi di psicosi. Fu inoltre tra i primi a documentare tassi di mortalità più elevati nelle persone affette da malattia mentale.
Sostenitore convinto della riforma, aprì la strada al servizio psichiatrico di comunità nel territorio di Verona Sud, primo esempio in Veneto, dimostrando che la legge sulla salute mentale del 1978 aveva portato a una riduzione dei ricoveri ospedalieri.
Il 23 febbraio 1987, sotto la sua direzione, la sezione di Psichiatria e la sezione di Psicologia clinica del Dipartimento di sanità pubblica e medicina di comunità dell’Università di Verona furono ufficialmente designate Centro collaboratore dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), rivestendo incarichi di prestigio e collaborando a progetti che influirono a livello internazionale sulle politiche sanitarie relative alla salute mentale.
Grazie alla sua esperienza clinica personale come pioniere dei servizi di comunità nel Sud Verona, dimostrò che la maggior parte delle risorse per la salute mentale doveva essere investita nel trattamento di comunità, mentre occorreva destinare un numero relativamente basso di letti per i malati acuti, a cui bisognava fornire però alti livelli di supporto durante le crisi.
Molto attivo nel campo dell’editoria scientifica, fondò nel 1994 la rivista Epidemiologia e psichiatria sociale (EPS, poi Epidemiology and Psychiatric Sciences), di cui fu redattore capo per vent’anni. Fu inoltre membro dei comitati scientifici e direttivi di numerose riviste nazionali e internazionali, tra cui Social Psychiatry and Psychiatric Epidemiology, Psychological Medicine, Rivista di psichiatria, Psichiatria di comunità, European Journal of Psychiatry.
Dal punto di vista dell’impegno istituzionale, fu vicepresidente dall’1989 e poi presidente dal 1991 della Società italiana di epidemiologia psichiatrica (SIEP), membro dal 1993 e poi vicepresidente dal 1996 al 2002 del direttivo dell’International Federation of Psychiatric Epidemiology (IFPE); membro dell’Osservatorio sulla tutela della salute mentale del Ministero della sanità (1996-2001) e del Consiglio superiore di sanità (1997-2002); membro e poi presidente onorario della Società italiana di psichiatria biologica.
Preside della Facoltà di medicina dell’Università di Verona dal 2006 al 2012, si ritirò dall’insegnamento universitario nell’ottobre 2013, dopo aver formato moltissimi psichiatri, pubblicato più di 550 articoli scientifici e scritto o curato 35 volumi, alcuni dei quali tradotti in diverse lingue.
Ponendosi sempre nuove domande e nuove sfide, accolse con favore il lavoro di colleghi di tutto il mondo, riconoscendo il valore delle collaborazioni a lungo termine per costruire forti team di ricerca e reti di colleghi esperti in settori complementari.

Paola Zocchi
15/03/2024
 

Bibliografia

Anonimo (2015). Si è spento il professor Michele Tansella. Univr Magazine, 2 marzo.
Anonimo (2015). Verona, addio al professor Tansella dell’UniVr, padre del Centro per l’analisi dei disturbi psichiatrici. Verona Sera, 2 marzo.
De Girolamo, G. (2015). About Michele Tansella. Sito web https://www.micheletansella.org/
Thornicroft, G. (2017). An Architect for Mental Health. An Appreciation of Michele Tansella. The British Journal of Psychiatry, 210, 379-380.
 

Opere

(1974) (a cura di, con G.B. Cassano, P. Castrogiovanni e P. Pancheri). Tecniche di automazione in psichiatria. Roma: Il pensiero scientifico.
(1985) (a cura di). L'approccio epidemiologico in psichiatria. Torino: Boringhieri.
(1985) (con C. Bellantuono). Gli psicofarmaci nella pratica terapeutica. Roma: Il pensiero scientifico.
(1987) (con Ch. Zimmermann). Comportamenti inadeguati a scuola: un approccio epidemiologico. Milano: De Bona.
(1992) (con G. de Girolamo e N. Sartorius). Annotated bibliography of psychiatric epidemiology. London: Gaskell.
(1996) (a cura di, con G. Thornicroft). Mental health outcome measures. Berlin: Springer.
(1997) (a cura di). Making rational mental health services. Roma: Il pensiero scientifico.
(1997) (con F. Ammadeo e P. Bonizzato). Valutare i costi in psichiatria: l'analisi economica per migliorare l'assistenza. Roma: Il pensiero scientifico.
(1998) (con M. Piccinelli e C. Bellantuono). Psichiatria e medicina generale. Roma: Il pensiero scientifico.
(2000). Manuale per la riforma dei servizi di salute mentale: un modello a matrice (con G. Thornicroft). Roma: Il pensiero scientifico.
(2001) (a cura di, con G. Thornicroft). Disturbi mentali comuni nella medicina generale: saggi in onore di David Goldberg. Roma: CIC edizioni internazionali.
(2001). La salute mentale. Contro il pregiudizio, il coraggio delle cure. Roma: Il Pensiero scientifico.
(2002). Le radici psicosociali della psichiatria. Roma: Il pensiero scientifico.
(2010) (con G. Thornicroft). Per una migliore assistenza psichiatrica. Roma: CIC Edizioni internazionali.
(2012). Psichiatria epidemiologica. Teorie, metodi e pratiche. Roma: Il pensiero scientifico.

Per gli articoli scientifici si veda l'elenco pubblicato nella pagina personale di Tansella sul sito dell'Università di Verona.
 

Fonti archivistiche

Aspi Archivio storico della psicologia italiana, Università di Milano-Bicocca, Archivio Michele Tansella, curricula vitae.
 

Fonte iconografica

Aspi Archivio storico della psicologia italiana, Università di Milano-Bicocca, Archivio Michele Tansella.
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