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Diplomatosi presso il Liceo classico "Vincenzo Gioberti" di Torino nel 1940, si laureò in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Milano nel febbraio 1947, sotto la guida del fisiologo Rodolfo Margaria. La sua tesi, dedicata all’esistenza di campi elettromagnetici di natura biologica ed elaborata sperimentalmente prima presso l’Istituto di biochimica e successivamente presso quello di fisiologia umana dello stesso ateneo, venne pubblicata in collaborazione con il fisiologo Torquato Gualtierotti, all'epoca direttore del Laboratorio di neurofisiologia. Divenuto subito dopo la laurea assistente di ruolo presso l’Istituto di fisiologia, nel 1949 fu nominato supplente presso la cattedra di chimica biologica, diretta dallo stesso Margaria. Dopo un soggiorno in Inghilterra, dove incontrò uno dei più grandi anestesisti inglesi, Robert Macintosh, decise di iscriversi al corso di specializzazione in anestesiologia dell'ateneo milanese, diretta dal chirurgo Gian Maria Fasiani in stretta collaborazione con l'anestesista Giovanni Curà.
Concluso il percorso di specializzazione con una tesi su Le sostanze di sintesi ad azione curaro-simile, che ottenne il plauso del fisiologo ed endocrinologo Carlo Foà, venne chiamato dalla Direzione degli Istituti clinici di perfezionamento di Milano (ICP) a ricoprire il posto vacante di anestesista presso la Clinica ostetrico-ginecologica "Luigi Mangiagalli". Nel gennaio 1955, con il ruolo di assistente incaricato universitario anestesista, si trasferì per un anno presso la Clinica chirurgica dell’Università di Milano, per poi diventare, due anni più tardi, aiuto ospedaliero anestesista con funzioni di capo servizio. Nel 1963 rientrò alla Mangiagalli con il posto di aiuto ordinario di anestesia e, due anni più tardi, venne nominato dirigente del Centro di analgesia ostetrica dello stesso istituto. Nel 1968 divenne primario incaricato di anestesia e rianimazione presso gli ICP per le particolari specialità ostetriche e ginecologiche.
In questi anni ebbero larga diffusione e riscontro i suoi studi in ambito farmacologico: in particolare le ricerche sulle possibili applicazioni dei farmaci neurolettici in anestesiologia, l’uso della idrossizina nella premedicazione e del metiletilglutarimide in anestesia e in rianimazione. Importanti furono inoltre le ricerche sull’impiego della tecnica gas-cromatografica, per lo studio della funzionalità respiratoria e l’invenzione di un nuovo apparecchio automatico per la determinazione del consumo d’ossigeno nell’uomo.
Nel 1982, sempre presso l’Università degli studi di Milano, fondò e ricoprì la prima cattedra al mondo di fisiopatologia e terapia del dolore. Nello stesso anno, grazie ad una generosa donazione delle famiglie Bergamasco e Visconti di Modrone, costituì nell'ambito degli ICP il primo ospedale universitario per la terapia del dolore in Italia: il Padiglione Bergamasco in via Commenda 19, ora Padiglione Tiengo, inaugurato nel dicembre 1984. Sempre negli anni Ottanta ideò e promosse anche i primi corsi di perfezionamento in terapia del dolore per medici di famiglia e per infermieri.
Fondamentali furono le sue ricerche sul rapporto tra mente e cervello nella percezione del dolore, condotte anche grazie al proficuo scambio intellettuale con il neurochirurgo americano Wilder Graves Penfield e con il neurofisiologo e filosofo John Eccles, premio Nobel per la medicina nel 1963, con il quale ebbe una lunga e cordiale amicizia. Per rappresentare metaforicamente come gli eventi mentali possano interferire con il fenomeno del dolore, Tiengo presentò nel 1992, in un convegno in Svizzera, la "Metafora dello specchio di Alice". "Nella percezione del dolore infatti si annullano tutti i nessi causali: placebo, emozioni, cambiamento del tono dell’umore possono annientare la sensazione dolorosa, mentre al contrario, persino senza alcuna ragionevole causa fisica, nel caso del dolore atteso e della depressione, la sua percezione è reale". Quando, attraversando lo specchio, "Alice passa dal mondo della realtà a quello ignoto che capovolge ogni logica, il mondo che si intravede è quello subatomico, dei quanti, la cui complessità, secondo Tiengo, ci dovrebbe mettere in guardia sull’impossibilità di conciliare prove cliniche e dati sperimentali con il senso comune" (Pareti 2010, p. 28).
Collocato fuori ruolo nel 1992 e a riposo per limiti d'età nel 1996, Tiengo fu nominato professore emerito di terapia del dolore. Insignito della massima onorificenza scientifica internazionale (Honorary Member, 1993) dell’Associazione internazionale di studi sul dolore (IASP) di Seattle, (Washington, USA), ottenne il Premio Galeno nel 2007. L’anno seguente, in qualità di presidente della Nobel John Eccles Foundation di Locarno, divenne rettore dell’Università della Svizzera italiana.
Autore di oltre 600 pubblicazioni e 28 volumi, fondatore e direttore di vari periodici (quali Algos, Pathos, Seminari sul dolore), organizzò numerosi congressi, nazionali e internazionali, molti dei quali dedicati alla fisiopatologia del dolore. Curò molto anche la divulgazione, collaborando tra gli altri con il celebre disegnatore Giuseppe Coco, a cui affidò ad esempio l'illustrazione del volume Cultura e dolore: dalla filosofia alla scienza (1996) e lo stesso disegno dello "specchio di Alice".
Dario De Santis
21/12/2016
Pareti, G. (2010). La fisica quantistica tra coscienza e dolore. Pathos, 17(1-2), 21-28.
Tiengo, M. (1997). A life through anesthesiology. Trieste: Tipografia-Litografia Moderna.
(1976). Ventilazione polmonare e assistenza respiratoria in anestesia e rianimazione. Milano: Edizioni libreria Cortina.
(1980). Principi di assistenza respiratoria in anestesia. Milano: Edizioni Libreria Cortina.
(1981). Cinetica della somministrazione extravascolare di farmaci. Milano: CSAN Edizioni.
(1982, con G. Franchi). La terapia del dolore cronico: metodi farmacologici e tecniche neurochirurgiche. Roma: CIC.
(1983, con G.F. Di Nino). Anestesia e rianimazione per l'odontoiatra. Milano: Raffaello Cortina.
(1985, con G. Racagni e C. Nobili). Farmaci nella terapia del dolore. Milano: Edi-Ermes.
(1989, con R. Ungaro e F. Salaffi). Il dolore. Aspetti diagnostici e terapeutici. Milano: Fogliazza.
(1991). Le vie del dolore e la loro patologia. Parma: Brexin Library, Chiesi Farmaceutici.
(1995, con M. Zoppi). Guarire dal dolore. Milano: BUR Rizzoli/R.C.S.
(1996, con C. Benedetti). Fisiopatologia e terapia del dolore. Elsevier-Masson.
(1996, con M. Sala). La bottiglia di Leyda. Conversazioni sul dolore. Agrate Brianza: Publiem.
(1996). Cultura e dolore: dalla filosofia alla scienza, illustrazioni di Coco, edizione riservata fuori commercio. Milano: Bayer.
(1999, con V.A. Paladini e N. Rawal). Regional anaesthesia. Analgesia and pain management. Milano: Springer Verlag.
(1999). Il dolore. Una sfida nelle neuroscienze e nella clinica. Milano: Springer-Verlag.
(2000). Il dolore e la mente. Milano: Springer-Verlag.
(2001). Neuroscience: Focus on Acute and Chronic Pain. Milano: Springer-Verlag.
(2001). La percezione del dolore: ruolo della corteccia frontale. Milano: Springer-Verlag.
(2003, con A. Panerai). Le basi farmacologiche della terapia del dolore. Milano: Edi-Ermes.
(2003). Il dolore. Come conviverci, come guarire. Bologna: M.N.L. di P.G. Pavani & C., Snc-Casa Editrice.
(2004). Il dolore. Una prospettiva antropologica. Bologna: M.N.L. di P.G. Pavani & C., Snc-Casa Editrice.
(2005, con G. Bellucci). La storia del dolore. Milano: Alter M&P.
Biografia
Medico anestesista, fu il primo cattedratico al mondo di fisiopatologia e terapia del dolore.Diplomatosi presso il Liceo classico "Vincenzo Gioberti" di Torino nel 1940, si laureò in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Milano nel febbraio 1947, sotto la guida del fisiologo Rodolfo Margaria. La sua tesi, dedicata all’esistenza di campi elettromagnetici di natura biologica ed elaborata sperimentalmente prima presso l’Istituto di biochimica e successivamente presso quello di fisiologia umana dello stesso ateneo, venne pubblicata in collaborazione con il fisiologo Torquato Gualtierotti, all'epoca direttore del Laboratorio di neurofisiologia. Divenuto subito dopo la laurea assistente di ruolo presso l’Istituto di fisiologia, nel 1949 fu nominato supplente presso la cattedra di chimica biologica, diretta dallo stesso Margaria. Dopo un soggiorno in Inghilterra, dove incontrò uno dei più grandi anestesisti inglesi, Robert Macintosh, decise di iscriversi al corso di specializzazione in anestesiologia dell'ateneo milanese, diretta dal chirurgo Gian Maria Fasiani in stretta collaborazione con l'anestesista Giovanni Curà.
Concluso il percorso di specializzazione con una tesi su Le sostanze di sintesi ad azione curaro-simile, che ottenne il plauso del fisiologo ed endocrinologo Carlo Foà, venne chiamato dalla Direzione degli Istituti clinici di perfezionamento di Milano (ICP) a ricoprire il posto vacante di anestesista presso la Clinica ostetrico-ginecologica "Luigi Mangiagalli". Nel gennaio 1955, con il ruolo di assistente incaricato universitario anestesista, si trasferì per un anno presso la Clinica chirurgica dell’Università di Milano, per poi diventare, due anni più tardi, aiuto ospedaliero anestesista con funzioni di capo servizio. Nel 1963 rientrò alla Mangiagalli con il posto di aiuto ordinario di anestesia e, due anni più tardi, venne nominato dirigente del Centro di analgesia ostetrica dello stesso istituto. Nel 1968 divenne primario incaricato di anestesia e rianimazione presso gli ICP per le particolari specialità ostetriche e ginecologiche.
In questi anni ebbero larga diffusione e riscontro i suoi studi in ambito farmacologico: in particolare le ricerche sulle possibili applicazioni dei farmaci neurolettici in anestesiologia, l’uso della idrossizina nella premedicazione e del metiletilglutarimide in anestesia e in rianimazione. Importanti furono inoltre le ricerche sull’impiego della tecnica gas-cromatografica, per lo studio della funzionalità respiratoria e l’invenzione di un nuovo apparecchio automatico per la determinazione del consumo d’ossigeno nell’uomo.
Nel 1982, sempre presso l’Università degli studi di Milano, fondò e ricoprì la prima cattedra al mondo di fisiopatologia e terapia del dolore. Nello stesso anno, grazie ad una generosa donazione delle famiglie Bergamasco e Visconti di Modrone, costituì nell'ambito degli ICP il primo ospedale universitario per la terapia del dolore in Italia: il Padiglione Bergamasco in via Commenda 19, ora Padiglione Tiengo, inaugurato nel dicembre 1984. Sempre negli anni Ottanta ideò e promosse anche i primi corsi di perfezionamento in terapia del dolore per medici di famiglia e per infermieri.
Fondamentali furono le sue ricerche sul rapporto tra mente e cervello nella percezione del dolore, condotte anche grazie al proficuo scambio intellettuale con il neurochirurgo americano Wilder Graves Penfield e con il neurofisiologo e filosofo John Eccles, premio Nobel per la medicina nel 1963, con il quale ebbe una lunga e cordiale amicizia. Per rappresentare metaforicamente come gli eventi mentali possano interferire con il fenomeno del dolore, Tiengo presentò nel 1992, in un convegno in Svizzera, la "Metafora dello specchio di Alice". "Nella percezione del dolore infatti si annullano tutti i nessi causali: placebo, emozioni, cambiamento del tono dell’umore possono annientare la sensazione dolorosa, mentre al contrario, persino senza alcuna ragionevole causa fisica, nel caso del dolore atteso e della depressione, la sua percezione è reale". Quando, attraversando lo specchio, "Alice passa dal mondo della realtà a quello ignoto che capovolge ogni logica, il mondo che si intravede è quello subatomico, dei quanti, la cui complessità, secondo Tiengo, ci dovrebbe mettere in guardia sull’impossibilità di conciliare prove cliniche e dati sperimentali con il senso comune" (Pareti 2010, p. 28).
Collocato fuori ruolo nel 1992 e a riposo per limiti d'età nel 1996, Tiengo fu nominato professore emerito di terapia del dolore. Insignito della massima onorificenza scientifica internazionale (Honorary Member, 1993) dell’Associazione internazionale di studi sul dolore (IASP) di Seattle, (Washington, USA), ottenne il Premio Galeno nel 2007. L’anno seguente, in qualità di presidente della Nobel John Eccles Foundation di Locarno, divenne rettore dell’Università della Svizzera italiana.
Autore di oltre 600 pubblicazioni e 28 volumi, fondatore e direttore di vari periodici (quali Algos, Pathos, Seminari sul dolore), organizzò numerosi congressi, nazionali e internazionali, molti dei quali dedicati alla fisiopatologia del dolore. Curò molto anche la divulgazione, collaborando tra gli altri con il celebre disegnatore Giuseppe Coco, a cui affidò ad esempio l'illustrazione del volume Cultura e dolore: dalla filosofia alla scienza (1996) e lo stesso disegno dello "specchio di Alice".
Dario De Santis
21/12/2016
Bibliografia
Grossi, P. (2010). Sento, capisco, soffro. Un ricordo di Mario Tiengo, padre della terapia del dolore in Italia. Corriere della Sera, 27 settembre.Pareti, G. (2010). La fisica quantistica tra coscienza e dolore. Pathos, 17(1-2), 21-28.
Tiengo, M. (1997). A life through anesthesiology. Trieste: Tipografia-Litografia Moderna.
Opere
(1954). L'anestesia generale con etere. Milano: Libreria scientifica Giorgio Ghedini.(1976). Ventilazione polmonare e assistenza respiratoria in anestesia e rianimazione. Milano: Edizioni libreria Cortina.
(1980). Principi di assistenza respiratoria in anestesia. Milano: Edizioni Libreria Cortina.
(1981). Cinetica della somministrazione extravascolare di farmaci. Milano: CSAN Edizioni.
(1982, con G. Franchi). La terapia del dolore cronico: metodi farmacologici e tecniche neurochirurgiche. Roma: CIC.
(1983, con G.F. Di Nino). Anestesia e rianimazione per l'odontoiatra. Milano: Raffaello Cortina.
(1985, con G. Racagni e C. Nobili). Farmaci nella terapia del dolore. Milano: Edi-Ermes.
(1989, con R. Ungaro e F. Salaffi). Il dolore. Aspetti diagnostici e terapeutici. Milano: Fogliazza.
(1991). Le vie del dolore e la loro patologia. Parma: Brexin Library, Chiesi Farmaceutici.
(1995, con M. Zoppi). Guarire dal dolore. Milano: BUR Rizzoli/R.C.S.
(1996, con C. Benedetti). Fisiopatologia e terapia del dolore. Elsevier-Masson.
(1996, con M. Sala). La bottiglia di Leyda. Conversazioni sul dolore. Agrate Brianza: Publiem.
(1996). Cultura e dolore: dalla filosofia alla scienza, illustrazioni di Coco, edizione riservata fuori commercio. Milano: Bayer.
(1999, con V.A. Paladini e N. Rawal). Regional anaesthesia. Analgesia and pain management. Milano: Springer Verlag.
(1999). Il dolore. Una sfida nelle neuroscienze e nella clinica. Milano: Springer-Verlag.
(2000). Il dolore e la mente. Milano: Springer-Verlag.
(2001). Neuroscience: Focus on Acute and Chronic Pain. Milano: Springer-Verlag.
(2001). La percezione del dolore: ruolo della corteccia frontale. Milano: Springer-Verlag.
(2003, con A. Panerai). Le basi farmacologiche della terapia del dolore. Milano: Edi-Ermes.
(2003). Il dolore. Come conviverci, come guarire. Bologna: M.N.L. di P.G. Pavani & C., Snc-Casa Editrice.
(2004). Il dolore. Una prospettiva antropologica. Bologna: M.N.L. di P.G. Pavani & C., Snc-Casa Editrice.
(2005, con G. Bellucci). La storia del dolore. Milano: Alter M&P.