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Il 9 ottobre 1911, alla testa dell’Ospedale da campo n. 3, s’imbarca a Palermo per la Tripolitania, da cui rimpatria nell’ottobre 1912. L’esperienza libica gli permette di tirare le fila di una riflessione iniziata nel 1906, rivolta a circoscrivere il campo e il ruolo della nascente figura dello psicologo militare come formatore di “coscienze nuove” e disciplinatore di “giovani energie” che trasferiscono all’ambiente militare “il disagio morale della moderna società”.
Nel corso del primo conflitto mondiale è nominato maggiore medico per meriti di guerra (luglio 1916) e incaricato, dopo la sconfitta di Caporetto (ottobre 1917), della direzione del Centro militare di prima raccolta istituito presso i complessi manicomiali del San Lazzaro di Reggio Emilia. Qui, forte dell’esperienza maturata in precedenza come membro (con Gaetano Funaioli) di una Commissione sanitaria speciale voluta dal Ministero della guerra per sottoporre “ad indagini psichiatriche tutti i militari ricoverati nei vari stabilimenti di pena” italiani, organizza e dirige uno staff sanitario deputato a un duplice compito: fungere da “filtro” per tutti quei militi che, “idonei, erano riusciti a sfuggire all’osservazione dei consulenti” psichiatrici d’armata, restituendoli alle truppe combattenti, e procedere a una vasta opera di “profilassi morale”, espungendo definitivamente dal corpo sano dell’esercito “anormali”, “degenerati” e “criminalodi”. Dal Centro militare di prima raccolta transiteranno, nell’arco di non molti mesi, circa 11.000 individui, con una popolazione stabile giornaliera di 1300 ricoverati.
Tenente colonnello medico dal 7 novembre 1918, Consiglio viene trasferito successivamente presso gli Ospedali militari di Udine (1923) e di Savigliano (Cuneo, aprile 1928), poi inviato a dirigere l’Ospedale militare secondario di Caserta (ottobre 1928), nominato perito del Collegio medico-legale dell’Ospedale militare principale di Roma (1929) e infine assunto in forza alla Direzione di sanità del Corpo d’armata della capitale (1931). Il 1° giugno 1935 è collocato a riposo e assegnato alla forze della riserva. Richiamato in servizio nell’agosto 1939 dal Comando di Corpo d’armata di Roma, è nominato maggiore generale medico.
Dal 1924, la prolifica produzione di Consiglio, riversata in note d’osservazione e saggi, subisce una battuta d’arresto. Segno, probabilmente, del suo progressivo estraniarsi dalle nuove vie percorse in Italia dalla psichiatria e dalla psicologia. Del triennio 1941-43 sono gli ultimi scritti scientifici, ancora debitori della profonda influenza della scuola antropologica criminale.
Assegnato nuovamente alla riserva nel 1954, muore a Roma il 19 dicembre 1959.
Autore dagli interessi enciclopedici, Placido Consiglio appare come un esponente di punta dell’ultima stagione del positivismo medico ritradotto in chiave lombrosiana e situa significativamente la propria attività al confine di più discipline – dalla psichiatria alla psicologia, dall’antropologia alla criminologia, all’eugenica – secondo modalità teorico-pragmatiche che la progressiva specializzazione richiesta ai medici del Novecento renderà sempre più impraticabili.
Andrea Scartabellati
22/11/2016
Paolella, F. (2008). Un laboratorio di medicina politica. Placido Consiglio e il Centro psichiatrico militare di prima raccolta. In M. Carrattieri & A. Ferraboschi (a cura di). Piccola patria, Grande guerra. La Prima guerra mondiale a Reggio Emilia. Bologna: Clueb.
Scartabellati, A. (2003). Intellettuali nel conflitto. Alienisti e patologie attraverso la Grande guerra (1909-1921). Bagnaria Arsa (UD): Edizioni Goliardiche.
Scartabellati, A. (2008). “Il dovere dei medici italiani nell’ora presente”. Biopolitica, seduzione bellica e battaglie culturali nelle scienze umane durante il primo conflitto mondiale. Medicina & Storia, 14, 65-94.
Scartabellati, A. (2010). Un Wanderer dell’anormalità? Un invito allo studio di Placido Consiglio (1877-1959). Rivista Sperimentale di Freniatria, 3, 89-98.
(1905). Iperallucinosi isterica. Roma: s.e.
(1906). Alcune note di psicologia militare. Rivista militare italiana.
(1906). L’emozione e la sua importanza nelle ossessioni mentali. Giornale di medicina militare.
(1906). Psicologia e clinica dei lobi prefrontali. Milano: s.e.
(1906). Vagabondo e il vagabondaggio. Italia moderna.
(1907). I nuovi problemi di psicosociologia militare. Italia moderna.
(1907). Saggi di psicosociologia e di scienza criminale nei militari. Rivista militare italiana.
(1909). Psicosi e nevrosi nei militari. Rivista sperimentale di freniatria.
(1909). La statistica delle malattie nervose e mentali nell’esercito. Giornale di medicina militare.
(1909). Statistica e geografia medica. Rivista d’Italia, f. settembre.
(1910). La medicina militare e la ferma biennale. Rivista militare italiana.
(1910). Le anomalie antropologiche secondo le statistiche mediche militari. La Scuola positiva.
(1910). Le peripezie e discussioni psichiatriche, la coppia criminale e la concausa nel processo dei russi a Venezia. La Scuola positiva.
(1910). Psicosi, nevrosi e criminalità. Rivista Italiana di sociologia.
(1911). Cesare Lombroso e la medicina militare. Rivista d’Italia, f. luglio.
(1911). Forme di pazzia nei militari. Giornale di medicina militare.
(1911). L’alcoolismo nell’esercito. Rivista militare italiana.
(1911). Le forme di pazzia nei militari. Roma: Tipografia Voghera.
(1911). Profilassi morale nell’esercito e mentalità negli epilettici. Annali del Manicomio provinciale di Perugia.
(1911). Resoconto del XIV Congresso freniatrico italiano. La Scuola positiva.
(1912). L’alcoolismo nell’esercito. Rivista sperimentale di freniatria.
(1912). La pazzia nei militari in guerra. Rivista sperimentale di freniatria.
(1912). La profilassi morale nell’esercito. Rivista sperimentale di freniatria.
(1912). La recidiva militare e la delinquenza dei minorenni. Rivista militare italiana.
(1912). Osservazioni sopra 243 casi di alienazione mentale in militari, con considerazioni medico-legali. Roma: Tipografia Voghera.
(1912). Studii di psichiatria militare. Rivista sperimentale di freniatria.
(1913). Cesare Lombroso e la medicina militare. Rivista sperimentale di freniatria.
(1913). La delinquenza dei minorenni. Rivista d’Italia, f. maggio.
(1913). La delinquenza militare in guerra. Rivista militare italiana.
(1913). La pretesa rieducabilità dei pregiudicati militari in guerra. Rivista di psicologia.
(1913). Nevrosi e psicosi durante la guerra in Tripoli (Nota 1). Giornale di medicina militare.
(1913). Osservazioni dirette sui militari pregiudicati e delinquenti nella guerra di Libia. La Scuola positiva.
(1913). Studii di psichiatria militare. Rivista sperimentale di freniatria.
(1914). La medicina sociale nell’esercito. Rivista militare italiana.
(1914). Medicina sociale dell’esercito. Giornale di medicina militare.
(1914). Problemi di eugenica. Rivista italiana di sociologia.
(1914). Studii di psichiatria militare. Rivista sperimentale di freniatria.
(1915). Delinquenza militare in pace e in guerra. Annali del Manicomio provinciale di Perugia.
(1915). Nevrosi e psicosi in guerra (Nota 2). Giornale di medicina militare.
(1915). Nuove indagini di psichiatria e sociologia criminale. Rivista italiana di sociologia.
(1915). Psichiatria e criminologia militare in rapporto con l’ambiente sociale. Roma: Officina Poligrafica Italiana.
(1915). Psicosi, nevrosi e criminalità in guerra. Rivista d’Italia, f. novembre.
(1915-1916). I militari anormali in guerra. Rivista di antropologia.
(1915-1916). Studii di psichiatria militare. Rivista sperimentale di freniatria.
(1916). Appendice (agli Studi di psichiatria militare). Rivista sperimentale di freniatria.
(1916). Delinquenza militare in pace ed in guerra. Annali del Manicomio provinciale di Perugia.
(1916). La delinquenza militare in guerra. Nota preliminare. Giornale di medicina militare.
(1916). La rigenerazione fisica e morale della razza mediante l’esercito. Rivista militare italiana.
(1916). Psicosi, nevrosi e criminalità dei militari in guerra. Archivio di antropologia criminale.
(1917). Disturbi nervosi e mentali nei militari in guerra. Roma: Tipografia Voghera.
(1917-1918). Le anomalie del carattere dei militari in guerra. Rivista sperimentale di freniatria.
(1917-1918). Nuovi studi sulle anomalie del carattere dei militari in guerra. Rivista sperimentale di freniatria.
(1918). Appendice. Un villaggio neuro-psichiatrico in zona di guerra. Rivista sperimentale di freniatria.
(1919). Il centro psichiatrico militare di I raccolta (o neuropsichiatrico della zona di guerra) di Reggio Emilia. Giornale di medicina militare.
(1919). Le funzioni del centro neuropsichiatrico di prima raccolta o della zona di guerra a Reggio Emilia. Giornale di medicina militare.
(1919). Rapporti fra malattie mentali e nervose e cause di servizio in guerra. Rivista italiana di neuropatologia.
(1919). Utilizzazione dal punto di vista militare e dal punto di vista sociale degli anormali e degenerati. La Scuola positiva.
(1920). L’esperienza neurologica del Centro psichiatrico della zona di guerra in Reggio Emilia. Giornale di medicina militare.
(1921). Per il rinnovamento e l’incremento degli studi di antropologia. L’Istituto internazionale di antropologia. Roma: Stabilimento Poligrafico per l’Amministrazione della guerra.
(1923). Come difendersi dagli anormali e dai degenerati nell’ambiente militare. Difesa sociale.
(1923). Indagini neuro-psichiatriche su molte centurie di delinquenti militari. Rivista di psicologia.
(1924). Come ci si difende dagli anormali e dai degenerati nell’esercito, e loro utilizzazione in guerra. Rivista sperimentale di freniatria.
(1924). La medicina militare nei suoi rapporti con le dottrine lombrosiane. Rivista sperimentale di freniatria.
(1924). La revisione delle pensioni di guerra nelle malattie nervose e mentali. Rivista sperimentale di freniatria.
(1941). La personalità del delinquente. In Atti del Congresso di medicina legale e delle assicurazioni e di antropologia criminale (Napoli 1940). Milano: Bocca.
(1941). Eugenica e profilassi morale dell’esercito. Milano: Bocca.
(1942). Un saggio di biologia sociale. Chi sono e come sono antropologicamente i delinquenti. Milano: Vallardi.
(1943). Medicina sociale psichiatrica e diritto penale. Gli ipocondriaci paranoicali, ed i perseguitati-persecutori. Milano: Vallardi.
(1943). Problemi di psichiatria forense. I paranoici persecutori-ipocondriaci. Gli esperti biologi. Rivista sperimentale di freniatria.
Biografia
Allievo ufficiale nella Scuola d’applicazione della sanità militare di Firenze (1899), nel 1900 è nominato sottotenente medico e assegnato al 64° Reggimento di fanteria. Transitato nei ranghi del servizio permanente effettivo (1902), raggiunge successivamente il terzo Reggimento artiglieria da fortezza a Roma, dove nel febbraio 1906 viene comandato a prestare servizio presso l’Ospedale militare. Nominato capitano, nel 1908 assume la qualifica di assistente onorario nella Clinica delle malattie nervose dell'Università di Roma, diretta allora da Giovanni Mingazzini.Il 9 ottobre 1911, alla testa dell’Ospedale da campo n. 3, s’imbarca a Palermo per la Tripolitania, da cui rimpatria nell’ottobre 1912. L’esperienza libica gli permette di tirare le fila di una riflessione iniziata nel 1906, rivolta a circoscrivere il campo e il ruolo della nascente figura dello psicologo militare come formatore di “coscienze nuove” e disciplinatore di “giovani energie” che trasferiscono all’ambiente militare “il disagio morale della moderna società”.
Nel corso del primo conflitto mondiale è nominato maggiore medico per meriti di guerra (luglio 1916) e incaricato, dopo la sconfitta di Caporetto (ottobre 1917), della direzione del Centro militare di prima raccolta istituito presso i complessi manicomiali del San Lazzaro di Reggio Emilia. Qui, forte dell’esperienza maturata in precedenza come membro (con Gaetano Funaioli) di una Commissione sanitaria speciale voluta dal Ministero della guerra per sottoporre “ad indagini psichiatriche tutti i militari ricoverati nei vari stabilimenti di pena” italiani, organizza e dirige uno staff sanitario deputato a un duplice compito: fungere da “filtro” per tutti quei militi che, “idonei, erano riusciti a sfuggire all’osservazione dei consulenti” psichiatrici d’armata, restituendoli alle truppe combattenti, e procedere a una vasta opera di “profilassi morale”, espungendo definitivamente dal corpo sano dell’esercito “anormali”, “degenerati” e “criminalodi”. Dal Centro militare di prima raccolta transiteranno, nell’arco di non molti mesi, circa 11.000 individui, con una popolazione stabile giornaliera di 1300 ricoverati.
Tenente colonnello medico dal 7 novembre 1918, Consiglio viene trasferito successivamente presso gli Ospedali militari di Udine (1923) e di Savigliano (Cuneo, aprile 1928), poi inviato a dirigere l’Ospedale militare secondario di Caserta (ottobre 1928), nominato perito del Collegio medico-legale dell’Ospedale militare principale di Roma (1929) e infine assunto in forza alla Direzione di sanità del Corpo d’armata della capitale (1931). Il 1° giugno 1935 è collocato a riposo e assegnato alla forze della riserva. Richiamato in servizio nell’agosto 1939 dal Comando di Corpo d’armata di Roma, è nominato maggiore generale medico.
Dal 1924, la prolifica produzione di Consiglio, riversata in note d’osservazione e saggi, subisce una battuta d’arresto. Segno, probabilmente, del suo progressivo estraniarsi dalle nuove vie percorse in Italia dalla psichiatria e dalla psicologia. Del triennio 1941-43 sono gli ultimi scritti scientifici, ancora debitori della profonda influenza della scuola antropologica criminale.
Assegnato nuovamente alla riserva nel 1954, muore a Roma il 19 dicembre 1959.
Autore dagli interessi enciclopedici, Placido Consiglio appare come un esponente di punta dell’ultima stagione del positivismo medico ritradotto in chiave lombrosiana e situa significativamente la propria attività al confine di più discipline – dalla psichiatria alla psicologia, dall’antropologia alla criminologia, all’eugenica – secondo modalità teorico-pragmatiche che la progressiva specializzazione richiesta ai medici del Novecento renderà sempre più impraticabili.
Andrea Scartabellati
22/11/2016
Bibliografia
Mantovani, C. (2004). Rigenerare la società. L’eugenetica in Italia dalle origini ottocentesche agli anni Trenta. Soveria Mannelli: Rubbettino.Paolella, F. (2008). Un laboratorio di medicina politica. Placido Consiglio e il Centro psichiatrico militare di prima raccolta. In M. Carrattieri & A. Ferraboschi (a cura di). Piccola patria, Grande guerra. La Prima guerra mondiale a Reggio Emilia. Bologna: Clueb.
Scartabellati, A. (2003). Intellettuali nel conflitto. Alienisti e patologie attraverso la Grande guerra (1909-1921). Bagnaria Arsa (UD): Edizioni Goliardiche.
Scartabellati, A. (2008). “Il dovere dei medici italiani nell’ora presente”. Biopolitica, seduzione bellica e battaglie culturali nelle scienze umane durante il primo conflitto mondiale. Medicina & Storia, 14, 65-94.
Scartabellati, A. (2010). Un Wanderer dell’anormalità? Un invito allo studio di Placido Consiglio (1877-1959). Rivista Sperimentale di Freniatria, 3, 89-98.
Opere
(1905). I forti calori e le funzioni psichiche. Roma: Bertero.(1905). Iperallucinosi isterica. Roma: s.e.
(1906). Alcune note di psicologia militare. Rivista militare italiana.
(1906). L’emozione e la sua importanza nelle ossessioni mentali. Giornale di medicina militare.
(1906). Psicologia e clinica dei lobi prefrontali. Milano: s.e.
(1906). Vagabondo e il vagabondaggio. Italia moderna.
(1907). I nuovi problemi di psicosociologia militare. Italia moderna.
(1907). Saggi di psicosociologia e di scienza criminale nei militari. Rivista militare italiana.
(1909). Psicosi e nevrosi nei militari. Rivista sperimentale di freniatria.
(1909). La statistica delle malattie nervose e mentali nell’esercito. Giornale di medicina militare.
(1909). Statistica e geografia medica. Rivista d’Italia, f. settembre.
(1910). La medicina militare e la ferma biennale. Rivista militare italiana.
(1910). Le anomalie antropologiche secondo le statistiche mediche militari. La Scuola positiva.
(1910). Le peripezie e discussioni psichiatriche, la coppia criminale e la concausa nel processo dei russi a Venezia. La Scuola positiva.
(1910). Psicosi, nevrosi e criminalità. Rivista Italiana di sociologia.
(1911). Cesare Lombroso e la medicina militare. Rivista d’Italia, f. luglio.
(1911). Forme di pazzia nei militari. Giornale di medicina militare.
(1911). L’alcoolismo nell’esercito. Rivista militare italiana.
(1911). Le forme di pazzia nei militari. Roma: Tipografia Voghera.
(1911). Profilassi morale nell’esercito e mentalità negli epilettici. Annali del Manicomio provinciale di Perugia.
(1911). Resoconto del XIV Congresso freniatrico italiano. La Scuola positiva.
(1912). L’alcoolismo nell’esercito. Rivista sperimentale di freniatria.
(1912). La pazzia nei militari in guerra. Rivista sperimentale di freniatria.
(1912). La profilassi morale nell’esercito. Rivista sperimentale di freniatria.
(1912). La recidiva militare e la delinquenza dei minorenni. Rivista militare italiana.
(1912). Osservazioni sopra 243 casi di alienazione mentale in militari, con considerazioni medico-legali. Roma: Tipografia Voghera.
(1912). Studii di psichiatria militare. Rivista sperimentale di freniatria.
(1913). Cesare Lombroso e la medicina militare. Rivista sperimentale di freniatria.
(1913). La delinquenza dei minorenni. Rivista d’Italia, f. maggio.
(1913). La delinquenza militare in guerra. Rivista militare italiana.
(1913). La pretesa rieducabilità dei pregiudicati militari in guerra. Rivista di psicologia.
(1913). Nevrosi e psicosi durante la guerra in Tripoli (Nota 1). Giornale di medicina militare.
(1913). Osservazioni dirette sui militari pregiudicati e delinquenti nella guerra di Libia. La Scuola positiva.
(1913). Studii di psichiatria militare. Rivista sperimentale di freniatria.
(1914). La medicina sociale nell’esercito. Rivista militare italiana.
(1914). Medicina sociale dell’esercito. Giornale di medicina militare.
(1914). Problemi di eugenica. Rivista italiana di sociologia.
(1914). Studii di psichiatria militare. Rivista sperimentale di freniatria.
(1915). Delinquenza militare in pace e in guerra. Annali del Manicomio provinciale di Perugia.
(1915). Nevrosi e psicosi in guerra (Nota 2). Giornale di medicina militare.
(1915). Nuove indagini di psichiatria e sociologia criminale. Rivista italiana di sociologia.
(1915). Psichiatria e criminologia militare in rapporto con l’ambiente sociale. Roma: Officina Poligrafica Italiana.
(1915). Psicosi, nevrosi e criminalità in guerra. Rivista d’Italia, f. novembre.
(1915-1916). I militari anormali in guerra. Rivista di antropologia.
(1915-1916). Studii di psichiatria militare. Rivista sperimentale di freniatria.
(1916). Appendice (agli Studi di psichiatria militare). Rivista sperimentale di freniatria.
(1916). Delinquenza militare in pace ed in guerra. Annali del Manicomio provinciale di Perugia.
(1916). La delinquenza militare in guerra. Nota preliminare. Giornale di medicina militare.
(1916). La rigenerazione fisica e morale della razza mediante l’esercito. Rivista militare italiana.
(1916). Psicosi, nevrosi e criminalità dei militari in guerra. Archivio di antropologia criminale.
(1917). Disturbi nervosi e mentali nei militari in guerra. Roma: Tipografia Voghera.
(1917-1918). Le anomalie del carattere dei militari in guerra. Rivista sperimentale di freniatria.
(1917-1918). Nuovi studi sulle anomalie del carattere dei militari in guerra. Rivista sperimentale di freniatria.
(1918). Appendice. Un villaggio neuro-psichiatrico in zona di guerra. Rivista sperimentale di freniatria.
(1919). Il centro psichiatrico militare di I raccolta (o neuropsichiatrico della zona di guerra) di Reggio Emilia. Giornale di medicina militare.
(1919). Le funzioni del centro neuropsichiatrico di prima raccolta o della zona di guerra a Reggio Emilia. Giornale di medicina militare.
(1919). Rapporti fra malattie mentali e nervose e cause di servizio in guerra. Rivista italiana di neuropatologia.
(1919). Utilizzazione dal punto di vista militare e dal punto di vista sociale degli anormali e degenerati. La Scuola positiva.
(1920). L’esperienza neurologica del Centro psichiatrico della zona di guerra in Reggio Emilia. Giornale di medicina militare.
(1921). Per il rinnovamento e l’incremento degli studi di antropologia. L’Istituto internazionale di antropologia. Roma: Stabilimento Poligrafico per l’Amministrazione della guerra.
(1923). Come difendersi dagli anormali e dai degenerati nell’ambiente militare. Difesa sociale.
(1923). Indagini neuro-psichiatriche su molte centurie di delinquenti militari. Rivista di psicologia.
(1924). Come ci si difende dagli anormali e dai degenerati nell’esercito, e loro utilizzazione in guerra. Rivista sperimentale di freniatria.
(1924). La medicina militare nei suoi rapporti con le dottrine lombrosiane. Rivista sperimentale di freniatria.
(1924). La revisione delle pensioni di guerra nelle malattie nervose e mentali. Rivista sperimentale di freniatria.
(1941). La personalità del delinquente. In Atti del Congresso di medicina legale e delle assicurazioni e di antropologia criminale (Napoli 1940). Milano: Bocca.
(1941). Eugenica e profilassi morale dell’esercito. Milano: Bocca.
(1942). Un saggio di biologia sociale. Chi sono e come sono antropologicamente i delinquenti. Milano: Vallardi.
(1943). Medicina sociale psichiatrica e diritto penale. Gli ipocondriaci paranoicali, ed i perseguitati-persecutori. Milano: Vallardi.
(1943). Problemi di psichiatria forense. I paranoici persecutori-ipocondriaci. Gli esperti biologi. Rivista sperimentale di freniatria.