Anton Marty

Schwyz (Svizzera), 18 Ottobre 1847 – Praga, 1 Ottobre 1914
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Biografia

Filosofo del linguaggio e psicologo svizzero, appartiene, insieme a Carl Stumpf, alla prima generazione di allievi di Franz Brentano.
Come Brentano, studiò dapprima a Berlino sotto la guida di Friedrich Adolf Trendelenburg, con cui ebbe modo di approfondire il pensiero di Aristotele; quindi svolse gli studi di teologia presso il Seminario di Magonza. Dal 1868 al 1870 frequentò all'Università di Würzburg, insieme a Stumpf, le lezioni di Brentano, di cui divenne entusiasta seguace e amico per tutta la vita. Nel 1869 fu nominato professore di filosofia presso il liceo della sua città natale e l'anno seguente ricevette gli ordini sacerdotali.
Dopo la proclamazione del dogma dell'infallibilità papale (1870) attraversò una profonda crisi religiosa che lo portò, come il suo maestro, ad abbandonare il sacerdozio. Come Brentano, in seguito a questa decisione, fu indotto ad abbandonare la sua posizione di professore straordinario all'Università di Würzburg, così anche Marty abbandonò il suo posto di professore al liceo di Schwyz. Su suggerimento del maestro, si trasferì allora a Gottinga per studiare sotto la guida di Rudolf Hermann Lotze, di cui erano allievi all'epoca anche lo stesso Stumpf e Gottlob Frege.
Nel 1875 si laureò a Gottinga con una tesi sull'origine del linguaggio (Kritik der Theorien über den Sprachursprung) e grazie all'appoggio di Brentano, divenuto nel frattempo professore ordinario all'Università di Vienna, fu nominato nel 1876 professore straordinario e tre anni più tardi ordinario presso la neoistituita Università asburgica di Czernowitz. Qui scrisse l'opera Die Frage nach der geschichtlichen Entwicklung des Farbsinnes, ancora oggi citata nel campo degli studi sulla percezione del colore.
Nel 1880 venne chiamato, come professore ordinario di filosofia, all'Università di Praga, dove avrebbe trascorso il resto della sua vita. Nel 1889 divenne decano della Facoltà di filosofia e nel 1896 rettore. Nel 1894 venne proposto dalla Facoltà filosofica dell'Università di Vienna a ricoprire la terza cattedra di filosofia, quella che Brentano era stato costretto a lasciare dopo avere contratto matrimonio, ma la proposta non fu accolta dalle autorità austriache per la sua vicinanza al maestro e per il suo passato di ex sacerdote.
Grazie all'attività di Marty e a quella dei suoi allievi (fra cui si annoverano Oskar Kraus, Alfred Kastil, Emil Utitz e Joseph Eisenmeier, definiti anche Enkelschüler di Brentano), Praga fu per decenni il centro della filosofia brentaniana. A Praga Marty scrisse la sua opera principale Untersuchungen zur Grundlegung der allgemeinen Grammatik und Sprachphilosophie (1908), nella quale sviluppò una teoria generale del linguaggio basata sulla psicologia descrittiva di Brentano. La "semasiologia" o teoria del significato di Marty riprende la tesi di Brentano dell'intenzionalità dei fenomeni psichici e la loro classificazione. A partire da qui e da alcune tesi ontologiche anch'esse riprese dal maestro, Marty sviluppa un'indagine sugli usi categorematici e sincategorematici del linguaggio e un'analisi articolata delle funzioni e del significato delle forme linguistiche. Questa concezione del linguaggio viene ulteriormente sviluppata in alcune sue opere postume, come Satz und Wort (1925).

Mauro Antonelli e Verena Zudini
18/12/2012

Bibliografia

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http://www.austrian-philosophy.at/marty_kurzbiographie.html
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