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Carlo Luigi Emiliani
Carlo Luigi Emiliani

Carlo Luigi Emiliani

Imola (Bologna), 19 Novembre 1897 - Bologna, 7 Marzo 1980

Figlio di Alberto Emiliani, funzionario di banca, e di Gabriella Fanti, si trasferì con la famiglia a Venezia, dove frequentò il liceo classico “Marco Foscarini”, in cui tra l’altro ebbe come compagno di classe il futuro psicoanalista Cesare Musatti.
A 19 anni, nel 1916, si arruolò nell’esercito italiano, in anticipo rispetto alla chiamata di leva della sua classe, e a Modena frequentò il V corso per allievi ufficiali di complemento presso la locale Accademia militare, uscendone aspirante ufficiale di fanteria nell’ottobre dello stesso anno. Terminata l’esperienza in Accademia, ai primi di novembre raggiunse il fronte e prese parte al primo conflitto mondiale fino alla sua conclusione. Fu impegnato in prima linea sul Carso fino alla disfatta di Caporetto, quando dovette ritirare il proprio reparto sulla linea di resistenza del Piave. Nel novembre 1917 prese parte alla battaglia di Zenson di Piave, a cui seguì poi dal luglio 1918 la ritirata sul Pasubio.
Terminata la guerra, riprese gli studi e si laureò in medicina e chirurgia all’Università di Padova nel 1924. Nell’ottobre dello stesso anno entrò in servizio all’Ospedale Maggiore di Bologna in qualità di pro-assistente, nella sezione medica allora diretta da Filippo Franchini (1877-1931). Rapidamente fece carriera, prima come assistente effettivo dal 1926 al 1928, poi come aiuto medico dal 1928 al 1932 (in tale veste ebbe a sostituire spesso il primario di sezione), successivamente come comprimario dal 1933 al 1938 e infine come primario.
Negli anni Venti conobbe la futura moglie, la pediatra Edmea Pirami, che sposò nel 1933 e da cui ebbe una sola figlia, Alberta.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu richiamato alle armi e prestò servizio come capo reparto di medicina all’Ospedale militare di Bologna. Durante il conflitto l’Ospedale Maggiore, che allora aveva la sua sede storica in centro a Bologna, venne distrutto dai bombardamenti anglo-americani ed egli si prodigò per salvarne la memoria: insieme al collega e amico Guido Dagnini salvò quanto più poté dalla distruzione della guerra, contribuendo enormemente alla ricostruzione non solo dell’ospedale nella sua attuale sede, ma soprattutto della sua storia.
Profondo studioso e appassionato di letteratura, lasciò molti scritti di carattere storico, letterario e poetico, tra cui circa trecento poesie, conservate nell’archivio di famiglia e composte dai primi anni del Novecento fino al 1970 circa.
In qualità di socio della Società medica chirurgica di Bologna, di cui fu eletto per quattro volte vicepresidente, tenne numerosi interventi specifici sulla storia della medicina, rievocando figure e luoghi cari alla comunità medica bolognese.
Membro del Consiglio dell’Ordine dei medici di Bologna per tre volte, ne fu anche vicepresidente e presidente tra il 1955 e il 1960, lasciando all’Ordine il motto Più che il dovere e lo stemma che ancora oggi lo contraddistingue. Fu inoltre consigliere nel Comitato della Croce rossa italiana e direttore della Scuola per assistenti sanitarie visitatrici di Bologna intitolata alla memoria di Caterina Dagnini Alessandretti.
In Carlo Luigi Emiliani si ritrovano le qualità del medico di famiglia, cui dedicò alcuni scritti, e soprattutto del letterato, attento osservatore del suo tempo e cultore della storia.
 
Serena Fabbrini
30/03/2021
 
Fonti archivistiche
Università degli studi di Milano-Bicocca, Biblioteca di Ateneo, Polo di Archivio Storico (PAST), Archivio della famiglia Emiliani-Pirami.
Fonte iconografica
Università degli studi di Milano-Bicocca, Biblioteca di Ateneo, Polo di Archivio Storico (PAST), Archivio della famiglia Emiliani-Pirami.