
Edoardo Weiss
Trieste, 21 Settembre 1889 - Chicago, 14 Dicembre 1970
Finiti gli studi ginnasiali a Trieste, si trasferisce a Vienna per iscriversi alla Facoltà di Medicina e interpellare Sigmund Freud con la precisa intenzione di dedicarsi alla psicoanalisi. Su consiglio di Freud, intraprende subito l'analisi personale con Paul Federn. Nel 1913, terminata l'analisi, prima ancora di laurearsi in medicina e specializzarsi in psichiatria, viene accettato ufficialmente come membro della Società psicoanalitica viennese.
Ritornato a Trieste dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, inizia la sua attività professionale come psichiatra nel locale Frenocomio, esercitando contemporaneamente la psicoanalisi nella sua pratica privata. Negli anni di permanenza a Trieste si mette inoltre in contatto con i pochi italiani che, come Marco Levi Bianchini, Sante De Sanctis e Vittorio Benussi, dimostravano un interesse per la psicoanalisi.
Nel 1921 diviene redattore dell'Archivio generale di neurologia, psichiatria e psicoanalisi, iniziando a divulgare le concezioni psicoanalitiche attraverso la pubblicazione di numerosi articoli. Contemporaneamente, collabora con l'Internationale Zeitschrift fur Psychoanalyse, su cui pubblica alcuni scritti teoricamente e clinicamente rilevanti.
Come unico italiano direttamente formatosi alla scuola di Freud, Weiss si sente investito dal non facile compito di riuscire a creare anche in Italia un movimento psicoanalitico. Questo è uno dei motivi principali per cui decide nel 1931 di trasferirsi da Trieste a Roma, anche se già nel 1929 era stato costretto a dimettersi dall'Ospedale psichiatrico non essendo disposto ad adeguarsi alle norme previste dal regime fascista per il pubblico impiego.
Nel 1931, poco prima di trasferirsi a Roma, escono gli Elementi di psicoanalisi, la cui pubblicazione costituisce un punto fermo negli esordi della psicoanalisi in Italia data l'importanza dell'opera, per la quale Freud stesso scrive di suo pugno la prefazione.
Nel 1932 Weiss ricostituisce la Società psicoanalitica italiana (SPI), già fondata a Teramo nel 1925 da Marco Levi Bianchini, spostandone la sede a Roma e ottenendo per essa nel 1936 il riconoscimento della Associazione psicoanalitica internazionale. Sempre nel '32 fonda la Rivista italiana di psicoanalisi, organo ufficiale della SPI, che tuttavia già nel 1934 viene soppresso dalle autorità fasciste.
Si è intanto creato intorno al medico triestino un piccolo gruppo di seguaci entusiasti e coraggiosi, come Emilio Servadio e Nicola Perrotti, destinati nel secondo dopoguerra a diventare con Cesare Musatti i rifondatori della psicoanalisi in Italia.
Nel 1936 Weiss pubblica Agorafobia, isterismo d'angoscia. La comprensione dei disturbi agorafobici è del resto uno dei suoi temi privilegiati di ricerca, come conferma la pubblicazione nel 1964 di un secondo libro dal titolo Agoraphobia in the Light of Ego Psychology.
Nel gennaio 1939, in seguito all'introduzione in Italia delle leggi razziali, Weiss emigra con la famiglia in America. Dopo un anno trascorso a Topeka, nella clinica Menninger, si stabilisce definitivamente a Chicago, dove nel 1942 entra come analista didatta nell'Istituto di psicoanalisi diretto da Franz Alexander. Cura allora la raccolta degli scritti postumi del suo analista e maestro Paul Federn, che vengono pubblicati nel 1952 con il titolo Ego Psychology and the Psychoses. In seguito all'analisi personale, Weiss aveva condiviso con Federn un profondo sodalizio scientifico che era perdurato negli anni, spingendolo ad adottare e sviluppare in maniera originale l'orientamento fenomenologico del maestro nello studio della "Psicologia dell'Io".
I Principles of Psychodynamics del 1950 e The Structure and Dynamics of the Human Mind del 1960, summa del suo pensiero teorico e clinico, sono le due più importanti opere scritte in America da Weiss, il quale dal 1959 al 1961 è visiting professor nella Facoltà di psichiatria dell'Università Marquette di Milwaukee.
Nel 1970, poco prima di morire, dà infine alle stampe il suo carteggio con Freud con il titolo Sigmund Freud as consultant: Recollections of a Piooner in Psychoanalysis.
Giovanna Pavanello
23/10/2011
Ritornato a Trieste dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, inizia la sua attività professionale come psichiatra nel locale Frenocomio, esercitando contemporaneamente la psicoanalisi nella sua pratica privata. Negli anni di permanenza a Trieste si mette inoltre in contatto con i pochi italiani che, come Marco Levi Bianchini, Sante De Sanctis e Vittorio Benussi, dimostravano un interesse per la psicoanalisi.
Nel 1921 diviene redattore dell'Archivio generale di neurologia, psichiatria e psicoanalisi, iniziando a divulgare le concezioni psicoanalitiche attraverso la pubblicazione di numerosi articoli. Contemporaneamente, collabora con l'Internationale Zeitschrift fur Psychoanalyse, su cui pubblica alcuni scritti teoricamente e clinicamente rilevanti.
Come unico italiano direttamente formatosi alla scuola di Freud, Weiss si sente investito dal non facile compito di riuscire a creare anche in Italia un movimento psicoanalitico. Questo è uno dei motivi principali per cui decide nel 1931 di trasferirsi da Trieste a Roma, anche se già nel 1929 era stato costretto a dimettersi dall'Ospedale psichiatrico non essendo disposto ad adeguarsi alle norme previste dal regime fascista per il pubblico impiego.
Nel 1931, poco prima di trasferirsi a Roma, escono gli Elementi di psicoanalisi, la cui pubblicazione costituisce un punto fermo negli esordi della psicoanalisi in Italia data l'importanza dell'opera, per la quale Freud stesso scrive di suo pugno la prefazione.
Nel 1932 Weiss ricostituisce la Società psicoanalitica italiana (SPI), già fondata a Teramo nel 1925 da Marco Levi Bianchini, spostandone la sede a Roma e ottenendo per essa nel 1936 il riconoscimento della Associazione psicoanalitica internazionale. Sempre nel '32 fonda la Rivista italiana di psicoanalisi, organo ufficiale della SPI, che tuttavia già nel 1934 viene soppresso dalle autorità fasciste.
Si è intanto creato intorno al medico triestino un piccolo gruppo di seguaci entusiasti e coraggiosi, come Emilio Servadio e Nicola Perrotti, destinati nel secondo dopoguerra a diventare con Cesare Musatti i rifondatori della psicoanalisi in Italia.
Nel 1936 Weiss pubblica Agorafobia, isterismo d'angoscia. La comprensione dei disturbi agorafobici è del resto uno dei suoi temi privilegiati di ricerca, come conferma la pubblicazione nel 1964 di un secondo libro dal titolo Agoraphobia in the Light of Ego Psychology.
Nel gennaio 1939, in seguito all'introduzione in Italia delle leggi razziali, Weiss emigra con la famiglia in America. Dopo un anno trascorso a Topeka, nella clinica Menninger, si stabilisce definitivamente a Chicago, dove nel 1942 entra come analista didatta nell'Istituto di psicoanalisi diretto da Franz Alexander. Cura allora la raccolta degli scritti postumi del suo analista e maestro Paul Federn, che vengono pubblicati nel 1952 con il titolo Ego Psychology and the Psychoses. In seguito all'analisi personale, Weiss aveva condiviso con Federn un profondo sodalizio scientifico che era perdurato negli anni, spingendolo ad adottare e sviluppare in maniera originale l'orientamento fenomenologico del maestro nello studio della "Psicologia dell'Io".
I Principles of Psychodynamics del 1950 e The Structure and Dynamics of the Human Mind del 1960, summa del suo pensiero teorico e clinico, sono le due più importanti opere scritte in America da Weiss, il quale dal 1959 al 1961 è visiting professor nella Facoltà di psichiatria dell'Università Marquette di Milwaukee.
Nel 1970, poco prima di morire, dà infine alle stampe il suo carteggio con Freud con il titolo Sigmund Freud as consultant: Recollections of a Piooner in Psychoanalysis.
Giovanna Pavanello
23/10/2011
Bibliografia
Accerboni, A.M. (1978). Edoardo Weiss, pioniere e maestro della psicoanalisi, in Un secolo di filosofia friulana e giuliana 1870-1970, Udine: Missio.
Accerboni, A.M. (1980). Edoardo Weiss, Introduzione alla commemorazione di E. Servadio, E. Federn, G. Voghera, Pubbl. del Circolo della Cultura e delle Arti, Tipografia Moderna, Trieste.
Accerboni, A.M. (1983). Trieste, Saba e la psicoanalisi, Catalogo Mostra, Tipografia Moderna, Trieste.
Accerboni, A.M. (1983). La dissoluzione dell'Io come tema d'indagine del pensiero psicoanalitico, in Morello R. (a cura di), Anima ed esattezza. Letteratura e scienza nella cultura austriaca tra ottocento e novecento, Marietti, Casale Monferrato.
Accerboni, A.M. (1983). Temi e problemi psicoanalitici negli scritti triestini di Edoardo Weiss (1921-1931), Pubbl. Univ. degli studi di Trieste, Del Bianco Editore, Udine.
Accerboni, A.M. (1983). Traduzione e Introduzione a Edoardo Weiss "Un caso d'asma nervosa" in Orlandelli E., Pinkus L. (a cura di), "Asma bronchiale, fisiopatologia, immunologia, psicologia, terapia", Roma: Borla.
Accerboni, A.M. (1984). Il mito personale di Umberto Saba tra poesia e psicoanalisi, Rivista di psicoanalisi, XXX,4.
Accerboni, A.M. (1984). Edoardo Weiss, in Novecento. Trieste, Cahiers du CERCIC, 3, dirigè par Michele David, Grenoble.
Accerboni, A.M. (1985). Un'opera che si raccomanda da sè, in Weiss E., Elementi di psicoanalisi, Pordenone: Studio tesi.
Accerboni, A.M., Corsa R. (1987). Tra psichiatria e psicoanalisi: il contributo teorico e clinico di Edoardo Weiss, in Accerboni A.M. ( cura di) La cultura psicoanalitica. Bilancio storico, Pordenone: Studio Tesi.
Accerboni, A.M. (1988). Pychanalyse et fascisme: deux approches incompatibles. Le role diffile d'Edoardo Weiss, Revue Internationale d'Histoire de la Psychanalyse, 1, Presses Universitaires de France, Paris.
Accerboni, A.M. (1989). Edoardo Weiss e Mussolini: il difficile ruolo di un pioniere della psicoanalisi in Italia durante il fascismo, Materiali per il piacere della psicoanalisi, 10, Editrice pisana.
Accerboni, A.M. (1990). Intervista su Edoardo Weiss, AGALMA. Rivista di ricerca psicoanalitica, 4, 1990.
Accerboni, A.M. (1990). Sigmund Freud as remembered by Edoardo Weiss, the italian pioneer of psychoanalysis, The International Review of psychoanalysis, 17, 3, Routledge, London.
Accerboni, A.M. (1992). Sigmund Freud dans les souvenirs d'Edoardo Weiss, pionnier de la psychanalyse italienne, Revue Internationale d'Histoire de la psychanalyse, 5, 1992.
Accerboni, A.M. (1992). Edoardo Weiss (1889-1970), in (herausgegeb von) E. Federn und G. Wittenberger, Aus dem Kreis um Sigmund Freud, Fischer Verlag, Frankfurt am Main.
Accerboni, A.M. (1993). Sigmund Freud nei ricordi di Edoardo Weiss, in Canestrari R., Ricci BittiP.E. (a cura di), Freud e la ricerca psicologica, Il Mulino, Bologna.
Accerboni, A.M. (1994). Interazioni tra psicoanalisi e psichiatria in una prospettiva storica,Quaderni Associazione di Studi Psicoanalitici, IV, 9, Bergamo.
Accerboni, A.M. (1997). Cultura triestina in controluce nel carteggio Freud-Weiss, Setting, 3, Moretti & Vitali, Bergamo.
Accerboni, A.M. (1997). Marco Levi Bianchini e Edoardo Weiss: Un insolito sodalizio alle origini della psicoanalisi in Italia, in Di Chiara G., Pirillo N., Conversazione sulla psicoanalisi, Liguori, Napoli 1997.
Accerboni, A.M. (1998). Vittorio Benussi e Edoardo Weiss a confronto sull'inconscio, Rivista di psicoanalisi, XLIV, 4.
Accerboni, A.M. (1999). Vittorio Benussi and Edoardo Weiss on the unconscious, Axiomathes-"Vittorio Benussi" (ed. by S. Cattaruzza), X, 1-3.
Accerboni, A.M. (2002). Fatti e personaggi negli esordi della psicoanalisi in Italia, Rivista sperimentale di freniatria, CXXVI, 1-2, Franco Angeli.
Accerboni, A.M. (2002). Edoardo Weiss, Dictionnaire International de la Psychanalyse, dirigè par A. de Mijolla, Calmann- Levy, Paris.
Accerboni, A.M. (2002). Trieste nella Psicoanalisi. Prigionieri in riva al mare, Lint, Trieste.
Accerboni, A.M., Masau Dan, M. (a cura di) (2004). Arte e Psicoanalisi nella Trieste del Novecento, edizioni Museo Revoltella.
Accerboni, A.M. (2005). La Rivista di psicoanalisi: 1934-1954-2004. Le ragioni di un anniversario,Rivista di psicoanalisi, L, 1, supplemento: Cinquantanni di storia.
Campanile, P. (2004). A Trieste per il Cinquantenario. Rivista di psicoanalisi, L, 1, supplemento: Cinquantanni di storia.
Fenichel, O. (1944). Psychic Defense and the Technique of its Analysis. Psychoanalytic Quarterly, 13: 390.
Koch, H. (1990). Die Briefe Sigmund Freuds an Edoardo Weiss, Trieste: Università degli studi.
La Scala, M. (2004). Edoardo Weiss, Trieste, Rivista di psicoanalisi, L, 1, supplemento: Cinquantanni di storia.
Pollock, G.H. (1971). Edoardo Weiss, M.D-1889-1970. The Psychoanalytic Quarterly, 40: 708-709.
Roazen, P. (c2005). Edoardo Weiss: The house that Freud built, New Brunswick: Transaction Publishers.
Roazen, P. (1991). Psychoanalytic Ethics: Edoardo Weiss, freud and Mussolini. Journal of the History of the Behavioural Sciences, XXVII, pp. 366-374.
Servadio, E. (1970). Edoardo Weiss (1889-1970). Rivista di Psicoanalisi, 16: 5-10.
Servadio, E., Federn, E., Voghera G., (1980). Edoardo Weiss, Tip. Lit. Moderna.
Società Psicoanalitica Italiana (1968), Convegno nazionale sul tema: Psicoanalisi e cultura: In onore di Edoardo Weiss. Atti del Convegno, Trieste 11-13 ottobre 1968, Trieste: Universita.
Spacal, S. (1982), Il contributo psicoanalitico di E.Weiss, Rivista di Psicoanalisi, XXVIII, 1.
Accerboni, A.M. (1980). Edoardo Weiss, Introduzione alla commemorazione di E. Servadio, E. Federn, G. Voghera, Pubbl. del Circolo della Cultura e delle Arti, Tipografia Moderna, Trieste.
Accerboni, A.M. (1983). Trieste, Saba e la psicoanalisi, Catalogo Mostra, Tipografia Moderna, Trieste.
Accerboni, A.M. (1983). La dissoluzione dell'Io come tema d'indagine del pensiero psicoanalitico, in Morello R. (a cura di), Anima ed esattezza. Letteratura e scienza nella cultura austriaca tra ottocento e novecento, Marietti, Casale Monferrato.
Accerboni, A.M. (1983). Temi e problemi psicoanalitici negli scritti triestini di Edoardo Weiss (1921-1931), Pubbl. Univ. degli studi di Trieste, Del Bianco Editore, Udine.
Accerboni, A.M. (1983). Traduzione e Introduzione a Edoardo Weiss "Un caso d'asma nervosa" in Orlandelli E., Pinkus L. (a cura di), "Asma bronchiale, fisiopatologia, immunologia, psicologia, terapia", Roma: Borla.
Accerboni, A.M. (1984). Il mito personale di Umberto Saba tra poesia e psicoanalisi, Rivista di psicoanalisi, XXX,4.
Accerboni, A.M. (1984). Edoardo Weiss, in Novecento. Trieste, Cahiers du CERCIC, 3, dirigè par Michele David, Grenoble.
Accerboni, A.M. (1985). Un'opera che si raccomanda da sè, in Weiss E., Elementi di psicoanalisi, Pordenone: Studio tesi.
Accerboni, A.M., Corsa R. (1987). Tra psichiatria e psicoanalisi: il contributo teorico e clinico di Edoardo Weiss, in Accerboni A.M. ( cura di) La cultura psicoanalitica. Bilancio storico, Pordenone: Studio Tesi.
Accerboni, A.M. (1988). Pychanalyse et fascisme: deux approches incompatibles. Le role diffile d'Edoardo Weiss, Revue Internationale d'Histoire de la Psychanalyse, 1, Presses Universitaires de France, Paris.
Accerboni, A.M. (1989). Edoardo Weiss e Mussolini: il difficile ruolo di un pioniere della psicoanalisi in Italia durante il fascismo, Materiali per il piacere della psicoanalisi, 10, Editrice pisana.
Accerboni, A.M. (1990). Intervista su Edoardo Weiss, AGALMA. Rivista di ricerca psicoanalitica, 4, 1990.
Accerboni, A.M. (1990). Sigmund Freud as remembered by Edoardo Weiss, the italian pioneer of psychoanalysis, The International Review of psychoanalysis, 17, 3, Routledge, London.
Accerboni, A.M. (1992). Sigmund Freud dans les souvenirs d'Edoardo Weiss, pionnier de la psychanalyse italienne, Revue Internationale d'Histoire de la psychanalyse, 5, 1992.
Accerboni, A.M. (1992). Edoardo Weiss (1889-1970), in (herausgegeb von) E. Federn und G. Wittenberger, Aus dem Kreis um Sigmund Freud, Fischer Verlag, Frankfurt am Main.
Accerboni, A.M. (1993). Sigmund Freud nei ricordi di Edoardo Weiss, in Canestrari R., Ricci BittiP.E. (a cura di), Freud e la ricerca psicologica, Il Mulino, Bologna.
Accerboni, A.M. (1994). Interazioni tra psicoanalisi e psichiatria in una prospettiva storica,Quaderni Associazione di Studi Psicoanalitici, IV, 9, Bergamo.
Accerboni, A.M. (1997). Cultura triestina in controluce nel carteggio Freud-Weiss, Setting, 3, Moretti & Vitali, Bergamo.
Accerboni, A.M. (1997). Marco Levi Bianchini e Edoardo Weiss: Un insolito sodalizio alle origini della psicoanalisi in Italia, in Di Chiara G., Pirillo N., Conversazione sulla psicoanalisi, Liguori, Napoli 1997.
Accerboni, A.M. (1998). Vittorio Benussi e Edoardo Weiss a confronto sull'inconscio, Rivista di psicoanalisi, XLIV, 4.
Accerboni, A.M. (1999). Vittorio Benussi and Edoardo Weiss on the unconscious, Axiomathes-"Vittorio Benussi" (ed. by S. Cattaruzza), X, 1-3.
Accerboni, A.M. (2002). Fatti e personaggi negli esordi della psicoanalisi in Italia, Rivista sperimentale di freniatria, CXXVI, 1-2, Franco Angeli.
Accerboni, A.M. (2002). Edoardo Weiss, Dictionnaire International de la Psychanalyse, dirigè par A. de Mijolla, Calmann- Levy, Paris.
Accerboni, A.M. (2002). Trieste nella Psicoanalisi. Prigionieri in riva al mare, Lint, Trieste.
Accerboni, A.M., Masau Dan, M. (a cura di) (2004). Arte e Psicoanalisi nella Trieste del Novecento, edizioni Museo Revoltella.
Accerboni, A.M. (2005). La Rivista di psicoanalisi: 1934-1954-2004. Le ragioni di un anniversario,Rivista di psicoanalisi, L, 1, supplemento: Cinquantanni di storia.
Campanile, P. (2004). A Trieste per il Cinquantenario. Rivista di psicoanalisi, L, 1, supplemento: Cinquantanni di storia.
Fenichel, O. (1944). Psychic Defense and the Technique of its Analysis. Psychoanalytic Quarterly, 13: 390.
Koch, H. (1990). Die Briefe Sigmund Freuds an Edoardo Weiss, Trieste: Università degli studi.
La Scala, M. (2004). Edoardo Weiss, Trieste, Rivista di psicoanalisi, L, 1, supplemento: Cinquantanni di storia.
Pollock, G.H. (1971). Edoardo Weiss, M.D-1889-1970. The Psychoanalytic Quarterly, 40: 708-709.
Roazen, P. (c2005). Edoardo Weiss: The house that Freud built, New Brunswick: Transaction Publishers.
Roazen, P. (1991). Psychoanalytic Ethics: Edoardo Weiss, freud and Mussolini. Journal of the History of the Behavioural Sciences, XXVII, pp. 366-374.
Servadio, E. (1970). Edoardo Weiss (1889-1970). Rivista di Psicoanalisi, 16: 5-10.
Servadio, E., Federn, E., Voghera G., (1980). Edoardo Weiss, Tip. Lit. Moderna.
Società Psicoanalitica Italiana (1968), Convegno nazionale sul tema: Psicoanalisi e cultura: In onore di Edoardo Weiss. Atti del Convegno, Trieste 11-13 ottobre 1968, Trieste: Universita.
Spacal, S. (1982), Il contributo psicoanalitico di E.Weiss, Rivista di Psicoanalisi, XXVIII, 1.