Alessandra Wolff Stomersee Tomasi di Palma, principessa di Lampedusa

Nizza, 15 Novembre 1896 – Palermo, 22 Giugno 1982
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Biografia

Alessandra Wolff Stomersee figlia del barone Boris Wolff Stomersee, alto dignitario alla corte di Nicola II, Alessandra trascorse i primi anni d'infanzia alla corte degli zar a Pietroburgo nel Palazzo d'Inverno, anni di formazione che influirono enormemente sulla sua vita personale e professionale. Trasferitasi al castello di famiglia di Stomersee al primo sentore della rivoluzione russa, nel 1918 sposò il barone André Pilar, con cui mantenne un ottimo rapporto anche dopo il divorzio nel luglio 1932.
Negli anni di permanenza a Stomersee ebbe modo di accostarsi alla psicoanalisi, a cui dedicò da allora la propria esistenza. Dopo aver frequentato l'Università di Monaco di Baviera, svolse a Berlino un approfondito training presso l'Istituto psicoanalitico allora diretto da Karl Abrahm; fu analizzata da Felix Bohm, Max Eitingen e Hans Liebermann. Portò a compimento il proprio corso didattico presentando una dettagliata relazione del suo primo caso psicoanalitico a Edoardo Weiss, per la ratifica dell'associatura alla Società psicoanalitica, nel 1936. Di questo trattamento abbiamo testimonianza diretta dalle lettere che scrisse al secondo marito Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nobile siciliano autore del Gattopardo, sposato a Riga il 24 agosto 1932.
Divenuta ben presto personaggio di spicco nell'ambiente psicoanalitico, coltissima e poliglotta, fu fondatrice della scuola siciliana. Nei successivi decenni consolidò i rapporti con Edoardo Weiss e collaborò con i grandi pionieri della psicoanalisi italiana Cesare Musatti, Nicola Perrotti ed Emilio Servadio, contribuendo all'organizzazione della nascente Società psicoanalitica italiana (SPI).
Dopo la seconda guerra mondiale intensificò i rapporti con la SPI, adoperandosi per la rifondazione e la ristrutturazione della sede nazionale a Roma. Fu attivissima promotrice dei primi congressi nazionali e internazionali, proseguendo nel lavoro di Weiss di diffusione della psicoanalisi in Italia. Fu unica donna a rivestire, dal 1954 al 1959, la carica di presidente della SPI.
Nota per i suoi modi alteri e alquanto bruschi, fu tuttavia amatissima dai suoi pazienti e dai molti medici e psichiatri che ne apprezzarono il grande rigore professionale, sempre commisto a profonde capacità umane.
Alla morte di Giuseppe Tomasi, nel 1956, si dedicò con grande tenacia alla pubblicazione postuma del Gattopardo.
Si spense a 86 anni nel suo palazzo di via Butera. L'allievo Francesco Corrao ne raccolse il lascito fondando nel 1980 il Centro psicoanalitico di Palermo.

Matilde Vigneri
07/12/2010

Bibliografia

Biancheri, B. (2002). Il ritorno a Stomersee. Milano: I Narratori-Feltrinelli.
Cardona, C. (1987). Lettere a Licy. Palermo: Sellerio Editore.
Caronia, S. (1995) (a cura di). Licy e il Gattopardo. Lettere d'amore di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Roma: Edizioni Associate.
Corrao, F. (1982). Alessandra Tomasi di Lampedusa, Rivista di Psicoanalisi, 3, 455-459.
Izzo, S. (2005). La dama e il Gattopardo. Roma: Ed. Memori.
Orlando, F. (1996). Ricordo di Lampedusa. Da distanze diverse. Torino: Bollati Boringhieri.
Petacchi, G. (1985). Vita da Pionieri. In La cultura psicoanalitica. Trieste: Ed. Studio Tesi.
Vigneri, M. (2004). La Principessa di Lampedusa, Rivista Sicilia, Palermo: Flaccovio Editore, Quadrimestrale 10 (99).
Vigneri, M. (2006). Alessandra Wolff Tomasi. In Siciliane. Dizionario Biografico a cura di Marinella Fiume. Siracusa: Emanuele Romeo Editore.

Opere

(1946). Sviluppi della diagnostica e tecnica psicoanalitica. Psicoanalisi, 2.
(1950). L'aggressività nelle perversioni, lavoro presentato al II Congresso di Roma.
(1956). Le componenti preedipiche dell'isteria d'angoscia. Rivista di Psicoanalisi, 2, 101-106.
(1956). Necrofilia e istinto di morte: Osservazioni su un caso clinico. Rivista di Psicoanalisi, 3, 173-186.
(1961). La spersonalizzazione. Rivista di Psicoanalisi, 1, 5-10.
(2008). Il caso del licantropo. Rivista di Psicoanalisi, 2, 433-446.
(2008). Il patto con il diavolo. Rivista di Psicoanalisi, 2, 455-474.
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