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Casimiro Doniselli
Casimiro Doniselli

Casimiro Doniselli

Pioltello (Milano), 27 Marzo 1876 - Civate (Lecco), 14 Giugno 1960

Psicofisiologo ed esponente rappresentativo del kantismo fisiologico, Doniselli si è soprattutto occupato della funzione uditiva e visiva e di psicofisiologia dei sensi, con particolare riguardo ai loro rapporti con la funzione percettiva e intellettuale. Come direttore dal 1912 al 1945 dell'Istituto di psicologia sperimentale di Milano, è inoltre autore di contributi applicativi sia di fonetica sperimentale per l'insegnamento ai sordomuti, sia nell'ambito dell'orientamento professionale. Numerosi gli strumenti da lui perfezionati o ideati: dal cronoscopio di Hipp all'ergografo di Treves, dallo mnemometro di Ranschburg ai suoi test per la ricerca dei meglio dotati in campo tecnico-meccanico.
Figlio di Alfredo e di Egilda Brambilla, si laurea in medicina nel 1900 all'Università di Torino. Quattro anni dopo consegue la libera docenza in fisiologia all'Università di Bologna, presso l'Istituto di fisiologia diretto da Pietro Albertoni. Nel 1912 succede a Zaccaria Treves come direttore incaricato del nuovo Laboratorio di psicologia pura e applicata di Milano, un centro comunale all'avanguardia nel campo della clinica psicopedagogica, e come professore incaricato all'annessa cattedra di psicologia sperimentale varata a Milano presso il Corso di laurea magistrale dell'Accademia scientifico-letteraria. Ne diventa titolare nel 1915, grazie al concorso comunale con cui ottiene la nomina a direttore del Laboratorio, da lui ribattezzato Istituto di psicologia sperimentale.
Mobilitato nella sanità militare, è al fronte sull'Ortigara. Ferito, non in zona di guerra, è assegnato con il grado di capitano medico agli ospedali militari di Modena e di Milano e poi come maggiore medico al Comando d'armata di Milano e all'ospedale di Carate Brianza. Può così continuare a insegnare e a guidare il Laboratorio, dove ha per assistente Amelia Lanzi, che alla fine della guerra diventa sua moglie. Decorato della Croce di guerra nel 1918, viene insignito nel 1925 della Croce di Cavaliere della Corona d'Italia. È infatti nel dopoguerra che il suo lavoro ha la maggiore visibilità in occasione del Congresso internazionale di psicotecnica tenutosi nel 1922 a Milano per iniziativa della Società Umanitaria.
All'avvento del fascismo e con la creazione a Milano dell'Università degli studi, segue invece l'abolizione della laurea magistrale e l'emarginazione della psicologia sperimentale, che Doniselli riesce nondimeno a continuare a insegnare a Milano mediante incarichi annuali presso la Facoltà di medicina, dal 1924 al 1928, e in quella di lettere, dal 1936 al 1945. Così come riesce a far sopravvivere l'Istituto specializzandolo nell'orientamento professionale degli alunni delle ultime classi elementari, secondo i dettami della Carta della scuola del ministro Giuseppe Bottai.
Nel 1945, raggiunti i limiti d'anzianità, si ritira a vita privata. Due anni prima, aveva visto tutti i suoi apparecchi e archivi di laboratorio (con oltre 400.000 test somministrati nell'arco di trent'anni alle scuole milanesi), scomparire nel bombardamento aereo che nell'agosto del 1943 aveva distrutto completamente l'Acquario civico, sede dal 1938 dell'Istituto di psicologia sperimentale.

Pietro Redondi
12/02/2010
Bibliografia
Redondi, P. (2008). Educare per la vita. L'Istituto civico di psicologia sperimentale. In  Canadelli E., Zocchi P. (a cura di). Milano  scientifica 1875-1924. Milano: Sironi, vol. I, La rete del grande Politecnico, 277-301.
Redondi, P. Momenti dell'Istituto civico di pedagogia e di psicologia sperimentale, in Milano città delle scienze - Cantieri aperti (www.milanocittadellescienze.it)
Fonte iconografica
Archivio privato Doniselli (Civate, Lecco)