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Mario Moreno
Mario Moreno

Mario Moreno

Roma, 11 Gennaio 1928 - Roma, 8 Giugno 1983

Fu uno psichiatra, allievo prima di Mario Gozzano all’Università “La Sapienza” di Roma e in seguito di Ernst Bernhard, che lo tenne sempre in alta stima, facendolo curatore delle due prime Opere di Carl Gustav Jung pubblicate in Italia, Studi psichiatrici e Psicogenesi della malattia mentale, edite da Boringhieri rispettivamente nel 1970 e nel 1971.
Moreno fu tra i primissimi in Italia a tenere in considerazione Frieda Fromm-Reichmann, Michael Fordham e James Hillman, allora sconosciuto da noi, ma resistette alle molte offerte lusinghiere di emigrare all’estero, scegliendo di restare in patria.
Libero docente di psichiatria nella Facoltà di medicina della “Sapienza” nei primi anni Sessanta del Novecento, fu il primo socio italiano della International Association for Analytical Psychology (IAAP). Dal 26 maggio 1961 fu inoltre tra i soci fondatori e segretario dell’AIPA, l’Associazione italiana di psicologia analitica di Bernhard, che comprendeva Mirella Bonetti, Giuseppe Donadio, Dora Friedlaender Bernhard, Enzo Lezzi, Fabio Minozzi, Francesco Montanari e Gianfranco Tedeschi. Dal 12 luglio 1962 fu anche socio fondatore e segretario della Società italiana di psicoterapia medica (SIPM), che annoverava tra i suoi membri Luigi Frighi, Carlo Lorenzo Cazzullo, Mario Gozzano, Gerlando Lo Cascio, Cornelio Fazio, Gianfranco Tedeschi, Bruno Callieri. Infine, dal 1966, fu socio fondatore e presidente del Centro italiano di psicologia analitica (CIPA).
Moreno ebbe il grande merito di introdurre il pensiero junghiano nel ristretto mondo accademico italiano, interessandosi, oltre che ai problemi specifici della psicoterapia delle nevrosi (fra cui quelle della donna e dell’anziano), anche all’utilizzazione della psicologia analitica a livello culturale e sociale: fu uno dei primi a cogliere l’importanza della protesta giovanile e dell’antipsichiatria, quando scese, unico tra i presenti, ad accogliere i giovani analisti europei che durante un severo congresso del 1969 irruppero nella cavea con i loro manifesti contro l’egemonia dell’Io e di una psicoanalisi basata sul conformarsi a una realtà esterna ritenuta ineliminabile. Accettò anche, nei primi anni Sessanta, di tenere lezioni alla RAI sulla storia della psicoterapia: usava con grande successo di pubblico quel suo linguaggio così chiaro, parallelamente a quanto andava facendo il maestro Alberto Manzi, che insegnava nella prima TV a leggere e scrivere a un milione e mezzo di italiani analfabeti. Calmo, paziente, prudente, Moreno accettava pienamente il suo ruolo paterno superegoico, di Senex benevolo, e al contempo, memore di Martin Buber che diceva che la vita è relazione tra un Io e un Tu, accettava di esporsi ai rischi del transfert e del controtransfert, a proposito dei quali lamentava che Bernhard fosse morto troppo presto senza elaborarli, lasciandone a metà l’insegnamento ai suoi allievi.
In gioventù, oltre che alla psicoanalisi si era dedicato allo sport, conservando negli anni il suo fisico di praticante di rugby, e aveva coltivato i suoi interessi culturali: il teatro, la letteratura moderna italiana e straniera, il cinema, specie quello di Fellini. Col passare degli anni si dedicò oltre che alla terapia, alla scrittura e all’insegnamento, occupandosi, nei libri e nei seminari di Milano e di Bologna, delle manifestazioni psichiche nella cultura e nella società, del simbolo e delle teoresi psicologiche più nuove. Il suo insegnamento era principalmente volto a stabilire un dialogo comune tra le molte teorie, metodologie e pratiche cliniche terapeutiche presenti sulla scena della cura; e infaticabilmente continuava a dedicarsi ai suoi pazienti, sempre meravigliosamente umano e sensibile con l’altro, come il bambino che in due sedute liberò dalla nevrosi, giocando con lui con le spade di legno; come la ragazza anorettica che dopo tre sedute con lui riprese a mangiare.

Luciana Marinangeli
12/03/2018
Bibliografia
AA.VV. (1995). Mario Moreno e gli orizzonti della psicologia analitica. In Atti dell'VIII Convegno nazionale del CIPA. La pratica analitica. Saggi di psicologia junghiana. Bergamo: Moretti & Vitali.
Marinangeli, L. (2007). Risonanze celesti: l'aiuto dell'astrologia nella cura della psiche. Marsilio (in particolare cap. "Il pupillo che non seguì le orme del maestro").
Shipway, H. (1974). Book review. Mario Moreno, La dimensione simbolica. The Journal of Analytical Psychology, 19(1).
Sidoli, M. (1979). Book review. M. Moreno, Introduzione alla prassi della psicologia analitica. The Journal of Analytical Psychology, 24(3).