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Giuseppe Carlo Riquier
Giuseppe Carlo Riquier

Giuseppe Carlo Riquier

Voghera (Pavia), 22 Novembre 1886 - Milano, 4 Ottobre 1962

Una vita quasi esclusivamente universitaria, quella di Riquier, il cui nome è infatti intimamente legato alle cliniche neuropsichiatriche di diversi atenei, in particolare a quelle di Pavia e di Milano.
Il padre, scomparso precocemente, era di origine francese, la madre pavese. A Voghera, paese natale, frequenta le scuole medie. Da giovane scrive poesie dialettali che ricevono anche l’elogio del critico letterario Alfredo Galletti.
Ottenuta la laurea con lode in medicina a Pavia nel 1911, si reca a Sassari, dove diventa assistente del neurologo Ottorino Rossi. Ha inizio così la sua lunga carriera universitaria, che lo porta, dopo aver diretto la Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Sassari, a Bari (1928) e a Padova (1931). In seguito rientra a Pavia, dove crea una Clinica neurologica all’interno dell’ospedale civile, che si affianca agli altri istituti clinici universitari già esistenti. Nel 1936 succede al suo maestro Ottorino Rossi nella direzione della Clinica neurologica dell’ateneo pavese. Qualche anno più tardi si trasferisce a Milano, per riorganizzare le strutture della Clinica delle malattie nervose e mentali distrutta dalla guerra, di cui assumerà la direzione in seguito alla morte di Carlo Besta.
Nel 1956 pubblica Per l’insegnamento autonomo della psichiatria nelle nostre Università, lavoro cui farà seguire anche un impegno, per così dire, sul campo: caldeggiando la nascita della cattedra specialistica di psichiatria nell’ateneo milanese. Fortemente voluta dall’Amministrazione provinciale di Milano, in particolare dall’assessore Renato Perruzzotti, e affidata allo psichiatra Carlo Lorenzo Cazzullo (che di Riquier fu allievo), la cattedra viene attivata nel 1959: si tratta della prima cattedra di psichiatria in Italia dopo che la riforma Gentile – varata nel 1923 – aveva accorpato la clinica neurologica e la clinica psichiatrica in un’unica clinica delle malattie nervose e mentali (nonché tolto l’insegnamento della psicologia dal corso di laurea in medicina e lasciato solamente in quello di filosofia).
Riquier è stato socio corrispondente dell’Istituto lombardo di scienze e lettere, nonché presidente della Società italiana di neurologia dal 1949 al 1952 (nel 1959 gli venne conferita la presidenza onoraria).
Ha avuto numerosi allievi, molti dei quali diventati a loro volta personaggi importanti del panorama scientifico italiano; tra loro, Armando Ferraro, Paolo Ottonello, Giovanni Battista Belloni, Cesare Ambrosetto, Ermenegildo Gastaldi, oltre al già citato Cazzullo.
Si è occupato di studi sul simpatico, sulla polinevrite aviaria sperimentale, sulle malattie ereditarie del sistema nervoso, sulla patologia dei nervi periferici, sulla sintomatologia dei traumi cranio-cerebrali chiusi, su beri beri e cretinismo, sulla terapia della sifilide nervosa col bismuto. Ha inoltre prodotto alcuni studi sulla figura di Agostino Bassi, che testimoniano il suo interesse per la storia della medicina.
 
Elisa Montanari
30/10/2015
Bibliografia
Ambrosetto, C. (1963). Commemorazione del prof. Giuseppe Carlo Riquier. Atti della Accademia medica lombarda, vol. 18. n. 4.
Babini, V.P. (2009). Liberi tutti. Manicomi e psichiatri in Italia: una storia del Novecento. Bologna: il Mulino
Berlucchi, C. (1962). Necrologio. Rivista di patologia nervosa e mentale, vol. LXXXIII, fasc. 3, 519-521
Cazzullo, C.L. (1964). Commemorazione del prof. Giuseppe Carlo Riquier. Rivista di neurobiologia, 1338-1339.
Fonte iconografica
Aspi - Archivio storico della psicologia italiana, Università degli studi di Milano-Bicocca, Fondo Carlo Lorenzo Cazzullo.