Paolo Ottonello

Cuglieri (Nuoro), 22 Febbraio 1898 – Bologna, 21 Ottobre 1959
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Biografia

Dopo essere stato chiamato alle armi durante gli studi universitari e aver partecipato alla prima guerra mondiale, si laureò in medicina e chirurgia all’Università di Sassari nel 1922, frequentando la Clinica delle malattie nervose e mentali e discutendo una tesi sulle Atrofie muscolari di origine cerebrale. Proseguì poi, sotto la guida di Ottorino Rossi, gli studi di neuropsichiatria, prima come assistente volontario, poi, dalla fine del 1924, come assistente incaricato. Aiuto incaricato dal 1° luglio 1925, ottenne la nomina di aiuto di ruolo nel maggio 1926.
Nel settembre dello stesso anno seguì il maestro, che nel frattempo era stato trasferito, all’Università di Pavia, dove dopo dieci anni, nel marzo 1936, ottenne l’incarico della direzione della Clinica delle malattie nervose e mentali.
Alla fine del 1936 passò a dirigere come incaricato la stessa cattedra dell’Università di Parma, ottenendo nel 1948 la nomina a professore di ruolo e nel 1951 la direzione effettiva della Clinica dell’ateneo.
Significativi i suoi contributi scientifici nei diversi campi della neurologia e della psichiatria, sia clinica che sperimentale. Nei primi lavori si occupò della funzionalità epatica nel parkinsonismo encefalitico, dimostrando l’esistenza di una disfunzione epatica nell’encefalite epidemica cronica; pubblicò vari contributi sulla endemia gozzigena in Sardegna e una monografia di carattere anatomo-clinico sulla Sclerosi laterale amiotrofica (1929), che divenne un classico nel suo genere. Trattò in seguito i disturbi uditivi in rapporto alla patologia mentale e le “sindromi rare da rammollimento pontino”. Nell’ambito della patologia sperimentale, trattò l’innervazione motoria delle fibre muscolari striate nell’uomo, la permeabilità del filtro neuroematico, l’apparato pigmentario della pia madre. Fra le altre memorie di ordine clinico o anatomo-clinico, si ricordano quelle sulla delimitazione della degenerazione combinata subacuta del midollo spinale, sul sistema extrapiramidale e manifestazioni ipercinetiche, sulla malattia di Schilder, sui meningiomi della fossa cranica anteriore; sulle alterazioni infundibolari di origine idrodinamica in decorso di tumori frontali; sui rapporti fra poliradiculoneurite e poliomielite anteriore acuta; sull’uveo-parotite. Si occupò anche di psicopatologia della pubertà, con lavori sull’anoressia mentale e alcune sindromi deliranti rare.
Al Congresso di neurologia di Messina nel maggio 1939 parlò delle Malattie degenerative del sistema nervoso centrale. Nel 1942-1944 fu tra i primi studiosi del mondo a rilevare una stretta correlazione fra l’ittero nucleare di neonati e certe gravi sindromi neurologiche, ad impronta extrapiramidale. Nota anche la sua prolusione su Le basi anatomo-fisiologiche della personalità psicomotoria (1952), in cui indagava le peculiari espressioni della personalità psichica e motoria individuale e le relative organizzazioni nervose, rivelando la propria profonda e duplice cultura in campo psichiatrico e neurologico.
Pubblicò infine un trattato sulle Malattie del sistema nervoso con l’editore Vallardi (1947) e un trattato di Neuroftalmologia insieme a Giorgio W. Vassura (Capelli, 1959).

Silvia Molinari
24/07/2020
 

Bibliografia

Campanacci, D. (1960). Necrologio. Giornale di Clinica Medica, 41, 141-143.
Molinari, S. (2020). Paolo Ottonello (p. 22). In Biblioteca scientifica (a cura di). Esploratori del cervello. Immagini di neuroscienziati. Pavia: IRCCS Fondazione Mondino.
Rossini, R. (1958-59). Paolo Ottonello (pp. 172-174). In Università di Bologna, Annuario dell’anno accademico 1958-59, disponibile online.
 
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