Ernesto Muggia

Milano, 14 Gennaio 1937 – Milano, 26 Luglio 2017
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Biografia

Nato in una famiglia ebraica i cui membri avevano subito persecuzioni e deportazioni, si laurea in Ingegneria chimica al Politecnico di Milano con medaglia d’oro nel 1961. Nello stesso periodo suo fratello Alberto, brillante studente di Fisica, inizia un percorso di sofferenza psichica che avrà una profonda influenza anche su di lui.
Nel 1964 sposa Ida Finzi, psicoterapeuta infantile, con la quale ha due figli. Lavora come ingegnere chimico fino al 1963, quando lascia in seguito alla morte improvvisa del padre, filatelico, di cui deve seguire l’attività per qualche anno. Dal 1966 al 1979 lavora all’IBM, dove si occupa dell’informatizzazione di grandi aziende ed è attivo nel Consiglio di fabbrica, affrontando la qualità delle condizioni di lavoro.
Dal 1977 collabora a ricerche di psicologia sociale e intelligenza artificiale, organizzando anche, con Emanuele Gualandri, “Corsi 150 ore” su informatica e salute mentale. Si iscrive poi alla Scuola di specializzazione in psicologia presso l’Università degli studi di Milano, dove si diploma nel 1984 con Calogero Di Naro e Renato Rozzi. Da quel momento si occupa di psicologia del lavoro e delle organizzazioni come consulente.
In analisi personale con Marco Bacciagaluppi (allievo di Silvano Arieti), si forma con Armando Bauleo nella conduzione dei gruppi, dedicandosi successivamente alla costruzione, in Italia, di un forte, autorevole movimento per il diritto alla salute mentale.
Nel 1993 fonda l’Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale (UNASAM), di cui è il primo presidente. Nel 1994 l’UNASAM, con Psichiatria democratica, CGIL Funzione pubblica e ARCI Solidarietà, dà vita alla Consulta per la salute mentale; nello stesso anno organizza a Milano il Congresso “Un futuro migliore per chi soffre di malattia mentale”, a cui partecipano, fra gli altri, José Bertolote, Peppe Dell’Acqua, Arcadio Erlicher, Pier Francesco Galli, Benedetto Saraceno. Muggia pone con forza l’esigenza di servizi di salute mentale poggianti su tre attori: sofferenti, associazioni di famiglie, équipes socioterapiche; a suo parere le associazioni delle famiglie, invece di lamentarsi, devono valorizzare esperienze, avanzare proposte, far valere diritti. Gli obiettivi da perseguire devono essere: la presa in carico del sofferente da parte dei servizi con un progetto personalizzato di salute; la chiusura dei manicomi pubblici; una psichiatria nuova, di territorio, meno medica e più sociale, aperta alla collaborazione con altre discipline, con famigliari e imprese sociali; progressi nella ricerca biomedica; una nuova generazione di operatori formati per agire sul territorio. Fondamentale deve essere inoltre il rapporto con i media, essendo pregiudizio, paura e ignoranza i nemici principali. Di qui il via a campagne d’informazione, a partire dalle scuole, per combattere il pregiudizio di inguaribilità delle malattie mentali.
Dopo il Convegno internazionale dell’UNASAM a Bologna nel 1998 su “Il carico delle famiglie e il problema della qualità nella salute mentale”, nel 2000 fa parte del gruppo di lavoro del Comitato nazionale per la bioetica, che redige il “Parere” su “Psichiatria e salute mentale”. Nel 2001 a Roma tiene la relazione introduttiva alla prima Conferenza nazionale per la salute mentale “Se si può si deve”, lamentando la mancanza in Italia dell’apporto diretto degli utenti, una “voce non più mediata e filtrata da operatori e da familiari”. Da allora negli incontri pubblici cominciano a prendere la parola persone utenti dei servizi, tra cui la grande Alda Merini, i “triestini”, Alice Banfi, Nadia Marangi, Ivana Mina, Gianna Schiavetti.
Nel novembre 2003, sempre a Roma, nell’area del manicomio di S. Maria della Pietà, apre il Congresso nazionale UNASAM sul tema “Il punto sulla salute mentale: buone pratiche e percorsi di ripresa, Regione per Regione”. Il motto del movimento diviene Se si vuole si può e se si può si deve.
Intanto in quegli anni l’UNASAM entra nei direttivi dell’European Federation of Associations of Families of People with Mental Illness (EUFAMI) e della World Association for Psychosocial Rehabilitation (WAPR). Nel 2005 esce la Dichiarazione di Helsinki “Non c’è salute senza salute mentale”; Gisella Trincas assume la presidenza dell’UNASAM e Muggia ne diviene presidente onorario.
Altri ambiti in cui sviluppa un’azione forte, determinata, convinta sono la Regione Lombardia e Milano, la sua città. È infatti attivo nel Coordinamento lombardo psichiatria (CLP), in contatto con gli uffici regionali, con l’Ufficio psichiatria, con l’Amministrazione provinciale e con il Comune di Milano. Si batte poi con determinazione contro il modello formigoniano di welfare dei consumatori-utenti e delle aziende erogatrici di prestazioni tariffate, altro dal welfare municipale, di comunità, in cui erano valorizzati protagonismo risorse di utenti e legami sociali.
Il suo impegno nazionale e internazionale in UNASAM, Forum salute mentale, Stopopg, EUFAMI e WAPR dura sino alla sua morte.
 
Luigi Benevelli
06/12/2018

Bibliografia

AA.VV. (1995). Il malato mentale, una persona da capire e accogliere. Atti del Corso di formazione di Caritas Ambrosiana, aprile.
AA.VV. (1995). Un futuro migliore per chi soffre di malattia mentale. Atti del Congresso di fondazione UNASAM, Milano, giugno 1994. Presentazione di F. Rotelli. Milano: IREF.
AA.VV. (2000). Il carico delle famiglie e il problema della qualità nella salute mentale: il punto di vista di utenti e famigliari. Atti del Convegno UNASAM, Bologna, settembre 1998. Bologna: Provincia di Bologna, Istituzione “Gian Franco Minguzzi”.
AA.VV. (2005). Il punto sulla salute mentale, buone pratiche e percorsi di ripresa regione per regione. Atti del Congresso nazionale UNASAM, Roma, novembre 2003. Bologna: Provincia di Bologna, Istituzione “Gian Franco Minguzzi”.
AA.VV. (2006). La salute mentale in Europa. Atti del Congresso nazionale UNASAM, Cagliari, 2006. Bologna: Provincia di Bologna, Istituzione “Gian Franco Minguzzi”.
Accetta, S., & Muggia, E. (a cura di) (2003). Dal pregiudizio alla convivenza. Famiglia, scuola, salute mentale. Prefazione di G. Pietropolli Charmet. Milano: Regione Lombardia -Università degli studi di Milano.
Barbato, A., Bajoni, A., D’Avanzo, B., & Muggia, E. (2008). I servizi psichiatrici territoriali valutati dai famigliari. Un’indagine in quattro regioni italiane. Roma: UNASAM.
Cassano, G. B., Dell’Acqua, G., Garattini, S., Maj, M., Morosini, P. L., Muggia, E., Munizza, C., Racagni, G., & Tansella, M. (2001). La salute mentale. Contro il pregiudizio, il coraggio delle cure. Roma: Il Pensiero scientifico editore.
Comitato nazionale per la Bioetica (2000). Parere su Psichiatria e salute mentale, novembre.
W.H.O. World Health Report Mental Health (2001). New understanding, new hope. Geneva: WHO.

Fonte iconografica

Gentile concessione della dott.ssa Ida Finzi Muggia, Milano.
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