Mainardi
Contenuto
Due lettere di Mainardi, della Commissione per l'educazione pratica della volontà, a Ferrari:
1) Milano, 8 marzo 1922: riferisce i risultati del Premio Luigi Brioschi destinato al miglior manuale pratico per l'educazione della volontà: la commissione non ne ha trovato alcuno meritevole della vittoria. Tuttavia, essendosi distinti due studi in particolare, contrassegnati con i motti "Manresa 1759" (di Ferrari) e "Nati non siamo a viver come bruti", ha deciso di dividere il premio tra loro, chiedendo però agli autori di rivedere i testi. Per quanto riguarda il testo di Ferrari, spiega, occorre sviluppare la parte dedicata ai soggetti "normali", senza limitarsi agli "anormali".
2) Milano, 18 marzo 1922: avendo assistito alle riunioni della Commissione, promette che cercherà di riassumere i concetti emersi nelle discussioni. Parla inoltre del lavoro presentato da Ferrari e della sua negazione del concetto di autoeducazione della volontà, contraria al pensiero moderno. Pensa inoltre che il suo lavoro sia più di carattere medico che pedagogico e gli chiede quindi di aggiungere un capitolo dedicato agli individui "normali".
NOTE
Carta intestata: "Commissione / per / l'educazione pratica della volontà / Milano / Via Gesù, 7".
1) Milano, 8 marzo 1922: riferisce i risultati del Premio Luigi Brioschi destinato al miglior manuale pratico per l'educazione della volontà: la commissione non ne ha trovato alcuno meritevole della vittoria. Tuttavia, essendosi distinti due studi in particolare, contrassegnati con i motti "Manresa 1759" (di Ferrari) e "Nati non siamo a viver come bruti", ha deciso di dividere il premio tra loro, chiedendo però agli autori di rivedere i testi. Per quanto riguarda il testo di Ferrari, spiega, occorre sviluppare la parte dedicata ai soggetti "normali", senza limitarsi agli "anormali".
2) Milano, 18 marzo 1922: avendo assistito alle riunioni della Commissione, promette che cercherà di riassumere i concetti emersi nelle discussioni. Parla inoltre del lavoro presentato da Ferrari e della sua negazione del concetto di autoeducazione della volontà, contraria al pensiero moderno. Pensa inoltre che il suo lavoro sia più di carattere medico che pedagogico e gli chiede quindi di aggiungere un capitolo dedicato agli individui "normali".
NOTE
Carta intestata: "Commissione / per / l'educazione pratica della volontà / Milano / Via Gesù, 7".
Estremi cronologici
8 Marzo 1922 - 18 Marzo 1922
Consistenza
2 carte
Collocazione
b. 11, fasc. 33