De Rin Umberto (Berto)
Contenuto
Due lettere e quattro fotografie di Berto, paziente omicida/suicida, a Ferrari:
1) [s.l.], 5 marzo 1918, ore 10.30: spiega che la vita gli è diventata impossibile e che ha ormai maturato il proposito di suicidarsi, "spinto soprattutto dagli ultimi dispiaceri di casa e dall'amore da lungo tempo covato, e per un giorno solo ricambiato di Ines Rambaldi", che intende ammazzare a mezzogiorno. Spiega che si tratta di un piano premeditato e non di una "eccitazione momentanea". Dice di non credere in Dio e ne incolpa Ferrari; spera che suo padre avrà per sempre il rimorso di averlo spinto a questo passo. Spiega di aver comprato una piccola rivoltella e spera "che non farà cilecca". Dice addio a Ferrari. Sono presenti due fotografie su cartoncino rigido, datate 5 marzo 1918, una delle quali firmata "Berto", l'altra con la scritta "Addio Berto".
2) [s.l.], 5 marzo 1918, ore 13.00: comunica che "il colpo è mezzo fallito" e che la rivoltella ha sparato un solo colpo, costringendolo a scappare vigliaccamente. Dice di essere in stazione, dove ha fatto le fotografie che allega alla lettera, e di essere in procinto di gettarsi sotto al treno. Si congeda per sempre da Ferrari. E' presente una doppia fotografia formato tessera di Berto in divisa militare.
1) [s.l.], 5 marzo 1918, ore 10.30: spiega che la vita gli è diventata impossibile e che ha ormai maturato il proposito di suicidarsi, "spinto soprattutto dagli ultimi dispiaceri di casa e dall'amore da lungo tempo covato, e per un giorno solo ricambiato di Ines Rambaldi", che intende ammazzare a mezzogiorno. Spiega che si tratta di un piano premeditato e non di una "eccitazione momentanea". Dice di non credere in Dio e ne incolpa Ferrari; spera che suo padre avrà per sempre il rimorso di averlo spinto a questo passo. Spiega di aver comprato una piccola rivoltella e spera "che non farà cilecca". Dice addio a Ferrari. Sono presenti due fotografie su cartoncino rigido, datate 5 marzo 1918, una delle quali firmata "Berto", l'altra con la scritta "Addio Berto".
2) [s.l.], 5 marzo 1918, ore 13.00: comunica che "il colpo è mezzo fallito" e che la rivoltella ha sparato un solo colpo, costringendolo a scappare vigliaccamente. Dice di essere in stazione, dove ha fatto le fotografie che allega alla lettera, e di essere in procinto di gettarsi sotto al treno. Si congeda per sempre da Ferrari. E' presente una doppia fotografia formato tessera di Berto in divisa militare.
Estremi cronologici
5 Marzo 1918
Consistenza
5 carte
Collocazione
b. 6, fasc. 23