Romano, famiglia (1958 febbraio 2 - 1960 aprile 20)

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Contenuto
Lettere inviate dal giovane Dario Romano, residente all'estero a Monaco e Londra, alla famiglia in Italia.
1) [Grafing], s.d.: Dario Romano comunica alla famiglia che ha fatto buon viaggio e sta bene, e di aver scoperto che durante il fine settimana il vitto è a sue spese. Spera di imparare la lingua e ricorda alla sorella Luciana di portare i documenti in Università e di spedirgli "Il ponte" e ogni settimana "Il mondo".
2) [Grafing], 9 febbraio 1958: Dario Romano racconta alla famiglia del cibo che mangia e tranquillizza la madre sul fatto che non gli manca nulla, "anche se non capisc[e] una parola".
3) [Grafing], 12 febbraio 1958: Dario Romano illustra alla famiglia il meccanismo di rimborso parziale dei pasti per gli studenti del Goethe Institut e aggiunge di essersi scusato con il Direttore per l'equivoco insorto con il padre. Ricorda alla sorella Luciana i giornali che non ha ricevuto e le promesse fatte, e chiede al padre i soldi per la seconda rata della retta della scuola.
Sono allegate copia carbone della lettera del padre (Milano, 10 febbraio 1958) che chiede a Dario Romano di scrivere tutte le settimane, accludendo copia di lettera inviata alla direzione ([Milano], 10 febbraio 1958) in cui domanda chiarimenti circa i pasti forniti dalla scuola.
4) [Grafing], 5 marzo 1958: Dario Romano rassicura la famiglia, affemando di star bene. Racconta del clima freddo e nevoso, della sua stanza difficile da riscaldare e nella quale ormai ritorna solo per dormire, "perché il tedesco è più facile impararlo al caffé coi compagni che da solo". Aggiunge di aver pagato la retta del mese. Ricorda alla sorella Luciana le promesse che gli ha fatto, saluta Emilio e si dice contento se il padre tornerà a trovarlo.
5) [Grafing], 18 marzo 1958: Dario Romano scrive alla famiglia un po' di ritardo a causa di un'influenza guarita con qualche medicina. Fa sapere di essersi iscritto a un esame facoltativo e che l'indomani farà una passeggiata sui monti con compagni e professori. Chiede soldi per le spese supplementari sostenute e ringrazia la sua "veneranda sorella" Luciana per i giornali ricevuti.
6) Sutton, 8 dicembre 1959: Dario Romano ha atteso a scrivere ai propri famigliari perché aspettava la loro risposta. Racconta delle abitudini e dei componenti della famiglia di cui è ospite in Inghilterra e li informa di non aver ancora visto né sentito il signor Townly.
7) Sutton, 14 dicembre 1959: Dario Romano comunica alla famiglia di star bene e si lamenta di non aver ricevuto loro lettere. Critica la maleducazione delle figlie piccole della famiglia che lo ospita e della mancanza di orari per i pasti. Townly lo ha invitato a colazione e gli ha prestato un magnetofono.
8) Sutton, 21 dicembre 1959 (lettera incompleta): Dario Romano racconta alla famiglia della cittadina di Sutton, di come è collegata a Londra, e della colazione con Townly, che gli ha detto che è stato invitato dal padre a Napoli. Ha appreso inoltre che il padre consegnerà a Townly il denaro per la pensione e chiede chiarimenti.
9) Sutton, 1 gennaio 1960: Dario Romano spera che la famiglia abbia trascorso buone feste, prima a Malesco, poi a Napoli. Racconta di aver mangiato tacchino freddo per una settimana, di aver ricevuto dei regali dalla famiglia che lo ospita e di aver iniziato il nuovo anno in compagnia di amici a Cambridge. Attenderà Townly per avere loro notizie.
10) Sutton, 5 gennaio 1960: Dario Romano cercherà di scrivere in una forma più leggibile ai suoi famigliari e scherza sul fatto che sia "una vergogna che alla [loro] età non abbia[no] ancora imparato a leggere". Si lamenta che Townly non sia puntuale nel pagamento della pensione, non vorrebbe "finire nell'orto a ruminar erba". A proposito di soldi, dice ironicamente di chiedere "alla mamma ciò di cui uno normalmente abbisogna per vivere" e pensa che il denaro che possiede gli durerà "tre, quattro mesi, o magari un anno, se cad[e] in letargo". Li aggiorna sullo studio dell'inglese e la conoscenza di tedesco e francese, dichiarandosi disponibile a qualsiasi lavoro il padre riesca a procurargli (menziona l'Olivetti presso la quale il padre ha conoscenze). Prega di porgere i propri auguri alla famiglia Benso e a Emilio, e ringrazia Luciana per avergli prestato la macchina fotografica.
11) Sutton, 20 gennaio 1960: Dario Romano si dichiara dispiaciuto che la propria calligrafia risulti incomprensibile al padre ma, "senza voler essere irriverente", aggiunge che "un po' di colpa la debbano aver anche i suoi occhiali" e gli promette di regalargliene un paio più efficienti, anche se non sa quando. Si dice d'accordo sul periodo di prova all'Olivetti e aggiunge che anche Townly gli ha parlato di un lavoro, in merito al quale deciderà in base a come si evolverà la situazione in Olivetti. Ricorda al padre di pagare la retta universitaria.
12) [Sutton], 30 gennaio 1960: Dario Romano ringrazia i propri cari per la loro ultima lettera "ossigenata". Riferisce che Townly non era responsabile dell'incoveniente nell'ultimo pagamento. Aspetta una risposta dall'Olivetti e ricorda al padre che, più che filosofia, studia sociologia, ambito congeniale all'industria. Aggiorna la famiglia su come procede lo studio dell'inglese, la propria salute e ciò che mangia.
13) Sutton, 5 febbraio 1960: Dario Romano ringrazia la famiglia per la lettera con le sterline e rassicura il padre che non è andato smarrito un suo assegno, ma un assegno spedito da Townly alla padrona di casa. Ora tutto è sistemato e il pagamento della pensione mensile effettuato. Afferma di non avere intenzione di trasferirsi e di non aver preso decisioni in merito al lavoro. Sostiene che non vale la pena accettare l'offerta di lavare i piatti. Gli piacerebbe che la sorella Luciana riprendesse la vecchia abitudine di spedirgli qualche giornale italiano.
14) [Sutton], 11 marzo 1960: Dario Romano scrive ai suoi famigliari con la macchina da scrivere che si è fatto prestare da Townly, in considerazione delle loro lamentele e di alcune questioni da risolvere con l'Università. Data l'impossibilità di prevedere se e quando arriverà la proposta dell'Olivetti, è indeciso sul da farsi nelle settimane successive e, in particolare, se tornare in Italia e dove preparare gli esami universitari. Chiede un consiglio in merito. Precisa che non scrive alla madre perché, quando scrive a casa, scrive a tutti. Domanda al padre di procurargli un libro di Max Weber ("Natur und Gestalten der Simpatie") e due di Thomas Mann ("Doktor Faustus" e "Betrachtungen eines Unpolitischen").
15) [Sutton], 5 aprile 1960: Dario Romano, che ha ricevuto la lettera della sorella Luciana con i soldi, la scusa per averlo trascurato e le affida la scelta del colore del maglione. Non avendo ricevuto notizie dall'Olivetti, considera la possibilità di tornare a casa e ritornare in Inghilterra dopo gli esami e domanda un parere ai propri genitori. Saluta tutti, Camilla compresa, e augura buona operazione a Luciana.
16) [Sutton], 8 aprile 1960: Dario Romano pensa che la cosa migliore sia tornare a casa "per la fiera" e ritornare in Inghilterra terminati gli esami. Chiede ai genitori di telefonargli per fargli sapere se sono d'accordo e li aggiorna sulla situazione economica e il pagamento della pensione.
17) [Sutton], 20 aprile 1960: si dispiace per gli errori di scrittura commessi, che imputa scherzosamente alla macchina da scrivere. Ha deciso di restare in Inghilterra e aspettare la risposta dell'Olivetti, sospettando che, quando accadrà, parlerà meglio l'inglese dell'italiano e avrà la barba bianca. Consiglia a Luciana di dire a Emilio di trovare la maniera legale di accorciare il servizio militare.
Consistenza
25 carte
Collocazione
1->busta: 32