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L'archivio fotografico di Gaspare Bergonzoli
L'archivio fotografico di Gaspare Bergonzoli
Descrizione
L'archivio fotografico dello psichiatra Gaspare Bergonzoli, appassionato fotografo dilettante, è conservato a Cornale e Bastida (Pavia) nell'abitazione di Francesco Boveri, il quale acquistò i materiali negli anni Ottanta del Novecento dagli eredi della seconda moglie Ada Burani, già ostetrica dell’Ospedale civile di Voghera. Oltre alle lastre e alle stampe fotografiche, l’attuale titolare ha acquisito anche alcuni apparecchi fotografici dello psichiatra.
Le lastre, risalenti agli anni 1890-1920 circa, sono state pulite dal lato non emulsionato e sono ancora oggi conservate nelle scatole originali. Il titolare ha inoltre provveduto alla scansione di tutte le lastre e di alcune stampe.
L’archivio fotografico è costituito da circa 600 da lastre in vetro (18x24, 13x18 Campagnola con Koristka; 9x12 Lamperti & Garbagnati e Mentor) e da circa 200 stampe originali sviluppate dallo stesso Bergonzoli. Le lastre sono tutte in negativo, ad eccezione di una in positivo che raffigura l’Università di Pavia coperta dalla neve (9x12). L'ordinamento, cronologico, è originale, essendo stato conferito alla raccolta dal fotografo stesso.
Gaspare Bergonzoli aveva iniziato a fotografare probabilmente nel 1890 ed era divenuto socio del Circolo fotografico lombardo, di cui facevano parte scienziati e professionisti italiani e stranieri. Si dedicò in particolare alla fotografia medica e alla microfotografia: tra le lastre conservate nel suo archivio si trova anche una radiografia, probabilmente risalente ai primi del Novecento. Numerose sono anche le immagini che ritraggono i pazienti del Manicomio di Voghera nei momenti di lavoro e di svago.
Si possono individuare alcuni filoni tematici fondamentali illustrati dagli scatti: foto mediche e microfotografie, la vita nel Manicomio di Voghera, paesaggi del Lago Maggiore (Cannobio, S. Agata di Cannobio, Ronco, Cinzago) e della Val Sesia (Alagna), paesaggi urbani (Pavia e Voghera).
La strumentazione fotografica aggregata all'archivio consiste nei seguenti apparecchi e attrezzature per lo sviluppo e la stampa:
1) una macchina fotografica "campagnola" 18x24 con obiettivo Koristka e otturatore Busch & Lomb;
2) due fotocamere "detective" 9x12 Lamperti & Garbagnati con otturatore Tury & Amey;
3) una macchina fotografica Reflex (o SRL) 9x12 Mentor con obiettivi 150 mm e 400 mm.;
4) materiale vario per sviluppo e stampa;
5) tre esposimetri.
Gli strumenti sono stati fotografati e schedati dal titolare.
Sempre aggregato all'archivio, infine, vi è il Bollettino mensile del Circolo fotografico lombardo dal 1892 al 1897, i cui numeri sono rilegati in 7 volumi.
Paola Bianchi
28/11/2016 (aggiornamento 11/01/2019)
Le lastre, risalenti agli anni 1890-1920 circa, sono state pulite dal lato non emulsionato e sono ancora oggi conservate nelle scatole originali. Il titolare ha inoltre provveduto alla scansione di tutte le lastre e di alcune stampe.
L’archivio fotografico è costituito da circa 600 da lastre in vetro (18x24, 13x18 Campagnola con Koristka; 9x12 Lamperti & Garbagnati e Mentor) e da circa 200 stampe originali sviluppate dallo stesso Bergonzoli. Le lastre sono tutte in negativo, ad eccezione di una in positivo che raffigura l’Università di Pavia coperta dalla neve (9x12). L'ordinamento, cronologico, è originale, essendo stato conferito alla raccolta dal fotografo stesso.
Gaspare Bergonzoli aveva iniziato a fotografare probabilmente nel 1890 ed era divenuto socio del Circolo fotografico lombardo, di cui facevano parte scienziati e professionisti italiani e stranieri. Si dedicò in particolare alla fotografia medica e alla microfotografia: tra le lastre conservate nel suo archivio si trova anche una radiografia, probabilmente risalente ai primi del Novecento. Numerose sono anche le immagini che ritraggono i pazienti del Manicomio di Voghera nei momenti di lavoro e di svago.
Si possono individuare alcuni filoni tematici fondamentali illustrati dagli scatti: foto mediche e microfotografie, la vita nel Manicomio di Voghera, paesaggi del Lago Maggiore (Cannobio, S. Agata di Cannobio, Ronco, Cinzago) e della Val Sesia (Alagna), paesaggi urbani (Pavia e Voghera).
La strumentazione fotografica aggregata all'archivio consiste nei seguenti apparecchi e attrezzature per lo sviluppo e la stampa:
1) una macchina fotografica "campagnola" 18x24 con obiettivo Koristka e otturatore Busch & Lomb;
2) due fotocamere "detective" 9x12 Lamperti & Garbagnati con otturatore Tury & Amey;
3) una macchina fotografica Reflex (o SRL) 9x12 Mentor con obiettivi 150 mm e 400 mm.;
4) materiale vario per sviluppo e stampa;
5) tre esposimetri.
Gli strumenti sono stati fotografati e schedati dal titolare.
Sempre aggregato all'archivio, infine, vi è il Bollettino mensile del Circolo fotografico lombardo dal 1892 al 1897, i cui numeri sono rilegati in 7 volumi.
Paola Bianchi
28/11/2016 (aggiornamento 11/01/2019)
Bibliografia
Bersani, E., Debattista, M., & Lanfranchi, G. (a cura di) (1992). Il manicomio provinciale di Pavia in Voghera, Voghera.
Boveri, F. (2004). A proposito del fotografo, testo inedito.
Draghi, F., & Vicini, A. (2011). Oltre il cancello… Voghera. Voghera: Primula editore.
Zatti, S. (2010). La città dolorosa. Documenti e immagini del Manicomio provinciale di Pavia a Voghera. Pavia: Comune di Pavia.
Boveri, F. (2004). A proposito del fotografo, testo inedito.
Draghi, F., & Vicini, A. (2011). Oltre il cancello… Voghera. Voghera: Primula editore.
Zatti, S. (2010). La città dolorosa. Documenti e immagini del Manicomio provinciale di Pavia a Voghera. Pavia: Comune di Pavia.