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Cartolina di Giulio Cesare Ferrari alla fidanzata Emilia Giordani (2)
Cartolina di Giulio Cesare Ferrari alla fidanzata Emilia Giordani (2)
Trascrizione
[Avenza, 16 agosto 1900] [1]
Carissima. Non so ancora niente di te, ed ho una penne del genere delle vostre che fanno un inchino ad ogni lettera... il che non anima a scrivere a lungo ma lo faccio ugualmente per non averti fatto andare alla posta inutilmente e per mandarti un bel bacio. Pare che sia guarito, ad ogni modo faccio i conti di esserlo e vorrei non pensarci più. Qui tutto al solito. Io partirò sabato mattina alle 4: pensa al mio dispiacere per le 3 ore di sonno che perderò. Voglimi bene. La Sig.ra Cald. [2] scrive che per Volterra non c'è neanche da pensarci e per la tovaglietta se gliela voglio mandare troverà da vendermela.
Tuo sempre G.C.
[1] La data riportata da altra mano sul documento originale non corrisponde a quella effettiva del timbro postale.
[2] Signora Calderoni, madre di Mario Calderoni.
Carissima. Non so ancora niente di te, ed ho una penne del genere delle vostre che fanno un inchino ad ogni lettera... il che non anima a scrivere a lungo ma lo faccio ugualmente per non averti fatto andare alla posta inutilmente e per mandarti un bel bacio. Pare che sia guarito, ad ogni modo faccio i conti di esserlo e vorrei non pensarci più. Qui tutto al solito. Io partirò sabato mattina alle 4: pensa al mio dispiacere per le 3 ore di sonno che perderò. Voglimi bene. La Sig.ra Cald. [2] scrive che per Volterra non c'è neanche da pensarci e per la tovaglietta se gliela voglio mandare troverà da vendermela.
Tuo sempre G.C.
[1] La data riportata da altra mano sul documento originale non corrisponde a quella effettiva del timbro postale.
[2] Signora Calderoni, madre di Mario Calderoni.