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Minuta di lettera di Giulio Cesare Ferrari a "Chiarissimo Professore"
Minuta di lettera di Giulio Cesare Ferrari a "Chiarissimo Professore"
Trascrizione
1928
Chiarissimo Professore
Come socio della Società per il progresso delle Scienze e come direttore di una Rivista Scientifica mi permetto di lamentarmi di non aver ricevuto ancora notizia della quasi imminente riunione di Torino [1], di cui mi ha informato l'amico Padre Gemelli.
Sono lieto di vedere fatto tanto luogo nel programma agli argomenti affini alla psicotecnica: e vorrei comunicare una mia nota preventiva su "L'elemento subcosciente nella fatica industriale" [2]. È l'esito di alcune ricerche fatte nel mio Laboratorio di Psicologia soltanto, per ora, su di un tema affidatomi in una Commissione per lo studio della fatica collettiva e industriale organizzato dalla Confindustria.
Le sarei grato a V.S. Ill.ma se mi volesse dire se questa memoria può essere presentata in intenso o in sunto anche per essere letto, o si dovrà farla comunicare dal P. Gemelli e da mio figlio Ing. C.A. Ferrari, Consigliere del lavoro presso la Terni.
A me preme di "prendere data" per la mia idea e di esporre alla discussione dei competenti un seguito che penso possa anche avere molta importanza, specie se, "applicata a masse lavoratrici", sul paio dei medesimi risultati che dà in Laboratorio.
Disgraziatamente io non potrò assistere alla riunione di Torino perché dovrò essere alla Conferenza di Utrecht [3], facendo parte di quel Consiglio direttivo per l'Italia.
Sarò grato a V.S. Ill.ma se vorrà farmi rispondere con cortese sollecitudine.
Con ogni ossequio
Dev.mo
[Giulio Cesare Ferrari]
[1] La riunione della Società italiana per il progresso delle scienze, fissata a Torino per il 15 settembre 1928.
[2] Cfr. G.C. Ferrari, Gli elementi subcoscienti nella fatica industriale, in «Rivista di psicologia», 1931, pp. 153-160.
[3] La V Conferenza internazionale di psicotecnica tenutasi a Utrecht dal 10 al 14 settembre 1928.
Chiarissimo Professore
Come socio della Società per il progresso delle Scienze e come direttore di una Rivista Scientifica mi permetto di lamentarmi di non aver ricevuto ancora notizia della quasi imminente riunione di Torino [1], di cui mi ha informato l'amico Padre Gemelli.
Sono lieto di vedere fatto tanto luogo nel programma agli argomenti affini alla psicotecnica: e vorrei comunicare una mia nota preventiva su "L'elemento subcosciente nella fatica industriale" [2]. È l'esito di alcune ricerche fatte nel mio Laboratorio di Psicologia soltanto, per ora, su di un tema affidatomi in una Commissione per lo studio della fatica collettiva e industriale organizzato dalla Confindustria.
Le sarei grato a V.S. Ill.ma se mi volesse dire se questa memoria può essere presentata in intenso o in sunto anche per essere letto, o si dovrà farla comunicare dal P. Gemelli e da mio figlio Ing. C.A. Ferrari, Consigliere del lavoro presso la Terni.
A me preme di "prendere data" per la mia idea e di esporre alla discussione dei competenti un seguito che penso possa anche avere molta importanza, specie se, "applicata a masse lavoratrici", sul paio dei medesimi risultati che dà in Laboratorio.
Disgraziatamente io non potrò assistere alla riunione di Torino perché dovrò essere alla Conferenza di Utrecht [3], facendo parte di quel Consiglio direttivo per l'Italia.
Sarò grato a V.S. Ill.ma se vorrà farmi rispondere con cortese sollecitudine.
Con ogni ossequio
Dev.mo
[Giulio Cesare Ferrari]
[1] La riunione della Società italiana per il progresso delle scienze, fissata a Torino per il 15 settembre 1928.
[2] Cfr. G.C. Ferrari, Gli elementi subcoscienti nella fatica industriale, in «Rivista di psicologia», 1931, pp. 153-160.
[3] La V Conferenza internazionale di psicotecnica tenutasi a Utrecht dal 10 al 14 settembre 1928.