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Minuta di lettera di Giulio Cesare Ferrari al figlio Carlo Alberto

Minuta di lettera di Giulio Cesare Ferrari al figlio Carlo Alberto

Trascrizione
Bologna, 29 X '26

Carissimo Carlo,
Ti accludo il biglietto per la Signora Levi Civita [1] Direttrice (salvo errore) della Nave Caracciolo al Porto. Ho piacere che tu la veda almeno un momento.
È arrivato il cappello nocciola, molto bello. Costa in fabbrica(?) 40 lire ed è venduto a Milano 130 e più: ma il maggior lavoro l'hanno per le principali ditte inglesi, le quali non fanno che orlarli e metterci il marocchino.
Ho ricevuto la tua memoria. Ma mi sembra che tu abbia dimenticato il quid dicendum dei vantaggi dell'abitudine. Dici che la cosa è troppo nota perché valga parlarne.
Se vuoi il cappello te lo spedisco subito perché c'è la scatola con la quale è arrivato.
Ho ricevuto anche il volume di Fondi. Pel corso delle scienze c'è folla di inscritti per vedere Mussolini, che assisterà all'inaugurazione. Ma la tua memoria estesa non la pubblicano per cui la sosterrò io nella Rivista se ho tempo di riordinarla.
Tanti bacioni e grazie della tua lettera e dei tuoi pensieri gentili. Vieni presto. Bacioni da papà.
 
[1] Si tratta di Giulia Civita Franceschi (1870-1957): il suo originale esperimento educativo, che si rifaceva al modello delle training ships inglesi, ebbe luogo a Napoli tra il 1913 e il 1928 e richiamò l'attenzione e l'ammirazione di studiosi e di esperti da tutto il mondo. La Civita sottrasse infatti alla strada oltre 750 "scugnizzi", istituendo sulla nave "Caracciolo" una scuola di addestramento ai mestieri marittimi e organizzando una sorta di "comunità" in cui ogni fanciullo, conosciuto e rispettato nei propri bisogni nonché incoraggiato e valorizzato nella proprie tendenze, veniva "aiutato individualmente a migliorarsi e a svilupparsi in modo armonico". Cfr. http://www.lisolaweb.com/it/a/il-mare-in-sei-stanze.