
Edgardo Isacco Morpurgo
Padova, 17 giugno 1872 - Padova, 16 luglio 1942
Figlio del notaio Marco Morpurgo e di Teresa Grassini, apparteneva al ramo padovano dei Morpurgo, giunti a Padova da Gradisca di Isonzo nel XVI secolo. Membro di una famiglia ben inserita nel contesto culturale cittadino, frequentò il Liceo classico “Tito Livio”, iscrivendosi successivamente alla Facoltà di medicina e chirurgia, dove si laureò l’11 luglio 1895, con la tesi L’occhio degli epilettici.
Svolto un primo praticantato presso l’Ospedale civile di Padova, dal 21 novembre 1895 divenne assistente onorario prima nella Divisione frenopatica e poi nella Clinica psichiatrica. L’incarico fu in seguito trasformato in nomina ministeriale nel 1897, anno in cui si dimise a causa di un conflitto con l’Amministrazione, determinato da un non meglio precisato incidente. Ottenne allora di svolgere un praticantato al Manicomio S. Lazzaro di Reggio Emilia, diretto da Augusto Tamburini – responsabile anche della Rivista sperimentale di freniatria, dove uscirono i suoi primi lavori. Qui diventò amico del primo redattore, Giulio Cesare Ferrari, con il quale collaborò poi alla direzione della Rivista di psicologia (1905-1907), contribuendo anche economicamente al suo sostegno.
Lasciata l’Emilia per Milano nel 1898, per dirigere la sezione per malattie nervose e mentali dell’Istituto sanitario Monteggia, entrò a far parte dell’Associazione sanitaria milanese e del Comitato di redazione della Gazzetta medica lombarda per la “Nevropatologia”; dal 1899 e per un anno sostituì anche Lorenzo Ellero alla direzione dello Stabilimento sanitario Rossi. Sempre a Milano, il 19 luglio 1901 sposò Gisella Sullam, figlia di Marco.
Direttore della sezione per malattie nervose e mentali della Poliambulanza di Porta Magenta (1903), tenne un ambulatorio anche a Varese (1905) per poi tornare a Padova nel 1907, richiamato da Ernesto Belmondo come aiuto presso la Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università. Qui restò fino al 1928, quando, a causa della riforma Gentile, dell’età e della salute malferma, non gli venne rinnovato l’incarico e ottenne la pensione.
Prese parte alla prima guerra mondiale dal giugno 1915, prestando servizio all’Ospedale territoriale “Seminario” della Croce Rossa. Fu poi insegnante all’Università Castrense per la formazione degli studenti militari (1916-17), passando in seguito all’Ospedale militare di Padova, dove provvide a sue spese all’organizzazione del Gabinetto di elettroterapia, di tremuloterapia e di massoterapia per la cura dei soldati feriti. Dopo aver prestato servizio al Centro psichiatrico militare di prima raccolta di Reggio Emilia (1917) e negli ospedali di tappa di Arria e Santa Giustina (1918), fu congedato il 14 gennaio 1919 con il grado di maggiore medico. Svolse anche un breve servizio presso il Manicomio provinciale di Padova nel 1919-20.
Membro della Società freniatrica italiana e tesoriere generale del Congresso internazionale per l’assistenza degli alienati tenutosi a Milano nel 1906, visitò in quell’anno diverse cliniche e manicomi di Austria, Svizzera e Italia. Socio straordinario dell’Accademia medica di Padova (1908), fu anche membro della commissione esaminatrice della Scuola di pedagogia ortofrenica (1909). Nominato cavaliere della Corona d’Italia nel 1914, nel 1922 ottenne la nomina a membro dell’Istituto per la storia dell’Università di Padova e nel 1924 conseguì la libera docenza, tenendo fino al maggio 1936 corsi di Semeiotica e Diagnostica e terapia delle malattie mentali all’Università di Padova. Fu inoltre membro del Comitato di redazione degli Atti della Società medico-chirurgica di Padova dalla loro fondazione nel 1923 al 1935.
Svolse un’intensa attività di ricerca sulla cultura e la storia ebraica, in particolare padovana e veneta, unita a un fervido attivismo nell’ambito del Sionismo in Italia.
Donò i suoi libri di orientalistica alla Biblioteca universitaria di Padova nel 1912 e 200.000 lire alla Clinica universitaria delle malattie nervose nel 1930.
Nel 1938, in seguito alle leggi razziali, subì la cancellazione dai ruoli militari e la decadenza dall’abilitazione alla libera docenza.
Gli interventi di Morpurgo seguirono tre direzioni: quella scientifica, concentrata nella parte iniziale della sua carriera; quella politica a sostegno delle comunità ebraiche italiane ed europee; e quella storico-culturale, che finì col diventare prevalente, soprattutto a partire dal dopoguerra. Dal punto di vista più specificamente medico, la sua opera si inserisce nel dibattito psichiatrico sul rapporto fra razze (con particolare attenzione per quella ebraica) e nevrosi. Studiò infatti l’incidenza statistica di questa e di altre malattie mentali nella popolazione ebraica, la conformazione mentale e le ipotesi sulla genialità ebraica. Promosse inoltre la fisioterapia attraverso la ginnastica e le colonie climatiche.
Dopo la sua morte (in un incidente stradale), le sue carte, unite a quelle della famiglia, trovarono sede presso i Central Archives for the History of the Jewish People di Gerusalemme.
Carla Lestani
08/08/2024
Svolto un primo praticantato presso l’Ospedale civile di Padova, dal 21 novembre 1895 divenne assistente onorario prima nella Divisione frenopatica e poi nella Clinica psichiatrica. L’incarico fu in seguito trasformato in nomina ministeriale nel 1897, anno in cui si dimise a causa di un conflitto con l’Amministrazione, determinato da un non meglio precisato incidente. Ottenne allora di svolgere un praticantato al Manicomio S. Lazzaro di Reggio Emilia, diretto da Augusto Tamburini – responsabile anche della Rivista sperimentale di freniatria, dove uscirono i suoi primi lavori. Qui diventò amico del primo redattore, Giulio Cesare Ferrari, con il quale collaborò poi alla direzione della Rivista di psicologia (1905-1907), contribuendo anche economicamente al suo sostegno.
Lasciata l’Emilia per Milano nel 1898, per dirigere la sezione per malattie nervose e mentali dell’Istituto sanitario Monteggia, entrò a far parte dell’Associazione sanitaria milanese e del Comitato di redazione della Gazzetta medica lombarda per la “Nevropatologia”; dal 1899 e per un anno sostituì anche Lorenzo Ellero alla direzione dello Stabilimento sanitario Rossi. Sempre a Milano, il 19 luglio 1901 sposò Gisella Sullam, figlia di Marco.
Direttore della sezione per malattie nervose e mentali della Poliambulanza di Porta Magenta (1903), tenne un ambulatorio anche a Varese (1905) per poi tornare a Padova nel 1907, richiamato da Ernesto Belmondo come aiuto presso la Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università. Qui restò fino al 1928, quando, a causa della riforma Gentile, dell’età e della salute malferma, non gli venne rinnovato l’incarico e ottenne la pensione.
Prese parte alla prima guerra mondiale dal giugno 1915, prestando servizio all’Ospedale territoriale “Seminario” della Croce Rossa. Fu poi insegnante all’Università Castrense per la formazione degli studenti militari (1916-17), passando in seguito all’Ospedale militare di Padova, dove provvide a sue spese all’organizzazione del Gabinetto di elettroterapia, di tremuloterapia e di massoterapia per la cura dei soldati feriti. Dopo aver prestato servizio al Centro psichiatrico militare di prima raccolta di Reggio Emilia (1917) e negli ospedali di tappa di Arria e Santa Giustina (1918), fu congedato il 14 gennaio 1919 con il grado di maggiore medico. Svolse anche un breve servizio presso il Manicomio provinciale di Padova nel 1919-20.
Membro della Società freniatrica italiana e tesoriere generale del Congresso internazionale per l’assistenza degli alienati tenutosi a Milano nel 1906, visitò in quell’anno diverse cliniche e manicomi di Austria, Svizzera e Italia. Socio straordinario dell’Accademia medica di Padova (1908), fu anche membro della commissione esaminatrice della Scuola di pedagogia ortofrenica (1909). Nominato cavaliere della Corona d’Italia nel 1914, nel 1922 ottenne la nomina a membro dell’Istituto per la storia dell’Università di Padova e nel 1924 conseguì la libera docenza, tenendo fino al maggio 1936 corsi di Semeiotica e Diagnostica e terapia delle malattie mentali all’Università di Padova. Fu inoltre membro del Comitato di redazione degli Atti della Società medico-chirurgica di Padova dalla loro fondazione nel 1923 al 1935.
Svolse un’intensa attività di ricerca sulla cultura e la storia ebraica, in particolare padovana e veneta, unita a un fervido attivismo nell’ambito del Sionismo in Italia.
Donò i suoi libri di orientalistica alla Biblioteca universitaria di Padova nel 1912 e 200.000 lire alla Clinica universitaria delle malattie nervose nel 1930.
Nel 1938, in seguito alle leggi razziali, subì la cancellazione dai ruoli militari e la decadenza dall’abilitazione alla libera docenza.
Gli interventi di Morpurgo seguirono tre direzioni: quella scientifica, concentrata nella parte iniziale della sua carriera; quella politica a sostegno delle comunità ebraiche italiane ed europee; e quella storico-culturale, che finì col diventare prevalente, soprattutto a partire dal dopoguerra. Dal punto di vista più specificamente medico, la sua opera si inserisce nel dibattito psichiatrico sul rapporto fra razze (con particolare attenzione per quella ebraica) e nevrosi. Studiò infatti l’incidenza statistica di questa e di altre malattie mentali nella popolazione ebraica, la conformazione mentale e le ipotesi sulla genialità ebraica. Promosse inoltre la fisioterapia attraverso la ginnastica e le colonie climatiche.
Dopo la sua morte (in un incidente stradale), le sue carte, unite a quelle della famiglia, trovarono sede presso i Central Archives for the History of the Jewish People di Gerusalemme.
Carla Lestani
08/08/2024
Bibliografia
Davi, M. (a cura di) (2010). Alunni di razza ebraica: studenti del Liceo-Ginnasio Tito Livio sotto le leggi razziali (p. 87). Padova: Liceo-Ginnasio Tito Livio.
Fiorino, V. (2018). Gli ebrei, un popolo di nevrastenici: una costruzione culturale della psichiatria europea tra Otto e Novecento. Italia contemporanea, 286, 209-237.
Giuntini, S. (2023). Storia dello sport ebraico in Italia e in Europa. Dal “Muskelijudentum” alla Shoah (pp. 91-94). Roma: Aracne.
Ioly Zorattini, P.C. (2015). Edgardo Morpurgo: dalla storia degli ebrei di Padova ai beni culturali degli ebrei del Veneto. Archivio veneto, 146, 129-139.
Lestani, C. (2024). La raccolta Morpurgo: biblioteca di letteratura e storia dei popoli semiti, in corso di pubblicazione.
Fiorino, V. (2018). Gli ebrei, un popolo di nevrastenici: una costruzione culturale della psichiatria europea tra Otto e Novecento. Italia contemporanea, 286, 209-237.
Giuntini, S. (2023). Storia dello sport ebraico in Italia e in Europa. Dal “Muskelijudentum” alla Shoah (pp. 91-94). Roma: Aracne.
Ioly Zorattini, P.C. (2015). Edgardo Morpurgo: dalla storia degli ebrei di Padova ai beni culturali degli ebrei del Veneto. Archivio veneto, 146, 129-139.
Lestani, C. (2024). La raccolta Morpurgo: biblioteca di letteratura e storia dei popoli semiti, in corso di pubblicazione.
Fonti archivistiche
Archivio Centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione generale istituti superiori, Fascicoli personali dei liberi docenti, Div. I, Pos. 11, b. 226, fasc. Morpurgo Edgardo.
Archivio di Stato di Padova, Provincia di Padova, Tit. III, Cat. 2 Assistenza e beneficenza, Ospedale psichiatrico provinciale, Cassa previdenza per le pensioni dei sanitari, b. 589-590.
Archivio storico del Comune di Padova, Settore Anagrafe, Necroscopici, b. 84
Archivio storico del Liceo “Tito Livio” di Padova, Ginnasio, Registri (Anni scolastici 1881-1885); Liceo, Registri (Anni scolastici 1886-1889).
Archivio storico dell’ex Ospedale psichiatrico San Lazzaro ed ex Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, Dipartimento assistenziale integrato salute mentale, Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia, Serie XX.3 Domande di assunzione (1875-1928).
Archivio storico della Biblioteca Medica Centrale “Vincenzo Pinali”, Divisione Affari Generali, posiz.92, b. 371, fasc. Donazione Morpurgo.
Archivio storico della Biblioteca Universitaria di Padova, Classe IV-Doni, b.9-1911-1915, fasc. Donazione Morpurgo; Libro mastro n. 8, 1909-1914; Registro d’ingresso n. 6, gennaio 1913-giugno 1914, n. 56987-62015; Classe X, Carteggio scientifico e letterario, b. 14, 1926-1930.
Archivio storico dell’Università degli Studi di Padova, Archivio del Novecento, Atti del Rettorato, 1912, b. 70, fasc. pos. 30 "Biblioteche universitarie", sottofascicolo 30/A "Biblioteca universitaria"; Divisione Affari generali, b. 371, pos. 92 (Donazioni, lasciti, elargizioni), fascicolo 11, Donazione Morpurgo; Segreterie studenti, Facoltà di Medicina e chirurgia, Verbali di laurea, vol. 6, c. 91; Assistenti cessati, fasc. Morpurgo Edgardo; Fascicoli docente e PTA, b.3, Liberi docenti cessati, "Morpurgo Edgardo"; Facoltà di medicina e chirurgia, Registri delle lezioni (1925-1938); Registri di pagamento del personale universitario, registri 1888-1892; 1910-1931; 1902-1912.
Central Archives for the History of the Jewish People, Gerusalemme, Carte Edgardo Morpurgo.
Archivio di Stato di Padova, Provincia di Padova, Tit. III, Cat. 2 Assistenza e beneficenza, Ospedale psichiatrico provinciale, Cassa previdenza per le pensioni dei sanitari, b. 589-590.
Archivio storico del Comune di Padova, Settore Anagrafe, Necroscopici, b. 84
Archivio storico del Liceo “Tito Livio” di Padova, Ginnasio, Registri (Anni scolastici 1881-1885); Liceo, Registri (Anni scolastici 1886-1889).
Archivio storico dell’ex Ospedale psichiatrico San Lazzaro ed ex Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, Dipartimento assistenziale integrato salute mentale, Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia, Serie XX.3 Domande di assunzione (1875-1928).
Archivio storico della Biblioteca Medica Centrale “Vincenzo Pinali”, Divisione Affari Generali, posiz.92, b. 371, fasc. Donazione Morpurgo.
Archivio storico della Biblioteca Universitaria di Padova, Classe IV-Doni, b.9-1911-1915, fasc. Donazione Morpurgo; Libro mastro n. 8, 1909-1914; Registro d’ingresso n. 6, gennaio 1913-giugno 1914, n. 56987-62015; Classe X, Carteggio scientifico e letterario, b. 14, 1926-1930.
Archivio storico dell’Università degli Studi di Padova, Archivio del Novecento, Atti del Rettorato, 1912, b. 70, fasc. pos. 30 "Biblioteche universitarie", sottofascicolo 30/A "Biblioteca universitaria"; Divisione Affari generali, b. 371, pos. 92 (Donazioni, lasciti, elargizioni), fascicolo 11, Donazione Morpurgo; Segreterie studenti, Facoltà di Medicina e chirurgia, Verbali di laurea, vol. 6, c. 91; Assistenti cessati, fasc. Morpurgo Edgardo; Fascicoli docente e PTA, b.3, Liberi docenti cessati, "Morpurgo Edgardo"; Facoltà di medicina e chirurgia, Registri delle lezioni (1925-1938); Registri di pagamento del personale universitario, registri 1888-1892; 1910-1931; 1902-1912.
Central Archives for the History of the Jewish People, Gerusalemme, Carte Edgardo Morpurgo.
Fonte iconografica
Fotografia di Andrea Cassigoli tratta dal sito Geni.