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1) Londra, 20 giugno 1925. Jones chiede a Weiss il permesso di pubblicare l’articolo “A contribution to the Psychological Explanation of the ‘arc de cercle’”, già uscito sull’Internationale Zeitschrift fur Psychoanalyse – (1924) Weiss, E., “Zum psychologischen Verständnis des “arc de cercle”, Internationale Zeitschrift für Psychoanalyse, 10, 4, 438-439; (1925), A contribution to the psychological explanation of the “arc de circle”. International Journal of Psychoanalysis, 6, 323.
2) Londra, 21 gennaio 1932. Esprime a Weiss le congratulazioni per la fondazione della Rivista di Psicoanalisi, augurandosi una collaborazione della nuova Rivista con l’International Journal of Psychoanalysis. Si trova impossibilitato a scrivere un articolo speciale in occasione della prima uscita della Rivista, ma prega Weiss di pubblicare in ogni caso un suo personale contributo, ancora non apparso, sulla relazione tra psicoanalisi e folclore.
3) Londra, 10 maggio 1932. Si congratula con Weiss per la prima uscita della Rivista Italiana di Psicoanalisi.
4) Londra, 1 novembre 1932. Cartolina. Jones ringrazia per uno scambio avvenuto tra i due e per le copie ricevute contenenti il suo scritto.
5) Londra, 12 settembre 1938. Rassicura Weiss che avrebbe confermato ufficialmente i fatti, cioè che Weiss è stato per anni Presidente della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), uno degli Editori Associati dell’Internationale Zeitschrift fur Psychoanalyse e dell’International Journal of PsychoAnalysis, nonché riconosciuto dalla Associazione Psicoanalitica Internazionale (IPA) quale docente competente di psicoanalisi. Tale conferma riguardava un documento da allegare al curriculum professionale di Weiss, in procinto di partire per l’America.
6) Londra, 26 aprile 1939. Si rallegra degli sviluppi positivi della situazione professionale di Weiss, stabilitosi in America, allertandolo sulle complesse difficoltà che caratterizzano gli analisti americani di stabilire una felice cooperazione tra di essi. Ringrazia Weiss delle notizie da egli ricevute sulla Società Italiana di Psicoanalisi. E’ a conoscenza delle restrizioni da parte del Governo Italiano, a discapito delle affiliazioni internazionali, ed assicura, da parte dell’International Psychoanalytical Association (IPA), la massima prudenza a riguardo. Egli spera che i membri della Società, rimasti in Italia, possano portare avanti il loro lavoro e formare un nucleo che possa in futuro espandersi, in circostanze più favorevoli. Comunica le serie difficoltà incontrate da Emilio Servadio, emigrato in India, e di come egli pensi di lasciare il paese se la sua situazione professionale non dovesse migliorare. Informa infine Weiss del grave peggioramento delle condizioni di salute del Professor Freud, che hanno caratterizzato quest’ultimo anno.
7) s.l., 26 novembre 1953. Ringrazia Weiss della lettera ricevuta, in cui gli comunicava di aver trovato interessante la biografia di Freud scritta da Jones Jones E. (1953), “The Life and Work of Sigmund Freud”; New York: Basic Books. Comunica infine di aver saputo della corrispondenza con Freud, spedita da Weiss agli Archivi – Freud Archives di New York e spera di ottenere alcune copie fotostatiche della stessa.
8) s.l., 9 giugno 1954. Esprime la propria gratitudine a Weiss per aver reso noto le fonti riguardanti le allusioni di Jones al contenuto di alcune lettere di Freud, sollevandolo in tal modo da un problema, e gli chiede se ha ottenuto alcune informazioni riguardo il Dr. Pick.
9) s.l., 22 maggio [1956]. Lettera da Weiss a Jones. Weiss chiarisce al collega le informazioni richiestegli e che riguardano il suo rapporto con Freud. Il loro primo incontro avvenne nel 1908 quando Weiss era uno studente diciannovenne: egli decise di consultare Freud, per un interesse accademico verso la psicoanalisi e per un disagio personale, di natura emotiva, da cui voleva liberarsi. Freud allora aveva cinquantadue anni e non aveva la barba ma solo i baffi. Weiss, su indicazione di Freud, intraprese l’analisi con Federn ed una volta conclusasi frequentò due sessioni psicoanalitiche con Freud, per discutere sulle acquisizioni raggiunte durante il percorso analitico personale. Weiss incontrò Freud diverse volte, quando Freud insegnava all’Università e quando Weiss frequentava gli incontri del mercoledì sera della Società Psicoanalitica Viennese, dove conobbe Jones. Ristabilitosi Weiss in Italia, consultò Freud per discutere con lui di diversi pazienti, attraverso la corrispondenza, e recandosi, circa una volta all’anno, al suo studio a Vienna.
Allegate alla lettera, sono presenti due carte con i commenti di Weiss ad una lettera ricevuta da Freud a Weiss – datata 29 giugno 1919 pubblicata in Weiss E., “Sigmund Freud as a consultant” Intercontinental Medical Book Corporation, New York 1970; trad. ital. “Sigmund Freud come consulente”, Casa Editrice Astrolabio Roma 1971, in cui vengono menzionati lo psichiatra Marco Levi Bianchini ed il paziente Bruno Veneziani (nella lettera pubblicata, citato con lo pseudonimo di “dottor A”), cognato di Italo Svevo. Weiss delinea la figura di Levi Bianchini, esprimendo la propria disapprovazione in merito al suo approccio verso Freud e la psicoanalisi. Approfondisce infine la vicenda personale di Bruno Veneziani, suo compagno di scuola, col quale Weiss aveva pensato di collaborare nella traduzione dell’opera di Freud “Introduzione alla psicoanalisi”, ignorando allora il disagio psichico che caratterizzava Veneziani, che fu paziente di Freud per alcuni mesi e successivamente in cura presso altri psichiatri analisti, tra cui lo stesso Weiss.
10) The Plat, 5 giugno 1956. Lettera da Jones a Weiss, in cui esprime la propria contentezza per aver incontrato il collega in America e si dichiara molto interessato a proseguire la lettura dei commenti di Weiss sulla corrispondenza con Freud, incuriosito dai risvolti interessanti, come l’enigma della barba di Freud, chiarita da Weiss.
11) s.l., 30 giugno 1956. Copia di una lettera di Weiss a Jones. Weiss è dispiaciuto di non aver potuto continuare a scrivere i commenti alle lettere di Freud poiché ammalatosi. Avrebbe provveduto nell’immediato ad inviare a Jones i commenti di tutte le lettere e cartoline di Freud in suo possesso, augurandosi di poter chiarificare in tal modo ulteriori aspetti, che risultassero utili alla ricostruzione di Jones.
12) Quindici carte di commenti di Weiss alle lettere e cartoline ricevute da Freud nel periodo ottobre 1920 maggio 1936. Oltre alle preziose indicazioni di Freud riguardanti la pratica clinica di Weiss con alcuni pazienti, tra i numerosi fatti, eventi e personaggi di rilievo citati nella corrispondenza, si evidenziano in particolare la traduzione italiana di Weiss di alcune opere di Freud, come strumento per diffondere la psicoanalisi in Italia; la dura critica al volume di Morselli sulla psicoanalisi; l’iniziativa presa da Levi Bianchini di fondare nel 1925, a Teramo, la Società Psicoanalitica Italiana; il trasferimento di Weiss da Trieste a Roma e la rifondazione della Società nel 1932 a Roma, da parte dello stesso Weiss, che diede avvio al training degli psicoanalisti italiani; le figure di Emilio Servadio e Nicola Perrotti, che contribuirono alla nascita della Società di Psicoanalisi; la fondazione della Rivista Italiana di Psicoanalisi e le difficoltà incontrate nel portare avanti la pubblicazione, a causa dell’ostruzionismo dei circoli ecclesiastici e da Padre Gemelli; il discusso episodio riguardante la visita di Weiss a Freud per un consulto, insieme ad una paziente con il padre, durante la quale, quest’ultimo che era amico di Mussolini chiese a Freud un libro come omaggio al Duce: la scelta di Freud ricadde sul volume scritto con Einstein intitolato “Warum Krieg?” (“Perché la guerra?”), accompagnato da una dedica; vengono menzionate infine le vicende che attraversò la psicoanalisi negli anni del regime fascista, della Germania nazista e della guerra.
13) The Plat, 16 maggio. Lettera da Jones a Weiss, in cui gli comunica l’avvenuta ricezione dei commenti di Weiss alle lettere di Freud, ringraziandolo ed assicurandogli la massima discrezione rispetto alle informazioni ricevute, qualora avesse voluto citarle nel terzo volume della sua biografia di Freud.
NOTE:
Carta intestata in riferimento alle lettere di Ernest Jones: “International Journal of Psychoanalysis, Dr. Ernest Jones, 81, Harley Street, London, W.1. / Telephon Welbeck 1177”; “International PsychoAnalytical Association / President Dr. Ernest Jones / 81, Harley Street, London, W.1.”; “The Plat / Elsted, Near Mid Hurst / Sussex, England”.
Contenuto
Il fascicolo contiene nove lettere ed un biglietto, in inglese, dello psicoanalista Ernest Jones (1878-1959) caposcuola degli analisti inglesi, fondatore nel 1920 dell’International Journal of Psychoanalysis, organo ufficiale dell’Associazione Psicoanalitica Internazionale (IPA), e biografo ufficiale di Freud di cui testimonianza è il libro “Vita e Opere di Sigmund Freud”, Il Saggiatore, Milano 1962 – a Weiss. Sono presenti inoltre due lettere di Weiss a Jones e quindici carte di commenti di Weiss sulla sua corrispondenza con Freud.1) Londra, 20 giugno 1925. Jones chiede a Weiss il permesso di pubblicare l’articolo “A contribution to the Psychological Explanation of the ‘arc de cercle’”, già uscito sull’Internationale Zeitschrift fur Psychoanalyse – (1924) Weiss, E., “Zum psychologischen Verständnis des “arc de cercle”, Internationale Zeitschrift für Psychoanalyse, 10, 4, 438-439; (1925), A contribution to the psychological explanation of the “arc de circle”. International Journal of Psychoanalysis, 6, 323.
2) Londra, 21 gennaio 1932. Esprime a Weiss le congratulazioni per la fondazione della Rivista di Psicoanalisi, augurandosi una collaborazione della nuova Rivista con l’International Journal of Psychoanalysis. Si trova impossibilitato a scrivere un articolo speciale in occasione della prima uscita della Rivista, ma prega Weiss di pubblicare in ogni caso un suo personale contributo, ancora non apparso, sulla relazione tra psicoanalisi e folclore.
3) Londra, 10 maggio 1932. Si congratula con Weiss per la prima uscita della Rivista Italiana di Psicoanalisi.
4) Londra, 1 novembre 1932. Cartolina. Jones ringrazia per uno scambio avvenuto tra i due e per le copie ricevute contenenti il suo scritto.
5) Londra, 12 settembre 1938. Rassicura Weiss che avrebbe confermato ufficialmente i fatti, cioè che Weiss è stato per anni Presidente della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), uno degli Editori Associati dell’Internationale Zeitschrift fur Psychoanalyse e dell’International Journal of PsychoAnalysis, nonché riconosciuto dalla Associazione Psicoanalitica Internazionale (IPA) quale docente competente di psicoanalisi. Tale conferma riguardava un documento da allegare al curriculum professionale di Weiss, in procinto di partire per l’America.
6) Londra, 26 aprile 1939. Si rallegra degli sviluppi positivi della situazione professionale di Weiss, stabilitosi in America, allertandolo sulle complesse difficoltà che caratterizzano gli analisti americani di stabilire una felice cooperazione tra di essi. Ringrazia Weiss delle notizie da egli ricevute sulla Società Italiana di Psicoanalisi. E’ a conoscenza delle restrizioni da parte del Governo Italiano, a discapito delle affiliazioni internazionali, ed assicura, da parte dell’International Psychoanalytical Association (IPA), la massima prudenza a riguardo. Egli spera che i membri della Società, rimasti in Italia, possano portare avanti il loro lavoro e formare un nucleo che possa in futuro espandersi, in circostanze più favorevoli. Comunica le serie difficoltà incontrate da Emilio Servadio, emigrato in India, e di come egli pensi di lasciare il paese se la sua situazione professionale non dovesse migliorare. Informa infine Weiss del grave peggioramento delle condizioni di salute del Professor Freud, che hanno caratterizzato quest’ultimo anno.
7) s.l., 26 novembre 1953. Ringrazia Weiss della lettera ricevuta, in cui gli comunicava di aver trovato interessante la biografia di Freud scritta da Jones Jones E. (1953), “The Life and Work of Sigmund Freud”; New York: Basic Books. Comunica infine di aver saputo della corrispondenza con Freud, spedita da Weiss agli Archivi – Freud Archives di New York e spera di ottenere alcune copie fotostatiche della stessa.
8) s.l., 9 giugno 1954. Esprime la propria gratitudine a Weiss per aver reso noto le fonti riguardanti le allusioni di Jones al contenuto di alcune lettere di Freud, sollevandolo in tal modo da un problema, e gli chiede se ha ottenuto alcune informazioni riguardo il Dr. Pick.
9) s.l., 22 maggio [1956]. Lettera da Weiss a Jones. Weiss chiarisce al collega le informazioni richiestegli e che riguardano il suo rapporto con Freud. Il loro primo incontro avvenne nel 1908 quando Weiss era uno studente diciannovenne: egli decise di consultare Freud, per un interesse accademico verso la psicoanalisi e per un disagio personale, di natura emotiva, da cui voleva liberarsi. Freud allora aveva cinquantadue anni e non aveva la barba ma solo i baffi. Weiss, su indicazione di Freud, intraprese l’analisi con Federn ed una volta conclusasi frequentò due sessioni psicoanalitiche con Freud, per discutere sulle acquisizioni raggiunte durante il percorso analitico personale. Weiss incontrò Freud diverse volte, quando Freud insegnava all’Università e quando Weiss frequentava gli incontri del mercoledì sera della Società Psicoanalitica Viennese, dove conobbe Jones. Ristabilitosi Weiss in Italia, consultò Freud per discutere con lui di diversi pazienti, attraverso la corrispondenza, e recandosi, circa una volta all’anno, al suo studio a Vienna.
Allegate alla lettera, sono presenti due carte con i commenti di Weiss ad una lettera ricevuta da Freud a Weiss – datata 29 giugno 1919 pubblicata in Weiss E., “Sigmund Freud as a consultant” Intercontinental Medical Book Corporation, New York 1970; trad. ital. “Sigmund Freud come consulente”, Casa Editrice Astrolabio Roma 1971, in cui vengono menzionati lo psichiatra Marco Levi Bianchini ed il paziente Bruno Veneziani (nella lettera pubblicata, citato con lo pseudonimo di “dottor A”), cognato di Italo Svevo. Weiss delinea la figura di Levi Bianchini, esprimendo la propria disapprovazione in merito al suo approccio verso Freud e la psicoanalisi. Approfondisce infine la vicenda personale di Bruno Veneziani, suo compagno di scuola, col quale Weiss aveva pensato di collaborare nella traduzione dell’opera di Freud “Introduzione alla psicoanalisi”, ignorando allora il disagio psichico che caratterizzava Veneziani, che fu paziente di Freud per alcuni mesi e successivamente in cura presso altri psichiatri analisti, tra cui lo stesso Weiss.
10) The Plat, 5 giugno 1956. Lettera da Jones a Weiss, in cui esprime la propria contentezza per aver incontrato il collega in America e si dichiara molto interessato a proseguire la lettura dei commenti di Weiss sulla corrispondenza con Freud, incuriosito dai risvolti interessanti, come l’enigma della barba di Freud, chiarita da Weiss.
11) s.l., 30 giugno 1956. Copia di una lettera di Weiss a Jones. Weiss è dispiaciuto di non aver potuto continuare a scrivere i commenti alle lettere di Freud poiché ammalatosi. Avrebbe provveduto nell’immediato ad inviare a Jones i commenti di tutte le lettere e cartoline di Freud in suo possesso, augurandosi di poter chiarificare in tal modo ulteriori aspetti, che risultassero utili alla ricostruzione di Jones.
12) Quindici carte di commenti di Weiss alle lettere e cartoline ricevute da Freud nel periodo ottobre 1920 maggio 1936. Oltre alle preziose indicazioni di Freud riguardanti la pratica clinica di Weiss con alcuni pazienti, tra i numerosi fatti, eventi e personaggi di rilievo citati nella corrispondenza, si evidenziano in particolare la traduzione italiana di Weiss di alcune opere di Freud, come strumento per diffondere la psicoanalisi in Italia; la dura critica al volume di Morselli sulla psicoanalisi; l’iniziativa presa da Levi Bianchini di fondare nel 1925, a Teramo, la Società Psicoanalitica Italiana; il trasferimento di Weiss da Trieste a Roma e la rifondazione della Società nel 1932 a Roma, da parte dello stesso Weiss, che diede avvio al training degli psicoanalisti italiani; le figure di Emilio Servadio e Nicola Perrotti, che contribuirono alla nascita della Società di Psicoanalisi; la fondazione della Rivista Italiana di Psicoanalisi e le difficoltà incontrate nel portare avanti la pubblicazione, a causa dell’ostruzionismo dei circoli ecclesiastici e da Padre Gemelli; il discusso episodio riguardante la visita di Weiss a Freud per un consulto, insieme ad una paziente con il padre, durante la quale, quest’ultimo che era amico di Mussolini chiese a Freud un libro come omaggio al Duce: la scelta di Freud ricadde sul volume scritto con Einstein intitolato “Warum Krieg?” (“Perché la guerra?”), accompagnato da una dedica; vengono menzionate infine le vicende che attraversò la psicoanalisi negli anni del regime fascista, della Germania nazista e della guerra.
13) The Plat, 16 maggio. Lettera da Jones a Weiss, in cui gli comunica l’avvenuta ricezione dei commenti di Weiss alle lettere di Freud, ringraziandolo ed assicurandogli la massima discrezione rispetto alle informazioni ricevute, qualora avesse voluto citarle nel terzo volume della sua biografia di Freud.
NOTE:
Carta intestata in riferimento alle lettere di Ernest Jones: “International Journal of Psychoanalysis, Dr. Ernest Jones, 81, Harley Street, London, W.1. / Telephon Welbeck 1177”; “International PsychoAnalytical Association / President Dr. Ernest Jones / 81, Harley Street, London, W.1.”; “The Plat / Elsted, Near Mid Hurst / Sussex, England”.