Pieraccini Gina a Pieraccini Eulalia (Lalla)

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Sette lettere e ventidue cartoline di Gina Pieraccini alla sorella Eulalia (Lalla):
1) Arezzo, 27 settembre 1930: si compiace per le notizie che le manda. Si augura possa continuare a godere del bel tempo, mentre ad Arezzo continua a far brutto. La informa che il padre ha scritto all'avvocato. Racconta della figlia Popa, che è ancora in vacanza, e che vorrebbe iscrivere a scuola quanto prima. Aggiunge che non ci sono altre novità e che Teresa ha scritto da Firenze che va tutto bene.
2) [Siena], 12 ottobre 1931: ringrazia per la premura dimostrata da tutti. Racconta di essere ancora senza notizie della signora Sp. promettendo di riferire quando saprà qualcosa. Suppone tuttavia che si debba pensare a una sistemazione in convitto. Racconta che il marito Emanuele (Lele) probabilmente si tratterrà a Firenze per qualche giorno per prepararsi agli esami.
Cartolina intestata: Studio Tecnico Agrario | Geom. E. Naldini | Perito Agrimensore ed Agrario | Siena
3) [Siena], 16 ottobre 1931: ringrazia la sorella di tutto scusandosi per le molte noie che le procura. Riferisce di aver parlato con il preside del ginnasio il quale si è mostrato disponibile a riammettere la figlia Vittoria (Popa), anche perché esistono nuove disposizioni riguardanti le assenze. Pensa dunque di tornare per procedere con l'iscrizione della figlia lunedì. Fornisce dettagli sul loro arrivo con il trenino di Sinalunga domenica.
4) Berlino, 27 dicembre 1931: si augura che i suoi auguri natalizi siano giunti per tempo. Attende una lettera dalla figlia Vittoria (Popa), alla quale promette il racconto del Natale berlinese. Chiede di inviarle il vestitino rosso "tipo sardo" della figlia e a parte un "lavoro aretino", che forse potrebbe essere fornito dalla signora Aretini, da mostrare ai signori Grünfeld, propritari di una grande fabbrica e di alcuni negozi, interessati a promuovere manufatti regionali italiani. La invita pertanto a farle avere anche altri materiali, compresi i disegni posseduti dalla sorella, confrontandosi eventualmente con Teresa. Fornisce una serie di indicazioni, precisando che l'intento sarebbe quello di mostrare una serie di manufatti femminili realizzati con senso artistico, per cercare di venderli e ricavarne un guadagno con la mediazione. Invia saluti a tutti e in particolare a Popa.
5) [Pieve S. Stefano, Dagnano], 30 agosto 1932: la informa del felice arrivo a destinazione malgrado il tempo. Racconta dell'incontro con il dottor Nenci, che probabilmente le ha già riferito le buone notizie sul padre e sulla caccia.Invia saluti e le augura buon viaggio.
Carta intestata: Dott. Prof. A. Pieraccini | Libero Docente Clinica delle Malattie Nervose e Mentali | nella R. Università di Roma | Direttore Ospedale Neuro-Psichiatrico Provinciale di Arezzo
6) [Pieve S. Stefano, Dagnano], 2 settembre 1932: spera abbia ricevuto una cartolina impostata senza indirizzo preciso, aggiungendo che è invece arrivata la sua da Pracchia. Ringrazia per le notizie spedite da Firenze. Si compiace che il viaggio sia andato bene e si augura che la località e l'ambiente le piacciano. Fornisce ragguagli sul padre, la figlia Vittoria (Popa) e la nipote Carla (Mimma). La informa del prossimo arrivo del fratello Carlo. A nome della madre, le raccomanda di riguardarsi e di non esitare a farsi sentire in caso di necessità. Poiché Popa le ha riferito che si è interessata della sua iscrizione a scuola, le domanda se tutto sia a posto. Invia saluti.
Carta intestata: Dott. Prof. A. Pieraccini | Libero Docente Clinica | delle Malattie Nervose e Mentali nella R. Università | di Roma | Direttore Ospedale Neuro-Psichiatrico Provinciale | Arezzo
7) [Pieve S. Stefano, Dagnano], 4 settembre 1932: assicura che tutto procede bene e che sono in attesa dell'arrivo di Carlo. La informa che l'indomani andranno alla fiera. Riferisce della visita di Dinora. Invia saluti.
8) Pieve S. Stefano, 5 settembre 1932: cartolina di saluti.
Oltre alla firma di Gina Pieraccini si leggono i nomi di: Aida, Alduina, Attilia, Berta, Bona, Candida, Dinora, Francesco, Giorgio e Popa.
9) [Pieve S. Stefano, Dagnano], 7 settembre 1932: la informa dell'arrivo di Carlo. Fornisce ragguagli sulle battute di caccia del padre e di Vincenzo alla Birolla. Invia saluti.
10) [Assisi], 12 settembre 1932: cartolina di saluti di Gina e Carlo Pieraccini.
11) Arezzo, 25 settembre 1932: riferisce dell'ottimo viaggio di ritorno ad Arezzo. Aggiunge che Carlo è rientrato a Genova. La informa che la madre è contenta della nuova cucina. Comunica il prossimo arrivo di Teresa, Piero e Puccettino, descrivendo l'entusiasmo di Popa per l'arrivo del cuginetto. Invia saluti.
12) Arezzo, 30 settembre 1932: racconta delle giornate fattesi intense dopo il rientro ad Arezzo e l'arrivo di Puccettino. Riferisce che il segretario della scuola ritiene molto probabile l'ammissione di Popa, alla quale farà impartire qualche lezione privata da parte di Gori. Aggiunge che Emanuele Naldini (Lele) è passato il giorno precedente, e ha trovato Popa in ottime condizioni. La ragazza ha anche iniziato le prove degli abiti da Letizia, essendo molto cresciuta nel corso dell'ultimo anno. Comunica di aver consegnato a Tacconi quanto richiesto, aggiungendo un golf giallo su consiglio di Assunta. La avverte dell'invio di un vaglia e di alcune foto scattate a Dagnano. Descrive la visita di Bona, arrivata il giorno precedente con la piccola Fiorenza e ripartita in mattinata. Ritiene che Teresa, che si sta rivelando una madre affettuosa e brava, si fermerà per almeno una quindicina di giorni, forse di più se il tempo si manterrà bello. Assicura che tutti stanno bene, compreso Carlo.
13) Arezzo, 21 dicembre 1932: invia notizie del padre, della madre e di Popa. La informa dell'arrivo di Piero, previsto per il giorno seguente. Chiede se ha saputo delle novità previste per i prossimi concorsi, in base alle quali lei, Ada e Marina non verrebbero ammesse per ragioni d'età.
14) Arezzo, 22 giugno 1933: la informa che scrive contemporaneamente a Firenze e a Pracchia, non sapendo con esattezza dove si trova. Si compiace in ogni caso delle buone notizie sul suo conto avute da Teresa e Piero. Racconta che il padre sta lavorando insieme Baroncini e che probabilmente giovedì andranno insieme a Venezia. Riferisce che Carlo ha mandato buone notizie sul suo conto e su quello di Ottaviano. Invia saluti.
15) Arezzo, 22 giugno 1933: si compiace per le buone notizie che le ha inviato, confermate telefonicamente da Teresa e Piero. Aggiunge che Baroncini e il padre stanno lavorando insieme in vista della partenza per Venezia il giovedì successivo. Racconta delle notizie rassicuranti ricevute da Carlo, anche riguardo ad Ottaviano. Invia saluti.
16) Arezzo, 27 giugno [1933]: scrive alla sorella e alla cognata Teresa anche a nome del padre, il quale si è dovuto recare in biblioteca per risolvere una seccatura. Invia anche da parte degli altri familiari gli auguri per Puccio. Riferisce che il padre è in attesa di notizie da Cappelletti per decidere quando partire per Venezia. Aggiunge che va benissimo quanto concordato per Pracchia. Per conto del padre, chiede a Lalla, se possibile, di inviare un ombrellone e un'amaca come quelli di sua proprietà  per una signora della villa. Rassicura sullo stato di salute di tutti. Ringrazia anticipatamente Teresa per il libro. Racconta che suor Caterina ha fatto visita alla superiora e che suor Luisa sta meglio e rientrerà il 6 luglio. Precisa che il padre raccomanda a Lalla di non aver premura di partire. Assicura a Teresa che Popa non si affatica e smania per andare al mare a Livorno con il padre. Invia saluti a tutti.
17) Arezzo, 30 giugno 1933: comunica di aver scritto a Pracchia, non sapendo esattamente dove si trovi al momento. La informa che il padre ha deciso di trattenersi ancora un giorno a Venezia. Racconta della visita di Maria, che ha rallegrato Popa con la sua presenza. Aggiunge che la bambina è stata promossa in V e che anche Giorgio ha dato una prova brillante all'esame. Le comunica che anche Piero ha superato con soddisfazione l'ultimo esame della sessione. Chiude con le raccomandazioni della madre. In aggiunta i saluti di Popa.
18) Arezzo, 4 luglio 1933: si rallegra per i progressi descritti dalla sorella nell'ultima lettera inviata alla famiglia, precisando che i genitori le raccomandano di trattenersi Venezia o tornare a Pracchia fintanto che il soggiorno in queste località potrà giovarle. Racconta della visita dei Bonucci, che hanno fatto un invito per trascorrere insieme una giornata a Dagnano. La informa del prossimo arrivo di Carlo.
19) Arezzo, 6 luglio 1933: ribadisce le buone notizie scritte nella cartolina precedente. Riporta i ringraziamenti del padre per la spedizione. La informa che Carlo è stato costretto a rinviare la partenza a causa dell'assenza di alcuni colleghi. Comunica che Popa ha iniziato le lezioni con il nuovo insegnante, del quale si dice soddisfatta. Le augura un buon proseguimento del soggiorno a Venezia.
Cartolina intestata: Ospedale Provinciale | Neuro-psichiatrico | Arezzo | Direzione
20) Arezzo, 11 luglio 1933: si rallegra per i buoni effetti del soggiorno veneziano. Ringrazia per gli auguri. Comunica che Carlo ha fatto un felicissimo viaggio. Riferisce ottime notizie da parte di Piero da Firenze. Assicura che tutti stanno bene.
In calce una nota del padre Arnaldo: si compiace a sua volta delle buone notizie da parte della figlia.
21) [Arezzo], 14 luglio 1933: comunica l'invio di un vaglia del Credito italiano da parte del padre. Esprime la soddisfazione dei familiari nel sapere che continua a godere del soggiorno a Venezia. Riferisce i ringraziamenti di Popa circa le toilette per il mare. Conferma i progressi della ragazza in latino, grazie al nuovo insegnante con il quale si trova bene. Popa raggiungerà Firenze con lo zio Piero e proseguirà poi per Livorno all'inizio della settimana successiva. Aggiunge che è appena arrivata una lettera di Carlo e che da Firenze arrivano buone notizie, mentre non ha ricevuto niente né da Roma né da Siena.
In calce i saluti del padre Arnaldo.
Carta intestata: ​Prof. A. Pieraccini | Libero Docente di Clinica delle Malattie Nervose | e Mentali nella R. Università di Roma | Direttore dell'Ospedale | Neuro-Psichiatrico Provinciale di Arezzo
22) Arezzo, 19 luglio 1933: chiede di far sapere ai familiari del suo trasferimento da Venezia a Pracchia. Fornisce ragguagli circa il viaggio di Popa a Livorno. La informa di una breve visita del fratello Piero, che ha riferito buone notizie di Carlo e di Ottaviano, incontrati domenica a Torino. Aggiunge che il pacchetto per Popa è arrivato.
23) Arezzo, 4 agosto 1933: scrive a Venezia, immaginandola ancora in quella città: invia saluti, raccomandandole di far avere notizie il giorno seguente.
Aggiunti i saluti del padre Arnaldo, del fratello Carlo, appena giunto ad Arezzo e già in procinto di partire per Cogoleto, e della nipote Popa.
24) [Siena], 7 agosto 1933: scrive di aver ricevuto tramite suor Agnese da Arezzo ottime notizie dei familiari e il gradito pacchetto con la fotografia del padre, della madre e di Puccio e la graziosa sciarpa che le ha inviato. Si compiace per le due cartoline che le ha inviato, dalle quali si capisce che sta bene. Aggiunge di aver ricevuto anche molte foto di Popa. Aggiunge che il lavoro procede bene e anche se le occupa molto tempo non la affatica. Racconta che la sera precedente ha assistito a un bel concerto dato per l'inaugurazione dell'Accademia musicale. 
25) Siena, 31 agosto 1933: si compiace del suo stato di salute, anticipatole dal prof. B. Si rallegra di sapere i familiari riuniti a Dagnano. Spera che il padre riesca a riposare. Racconta che il lavoro la impegna molto, ma che finalmente domenica trascorrerà la giornata da zia Giulia. Ringrazia e invia saluti.
26) Roma, 15 dicembre 1933: ringrazia la sorella per la sua premurosa cartolina. Purtroppo il tempo continua ad essere brutto con una successione di temporali. Racconta dell'arrivo di Lisbet, con la quale condivide una camera ariosa e simpatica. Aggiunge che i Silvestri ricambiano i saluti. Si compiace delle buone notizie del padre, della madre e dei familiari di Firenze. Le chiede di riferire a Popa che non trova soddisfazione ad insegnare ai suoi allievi, svogliati e inquieti. Precisa però che il marito di Luisa sta andando molto bene. Raccomanda a Popa di continuare a studiare, ad essesere buona ed ubbidiente. Invia saluti estesi a tutti i familiari.
27) Roma, 16 settembre 1934: racconta della giornata trascorsa insieme a Popa, che il giorno seguente dovrà sostenere l'esame scritto di inglese, cui seguirà, dopo due giorni di riposo, quello di latino, mentre non si conoscono ancore le date degli orali. Aggiunge che lei entrerà in servizio l'indomani mattina. Invia saluti.
28) Roma, 21 settembre 1934: la informa sul soddisfacente andamento degli esami di Popa, che si concluderanno l'indomani con la prova orale di latino. Riferisce che Emanuele (Lele) Naldini preferirebbe non scendere a Roma, quindi probabilmente salirà lei con Popa domenica o lunedì. Aggiunge che la scuola non aprirà fino al 10 ottobre e che vorrebbe parlare con il suo preside, che non è ancora riuscita ad incontare.
29) Arezzo, 18 agosto s.a.: ringrazia per la cartolina del giorno precedente. Si augura che la sorella abbia trovato bel tempo a Roma. Le racconta che è stata ricordata durante una gita alla colonia ed immaginata ad Ostia. Aggiunge che il padre ha approfittato del bel tempo per andare in auto al borgo e visitare due fatui. Riferisce della visita dell'ingegner Tavanti e di sua moglie, che hanno chiesto di riportarle i loro saluti. Descrive l'abilità di Popa nel ping pong, al quale ha giocato con il dottor Milli, senza trascurare i compiti.Invia saluti anche da parte del padre, della madre e di Popa.
Carta intestata: Prof. Dott. A. Pieraccini | Libero Docente | di Clinica delle Malattie Nervose e Mentali | nella R. Università di Roma | Direttore | dell'Ospedale Neuro-Psichiatrico Provinciale | Arezzo






















 
Estremi cronologici
27 Settembre 1930 - 21 Settembre 1934
Consistenza
33 carte
Collocazione
b. 12, fasc. 17