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1) [Padova], 14 maggio 1879: Lo informa di aver ricevuto la sua lettera e il libro la “Dottrina dell’Eredità”. Ha letto tale manoscritto con grande interesse anche perchè scritto da uno dei pochi studiosi italiani che non si tiene distante dall’attuale movimento evoluzionista; per tali ragioni, si congratula con lui, augurandosi che egli possa essere da sprone per tutti gli altri. Afferma di non aver trattato personalmente della “pangenesi”, in quanto tale ipotesi gli “sembra nei suoi dettagli insostenibile”; in essa infatti, “vi è il germe di una grande teoria (simile all'atomica dei chimici), ma il frutto non è maturo”. Parlerà tuttavia, succintamente di tale teoria in un’opera che sarà pubblicata a breve e che farà parte della Biblioteca internazionale edita a Milano da Dumolard. Gli confessa che anche altri autori condividono il pensiero appena espresso: ad esempio il Jager, che “alle gemmule sostituì (non so quanto felicemente) le sostanze odorose e aromatiche (Würzstoffe)” ed Haeckel che trattò soltanto ultimamente l’argomento “sostituendo alla pangenesi la sua perigenesi, che in fondo è la dinamogenesi riveduta e corretta di Mad[ame Clamence] Royer”. Spera che l'amico possa trarre profitto dalle informazioni attinenti all’evoluzione che potrà facilmente reperire, grazie alla sua professione medica e lo prega di tenerlo informato sugli ulteriori sviluppi in materia. Conclude inviandogli i propri saluti.
2) [Padova], 14 novembre 1881: Lo ringrazia per l’invio del fascicolo sulla “Durata del discernimento”, argomento che ritiene di grande interesse. Gli comunica che quest’anno sarà lui a tenere il discorso inaugurale all’Università di Padova, che s’incentrerà sull’attuale indirizzo delle scienze biologiche e in particolar modo su tre tesi: “non esistenza della forza vitale, come forza a sé; materialità dell’anima e influenza della teoria dell’evoluzione sulla Biologia”. Ritiene tale lavoro adatto alla Rivista e afferma di essere in grado di inviarglielo entro la fine del mese, qualora lo ritenesse opportuno.
3) [Padova], 23 novembre 1881: Gli comunica l'invio del manoscritto promessogli: si tratta di "un discorso sui generis” che ha suscitato opinioni discordanti; ha omesso le citazioni perché ciò che gli interessava era stabilire i fatti e sottolinea di aver preso molti spunti dai suoi lavori. Intende sollecitarne la stampa in quanto il Rettore vuole pubblicarlo quanto prima sull’Annuario e si augura che gli vengano restituiti gli estratti subito dopo.
4) [Padova], 24 novembre 1881: Si scusa di dovergli parlare ancora una volta della prolusione e gli comunica che l'Università intende pubblicarla nell’Annuario. Gli assicura, tuttavia, che, al fine di permettere la pubblicazione di tale lavoro nella Rivista, farà in modo che l’Annuario sia edito il prima possibile; ciò non creerà alcun problema in quanto l’Annuario viene diffuso soltanto a Padova e ai Rettori delle altre Università. Gli chiede dunque, di inviargli la prolusione, non appena ultimata in stamperia, in modo da poterla trasmettere al Rettore. Conclude, scusandosi per il disturbo ed inviando i propri saluti.
5) [Padova], 30 aprile 1882: Ritenere l’incarico che gli ha affidato “onorifico ma in pari tempo difficile”. Intende dunque, accettarlo a condizione però di poterlo ultimare entro la fine del mese di ottobre, preferendo dedicarsi a tale lavoro durante le ferie autunnali. Gli comunica che il Prof. Marinelli, dopo aver letto i titoli dei 9 capitoli, riteneva di poter parlare di Darwin come viaggiatore e geografo ma, di voler riflettere prima di dare una risposta alla richiesta di scrivere qualcosa su tale argomento.
6) [Padova], 10 maggio 1882: Ribadisce il proprio impegno a redigere l’articolo entro i tempi stabiliti, con la Direzione della Rivista. Lo prega inoltre, di voler sollecitare il Prof. Marinelli, affinchè termini entro agosto il suo lavoro su "Darwin e la geografia". Conclude inviandogli i propri saluti.
Contenuto
6 lettere del naturalista Giovanni Canestrini (1835-1900) a Buccola:1) [Padova], 14 maggio 1879: Lo informa di aver ricevuto la sua lettera e il libro la “Dottrina dell’Eredità”. Ha letto tale manoscritto con grande interesse anche perchè scritto da uno dei pochi studiosi italiani che non si tiene distante dall’attuale movimento evoluzionista; per tali ragioni, si congratula con lui, augurandosi che egli possa essere da sprone per tutti gli altri. Afferma di non aver trattato personalmente della “pangenesi”, in quanto tale ipotesi gli “sembra nei suoi dettagli insostenibile”; in essa infatti, “vi è il germe di una grande teoria (simile all'atomica dei chimici), ma il frutto non è maturo”. Parlerà tuttavia, succintamente di tale teoria in un’opera che sarà pubblicata a breve e che farà parte della Biblioteca internazionale edita a Milano da Dumolard. Gli confessa che anche altri autori condividono il pensiero appena espresso: ad esempio il Jager, che “alle gemmule sostituì (non so quanto felicemente) le sostanze odorose e aromatiche (Würzstoffe)” ed Haeckel che trattò soltanto ultimamente l’argomento “sostituendo alla pangenesi la sua perigenesi, che in fondo è la dinamogenesi riveduta e corretta di Mad[ame Clamence] Royer”. Spera che l'amico possa trarre profitto dalle informazioni attinenti all’evoluzione che potrà facilmente reperire, grazie alla sua professione medica e lo prega di tenerlo informato sugli ulteriori sviluppi in materia. Conclude inviandogli i propri saluti.
2) [Padova], 14 novembre 1881: Lo ringrazia per l’invio del fascicolo sulla “Durata del discernimento”, argomento che ritiene di grande interesse. Gli comunica che quest’anno sarà lui a tenere il discorso inaugurale all’Università di Padova, che s’incentrerà sull’attuale indirizzo delle scienze biologiche e in particolar modo su tre tesi: “non esistenza della forza vitale, come forza a sé; materialità dell’anima e influenza della teoria dell’evoluzione sulla Biologia”. Ritiene tale lavoro adatto alla Rivista e afferma di essere in grado di inviarglielo entro la fine del mese, qualora lo ritenesse opportuno.
3) [Padova], 23 novembre 1881: Gli comunica l'invio del manoscritto promessogli: si tratta di "un discorso sui generis” che ha suscitato opinioni discordanti; ha omesso le citazioni perché ciò che gli interessava era stabilire i fatti e sottolinea di aver preso molti spunti dai suoi lavori. Intende sollecitarne la stampa in quanto il Rettore vuole pubblicarlo quanto prima sull’Annuario e si augura che gli vengano restituiti gli estratti subito dopo.
4) [Padova], 24 novembre 1881: Si scusa di dovergli parlare ancora una volta della prolusione e gli comunica che l'Università intende pubblicarla nell’Annuario. Gli assicura, tuttavia, che, al fine di permettere la pubblicazione di tale lavoro nella Rivista, farà in modo che l’Annuario sia edito il prima possibile; ciò non creerà alcun problema in quanto l’Annuario viene diffuso soltanto a Padova e ai Rettori delle altre Università. Gli chiede dunque, di inviargli la prolusione, non appena ultimata in stamperia, in modo da poterla trasmettere al Rettore. Conclude, scusandosi per il disturbo ed inviando i propri saluti.
5) [Padova], 30 aprile 1882: Ritenere l’incarico che gli ha affidato “onorifico ma in pari tempo difficile”. Intende dunque, accettarlo a condizione però di poterlo ultimare entro la fine del mese di ottobre, preferendo dedicarsi a tale lavoro durante le ferie autunnali. Gli comunica che il Prof. Marinelli, dopo aver letto i titoli dei 9 capitoli, riteneva di poter parlare di Darwin come viaggiatore e geografo ma, di voler riflettere prima di dare una risposta alla richiesta di scrivere qualcosa su tale argomento.
6) [Padova], 10 maggio 1882: Ribadisce il proprio impegno a redigere l’articolo entro i tempi stabiliti, con la Direzione della Rivista. Lo prega inoltre, di voler sollecitare il Prof. Marinelli, affinchè termini entro agosto il suo lavoro su "Darwin e la geografia". Conclude inviandogli i propri saluti.