Pacini Aganoor Giuseppina

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31 lettere di Giuseppina Pacini Aganoor, madre della poetessa Vittoria Aganoor:
1) Napoli, Palazzo Lucchesi, 18 novembre 1875: Annuncia la guarigione di Mary dopo la ricaduta, avvenuta grazie alle cure dell’alienista poco conosciuto Tommaso Virnicchi, che la accolse in casa di sua suocera. Dice che i mesi passati in famiglia sotto la pessima cura di Miraglia (a base di “rimedi sopra rimedi”, di richieste esose di danaro e di sostanziale indifferenza per la paziente e per i suoi parenti) ne avevano solo peggiorato lo stato di salute. Ringrazia anche Biffi per aver coadiuvato Virnicchi nell’opera di riabilitazione.
2) Napoli, Palazzo Lucchesi, 4 gennaio 1876: Descrive la tristezza di Mary e le conseguenze che ha avuto la malattia sul suo animo. Dà notizie di donna Clara e di Vicenzino che si trovano a Riva in attesa del parto di Clarina; dice che Maffei lamenta convulsioni al cuore e che Francesca è sempre ammalata. Si rallegra per il trasferimento di Verga e della signora Adele nel nuovo appartamento. Invidia chi può stare accanto a Verga, il quale ha doti così poco comuni nella maggioranza degli uomini. Dice di aver conosciuto il commediografo Torelli, giovane d’ingegno ma troppo consapevole del suo talento.
3) Da casa [Napoli], 1 maggio 1882: Chiede a Verga, giunto a Napoli, di andare con loro a visitare il Manicomio dei Ponti Rossi del dottor Virnicchi.
4) [s.l.], 10 febbraio 1883: Esprime tutto il proprio dolore per la morte della compagna Adele Frigerio Contini. Invita Verga a fargli visita per avere conforto reciproco.
5) Napoli, 25 aprile 1884: Scrive in merito alla malattia mentale del marito, affetto da “lipemania di prodigalità, grandezza, mania religiosa”. Negli ultimi anni le sue condizioni sono peggiorate, perché sempre più frequenti sono i deliri, di cui si approfittano i molti preti napoletani che gli stanno intorno: ad essi consegna infatti ingenti somme di denaro. La situazione è di tale gravità da dover prendere finalmente la drastica decisione di far “constatare legalmente da periti autorevoli lo stato di alienazione di questo nostro disgraziato”, per evitare le rovina. Chiede a Verga un consiglio su come agire perché si trovano ad essere, lei e le figlie, salvo la presenza dei domestici, donne sole davanti ad un “maniaco pericoloso”. Prega Verga di scrivere in proposito a Bonomo.
6) Napoli, 29 aprile 1884: Informa Verga che ai primi di maggio lascerà con le figlie Napoli. Esprime la sua angoscia per la partenza, ma ringrazia sentitamente Verga per il conforto che ha portato inviando la memoria sulla compagna scomparsa. Spera di poter incontrare a breve Verga di persona.
7) Basalghelle (Treviso), 29 novembre 1884: Informa Verga che la famiglia è ancora in campagna, nonostante il freddo si faccia sentire, senza che sia stato fissato il giorno della partenza per rientrare a Napoli, dopo le brevi soste a Padova e Venezia. Esprime i propri timori in merito al rientro a casa. Vuole avere notizie di Verga.
8) Basalghelle (Treviso), 9 dicembre 1884: Esprime a Verga la sua riluttanza nel ritornare a Napoli, lasciando così il “verde nido” (Basalghelle) dove trascorre una vita relativamente tranquilla e sana. Scrive che passerà il Natale e il capodanno in campagna. Chiede a Verga se abbia cambiato casa, ritenendo che dopo la morte di Adele sia la scelta migliore. Scrive di essere molto felice per la decisione di Verga di passare una decina di giorni ospite dalla signora con Maffei l’autunno prossimo; teme però che un progetto a così lungo termine abbia tutto il tempo di sfumare.
9) Basalghelle (Treviso), 3 gennaio 1885: Ringrazia di cuore Verga per aver provveduto a inviare il “pus” per eseguire la vaccinazione. Racconta poi a Verga le difficoltà incontrate nel trovare un medico disposto ad effettuare la vaccinazione; alla fine “l’olocausto alla penna del vaiolo” sarà fatto dal dottor Malandrini di Oderzo. Informa poi che lascerà Basalghelle mercoledì alla volta di Padova, da dove, dopo un breve soggiorno, ripartirà per raggiungere Napoli verso il 20 di gennaio. Esprime la sua preoccupazione per il dilagare del colera a Caserta, Gaeta e di recente anche a Napoli, città dove la salute pubblica “lascia molto a desiderare”, dal momento che la popolazione è colpita anche dal tifo. Ella vorrebbe infatti non fare ritorno a Napoli, ma le “figliuole” sono ansiose di tornare a casa. Chiede poi notizie di Maffei e se Verga si recherà a Roma per partecipare alla discussione sulle opere di miglioria della città di Napoli. Saluta con affetto.
10) Oderzo per Basalghelle (Treviso), 22 luglio 1885: Scrive all’amico Verga per ricordargli la promessa di andare a trovarla a Basalghelle in autunno. Descrive la vita che si conduce in campagna per convincerlo a partire. Chiede notizie di Maffei, del quale non sa più nulla.
11) Basalghelle (Treviso), 6 agosto 1885: Esprime la propria gioia per la prossima visita di Verga a Basalghelle prevista per settembre. Informa che ci saranno anche altri ospiti, [Augusto] Righi e [Giacomo Zanella]. Scrive di aver avuto notizie di Maffei da Zanella e [Luigi] Pastro: il comune amico si trova a Recoaro, dove, dopo un periodo di malessere provocato da insonnia e inappetenza, si è ripreso grazie alle cure e agli stimoli degli amici Pastro, Zanella e [Fedele] Lampertico; ora è di buon umore tanto da aver scritto una lunga lettera a Vittoria. Dubita però che abbia intenzione di andare a Basalghelle.
12) Basalghelle (Treviso), 16 agosto 1885: Ringrazia Verga per averle donato la pubblicazione con le poesie e la biografia della Poggiolini. Conta i minuti che mancano all’arrivo di Verga a Basalghelle, lo sollecita a portare con se’ anche Cecchina “e tutti quanti”. Esprime poi la sua preoccupazione per le notizie sulla diffusione del colera. Dà notizie di Maffei, che si trova a Campo con Pastro ospite dei Lutti: è ricaduto in “tristezze” e sente tutto il peso degli anni. Informa poi che a Venezia è morto Giacomo Treves all’età di 97 anni e si augura che la stessa longevità tocchi a Maffei.
13) Basalghelle (Treviso), 11 ottobre 1885: Ringrazia Verga per la sua lettera, con la quale le ha comunicato informazioni certe sulla salute di Alessandro, sul conto del quale a Padova circolavano notizie molto preoccupanti. Scrive poi di non aver alcuna autorità o responsabilità nei confronti del malato, che fu sempre consigliato e assistito dall’abate Domenico Barbaran. Scrive poi che Alessandro decise spontaneamente di entrare a San Celso per affidarsi alle cure di Biffi e si domanda perché ora Biffi non lo ricoveri nuovamente presso lo stabilimento.
Informa Verga che Stoppani è passato per 24 ore “come un bolide” a farle visita.
14) Basalghelle (Treviso), 24 ottobre 1885: Ringrazia Verga per le informazioni sul “malato”, sul quale il dottor De Vincenti non le ha ancora scritto; ha però compreso che il caso è complicato. Ricorda a Verga che lei si interessa alle sorti del malato, con il quale però ha interrotto ogni relazione da 16 anni; fornisce inoltre informazioni sulle sue condizioni economiche piuttosto positive.
15) Venezia, 3 aprile 1886: Scrive a Verga chiedendo sue notizie. Lei si trova a Venezia per il carnevale per esaudire le richieste delle figlie, che dopo otto mesi di campagna avevano bisogno di un “po’ di svago” mondano. Da parte sua preferirebbe tornare alla quiete della campagna. Sollecita Verga a scriverle presto e lo informa sui propri spostamenti.
16) [s.l.], 16 aprile 1886: Scrive di aver avuto buone notizie sulla salute di Vincenzino da donna Clara, dalla quale ha anche saputo che Verga ha fatto una corsa a Riva per visitare il “malato” [Maffei?]. Prega Verga di farle avere sue notizie.
17) Basalghelle (Treviso), 23 dicembre 1886: Ringrazia Verga di cuore per il dono del panettone natalizio. Esprime il desiderio di avere notizie sulla sua salute, avendo ricevuto informazioni non positive al riguardo da una lettera che Stoppani ha scritto a Vittoria.
18) Basalghelle (Treviso), 26 dicembre 1887: Ringrazia per l’invio dello squisito panettone natalizio.
19) Basalghelle (Treviso), 28 dicembre 1887: Chiede a Verga di perdonare il marito Edoardo per l’invio delle bottiglie “di vecchio Cipro” in cambio dell’ottimo panettone.
20) Basalghelle (Treviso), 22 novembre 1888: Spiega il suo lungo silenzio dovuto alla grave malattia della figlia Virginia, colpita da una emorragia a Treviso. Ora è fuori pericolo e si sta rimettendo. In tali circostanze Luigi Pastro, “con la sua olimpica serenità”, è stato di grande aiuto e conforto.
21) Basalghelle (Treviso), 18 dicembre 1888: Ringrazia sentitamente per l’invio del “panettonone” natalizio. Esprime affetto e gratitudine a Verga anche a nome del marito Edoardo e delle figlie, tra queste Angelina in particolare chiede di essere ricordata a Verga. Informa poi che Virginia si è ristabilita dal “brutto fenomeno” che l’aveva colpita e che si è commossa alla vista del panettone.
22) Venezia, 27 febbraio 1889: Scrive di aver passato una deliziosa serata leggendo i bellismi versi di Verga scritti nel 1883. Si complimenta per la freschezza del componimento e le doti poetiche di Verga. Fornisce informazioni sulla salute di Virginia e manifesta le proprie preoccupazioni per il futuro delle sue figliole ancora nubili dopo la sua morte. Manda i suoi saluti al dottor Rossi che vorrebbe conoscere di persona.
Si augura che Verga si mantenga in buona salute e affronti l’età avanzata con vigore, come Maffei e Pastro, il quale passeggia per le strade di Roma “con la Camilla Fantoni a braccio”.
23) Venezia, 14 aprile 1889: Informa Verga di essere stata a letto malata per 22 giorni; solo ieri è riuscita ad alzarsi per un’ora. Durante la malattia è stata sempre assistita dalle figlie che hanno vegliato su di lei giorno e notte. Chiede a Verga di scriverle sue notizie.
24) Basalghelle (Treviso), 6 ottobre 1890: Esprime la gioia che la recente visita di Verga ha suscitato in tutta la famiglia. Chiede a Verga la ricetta delle pillole al carbone che le hanno dato notevole sollievo, che sarà migliore di quella procuratagli dal medico locale dottor Dozzi.
25) Basalghelle (Treviso), 2 novembre 1890: Si lamenta per il freddo sopraggiunto, che l’ha costretta a letto per alcuni giorni. I suoi problemi di stomaco sono al momento sotto controllo, grazie alla dieta di solo latte che sta facendo. Si raccomanda che Verga non si affatichi troppo. Riferisce i saluti di diversi amici tra cui il dottor Dozzi e Parpinelli.
26) Basalghelle (Treviso), 22 dicembre 1890: Ringrazia di cuore per il consueto panettone natalizio, giunto quando erano riuniti nel suo salotto gli amici Righi, Pastro, Galli e Peppino Santon per la lettura dei versi di Verga da parte di Vittoria. Si complimenta ancora per le doti poetiche di Verga e in chiusura manda i suoi saluti al dottor Rossi.
27) Basalghelle (Treviso), 19 marzo 1891: Ringrazia Verga per la sua gentilezza e per la sua fedele amicizia, che lo sono di grande conforto.
28) Basalghelle (Treviso), 16 settembre 1891: Si compiace per il vigore e l’energia sia fisica che intellettuale, dimostrate da Verga. Esprime la sua stima e il suo affetto per Verga.
29) Basalghelle (Treviso), 7 novembre 1891: Esprime a Verga il dolore provato per i litigi sorti tra le sorelle in seguito alla divisione dell’eredità del defunto padre. Comunica poi la sua imminente partenza per Venezia.
30) Venezia, 7 febbraio 1892: Scrive a Verga e a Rossi chiedendo che a Napoli vadano a far visita alla “povera Mary”. Informa poi di aver scritto a Righi, molto interessato alla discussione sui manicomi comunali e criminali, il quale si unirebbe volentieri a Verga e Rossi nella loro gita a Napoli; qui sarebbero con gioia ospitati da Angelina.
31) Venezia, 25 dicembre 1893: Scrive “in luogo” di Vittoria, abbattuta dall’anemia, per ringraziare Verga dell’invio del panettone di Natale. In cambio invia una cassa di vino. Dà notizie della propria salute, di quella di Vittoria.

Note

5) Sul retro nota di Verga: “Scriva al d[ottor] Buonomo e al d[ottor] Virgilio che il Presidente della Società freniatrica italiana l’ha consigliata a riporre in lui tutta la sua fiducia”.
10) Sul retro minuta della risposta di Verga: “Ricordo la promessa e non vedo l’ora di mantenerla. Verrò in settembre col Maffei, ma desideriamo conoscere l’itinerario più breve, più sicuro, più comodo”.
20) Sul retro minuta della risposta di Verga.
28-30) Carta da lettera listata a lutto.

Estremi cronologici

1875-1893

Collocazione fascicolo

b. 04, fasc. 101
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