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Entrò all'Istituto psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia nel 1907 come medico praticante, stringendo un rapporto di amicizia e discepolato con l'allora direttore Giuseppe Guicciardi. All'interno dell'Istituto psichiatrico ricevette fra l'altro gli incarichi di dirigere il Laboratorio di analisi chimiche e biologiche "Lazzaro Spallanzani" (1916-1918) e il Laboratorio di radiologia, elettrodiagnostica e terapia fisica (1925-1928). Divenne primario nel 1926 e vicedirettore nel 1927, fino a ricoprire la carica di direttore dal 1929 al 1950.
Abilitato alla libera docenza in clinica psichiatrica nel 1926, esercitò l'attività di docente nelle Università di Parma (1934-1938) e Modena, dove fu professore incaricato di antropologia criminale nelle Facoltà di medicina e di giurisprudenza dal 1938 al 1948. Sia a Modena, sia a Parma, tenne un corso di neuropsichiatria infantile per i medici perfezionandi nelle cliniche pediatriche.
Come direttore dell'Istituto psichiatrico San Lazzaro svolse un'ampia opera di ammodernamento e aggiornamento clinico, scientifico e logistico, che culminarono nel 1947 con la trasformazione del nome in "Istituto neuropsichiatrico".
Svolse anche un'intensa attività scientifica, dedicandosi allo studio dell'encefalite epidemica, dell'epilessia e della schizofrenia e dando alla luce importanti lavori dedicati alla polinevrite (1914, 1960) e alla sindrome catatonica (1926).
Nel 1915 gli fu conferita la medaglia di bronzo per i benemeriti della salute pubblica, a causa del suo impegno senza riserve nel combattere un'epidemia di colera scoppiata all'interno dell'Istituto San Lazzaro.
Era unito in matrimonio con il medico Maria Del Rio, a lungo sua compagna di lavoro presso l'Istituto psichiatrico reggiano e collaboratrice nella redazione della Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali, da lui diretta dal 1929 al 1952.
Roberto Marcuccio
03/01/2014
Pampari, D., & Mazza, A. (1966). Commemorazione del prof. Aldo Bertolani. Bollettino della Società medica Lazzaro Spallanzani, 39, 1.
Biografia
Si laureò in medicina a Modena nel 1906, con una tesi sperimentale sulla fisiopatologia dell'ipofisi, e si perfezionò in psichiatria frequentando importanti cliniche tedesche a Monaco di Baviera (1906) e Berlino (1910-1911, 1913), effettuando successivamente ulteriori viaggi di studio in Francia, Svizzera e Belgio.Entrò all'Istituto psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia nel 1907 come medico praticante, stringendo un rapporto di amicizia e discepolato con l'allora direttore Giuseppe Guicciardi. All'interno dell'Istituto psichiatrico ricevette fra l'altro gli incarichi di dirigere il Laboratorio di analisi chimiche e biologiche "Lazzaro Spallanzani" (1916-1918) e il Laboratorio di radiologia, elettrodiagnostica e terapia fisica (1925-1928). Divenne primario nel 1926 e vicedirettore nel 1927, fino a ricoprire la carica di direttore dal 1929 al 1950.
Abilitato alla libera docenza in clinica psichiatrica nel 1926, esercitò l'attività di docente nelle Università di Parma (1934-1938) e Modena, dove fu professore incaricato di antropologia criminale nelle Facoltà di medicina e di giurisprudenza dal 1938 al 1948. Sia a Modena, sia a Parma, tenne un corso di neuropsichiatria infantile per i medici perfezionandi nelle cliniche pediatriche.
Come direttore dell'Istituto psichiatrico San Lazzaro svolse un'ampia opera di ammodernamento e aggiornamento clinico, scientifico e logistico, che culminarono nel 1947 con la trasformazione del nome in "Istituto neuropsichiatrico".
Svolse anche un'intensa attività scientifica, dedicandosi allo studio dell'encefalite epidemica, dell'epilessia e della schizofrenia e dando alla luce importanti lavori dedicati alla polinevrite (1914, 1960) e alla sindrome catatonica (1926).
Nel 1915 gli fu conferita la medaglia di bronzo per i benemeriti della salute pubblica, a causa del suo impegno senza riserve nel combattere un'epidemia di colera scoppiata all'interno dell'Istituto San Lazzaro.
Era unito in matrimonio con il medico Maria Del Rio, a lungo sua compagna di lavoro presso l'Istituto psichiatrico reggiano e collaboratrice nella redazione della Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale delle alienazioni mentali, da lui diretta dal 1929 al 1952.
Roberto Marcuccio
03/01/2014
Bibliografia
Mazzaperlini, M. (a cura di) (1970). Repertorio bio-bibliografico dei reggiani illustri. In U. Bellocchi (a cura di), Reggio Emilia. Vicende e protagonisti, II (ad vocem) (pp. 350-489). Bologna: Edison.Pampari, D., & Mazza, A. (1966). Commemorazione del prof. Aldo Bertolani. Bollettino della Società medica Lazzaro Spallanzani, 39, 1.