Silvano Arieti

Pisa, 28 Giugno 1914 – New York, 7 Agosto 1981
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Biografia

Figlio di Ines Bemporad ed Elio Arieti, nel 1933 si iscrive alla Facoltà di medicina dell’Università di Pisa. Si appassiona in modo particolare alla psichiatria, il cui insegnamento è allora tenuto da Giuseppe Ayala, che lo introduce allo studio di una neurologia di avanguardia come quella di Kurt Goldstein, che avrà particolare importanza nei suoi studi futuri sulla schizofrenia. Nutre inoltre un particolare interesse per la psicoanalisi, a cui si avvicina da autodidatta dopo aver incontrato Enzo Bonaventura nel salotto di Pardo Roques, parnàs della Comunità ebraica pisana.
Nell’estate del 1938, poco prima della laurea, inizia il tirocinio medico all’Ospedale Santa Chiara di Pisa in vista dell’esame di abilitazione, che tuttavia non farà in tempo a sostenere: la legislazione antiebraica lo induce infatti a lasciare il paese nel gennaio 1939.
Dopo un breve soggiorno in Svizzera e in Inghilterra, raggiunge New York, dove viene accolto presso il Dipartimento di neuropatologia del New York Psychiatric Institute da Armando Ferraro, verso cui l’ha indirizzato Ayala. Qui ottiene una borsa di studio della Dazian Foundation e svolge alcune ricerche sperimentali.
Nel maggio 1940 si reca a Yale per apprendere il metodo della ricerca comportamentale presso i Primate Biology Laboratories diretti da Robert M. Yerkes, il quale lo aiuterà in seguito a ottenere un impiego presso il Pilgrim State Hospital, ove giunge come resident nel novembre del 1941. È qui che, assegnato alla sorveglianza dei pazienti schizofrenici, comincia ad interessarsi dello studio di questa malattia.
Nel 1942 consegue l’abilitazione medica nello Stato di New York. L’anno dopo diventa cittadino americano e aderisce all’American Psychiatric Association. Nel 1944 ottiene dall’American Board of Psychiatry and Neurology il diploma di specializzazione in psichiatria e neurologia.
Dopo la guerra lascia il Pilgrim e si stabilisce a New York, dove apre il suo studio privato, lavora come consulente in diversi ospedali e comincia a insegnare presso il Long Island College of Medicine. Si iscrive inoltre al William Alanson White Institute, epicentro della scuola interpersonale, per approfondire quella formazione dinamica e psicoanalitica a cui fino ad allora ha potuto dedicarsi solo da autodidatta. Qui incontra Frieda Fromm-Reichmann – la cui lezione ed esperienza nel campo della psicoterapia della schizofrenia è per lui di capitale importanza – e lavora sotto la supervisione di Janet Rioch. Nel 1952 termina il suo percorso formativo e si diploma in psicoanalisi.
Nel 1951 tiene per i suoi studenti un seminario dedicato alla schizofrenia, che apre la strada alla preparazione di Interpretation of Schizophrenia, libro pubblicato nel 1955 con enorme successo e caratterizzato da un marcato eclettismo che tende a combinare neurologia e psicoanalisi, con l’intento di integrare l’approccio organico con quello psicodinamico nella cornice della psicologia evolutiva e comparata di Heinz Werner.
Pochi anni dopo pubblica l’American Handbook of Psychiatry (1959-1966), opera da lui ideata con l’intento di far dialogare le diverse scuole del sapere psichiatrico.
Grazie all’iniziativa di Pier Francesco Galli e del Gruppo milanese per lo sviluppo della psicoterapia, negli anni ‘60 le sue opere cominciano a essere tradotte in Italia, paese con cui intensifica via via i suoi contatti scientifici.
Passato nel 1961 al dipartimento di psicoanalisi del New York Medical College, nel 1964 diventa presidente della William Alanson White Psychoanalytic Society. È soprattutto in questo periodo, anche grazie al rapporto scientifico con Ludwig von Bertalanffy, che approfondisce la sua riflessione psichiatrica coniugando l’approccio interpersonale con lo studio della dimensione intrapsichica e cognitiva. Frutto di questa originale composizione è il libro The Intrapsychic Self, pubblicato nel 1967.
Negli anni ‘70 pubblica molteplici opere, fra cui la seconda edizione riveduta e ampliata di Interpretation of schizophrenia (1974), vincitrice del National Book Award, e l’American Handbook of Psychiatry, che passa da 3 a ben 7 volumi.
Sempre in questo periodo partecipa ai dibattiti sulla preparazione del nuovo Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM), sostenendo una posizione alternativa al diagnosticismo nosografico, in nome di una psichiatria intesa come studio di quelle molteplici articolazioni della condizione umana che nessuno “spezzatino tassonomico” può cogliere né rappresentare adeguatamente.
Animato dalla volontà di costruire una psichiatria saldamente ancorata alla medicina e alla scienza ma al tempo stesso lontana da ogni deriva riduzionistica, nel 1973 promuove la nascita e diviene direttore del Journal of the American Academy of Psychoanalysis, organismo scientifico di cui fa parte fin dal 1956 e di cui assume la guida nel 1979.
Nel 1981 pubblica Abraham and the Contemporary Mind, opera che può essere considerata una sorta di testamento filosofico e scientifico, in cui la storia di Abramo diviene chiave di analisi di questioni fondamentali come il problema dei rapporti fra psichico e fisico, materiale e spirituale.

Roberta Passione
04/02/2021

Bibliografia

Alger, I. (1983). The Intellect and Humanism of Silvano Arieti. Journal of the American Academy of Psychoanalysis, 11(1), 15-34.
Bacciagaluppi, M., & Mazza Bacciagaluppi, M. (1982). An Italian Commemoration of Silvano Arieti. Academy Forum, 26(1), 9-10.
Balbuena, F. (2016). The Relevance of Arieti’s Work in the Age of Medicalization. American Journal of Psychoanalysis, 76(3), 266-280.
Bemporad, J. (1981). In Memoriam. Silvano Arieti 1914-1981. Journal of the American Academy of Psychoanalysis, 9(4), III-VII.
Bruschi, R. (a cura di) (2001). Uno psichiatra tra due culture. Silvano Arieti 1914-1981. Pisa: ETS.
Bruschi, R. (a cura di) (2002). Continuare senza dimenticare. Silvano Arieti (1914-1981). Pisa: ETS.
Bruschi, R. (2018). Silvano Arieti. Lo psichiatra che ricordò. In B. Manfellotto, & F. Demi, Diario di un’infamia. Le leggi, le vite violate, il ricordo (pp. 128-133). Pisa: Pisa University Press.
Ciani, M.G. (1984). Ritratti critici di contemporanei. Silvano Arieti. Belfagor, 39(6), 645-663.
Clemmens, E.R., Spiegel, R., Bieber, I., & Di Cori, F. (1982) Silvano Arieti: 1914-1981. Academy Forum, 26(1), 6-9.
Passione, R. (2016). Fra storia e natura: la psichiatria antiriduzionistica di Silvano Arieti. Ricerche di psicologia, 39(2), 152-179.
Passione, R. (2016). La psichiatria di Silvano Arieti: un primo profilo. Physis. Rivista internazionale di storia della scienza, 51(1-2), 219-330.
Passione, R. (2018). Language and Psychiatry: the Contribution of Silvano Arieti between Biography and Cultural History. European Yearbook of the History of Psychology, 4, 11-36.
Passione, R. (2018). Psichiatria e condizione umana. Il contributo di Silvano Arieti. Physis. Rivista internazionale di storia della scienza, 53(1-2), 309-329.
Passione, R. (2019). «A Glimpse of Inner Struggles»: Psychiatry and Human Identity in the Work of Silvano Arieti. European Yearbook of the History of Psychology, 5, 83-109.
Passione, R. (2020). La forza delle idee. Silvano Arieti: una biografia 1914-1981. Milano: Mimesis.
Passione, R. (2021). Silvano Arieti. In P. Guarnieri, Intellettuali in fuga dall’Italia fascista. Firenze University Press.
 

Opere

La produzione scientifica di Silvano Arieti è molto vasta. Ci limitiamo pertanto a fornire qui solo i riferimenti bibliografici dei volumi principali. Per una più estesa bibliografia si rimanda al sito dell’Associazione Silvano Arieti, nonché all’appendice bibliografica contenuta in Bruschi 2001.
 
(1955). Interpretation of Schizophrenia. New York: Brunner-Basic Books (trad. it. Interpretazione della schizofrenia. Milano: Feltrinelli, 1963).
(1959-1966) (edited by). American Handbook of Psychiatry (3 voll.). New York: Basic Books (trad. it. Manuale di psichiatria. Torino: Boringhieri, 1969-1970)
(1967). The Intrapsychic Self. Feeling, Cognition and Creativity in Health and Mental Illness. New York: Basic Books (trad. it. Il Sé intrapsichico. Affettività, cognizione e creatività nella salute e nella malattia mentale. Torino: Boringhieri, 1969)
(1971-1973) (a cura di). The World Biennial of Psychiatry and Psychotherapy 2 voll.). New York: Basic Books.
(1972). The Will To Be Human. New York: Quadrangle (trad. it. Le vicissitudini del volere, Roma: Il Pensiero scientifico, 1978).
(1974). Interpretation of Schizophrenia. New York: Basic Books. (trad. it. Interpretazione della schizofrenia. Milano: Feltrinelli, 1978).
(1975-1977) (con Chrzanowski G.) (a cura di). New Dimensions in Psychiatry: A World View (2 voll.). New York: John Wiley.
(1974-1975; 1981) (a cura di). American Handbook of Psychiatry (7 voll.). New York: Basic Books. (trad. it. Manuale di psichiatria. Torino: Boringhieri, 1976)
(1979). Creativity: The Magic Synthesis. New York: Basic Books (trad. it. Creatività. La sintesi magica. Roma: Il Pensiero scientifico, 1979).
(1977) (con Arieti J.). Love can be found. A Guide to the Most Desired and Most Elusive Emotion. New York: Harcourt Brace Jovanovich.
(1978) (con Bemporad, J.). Severe and Mild Depression: The Psychotherapeutic Approach. New York: Basic Books (trad. it. La depressione grave e lieve. L’orientamento psicoterapeutico. Milano: Feltrinelli, 1981).
(1978). On Schizophrenia, Phobias, Depression, Psychotherapy and Farther Shores of Psychiatry. New York: Brunner-Mazel.
(1979). The Parnas. New York: Basic Books (trad. it. Il Parnàs. Milano: Mondadori, 1980).
(1979). Understanding and Helping the Schizophrenic. New York: Basic Books (trad. it. Capire e aiutare il paziente schizofrenico. Milano: Feltrinelli, 1981).
(1981). Abraham and the Contemporary Mind. New York: Basic Books.
 

Fonte iconografica

Library of Congress (Washington D.C.), Manuscript Division, Silvano Arieti Papers. Per gentile concessione di James Arieti.
 
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