Arturo Donaggio

Falconara Marittima (Ancona), 11 Ottobre 1868 – Bologna, 8 Ottobre 1942
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Biografia

Dopo essersi laureato in medicina e chirurgia all’Università di Modena nel 1893, divenne assistente di Augusto Tamburini nel Manicomio San Lazzaro di Reggio Emilia e poi suo aiuto nell’ateneo modenese, conseguendo nel 1901 la libera docenza in neuropsichiatria. Nel 1905 prese il posto del maestro come incaricato, quando questi si spostò all’Università di Roma. Due anni più tardi ottenne la cattedra di neuropsichiatria a Cagliari e l’anno successivo a Messina.
Alla morte di Cesare Lombroso (1909) fu incaricato dell’insegnamento di psichiatria a Torino. Ottenuto l’ordinariato, rientrò nel 1911 a Modena come titolare della cattedra di Clinica neuropsichiatrica. Qui rimase per più di vent’anni, ricoprendo anche la carica di preside della Facoltà di medicina e chirurgia nel 1926-27 e nel 1935-36.
Maggiore e poi tenente colonnello nell’Ospedale di Modena durante la prima guerra mondiale, istituì una scuola per soldati feriti analfabeti e fondò il Comitato provinciale modenese dell’Unione generale insegnanti italiani per la guerra nazionale (poi in Opera nazionale per l’assistenza scolastica degli orfani di guerra).
Chiamato nel 1935 a dirigere la Clinica delle malattie nervose e mentali di Bologna, vi rimase sino al ritiro dall’insegnamento per limiti d’età nel 1938.
Le sue ricerche interessarono l’anatomia, la patologia, la fisiologia, la semiotica, la clinica del sistema nervoso e la medicina sociale. A partire dal 1896 osservò e descrisse nella struttura della cellula nervosa dei vertebrati il reticolo fibrillare endocellulare e il reticolo periferico, ideando nel 1888 un metodo per la colorazione delle cellule nervose apprezzato anche da Camillo Golgi e Santiago Ramón y Cajal. Definì inoltre le due leggi della resistenza e della vulnerabilità che governano la patologia della rete neuro-fibrillare. Compì studi innovativi sul parkinson, presentando nel 1923 la sua dottrina “cortico-nigrica” sulla rilevanza della corteccia frontale nella motilità extrapiramidale.
Si interessò ai problemi del lavoro, ritenendo quello artigianale importante per lo sviluppo mentale e quello industriale, automatico e ripetitivo, dannoso perché in grado di annientare la personalità del lavoratore. Si occupò anche di storia della medicina, in particolare delle opere di Marcello Malpighi, Bernardino Ramazzini e Antonio Scarpa. Fu presidente della Società italiana di psichiatria dal 1935 al 1942 e membro del consiglio direttivo della Società italiana di neurologia a partire dal 1911.
Poco prima del suo pensionamento firmò il Manifesto degli scienziati razzisti (1938), che sosteneva l’esistenza di una pura razza italiana di origine ariana.
Morì a 73 anni in un incidente stradale.

Silvia Molinari
23/07/2020
 

Bibliografia

Arcieri, G.P. (a cura di) (1952). Arturo Donaggio. In Figure della medicina italiana contemporanea (pp. 113-120); Milano: Fratelli Bocca Editori.
Fiasconaro, L. (1992). Donaggio, Arturo. In Dizionario biografico degli italiani, vol. 41. Roma: Treccani, disponibile online.
Molinari, S. (2020). Arturo Donaggio (p. 15). In Biblioteca scientifica (a cura di). Esploratori del cervello. Immagini di neuroscienziati. Pavia: IRCCS Fondazione Mondino.
 
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