Serafino D’Antona

Frondarola (Teramo), 16 Novembre 1887 – Bari, 16 Marzo 1955
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Biografia

Dopo gli studi classici a Teramo, vinse una borsa di studio alla Facoltà di medicina dell’Università di Siena, frequentando come allievo interno l’Istituto di istologia generale diretto da Angelo Ruffini e l’Istituto di anatomia patologica di Ottone Barbacci. Laureatosi brillantemente nel 1912, fu chiamato da Onofrio Fragnito come assistente nella Clinica delle malattie nervose e mentali, divenendo suo aiuto nel 1916 e ottenendo nel 1922 la libera docenza. Nel biennio 1924-26 ebbe l’incarico dell’insegnamento di clinica delle malattie nervose e mentali e la direzione della Clinica stessa. Nominato professore straordinario nel 1927, conseguì l’ordinariato nel 1930. Con Fragnito fondò nel 1928 la Rivista di neurologia, divenendone direttore alla morte del maestro.
Fu autore di varie ricerche sul sistema nervoso e sulla clinica delle malattie nervose, offrendo alla disciplina contributi anatomici e anatomopatologici. A Siena produsse la maggior parte dei suoi lavori di neuropatologia. Contribuì alla conoscenza delle vie ascendenti midollari, studiò l’encefalopatia periassiale e condusse ricerche sulla patologia delle infezioni e sull’immunologia.
Iscritto al Partito nazionale fascista dal 1921, vi ricoprì diverse cariche fino al 1939. Negli anni 1921-23 e 1930-31 collaborò ai periodici La Scure e La Rivoluzione fascista. Difese il diritto all’esistenza di tutte le diciassette università italiane, a cui la riforma Gentile aveva ridotto in parte i contributi statali, e si batté contro l’aumento dell’impegno didattico a scapito della ricerca scientifica, in un momento in cui in Italia, a differenza di altre nazioni, non esistevano istituzioni a essa espressamente dedicate.
Nel 1931 chiese e ottenne il trasferimento all’Università di Bari, da poco fondata, dove gli fu affidata la cattedra di Clinica delle malattie nervose e mentali. Sospeso dall’insegnamento nel giugno 1944, epurato per la sua attiva partecipazione alla vita politica del fascismo, fu successivamente reintegrato, a suo dire grazie alle proteste degli studenti e all’intervento del corpo docente.

Silvia Molinari
08/07/2020
 

Bibliografia

Fiasconaro, L. (1986). D’Antona, Serafino. In Dizionario biografico degli italiani, vol. 32. Roma: Treccani, disponibile online.
Molinari, S. (2020). Serafino D’Antona (p. 12). In Biblioteca scientifica (a cura di). Esploratori del cervello. Immagini di neuroscienziati. Pavia: IRCCS Fondazione Mondino.

Opere


 
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