Centro d’igiene e profilassi mentale di Firenze

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Il Centro d’igiene e profilassi mentale (CIM) fu proposto nel 1937 dal neodirettore dell’Ospedale psichiatrico di Firenze Gino Simonelli, successore di Paolo Amaldi, in accordo con il preside della Provincia Diego Sanesi. Nacque, sul modello di altre esperienze italiane ed estere, per favorire una capillare “diffusione sociale” dell’azione psichiatrica e migliorare il pionieristico servizio di custodia domestica dei malati di mente avviato a Firenze fin dal 1866.
Già in funzione dal 1938, il CIM fu regolamentato dalla Deputazione provinciale con deliberazione del 24 marzo 1939 come struttura indipendente della Provincia. Aveva sede in via Andrea del Sarto n. 4, nella stessa zona del Manicomio a San Salvi, ed era posto sotto la direzione sanitaria di Simonelli. Il servizio si proponeva di assistere e curare i malati di mente prima che si rendesse necessario il ricovero manicomiale o dopo che questo avesse avuto termine. Le visite erano ambulatoriali e domiciliari in tutta la provincia.
Nell’ottobre 1945 la sede fu spostata nel quartiere centrale di S. Croce, a palazzo Bargagli, in Corso dei Tintori n. 29, sede di uffici del Comune, il quale a sua volta ebbe in concessione i locali provinciali di via Andrea Del Sarto.
Nel 1957 la direzione dell’Ospedale psichiatrico e dunque del CIM passò a Mario Nistri. Nel 1960 il Centro si trasferì in una nuova sede affittata da privati in Borgo degli Albizi n. 10, vicino al Duomo, al piano terra del Palazzo da Filicaia. Qui si riorganizzò in Servizio d’igiene e profilassi mentale (SIPM) e nel 1962 il nuovo regolamento definì compiutamente l’assistenza psichiatrica nel territorio provinciale. Dai due dispensari di Firenze e di Empoli, il SIPM passò a gestire, in un decennio, 14 ambulatori che coprivano in pratica tutta la provincia: dal Chianti al Valdarno, dalla Val d’Elsa al Mugello. Si crearono inoltre strutture alternative, come due case famiglia e due laboratori protetti. Il personale era composto da quattro medici, un “medico psicologo” (dal 1965), due assistenti sociali, tre assistenti sanitarie, un’infermiera, una segretaria e un autista.
Almeno fino al 1963 il CIM si occupò anche di minori, in collaborazione con altri istituti cittadini e con l’Istituto di psicologia dell’Università di Firenze. Successivamente la Provincia istituì un servizio autonomo denominato Istituto medico pedagogico, con al suo interno un Servizio d’igiene e profilassi mentale infantile.  
Fra il 1964 e il 1965 l’Ospedale psichiatrico di Firenze (opera pia gestita direttamente dalla Provincia) fu organizzato secondo l’approccio della psichiatria di settore. Nel 1968 la sede centrale del SIPM traslocò da Borgo degli Albizi a via Bettino Ricasoli. Lo stesso anno la legge 431 (detta legge Mariotti) promosse i CIM e la presenza di nuove figure professionali in ambito psichiatrico (psicologi, assistenti sociali e sanitari).
All’inizio degli anni Settanta alcuni operatori si staccarono dall’Ospedale psichiatrico e costituirono nuovi Centri per la salute mentale (CSM) o riorganizzarono i CIM già esistenti. La denominazione CSM fu scelta proprio per differenziarsi dal SIPM, che fu di fatto superato. Nel 1972 si arrivò alla costituzione di 19 équipe territoriali che si andarono componendo di psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, assistenti sociali, infermieri. Esse coprirono progressivamente tutto il territorio provinciale e alla fine degli anni Settanta si trovarono ad operare in circa 80 sedi ambulatoriali.
Lo sviluppo dei servizi, orientati sempre più al superamento del manicomio, fu disorganico, non coordinato e frammentario. Solo a Scandicci la Provincia stipulò una convenzione con Alberto Parrini per costituire un servizio territoriale. Le altre esperienze si svilupparono invece in contesti autonomi, attraverso iniziative personali, come a Firenze Centro e a Le Signe, e soprattutto per iniziativa dei comuni.
Nel 1978, con l’approvazione della legge 180 e l’istituzione del Sistema sanitario nazionale, i vari servizi psichiatrici sul territorio fiorentino passarono per competenza alle USL e successivamente alle ASL.

Matteo Fiorani e Patrizia Guarnieri
08/02/2016
 

Bibliografia

Acocella, M., Sacchettini, B. (1961). Il centro di igiene e di profilassi mentale. In Ospedali psichiatrici di Firenze 1960-1961 (pp. 101-104). Empoli: Caparrini.
De Vito, C.G. (2010). I luoghi della psichiatria. Firenze: Polistampa.
Guarnieri, P. (2007). Matti in famiglia. Custodia domestica e manicomio nella provincia di Firenze (1866-1938). Studi Storici, 48, 477-521.
Magherini, G., et al. (1977). Salute mentale e territorio. Rapporto dal servizio di igiene mentale del centro di Firenze. Firenze: Le Monnier.
Nistri, M., Zeloni, G. (1963). I moderni sviluppi delle organizzazioni di profilassi mentale. Igiene mentale, 7(3), 746-760.  
Parrini, A. (a cura di) (1980). Sansalviventanni. Dal manicomio alla psichiatria nella riforma. Firenze: Amministrazione provinciale.

Fonte iconografica

Fotografia di Matteo Fiorani (2016).
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