Rifugio per fanciulli Bice Cammeo di Firenze

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Fondato a Firenze da Bice Cammeo (1875-1961) nel gennaio 1910 come “Rifugio temporaneo e immediato per fanciulli abbandonati”, poté contare sul contributo di almeno 14 soci e sul sostegno dell’Ufficio di indicazioni e assistenza, aperto nel 1904 in piazza S. Maria Novella dalla stessa Cammeo. Il Rifugio consisteva in una casa di accoglienza per minori in attesa di affidamento; lo scopo era quello di rispondere a situazioni familiari e sociali d’emergenza in cui si riscontrava l’abbandono “materiale e morale” dei bambini.
La prima sede era in viale Alessandro Volta n. 19, presso il Villino Maria, e poteva contare su 10 posti letto. Già nel 1918 il numero dei bambini arrivò a 200, stabilizzandosi negli anni successivi su questa cifra. Nella struttura si praticavano “cure fisiche, morali e spirituali”, c’erano una sezione a ricovero temporaneo e una a ricovero fisso. La permanenza era prevista per il tempo necessario a trovare soluzioni adatte ad ogni bambino.
Dopo la Grande guerra il Rifugio si ampliò con una palazzina al civico 21, sempre di viale Volta. Ciò permise la separazione tra la sezione femminile e quella maschile. Nel 1922, a seguito dell’istanza di sfratto ricevuta, l’Istituto si trasferì in uno stabile nell’attigua via Giovanni Aldini n. 5, dove rimase fino alla chiusura. Funzionò come istituzione privata fino al giugno 1923, quando venne eretto in Ente morale e fu approvato lo Statuto. Nella prima metà degli anni Trenta il Comune di Firenze vi aprì una scuola elementare.
Con l’arrivo della seconda guerra mondiale, per il Rifugio si aprì un periodo difficile e al contempo laborioso, con i molti bambini vittime del conflitto. La direttrice, signorina Elettra Brasca, appartenente alla chiesa evangelica e direttrice anche dell’Asilo materno di via del Romito, decise allora di affidarne la presidenza a monsignor Pio Carlo Poggi.
Fu su proposta della pediatra Piera Toschi, dall’ottobre 1953 nominata direttrice del Rifugio, che quest’ultimo, alla morte della fondatrice nel 1961, assunse in sua memoria il nome di Rifugio per fanciulli Bice Cammeo.
Nel 1965, quando la dottoressa Toschi conseguì la specializzazione in neuropsichiatria infantile, furono avviate le pratiche, presso il Ministero della sanità, affinché il Rifugio fosse riconosciuto ufficialmente come Istituto medico pedagogico. L’autorizzazione arrivò con decreto n. 13009 del 27 febbraio 1968.
Già dal 1964 il lavoro era stato comunque organizzato in équipe composte da psicologi, pedagogisti e assistenti sociali. Si effettuavano interventi diagnostici e terapeutici, come psicoterapia analitica e di gruppo, terapia psicomotoria e ortofrenica, oltre a terapie occupazionali. L’Istituto era inoltre dotato di scuola materna, pre-elementare, elementare interna ed esterna.
Nel 1975 il “Bice Cammeo” fu soppresso in base alle Disposizioni sul riordinamento degli enti pubblici e del rapporto di lavoro del personale dipendente (l. 70/75) e passò al Comune di Firenze. Nell’ottobre 1980 le sue competenze furono trasferite all’Unità sanitaria locale 10/E Firenze e due anni dopo fu definitivamente chiuso.
Nel marzo 1982 la stessa USL 10/E istituì un Servizio di neuropsichiatria infantile presso il presidio il “Salviatino”, in via Lungo l’Affrico 276, nella cui sede dal 1908 si erano succedute varie istituzioni dedicate alla maternità e all’infanzia e dagli anni Cinquanta era divenuto un preventorio infantile. In tale servizio andarono a lavorare la dottoressa Toschi e altri operatori provenienti dal Rifugio Bice Cammeo e fu collocata la Comunità terapeutica.
 
Matteo Fiorani e Patrizia Guarnieri
04/02/2016
 

Bibliografia

Guarnieri, P. (2007). Tra Milano e Firenze: Bice Cammeo a Ersilia Majno per l’Unione femminile. In G. Angelini, M. Tesoro (a cura di). De Amicitia (pp. 504-515). Milano: FrancoAngeli.
Rifugio immediato e temporaneo per fanciulli abbandonati (1911). Relazione dell’anno 1910. Firenze: G. Ramella (e anni segg., fino al 1939, con altri editori).
Rifugio immediato e temporaneo per fanciulli abbandonati [1947]. Relazione sull’attività svolta dal 1 gennaio 1941 al 31 dicembre 1946. Firenze: s.n.
Rosselli, A. (1912). Rifugio temporaneo e immediato. In: E. Bruno, V. Roggero (a cura di). La donna nella beneficienza in Italia, v. III (pp. 160-163). Torino: s.n.
Sighele, S. (1913). Per i bambini infelici, poi nella raccolta La donna e l’amore. Milano: Treves, pp. 280-294.

Fonte iconografica

Istituto medico-pedagogico Bice Cammeo, s.n., s.d. [opuscolo pieghevole a stampa, post 1975]
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