Cesare Vigna

Viadana (Mantova), 24 Ottobre 1819 – Viadana (Mantova), 14 Ottobre 1892
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Biografia

Figlio di Giuseppe e Lucia Pirini, si laureò in Medicina e Chirurgia a Padova nel 1842 con una dissertazione sulle malattie cardiache (De Carditide). Nominato assistente in Medicina Legale presso l’Università di Padova, dopo solo due anni decise di abbandonare la carriera accademica e di trasferirsi a Venezia, dove partecipò attivamente alle vicende politiche e belliche di quegli anni, acquisendo il titolo di “medico di battaglione” durante i moti insurrezionali del 1848-1849. Dopo la caduta della Repubblica di Venezia e la riconquista della città da parte delle truppe asburgiche, ritornò all’attività clinica, occupandosi prevalentemente di malattie nervose e mentali. Nel contempo iniziò coltivare anche un particolare interesse per gli effetti della musica sull’organismo umano, come dimostrato da alcuni suoi scritti apparsi sulla Gazzetta musicale di Milano tra il 1852 e il 1856. Nei suoi lavori si occupò in particolare degli effetti neurofisiologici della musica sul corpo e sul cervello umano.
Proprio in quel periodo, entrò in contatto con Giuseppe Verdi (1813-1901), con il quale stabilì un’intensa e duratura amicizia. Come testimoniato dalla loro fitta corrispondenza, Vigna era spesso chiamato al capezzale del Maestro per assisterlo durante i suoi frequenti episodi di depressione. L’influenza avuta dal medico sul compositore italiano è dimostrata dal ruolo decisivo avuto da Vigna nella genesi del personaggio di Violetta nell’opera La Traviata (1852). Proprio in virtù di questo suo contributo, l’editore Tito Ricordi decise di dedicargli lo spartito orchestrale di quell’opera.
Dal 1856 Vigna lavorò come medico presso l’Ospedale psichiatrico sull’isola di San Servolo nella laguna veneziana, sotto la direzione dell’alienista Prosdocimo Salerio (1815-1877). Durante questo periodo e, soprattutto, dopo la sua nomina a direttore del Manicomio femminile di San Clemente (1873), Vigna studiò gli aspetti positivi della musica sui suoi pazienti, a cui era concesso di sentire liberamente la musica in una stanza dedicata dell’ospedale. Le sue esperienze, raccolte in rapporti statistici annuali, lo rendono un pioniere nel campo della musicoterapia per il trattamento delle malattie nervose e mentali.
Tra i suoi lavori di quegli anni si possono ricordare Intorno alle diverse influenze della musica sul fisico e sul morale con speciale riferimento alla psichiatria (1880), La fisiologia della musica (1883) e Sull’importanza fisiologica e terapeutica della musica (1887).
Dopo l’improvvisa scomparsa del figlio Clementino, avvenuta nel 1891, Vigna decise di ritirarsi a vita privata e ritornare nella città natale, dove fu colpito da un ictus che lo portò alla morte dopo sei mesi, nel 1892. Giuseppe Verdi commemorò la morte dell’amico con queste parole: “La sua erudizione era vastissima, come era vastissima la sua mente: ragionatore acuto, profondo e soprattutto convincente; un cuor d’oro, un angelo di bontà e mio amico da più di trent’anni sincero, costante, leale, di cui deploro amaramente la perdita”.
Cesare Vigna fu membro di numerose associazioni scientifiche ed istituzioni, tra le quali l’Ateneo veneto, l’Accademia dei Concordi di Rovigo, l’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti e la Società freniatrica italiana.

Michele Riva
11/05/2015

Bibliografia

Baldassarre, A., von Orelli, M (eds). (2009). Giuseppe Verdi : lettere 1843-1900. Bern-New York: Peter Lang.
Flisi, G. (1992). Cesare Vigna: psichiatra e musicologo nel primo centenario della morte. Viadana: Editrice Castello.
Mattioli Foggia, C. (1987). Un pioniere della psichiatria, il viadanese Cesare Vigna: relazione tenuta al club il 18 febbraio 1987. Viadana: Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta.
Riva, M. A., Lorusso, L., Sironi, V.A. (2014). Cesare Vigna (1819-1892). Journal of Neurology, 261, 449-50.
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