Aldo Franchini

Alessandria, 3 Dicembre 1910 – Genova, 3 Aprile 1987
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Biografia

Dopo aver seguito tutto il corso di studi a Genova, dove la famiglia si era trasferita per lavoro, il 3 luglio 1935 si laureò in medicina e chirurgia, conseguendo i peni voti assoluti e la lode. Compiuto il servizio militare, si avviò alla carriera universitaria e già nel febbraio 1937 fu nominato assistente nell'Istituto di medicina legale dell'Università di Genova, dove si dedicò all'approfondimento delle conoscenze nel campo delle malattie mentali, pubblicando numerosi articoli in campo psichiatrico forense.
Nel 1939 pubblicò alcuni lavori sull'applicazione dei reattivi psicodiagnostici per la valutazione dell'età mentale e per l'esame della personalità di minorenni autori di reato, sottoposti ad indagini dell'autorità giudiziaria. Valutò il valore, anche reciproco, dei metodi di Terman e di Rorschach, segnalandosi per la priorità di applicazione di questi esami nella perizia psichiatrica sui minori. Segno di un preciso interesse in questa direzione si trova in altre pubblicazioni degli anni 1939-1940 sulla metodologia medico legale in tema di delinquenza minorile, sulle problematiche dell'età cronologica e del trattamento giuridico del delinquente, sull'invalidità di ordine psichico nei minori. Tra i suoi primi impegni peritali ebbe l'incarico di accertare la capacità di intendere e di volere di Giorgio William Vizzardelli, il diciassettenne che tra il 1937 e il 1939 si rese colpevole di cinque omicidi, tre tentativi di omicidio e altri reati minori. Si tratta di un caso molto noto alla letteratura specialistica e Franchini lo considerò il più straordinario ed interessante di tutta la sua vita professionale. Nel 1941 pubblicò la prima nota scientifica su questo soggetto (Studio medico legale sulla personalità di un minorenne cinque volte omicida, "Zacchia", 1941, n. 1) e in seguito riprese e sviluppò la metodologia utilizzata in tale indagine fornendo un notevole contributo anticipatore degli studi psicopatologici sull'autore di reato.
Curò inoltre la voce Delitti sessuali per il Dizionario di criminologia (1940) e sulla base dell'esperienza maturata durante il servizio all'Ospedale militare di Genova in tempo di guerra pubblicò la monografia Rilievi pratici medico-legali raccolti durante tre anni di servizio militare, con particolare riguardo alla simulazione ed all'autoprovocazione di infermità (Genova 1945), in cui affrontò le problematiche della personalità del simulatore.
Nell'Istituto di medicina legale di Genova fu allievo dapprima di Amedeo Dalla Volta e in seguito di Domenico Maccaggi. Nel 1950 fu chiamato come professore ordinario di medicina legale all'Università di Bari e nel 1953 si trasferì alla cattedra di medicina legale dell'Università di Padova. Si fermò a Padova fino al 1961, quando fu chiamato a coprire la cattedra del suo maestro nella Facoltà medica dell'Università di Genova. Qui tenne la direzione dell'Istituto di medicina legale ininterrottamente dal 1961 al 1981, fu preside di Facoltà dal 1972 al 1978 e diresse la Scuola di specializzazione in medicina legale e delle assicurazioni fino al 1986.
La sua produzione scientifica comprende più di 250 pubblicazioni. Accanto ai contributi originali su molteplici aspetti della specialità, spiccano i trattati in diverse edizioni, adottati come libri di testo in università italiane e straniere. Diede diversi e notevoli apporti agli studi in tema di deontologia, sulla potestà di diagnosticare, sull'eutanasia e altri problemi etici. Nel complesso gran parte della sua opera fu rivolta ad affermare la dignità della medicina legale come scienza unitaria ed autonoma, ancorata al principio della persona umana nella sua complessità fisica, psichica e sociale. Non cessò mai di interessarsi ai temi di criminologia e di psichiatria forense, che rappresentarono un costante impegno di tutta la sua operosità scientifica. Volle affermare i principi di una concezione unitaria e individualizzata, che non intende la delinquenza solo come fenomeno sociale, ma come effetto di una costellazione di fattori psicologici, sociali e ambientali, in rapporti complessi fra loro, non sempre determinabili.
Ebbe ruoli di primo piano in molte società scientifiche del settore, nazionali e internazionali. Fu fondatore dell'Istituto internazionale di difesa sociale; fondatore e presidente onorario della Società mediterranea di medicina legale; vicepresidente della Società italiana di medicina legale, dell'Accademia internazionale di medicina legale e della International Association of Forensic Sciences; membro del direttivo del Centro internazionale di criminologia clinica; corrispondente di numerose accademie e membro dei comitati di redazione delle più importanti riviste specialistiche italiane e internazionali.
Mantenne fino agli ultimi giorni di vita una incessante e produttiva partecipazione alle attività scientifiche della sua disciplina, continuando a frequentare l'Istituto di medicina legale dell'Università di Genova in qualità di professore emerito. Morì inaspettatamente a 77 anni, ma il suo pensiero rappresenta tuttora una preziosa eredità e un esempio per tutti gli studiosi e gli appassionati dello studio dell'uomo, del suo sviluppo e del suo comportamento.

Tullio Bandini
01/09/2014

Bibliografia

Armocida G., Bandini T. (1998). Aldo Franchini. In Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma: Treccani.
Canepa G. (1988). Necrologio di Aldo Franchini. Atti dell'Accademia ligure di scienze e lettere, XLV, 27-32.
Canepa G. (1988). Ricordo di Aldo Franchini. Rivista italiana di medicina legale, X, 2, 387-394.
Parodi E. (1987). Ricordo di un maestro. Il Medico d'Italia, XXIV, 28, 1, 4.
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