Gli studi psicologici all’Istituto di studi superiori di Firenze dal 1870 al 1900

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Tra Otto e Novecento Firenze era non solamente una città d’arte e di lettere – come da un persistente stereotipo –, ma anche di scienze naturali e scienze umane. Fra loro collocata sul crinale, la più giovane e controversa scienza psicologica occupava, nella cultura della ex capitale del Regno, una posizione al passo coi tempi e in uno scenario internazionale.
Generazioni di studenti dell’Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento (la futura Università), sorto nel 1859 e di cui la città andava fiera, sentivano parlare di psicologia almeno dagli anni Settanta dell’Ottocento e da prospettive diverse. Se ne occupavano fisiologi di fama come Moritz Schiff e Alexander Herzen, ma anche gli antropologi, i filosofi favorevoli al rapporto con le scienze, e naturalmente gli psichiatri.
Il professor Paolo Mantegazza, fondatore nel 1870 della Società di antropologia e di etnologia, otto anni dopo l’ampliò nei contenuti e nel titolo, rinominandola Società italiana di antropologia, etnologia e psicologia comparata. Nel 1886 presentò un progetto per un Museo psicologico nell’Istituto, che lo realizzò in tre anni e l’affidò alla sua direzione, purché il professore della prima cattedra italiana di antropologia si impegnasse a tenere anche alcune lezioni di psicologia sperimentale ogni anno, all’interno della stessa Sezione di filosofia e filologia dove si insegnava anche la fisiologia del sistema nervoso.
Anche il filosofo neokantiano Felice Tocco, il quale a Firenze insegnò dal 1877 al 1910, si andava occupando di antropologia e di psicologia scientifica; aggiornò le Istruzioni per lo studio della psicologia comparata (Firenze 1873) e lavorò molto a un suo incompiuto trattato di psicologia, contrastando la riduzione di essa alla fisiologia. La lectio inaugurale dell’anno accademico 1896-1897 fu dedicata alla psicologia e affidata al rinomato clinico delle malattie mentali Eugenio Tanzi, che da poco dirigeva la Clinica psichiatrica universitaria e il nuovo manicomio cittadino. Studioso con contatti internazionali e di ampi interessi, inclusa la psicoanalisi, dieci anni dopo Tanzi avrebbe fatto parte della commissione del primo concorso nazionale per le tanto attese cattedre di psicologia sperimentale.
A Firenze però non si aspettò che il Ministero si decidesse finalmente a istituire quelle cattedre. Con l’autonomia di cui godeva l’Istituto di studi superiori rispetto alle università del Regno, fu piuttosto il senatore Pasquale Villari, storico e preside della Sezione di filosofia e filologia, a perseguire una strategia di rinnovamento culturale, le cui linee risalivano al suo famoso discorso su La filosofia positiva e il metodo storico (Milano 1866). Nel progetto che si voleva attuare per l’Istituto, le scienze umane erano essenziali e la psicologia aveva il ruolo di modernizzare non solo gli studi e le pratiche pedagogiche e antropologiche, ma anzitutto la filosofia teoretica.
Quando quest’ultima cattedra rimase vacante, nel 1900 fu selezionato il libero docente Francesco De Sarlo, il cui insegnamento avrebbe rappresentato una decisa svolta rispetto a quello precedente di Augusto Conti, filosofo spiritualista. De Sarlo aprì il suo corso di filosofia discutendo de Il concetto dell’anima nella psicologia contemporanea (Firenze 1900); e di lì a poco elaborò il progetto di un moderno centro di ricerca scientifica in psicologia. Villari, Tocco e altri colleghi lo appoggiarono con non poche risorse, e molto entusiasmo. E si dichiararono poi soddisfatti dei risultati, superiori addirittura alle aspettative.

Patrizia Guarnieri
30/12/2015

Bibliografia

Garin E. (1976). L’Istituto di studi superiori di Firenze (cento anni dopo). In Id. La cultura Italiana tra ‘800 e ‘900 (pp. 29-69). Bari: Laterza.
Guarnieri P. (2012). Senza cattedra. L’Istituto di psicologia dell’Università di Firenze tra idealismo e fascismo. Firenze: Firenze University Press.
Guarnieri P. (2016). Psychologists “in the true sense of the word”. In EAD, Italian psychology and Jewish Emigration under Fascism: from Florence to Jerusalem and New York  (pp. 13-42). New York: Palgrave Macmillan.
Tommasi A. (1991). Alle origini della psicologia italiana: Paolo Mantegazza e la ‘psicologia positiva’. Storia della psicologia, 3, 48-62.
Urbinati N. (1984). Trattato elementare di psicologia. Un manuale inedito di Felice Tocco. Atti dell’Accademia toscana di scienze e lettere La Colombaria, 49, 179-255.

Fonti a stampa:
AA.VV. (1926). Studi neurologici dedicati a Eugenio Tanzi nel suo 70esimo compleanno. Torino: Tip. sociale torinese.

Fonti archivistiche

Biblioteca umanistica, Università degli studi di Firenze (BUF), R. Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento, Sezione di filosofia e filologia, Verbali adunanze, almeno dal 1900.
BUF, Fondo Tesi storiche (serie incompleta).
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