Vanda Shrenger Weiss

Pakrac (Croazia), 26 Luglio 1892 – Berkeley (California), 28 Marzo 1968
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Biografia

Vanda (Wanda) Shrenger Weiss, medico e pediatra, è stata la prima psicoanalista in Italia e l’unica donna a far parte dell’originario gruppo fondatore della Società psicoanalitica italiana (SPI). Nata in Croazia da una numerosa famiglia di ascendenza ebraica, è la seconda donna (e la prima ebrea) a laurearsi in medicina a Vienna nel 1917. Durante gli studi universitari incontra Edoardo Weiss e i due giovani si appassionano alla psicoanalisi e frequentano insieme le lezioni tenute da Freud. Nel 1917 contraggono matrimonio e l’anno dopo nasce il primo figlio, Emilio.
Alla fine della guerra la coppia torna a Trieste, città d’origine di Weiss, dove quest’ultimo trova impiego come psichiatra nel locale frenocomio e comincia a professare la psicoanalisi nel suo studio privato, mentre Vanda lavora come pediatra, mantenendo un’inedita attenzione per la psicologia infantile. L’ambiente medico triestino, però, accoglie assai malamente la psicoanalisi e i Weiss vivono un penoso isolamento professionale. Nel gennaio 1929 Edoardo si licenzia dall’ospedale, opponendosi alle direttive fasciste che impongono ai dipendenti pubblici l’italianizzazione dei cognomi. È un momento molto tormentato per la famiglia Weiss, da poco allargatasi con la nascita del secondogenito, Guido (1928). Una buona soluzione ai molti problemi sembra l’espatrio, ma su questa opzione Vanda spende parole decisive per il futuro della psicoanalisi italiana, non volendo abbandonare l’Italia, per non allontanarsi dalla Croazia, dove risiede la sua famiglia d’origine.
Nei primi anni Trenta il clima politico triestino si appesantisce per il moltiplicarsi delle campagne nazionaliste antislave e così Vanda, nel 1931, acconsente a spostarsi a Roma. Qui i Weiss, già l’anno dopo, insieme a uno sparuto manipolo di seguaci, ricreano la Società psicoanalitica italiana (SPI) e danno vita alla Rivista italiana di psicoanalisi, ambedue con sede nella loro abitazione privata. Vanda Shrenger risulta tra i membri fondatori della rinata SPI; collabora alacremente alle iniziative scientifiche e all’organizzazione della Società e della Rivista, e mantiene contatti diretti con Paul Federn, con Ernst Jones e con lo stesso Freud.
Negli anni romani la Shrenger, oltre ad esercitare come pediatra e radiologa e a tradurre testi scientifici tedeschi per il grande cattedratico Sante De Sanctis, avvia la sua pratica psicoanalitica, condividendo lo studio con il consorte. Dal febbraio 1937 al marzo 1939 si sottopone ad un’analisi con lo junghiano Ernst Bernhard, che in quegli anni analizza anche Edoardo Weiss. Nel 1932 la Rivista italiana di psicoanalisi (n. 5) ospita il primo articolo di un’analista donna: La realtà nella fantasia, a firma di Vanda Weiss. Già nel numero d’esordio del periodico, la psicoanalista croata ha curato la traduzione dal tedesco dell’articolo di Heinrich Meng, Il bambino e la psicoanalisi (1932), mentre nel secondo fascicolo ha recensito il libro di Hanns Sachs, Bubi Caligula (1932), uno studio psicoanalitico su Caligola.
Alla fine degli anni Trenta i tempi si fanno funesti: nel 1934 la Rivista deve chiudere i battenti e nel 1938 la stessa SPI è obbligata a sciogliersi. Con la promulgazione delle leggi razziali del 1938, il piccolo gruppo di psicoanalisti italiani, quasi tutti ebrei, si disperde e nel 1939 i Weiss emigrano a Topeka (Kansas). In America, Vanda riprende subito la sua attività psicoterapica privata, dapprima a Topeka e poi a Chicago, dove i Weiss si trasferiscono nel 1942. Il 16 giugno 1940 viene invitata a presentare una relazione dal titolo Analysis of a Case of Erythrophobia presso la Topeka Psychoanalytic Society: questo intervento è l’ultima traccia da lei lasciata nel mondo psicoanalitico freudiano.
Nel 1949 Vanda Weiss acquista una casa a Berkeley e nel 1953 vi trasloca definitivamente, insieme alla figlia adottiva Marianna, unica sopravvissuta all’eccidio della famiglia Shrenger, avvenuto nel 1941 a Pakrac per mano dei militanti nazionalisti dell’Ustascia. Nel 1949 la Shrenger è tra i membri promotori del primo gruppo statunitense di matrice junghiana, fondato a San Francisco. Da allora e fino alla sua morte si dedica alla psicoanalisi junghiana: un’intensa attività clinica, un continuo lavoro formativo di giovani analisti e un’originale produzione scientifica connotano i suoi ultimi anni statunitensi.

Rita Corsa
12/01/2015

Bibliografia

Corsa, R. (2013). Edoardo Weiss a Trieste con Freud. Alle origini della psicoanalisi italiana. Le vicende di Nathan, Bartol e Veneziani. Roma: Alpes.
Corsa, R. (2014). I NO che segnarono le origini della psicoanalisi italiana. Psiche, 2, 515-528.
Corsa, R. (novembre 2014). Shrenger Weiss Vanda. SPIpedia, www.spiweb.it.
Meng, H. (1932). Il bambino e la Psicoanalisi. Riv. Ital. Psicoanal., 1,154-166.
Sachs, H. (1932). Bubi Caligula. Wien, Internationaler Psychoanalytischer Verlag.
Schmideberg, M. (1934). Childhood: Vanda Weiss. "Uber die Realität in der Phantasietätigkeit", Psycho-analytische Bewegung, 1933, Jg, V, S. 263-270. Int. J. Psycho-Anal., 15, 324.
Weiss, V. (1932). Recensione. Hanns Sachs. Bubi Caligula. 2a ed. Riv. Ital. Psicoanal., 2-3, 191-192.
Weiss, V. (1932). La realtà nella fantasia. Riv. Ital. Psicoanal., 5, 297-304.
Weiss, V. (1933). Uber die Realität in der Phantasietätigkeit, Psycho-analytische Bewegung, Jg, V, S. 263-270. 

Fonti archivistiche

Library of Congress (Washington), Edoardo Weiss’ Papers, ora interamente consultabili sul portale Aspi. Vedi Archivio Edoardo Weiss.
Le notizie storiche riguardanti la figura di Vanda Shrenger Weiss sono attinte dal carteggio intrattenuto da Rita Corsa con Marianna Shrenger Weiss (2013-14).
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