L’archivio Giuseppe Pannacci

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Soggetto produttore

L’archivio di Giuseppe Pannacci è conservato presso l’Istituto di storia politica e sociale Venanzio Gabriotti di Città di Castello (Perugia).
Dichiarato di interesse storico particolarmente importante nel 2016 dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e della Marche, il fondo è stato riordinato dall’archivista Gianluca D’Elia, che ha curato nel 2018 la pubblicazione dell’inventario nella collana editoriale della Soprintendenza “Segni di civiltà”. Nello stesso anno il figlio di Giuseppe, Gianfranco, ha donato il fondo del padre all’Istituto Gabriotti, dove oggi è possibile consultarlo.
La documentazione di Giuseppe Pannacci costituisce una rilevante testimonianza socio-culturale del ruolo da lui svolto come politico e amministratore umbro, soprattutto in relazione alla Commissione consiliare provinciale dei Servizi psichiatrici che realizzò nel 1974 l’“autoriforma” dell’Ospedale neuropsichiatrico Santa Margherita di Perugia attraverso la realizzazione e diffusione di centri di prevenzione e di cura sul territorio. Le carte rappresentano una delle poche fonti documentarie relative agli eventi che rivoluzionarono l’organizzazione sanitaria umbra degli anni Sessanta e Settanta, rendendola all’avanguardia nell’applicazione della cosiddetta legge Basaglia (L. 180/1978).
Il fondo è costituito da 104 fascicoli, condizionati all’interno di 36 buste; comprende carte sia private sia prodotte in ambito istituzionale tra il 1943 e il 2015. Sono presenti alcuni documenti postumi aggiunti dal figlio Gianfranco nel 2016.
La documentazione ricostruisce tutti i passaggi dell’attività di Giuseppe Pannacci sul piano politico, amministrativo e privato; contiene inoltre ampie tracce di riflessioni personali e il carteggio con personaggi del mondo della politica e della cultura come Luigi Berlinguer, Settimio Gambuli, Alexander Langher, Giorgio Napolitano, Achille Occhetto, Ilvano Rasimelli, Tullio Seppilli, Renato Zangheri.
Il fondo si articola nelle seguenti serie archivistiche: Documentazione personale (fascc. 5; 1943-2015; con posteriori del 2016), Corrispondenza (fascc. 34; 1946-2015), Procedimenti giudiziari (fascc. 3; 1946-2009), Attività politica (fascc. 6; anni Cinquanta-2015), Attività amministrativa (fascc. 4; 1980-2002), La sanità in Umbria e la questione psichiatrica (fascc. 2; 1965-2003), Attività in ambito socio-assistenziale (fasc. 1; 1969-1989), Città di Castello e il recupero del centro storico: urbanistica, edilizia, ambiente (fascc. 4; 1974-2009), Beni culturali e turismo (fasc. 1; 1981-2003), Fiera delle utopie concrete (fascc. 9; 1987-2010), Elezioni amministrative del 1988 (fasc. 1; 1988), Discorsi e interventi (fascc. 24; 1980-2009), Documentazione per studi e ricerche personali (fascc. 5; 1976-2014), Fotografie e materiale audiovisivo (fasc. 1; anni Quaranta-2014). È compresa anche una piccola quantità di documentazione prodotta dall’associazione Area politica di Coerenza riformatrice (fasc. 1; 1992-1994) e una raccolta di periodici e riviste (fasc. 1; 1952-2010).
 
Caterina Melappioni
29/03/2019
 

Bibliografia

Tratto dall’inventario di Gianluca D’Elia pubblicato in:
AA.VV. (2018). Giuseppe Pino Pannacci (1925-2015). Materiali per una biografia tra utopie e concretezze. Petruzzi: Città di Castello.
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