L’archivio dell’Ospedale psichiatrico Ugo Cerletti di Parabiago

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L'archivio dell'Ospedale psichiatrico provinciale Ugo Cerletti di Parabiago è conservato presso la Città metropolitana di Milano, nel palazzo storico di viale Piceno 60, già sede del Brefotrofio provinciale (1912) e poi dell'Istituto provinciale di protezione e di assistenza dell’infanzia (1927-1984).
Dopo l’approvazione della legge “Basaglia” (Legge n. 180 del 13 maggio 1978 "Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori"), che attribuiva alle Regioni le funzioni amministrative in materia di assistenza psichiatrica, l'amministrazione provinciale di Milano decise di costituire un Museo di storia della psichiatria, con annessi una biblioteca e un archivio specializzati nella materia. Allo scopo di fornire una prima dotazione per il Museo, dal patrimonio dei servizi psichiatrici provinciali e dall'Archivio provinciale furono scorporati il materiale documentario, bibliografico, antropologico e tecnico-sanitario di interesse scientifico e culturale. Tutta la documentazione raccolta doveva essere trasferita provvisoriamente presso la palazzina direzionale dell'Ospedale psichiatrico "Paolo Pini" in via Ippocrate 45 a Milano. Con deliberazione consiliare 20103/167/78 del 12/12/1979 si istituì il Centro studi e ricerche sulla devianza e l'emarginazione (Cserde) e gli si consegnò tutto il materiale raccolto come parte del patrimonio della istituenda fondazione. Dal 1981 il Cserde trovò sistemazione definitiva in corso Plebisciti 6, in una palazzina adiacente all'edificio dell'ex brefotrofio di viale Piceno, dove si iniziò ad allestire il Museo. Il progetto non fu però mai compiuto, perché l'ente Cserde fu soppresso alla fine degli anni Ottanta e i fondi archivistici e bibliotecari acquisiti fino a quel momento furono versati nell’AIPMi (Archivi istituti provinciali assistenza infanzia Milano).
Anche l'archivio del Cerletti fu trasferito nel maggio del 1980 al Cserde. Contestualmente fu affidato alla cooperativa Caeb l'incarico del suo riordino e della redazione dell'inventario. Tuttavia parte dell'archivio non fu inventariata, probabilmente perché consegnata successivamente dal Cerletti e accatastata alla rinfusa sugli scaffali, mescolata a documentazione di altre istituzioni psichiatriche. La successiva soppressione del Cserde contribuì significativamente a un'ulteriore dispersione delle pratiche, ritrovate successivamente anche in fogli sciolti nei depositi.
In occasione di quel primo riordino, dalle archiviste fu impropriamente applicato alle pratiche del Cerletti il titolario degli archivi comunali, forzando la struttura originale dell'archivio, organizzato in classi annuali, sul modello degli altri archivi provinciali. Sempre per adeguare la documentazione al titolario, furono smembrati alcuni fascicoli, riutilizzando le camicie originali e apponendo a penna sulle stesse camicie la nuova classificazione.
In tempi recenti l'archivio è stato di nuovo riordinato, completando così la schedatura del consistente materiale documentario rinvenuto nei depositi di viale Piceno e sul quale non si era intervenuti nel precedente intervento, grazie al cofinaziamento di Regione Lombardia. È stato redatto un inventario a cura di Daniela Bellettati, con la direzione scientifica di Flores Reggiani, da cui sono tratti i dati della presente scheda. L'inventario consultabile nel Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche (SIUSA).
Il fondo è formato dalla documentazione prodotta dalle tre istituzioni sanitarie psichiatriche succedutesi a Parabiago: il Ricovero per donne croniche (succursale dell'Ospedale psichiatrico di Mombello), la Sezione ospedaliera femminile Leonardo Bianchi (sempre sezione di Mombello) e infine l'Ospedale psichiatrico provinciale Ugo Cerletti. Nell'insieme, si tratta di 1440 unità archivistiche, articolate in tre partizioni:
1) Carteggio amministrativo: contiene le pratiche organizzate in classi annuali dal 1935 al 1980 (mancano gli anni 1937, 1938, 1941), le bollette di economato, i fascicoli del personale dipendente e i ruoli, la documentazione relativa alla scuola infermieri interna.
2) Cartelle sanitarie: contiene i fascicoli riguardanti le visite ambulatoriali e domiciliari e le schede degli elettroencefalogrammi.
3) Registri: organizzata nelle 6 serie (ognuna ripartita in sottoserie) Amministrazione, Economato, Farmacia, Nosologici, Protocolli.
Per l'intero archivio è stato ricostituito, per quanto possibile, l'ordinamento originale, organizzato in classi annuali secondo il modello delle altre istituzioni amministrate dalla Provincia di Milano. Si è quindi abbandonato l'ordinamento secondo il titolario comunale, applicato in maniera impropria nei precedenti interventi. Questi, insieme a trasferimenti e dispersioni, non hanno consentito, per quanto riguarda il carteggio, la formazione di classi integre, soprattutto per il periodo 1935-1950. Più complete sono invece le serie dei registri a partire dal 1935 e fino alla chiusura del 1980, soprattutto per le partizioni riguardanti l'attività sanitaria.

Daniela Bellettati e Flores Reggiani
06/10/2015
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