L’archivio dell’Opera Pizzigoni

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Soggetto produttore

L’Archivio dell’Opera Rinnovata Pizzigoni è conservato presso l’Opera stessa a Milano (nella sede dell’Istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni), che ha tra i propri obiettivi proprio quello di diffondere il metodo Pizzigoni e di preservare l’archivio.
Non esistono notizie certe, ma l’archivio si è verosimilmente formato infatti grazie al paziente e consapevole lavoro di raccolta e di conservazione della stessa Giuseppina Pizzigoni (e della sua collaboratrice Maria Levi), seguita poi da quello di tutte le maestre e le componenti del Direttivo, che negli anni hanno cercato di tutelare il metodo e di documentare l’attività della scuola, custodendone le carte.
Nel corso del 2014 e 2015 è stato effettuato un intervento di censimento e di messa in sicurezza della documentazione all’interno di contenitori a norma (buste e scatole). La schedatura, sommaria, è stata realizzata da un gruppo di maestre e di membri dell’Opera, coordinati dal sottoscritto, conservatore dell’archivio. Fino a quel momento la documentazione si presentava spesso priva di unità di condizionamento e senza alcun tipo di strumento di corredo.
Il lavoro di censimento ha permesso di rilevare, sommariamente, gli estremi cronologici delle carte (compresi tra il 1898 e il 2011) e di identificare la presenza nell’archivio di più soggetti produttori, la cui articolazione dovrà essere meglio definita in sede di inventariazione: le carte di Giuseppina Pizzigoni, precedenti all’apertura della scuola; una parte dell’archivio storico della Scuola Rinnovata Pizzigoni (attiva dal 1911); e la documentazione vera e propria dell’Opera Pizzigoni, in gran parte relativa alla formazione delle maestre e alle diverse attività di valorizzazione e diffusione del metodo.
In numerosi casi le carte relative all’attività dell’Opera e quelle prodotte dalle maestre della scuola durante le attività in classe, nei campi o in gita presentano un’evidente legame e un solido vincolo archivistico.
L’elenco di consistenza, estremamente sintetico e provvisorio, consente ai componenti dell’Opera e ai docenti, opportunamente assistiti, di effettuare ricerche sommarie.
Al momento l’archivio consta di 183 unità di conservazione (corrispondenti a circa 20 metri lineari) e le tipologie documentarie prevalenti, oltre al carteggio, sono quelle dei registri, delle fotografie e delle lastre. L’archivio conserva infatti un’importante collezione di positivi in bianco e nero e a colori, che ritraggono momenti di vita scolastica (nelle aule o nei campi), maestri al lavoro, studenti in gita o visite di uomini politici alla scuola (tra i quali Mussolini), oltre a numerose lastre fotografiche (di cui qualche volta esiste anche il positivo) e materiali filmici.
Nei locali dell’archivio sono conservati inoltre la piccola biblioteca dell’Opera, contenente pubblicazioni nazionali e internazionali di carattere didattico, opuscoli e pubblicazioni di Giuseppina Pizzigoni, nonché numerosi strumenti utilizzati dai bambini e dai maestri della Scuola Pizzigoni fin dalla fondazione (tra cui due erpici, stampi in legno e in metallo, una pompa per trattamenti fitosanitari, un alambicco usato per gli esperimenti di scienze, stendardi e attrezzi agricoli).

Gabriele Locatelli
01/06/2017
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