Archivio Gaetano Kanizsa

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Soggetto produttore

Inventario a cura di Grazia Caporusso, con la collaborazione di Paola Bianchi

L'archivio dello psicologo triestino Gaetano Kanizsa è conservato presso il Centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana dell'Università di Milano-Bicocca, al quale è stato donato dagli eredi nel luglio 2020. Precedentemente si trovava presso l'ex Dipartimento di psicologia dell'Università di Trieste (ora Dipartimento di scienze della vita), nello studio del prof. Riccardo Luccio, suo amico e collega, che nel 2009 lo ha messo a disposizione per il riordino, l'inventariazione, la digitalizzazione e la pubblicazione su questo portale (www.aspi.unimib.it). Tale lavoro, conclusosi nel 2012, è stato realizzato dal Dipartimento di psicologia di Trieste in collaborazione con il Centro Aspi, nell'ambito di un finanziamento Firb.
Per la maggior parte, l'archivio è costituito da documenti riguardanti l'attività scientifica di Kanizsa. Numerosi sono in particolare i disegni, che riproducono effetti relativi ai fenomeni del completamento amodale, dei margini quasi percettivi, della trasparenza. Interessanti anche i ritagli di giornale in cui sono identificabili alcuni degli effetti percettivi studiati da Kanizsa, a dimostrazione della sua propensione a trarre spunto da fatti della vita quotidiana per gli studi scientifici.
Prima del riordino, i documenti si trovavano raccolti in cartelline colorate ed erano, nella maggior parte dei casi, privi di organizzazione cronologica e/o tematica. Nel corso del lavoro di riordino e inventariazione, le carte sono state suddivise in tre partizioni: "Carteggio", "Documenti" e "Materiale grafico e fotografico".
La partizione "Carteggio", nella quale sono contenuti gli scambi epistolari di Kanizsa, è stata a sua volta suddivisa in tre serie: "Lettere a Kanizsa", "Lettere di Kanizsa ad altri" e "Lettere di altri ad altri". Tra i carteggi rilevanti si segnalano quelli con lo psicologo tedesco Wolfgang Metzger (1899-1979) e con lo psicologo francese Jean Beuchet.
Anche la partizione "Documenti" è stata suddivisa in tre serie: "Scritti scientifici" (composta prevalentemente dal numeroso materiale relativo al tema del completamento amodale), "Convegni e congressi" e "Scritti di altri". Numerose, in quest'ultima serie, sono soprattutto le bozze di articoli di studiosi che chiedevano di pubblicare nel "Giornale italiano di psicologia", di cui Kanizsa era direttore.
L'archivio è inoltre ricco di disegni, molti dei quali realizzati a mano dallo stesso Kanizsa, e di immagini pubblicate nei suoi libri o articoli più significativi, quali Vedere e pensare (1976), Contorni soggettivi (1976), Grammatica del vedere (1980). I disegni e le immagini sono conservati nell'ultima partizione "Materiale grafico e fotografico".

15/10/2012 (aggiornamento della Redazione 24/07/2020)

Estremi cronologici

1944 – 2000

Consistenza

23 faldoni
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