Federico Kiesow

Brüel (Germania), 28 Marzo 1858 – Torino, 2 Dicembre 1940
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Biografia

Conclusi gli studi ginnasiali nella città natale, a causa delle modeste condizioni economiche della sua famiglia e del suo stato di salute si ritirò in campagna, dove lavorò come istitutore privato.
Nel corso della sua attività di precettore, ebbe modo di constatare l'importanza della psicologia per la pratica educativa. Attratto dalla figura di Wilhelm Wundt, della cui opera innovatrice aveva sentito parlare, nel 1891 si recò a Lipsia per conoscerlo. Wundt, che lo invitò a frequentare le lezioni di psicologia e il suo laboratorio, lo nominò suo "famulus", una figura che nelle università tedesche risaliva al XV secolo e corrispondeva a quella di uno studente-assistente con funzione di supporto all'attività didattica e di ricerca. In quello stesso periodo, Kiesow si iscrisse alle lezioni di anatomia comparata di Rudolf Leuckart e si dedicò a ricerche microscopiche presso il suo laboratorio all'Istituto zootecnico.
Nell'Istituto di fisiologia diretto da Carl Ludwig condusse anche esperimenti sulle sensazioni gustative e, insieme all'assistente di Ludwig, Max von Frey, approfondì le ricerche sugli effetti della cocaina, sulla sensibilità della lingua e del cavo orale.
Nel corso della sua attività presso l'Istituto di Ludwig, venne a conoscenza dei metodi di registrazione grafica utilizzati a Torino da Angelo Mosso, già allievo dello stesso Ludwig a Lipsia e di Etienne-Jules Marey a Parigi. Su suggerimento di Wundt, nel febbraio 1894 Kiesow si recò quindi a Torino, dove iniziò una collaborazione con Mosso, con i suoi assistenti Valentino Grandis, Zaccaria Treves e Mariano Patrizi, e con Luigi Corino, il costruttore degli apparecchi impiegati nel laboratorio torinese. Ebbe così modo di conoscere le strumentazioni tecniche utilizzate da Mosso, in particolare il pletismografo (finalizzato allo studio dei movimenti dei vasi sanguigni, attraverso la registrazione delle loro variazioni di volume) e lo sfigmomanometro (che attraverso la compressione esterna variabile esercitata sulla superficie di un'estremità del corpo, di solito l'avambraccio, delineava il tracciato delle pulsazioni nelle arterie), di cui si avvalse sistematicamente dopo il suo ritorno a Lipsia.
Nella primavera del 1896 Mosso offrì a Kiesow un posto di assistente presso l'Istituto di fisiologia di Torino, con l'incarico di occuparsi specificamente di psicologia. Con un gruppo di giovani allievi, fra i quali Luigi Agliardi, Mario Ponzo, Arturo Fontana, Raoul Hahn e Luigi Botti, Kiesow continuò quindi le sue ricerche sulle sensazioni gustative, alle quali si aggiunsero quelle elettrochimiche sui valori liminali (o di soglia) nel cavo orale e sulle reazioni delle papille linguali. Condusse anche studi sulle interferenze tra vari tipi di sensazioni (in particolare olfattive, tattili e dolorose) e sul confronto tra le diverse sensazioni tattili.
Nel 1899 ottenne a Torino la libera docenza in fisiologia e nel 1901 l'affidamento dell'insegnamento di psicologia generale. A tale periodo risalgono gli studi, condotti con l'estesiometro, sulla localizzazione della sensibilità cutanea nelle diverse regioni della superficie corporea, secondo l'impostazione già adottata intorno al 1850 da Ernst Heinrich Weber.
Nel 1906 Kiesow ottenne, per concorso, la cattedra di psicologia presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Torino e s'impegnò nella costituzione di un attrezzato e autonomo Istituto di psicologia. A questo periodo risalgono gli studi sui tempi di reazione e sulla velocità di conduzione dell'impulso nervoso, con particolare riferimento alle differenze relative alle diverse modalità sensoriali. Altro tema di ricerca di questi anni furono i fenomeni ottici, in particolare la visione stereoscopica, i movimenti oculari, la rivalità tra i campi visivi e il contrasto binoculare. In tale contesto, Kiesow rivolse particolare attenzione alle illusioni ottico-geometriche, che avevano acquisito notevole interesse sperimentale a partire dalla seconda metà dell'Ottocento.
Nel 1919 fondò con Agostino Gemelli la rivista Archivio italiano di psicologia, che diresse da solo a partire dal 1922. A questo periodo risalgono le sue ricerche sui fenomeni eidetici, caratterizzati da tracce mnestiche tanto vivide da assumere caratteri quasi percettivi.

Mauro Antonelli e Verena Zudini
02/10/2010

Bibliografia

Kiesow, F. (1930). Autobiography. In C. Murchison (a cura di), A History of Psychology in Autobiography. Volume 1 (pp. 163-­190). Worcester, MA: Clark University Press. 
Luccio, R. (1990). Un secolo di psicologia sperimentale in Italia. In E. Hearst (a cura di), Cento anni di psicologia sperimentale. Volume 3 (pp. 301­-329). Bologna: Il Mulino. 
Marhaba, S. (1981). Lineamenti della psicologia italiana: 1870­-1945. Firenze: Giunti. 
Massucco Costa, A. (1941). La dottrina psicologica di Federico Kiesow. Archivio italiano di psicologia generale e del lavoro19, 29-­40. 
Perussia, F. (2008). Note sui periodici della ricerca scientifica in psicologia all'Università di Torino, su Federico Kiesow e sull'Archivio italiano di psicologia. Giornale di Psicologia2(3), 277-291.
Ponzo, M. (1940). Federico Kiesow (1858-­1940). Rivista di psicologia36, 173-174.
Ponzo, M. (1942). Vite di psicologi, pagine di psicologia: Federico Kiesow (1858-1940). Archivio di psicologia, neurologia, psichiatria e psicoterapia3(1), 3­-30.
Sinatra, M. (1998). Federico Kiesow. In G. Cimino & N. Dazzi (a cura di), La Psicologia in Italia. I protagonisti e i problemi scientifici, filosofici e istituzionali (1870-1945). Volume 2 (pp. 323­-370). Milano: LED. 
Sinatra, M. (2000). La psicofisiologia a Torino: A. Mosso e F. Kiesow. Lecce: Pensa Multimedia.

Fonte iconografica

Aspi Archivio storico della psicologia italiana, Università di Milano-Bicocca, Archivio Giulio Cesare Ferrari.
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