Silvia De Marchi

Pavia, 25 Febbraio 1897 – Padova, 20 Marzo 1936
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Biografia

Sesta figlia di Luigi De Marchi (docente di geografia nelle Università di Pavia e di Padova e fratello dello scrittore Emilio), dopo l’infanzia trascorsa a Pavia si trasferì con la famiglia a Padova, dove studiò al ginnasio “Tito Livio”, iscrivendosi poi al corso di laurea in Lettere dell’ateneo patavino, che frequentò per tre anni.
Nonostante la salute cagionevole, nel 1919, affascinata dai corsi di psicologia tenuti all’Università di Padova da Vittorio Benussi, decise di passare al corso di laurea in Filosofia. Entrò così a far parte dell’entourage di Benussi, raccolto intorno al Laboratorio universitario di psicologia, dove ebbe modo di stringere rapporti duraturi di amicizia e collaborazione, in particolare, con il suo allievo prediletto, Cesare Musatti, con l’umanista siciliano Concetto Marchesi e con lo scrittore padovano Novello Papafava.
Prima donna in Italia a laurearsi in psicologia sperimentale, discusse una tesi sulla psicologia della testimonianza (“Contributi alla psicologia giudiziaria”) e nel 1923, al IV Congresso della Società italiana di psicologia tenutosi a Firenze, Benussi lesse una relazione preliminare dei risultati delle sue ricerche su La valutazione della collettività, che sarebbe poi stata pubblicata negli atti del convegno (De Marchi, 1925).
Alla morte di Benussi nel 1927, ne raccolse l’eredità insieme a Musatti, con il quale era stata sottoposta dal maestro ad analisi didattica. Curò in particolare la pubblicazione delle lezioni di Benussi sulla psicoanalisi, che videro la luce, con il titolo di Suggestione e psicanalisi, nel 1932.
Nel 1929, al VII Convegno di psicologia sperimentale e psicotecnica tenutosi a Torino, presentò i risultati applicativi delle ricerche condotte con Benussi sulla psicologia della testimonianza, con una relazione intitolata “Percezione di forma e impressione di quantità: sopra un caso particolare della figura di Müller-Lyer”. Nello stesso anno uscì sull’Archivio italiano di psicologia un resoconto completo delle esperienze che aveva trattato sinteticamente a Firenze sei anni prima, basate in gran parte sull’utilizzo del tachistoscopio: Le valutazioni numeriche di collettività (De Marchi, 1929). Con questo lavoro Silvia De Marchi anticipò di fatto la scoperta del metodo di stima delle grandezze, usualmente attribuita al fisico britannico Lewis Richardson (1929).
Nel 1932 sposò in seconde nozze Cesare Musatti (vedovo dal 1930 della prima moglie Albina Pozzato), da cui nel 1933 ebbe un figlio, Riccardo. Rimasta nuovamente incinta nel 1935, perse il bambino a causa di un accesso febbrile e, provata fisicamente e psicologicamente, morì pochi mesi dopo in seguito a un intervento chirurgico per mastoidite.

Mauro Antonelli e Paola Zocchi
13/12/2016

Bibliografia

Accerboni, A.M. (a cura di). La cultura psicoanalitica. Atti del convegno, Trieste 5-8 dicembre 1985. Pordenone: Edizioni Studio Tesi, 1987.
Metitieri, T. (2016). Toletta con chimografo. Le donne della psicologia 1896-1934. CreateSpace.
Reichmann, R. (1996). Cesare Musatti, psicologo. Milano: ARPA Edizioni.
Richardson, L.F. (1929). Imagery, conation, and cerebral conductance. Journal of General Psychology, 2, 324-352.

Opere

(1925). La valutazione di collettività. In Atti del IV Congresso Nazionale di Psicologia (pp. 131-134). Firenze: Bandettini.
(1929). Le valutazioni numeriche di collettività. Archivio italiano di psicologia, 7, 177-225.

Fonte iconografica

Gentile concessione degli eredi al progetto WiNEu European Women in Neuroscience.
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